Capitolo 13 - Incontro
« Come mi hai chiamato? » chiese sorpreso.
« Nick... olas! »
« No! Tu mi hai chiamato Nick! » obiettò con sorriso malizioso.
« Ti assicuro che è stata solo una tua impressione! »
« Sarà... ma non mi convinci! Dai vieni! »
Le fece strada fino all'esterno del locale dove i tavoli giacevano normalmente deserti a quell'ora del pomeriggio.
Con galanteria le spostò una delle sedie più prossime all'uscita. La fece accomodare.
« Di cosa vuoi parlare? » chiese Faith.
« Perché non mi racconti il motivo di tanto odio. »
« Quale odio? »
« Savannah, Destiny, buona parte della Omega Lambda! »
« Come fai a saperlo? »
« Non bisogna essere un genio per vedere l'evidenza. Poi lo sai com'è il college: ogni notizia diventa virale. »
« Purtroppo lo so... »
« Com'è iniziato? »
« Colpa mia. »
« Ti va di parlarmene? »
Chi era quel ragazzo? Così a modo e gentile, dallo sguardo così attento e dalla curiosità mai morbosa.
La scrutava. Interessato, coinvolto. Non perdeva un ricordo. Lo faceva suo. A tratti annuiva, a volte inclinava la bocca.
Avvicinò la sedia.
Respirava quelle parole che fluivano come acqua dalla bocca di Faith. Egli la guardava. Ogni movimento, ogni respiro. Lo percepiva fondersi.
Minuti. Ore. Il tiepido sole di metà autunno muoveva rapido la sua luce. Le ombre degli alberi si allungarono fino a toccarli.
Parole. Un fiume inarrestabile che toccava ogni ricordo di quei trepidanti ed empatici mesi. Occhi lucidi quando quel fiume lambiva Harry. Occhi gonfi di gioia quando esso accarezzava Cameron. Occhi pesanti, che solo il suolo poteva sostenere, ricordando Savannah o Maya.
Ricordare.
Doloroso, straziante. Il ricordo del dolore passato, il rimpianto delle gioie estinte. Dover riesumare mesi di errori ed amori.
Forse aveva ragione. Forse con nessun altro Faith si sarebbe confidata così apertamente. La sua estraneità ai fatti, la sua assenza quando essi erano avvenuti, la sua attenzione lo rendevano l'ascoltatore, anzi il confessore, perfetto.
La mente di Nicholas poteva rimanere oggettiva e scevra da ogni influenza sentimentale. Forse.
« Cosa ne pensi? » chiese Faith terminato il racconto.
« Ciò che penso io credo sia ininfluente Faith. Il passato è immutabile. Non voglio dirti che hai sbagliato in più di una occasione perché non sono nella condizione di biasimare nessuno. In amore però tergiversare è sempre un errore. Per te, per gli altri, per chi ruota attorno. Attendere un segno del destino è guidare ad occhi chiusi. Nessuno mai ti biasimerà per non aver scelto la strada giusta ma lo faranno se tu non sceglierai affatto. I tempi del cuore non seguono i secondi del mondo. L'amore dilata gli attimi, estende le sensazioni. Vivere un instante come una vita e viceversa. Questo spiega quanto di loro sia rimasto in te e quanto di te bruci ancora nel loro cuore. Savannah, Justin, per certi versi Harry. Loro porteranno un pezzo di te nel loro cuore, lo stesso pezzo che ti hanno donato che ora ti brucia nel loro ricordo. »
« Lo so... sono stata una stronza... »
« Non più di quanto il mondo ti stia rinfacciando. »
« Cosa devo fare? » chiese Faith.
« C'è solo un modo per liberarti la coscienza. »
« Chiedere scusa... »
« ... e spiegare i motivi delle tue scelte. Solo allora avrai fatto tutto il possibile e scelto finalmente una strada non dettata dal caso. »
Non esisteva asprezza nel suo sguardo. La gentilezza che le donavano quegli occhi era pari solo alla validità di quei consigli ed all'affetto e tenerezza con i quali essi venivano donati.
Chi è questo ragazzo?
« Disturbo? » fece una voce familiare accompagnata da uno schiarirsi di voce.
« Cameron! »
Faith si alzò e lo raggiunse. Era la sua salvezza e l'unica ancora positiva che la tratteneva in quel luogo.
« Posso presentarti Nicholas? Nicholas, lui è il mio ragazzo Cameron! »
« So perfettamente chi è! È un piacere conoscere un Raileigh! » rispose lui stringendogli la mano.
« La mia fama mi precede! Faith sono ore che ti cerco! » rispose serio Cameron.
« Hai ragione! Ora andiamo! Allora al prossimo turno! » salutò Faith allontanandosi sotto braccio a Cameron.
« Faith! » la chiamò Nicholas. « Rifletti su ciò che ti ho detto! »
« Lo farò! Grazie Nick! »
© G.
Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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