Capitolo 9- Peggio di Così...
L'immagine in copertina rappresenta la mia versione di Marlene, non ha nulla a che fare con il capitolo, ma mi sembrava un'idea carina quella di darvi un'idea dell'aspetto dei personaggi.
Sono nei casini.
Ma proprio proprio tanto.
Sono così tanto incasinata, al momento, che potrei mettermi a urlare in una maniera tale da spaventare una banshee psicopatica in preda ad una crisi isterica post-traumatica.
Credo che con oggi io abbia concluso la mia esistenza, per sempre, e senza neanche aver portato ad adempimento tutti i punti della mia personalissima lista 'Le dieci cose da fare prima di morire'. E per di più senza morire in uno dei modi gloriosi citati nella mia lista 'Cento modi gloriosi per morire'.
Penserete che io sia un filino melodrammatica, che forse la situazione non è tanto grave, che una soluzione si trova sempre, che ci deve pur essere qualcuno che si trova in una situazione peggiore della mia. Al momento, putroppo, non me ne viene in mente nessuno, ma nel caso me ne venisse in mente qualcuno non mancheró di farvelo sapere.
"Andiamo, Lily, cerca di rilassarti: a tutto c'è rimedio, tranne che alla morte" Perfetto, ci mancava solo l'ennesima frase fatta. Alice è ufficialmente stata espulsa dalla mia lista delle 'Le cento persone migliori della Terra'. Il suo dovere, nonchè immenso piacere, in quanto mia migliore amica, in una situazione come questa, sarebbe quello di confortarmi, aiutarmi al massimo delle sue possibilitá e, nella peggiore delle ipotesi, organizzarmi un funerale con i controfiocchi, una veglia ed una marcia funebre con tutti i rispetti, come si confà ad una Caposcuola. Invece tutto quello che sà fare è buttar lì delle stupide frasi fatte, sorridendo ebete al suo ragazzo Frank, con il quale sembra aver sviluppato una sorta di posizione yoga che potremmo chiamare Posizione Koala.
"Non la penseresti così se anche tu avessi perso il tuo diario" Ribatto seccata, ravviando i miei lunghi capelli rossi, che avrebbero bisogno di una bella lavata. Più in generale io stessa avrei bisogno di una bella lavata. Nel senso che vorrei essere lavata via dall'universo, o perlomeno da questa galassia. "Io non ho un diario, non sono così stupida da mettere per iscritto tutti i miei segreti" Precisa Alice pacatamente, probabilmente al momento sta vivendo una sorta di esperienza mistica ai limiti della realtà all'interno delle iridi castane di Frank.
"Mi stai dando della stupida?!" Chiedo levandomi in piedi ed imponendo il mio metro e sessantasette d'altezza. Sono la ragazza più alta del nostro anno e ne vado fiera, la mia eclatante altezza mi permette di torreggiare e di impormi su tutti coloro che mi infastidiscono. Bè, a parte su quelli più alti di me. E sfortunatamente sono proprio quelli più alti di me ad infastidirmi maggiormente, vedi alla voce James Potter, nella lista 'Cento persone che metiterebbero la gogna'.
"Non ti sto dando della stupida, Lils, dico solo che avresti davvero bisogno di rilassarti. È solo un diario, che cosa potresti mai averci scritto?"
"I miei segreti più reconditi ed oscuri"
"Questo vuol dire che hai dei segreti che non mi hai raccontato?! Brava, complimenti, che bell'amica che sei. E dire che io ti ho raccontato tutti i miei segreti, e non solo quelli non protetti dalla legge sulla privacy"
"Se tu fossi una vera amica mi daresti una mano a cercare il mio diario!"
"Quindi non sarei una vera amica?!"
"State cercando un diario?"
Non smetteró mai abbastanza di ringraziare la Divina Provvidenza, che in questo momento si è palesata a me sotto la forma bionda e parecchio scombinata di Marlene McKinnon, per aver prontamente scongiurato un'imminente lite con Alice.
"Perché?! Tu hai visto un diario?!Dov'è? Chi l'ha preso?! Voglio sapere tutto quello che sai e lo voglio sapere adesso" Chiedo accorciando di parecchio la distanza fra me e la mia amica. Va bene, forse il mio tono è risultato un pochino leggermente minaccioso, ma in questi casi le minacce non sono mai troppe. È del mio diario che stiamo parlando, esigo serietà!
Ora io e Marlene siamo talmente tanto vicine che posso osservare perfettamente il livido violaceo che spicca sulla sua pallida clavicola. Non che non fosse già abbastanza evidente, intendiamoci.
Si accorge che sia io che Alice abbiamo gli occhi fissi su di lei (io per il diario, Alice per il 'livido') e deglutisce, chiaramente a disagio. "E quello?" Le chiedo insospettita, osservandola trascolorare gradualmente sino a raggiungere una particolare tonalità di viola. "Quello non è niente" Risponde lei a denti stretti, tentando, con scarsi risultati, di mascherare la clavicola incriminata. "Niente non mi sembra proprio" Fa Alice, avvicinandosi ad esaminare il livido con occhio critico, quasi ne vedesse tutti i giorni. "C'entra Black, vero? È stato lui a fartelo?" Chiede Alice e la palese nota di stizza della sua voce tradisce la sua apparente calma. Si rifiuta categoricamente di pronunciare quel nome. Detesta Black quasi quanto lo detesto io. Solo che nel mio caso non si tratta di un cuore spezzato, ma proprio della sua venuta al mondo. Perchè, vedete, se individui come Potter e Black non fossero mai nati non dovremmo preoccuparci di condividere l'ossigeno con persone che, chiaramente, lo sprecano senza ritegno. Senza contare poi il grave problema della sovrapopolazione. Ma a cosa pensavano il loro genitori quando li hanno concepiti?! E Marlene poi, io la facevo più sveglia di così! Lasciarsi usare da Black in quel modo, come se non sapesse che fama di dongiovanni abbia... La farà soffrire, ne sono convinta, avrà il cuore a pezzi. Ma prima che questo accada io devo sapere dov'è il mio diario!
"Non sei mia madre, Alice, sono grande abbastanza da poter decidere da sola da chi farmi fare dei succhiotti"
"Va bene, ma non Black, lui è..."
"È quello che è, ora possiamo concentrarci sul mio diario?!"
"Il diario era il tuo?!"
"Sì, sì, perché? L'hai visto? Dove? Quando? Parla, McKinnon, dai fiato alle corde vocali!"
"Oh, Lily, mi dispiace, mi dispiace tantissimo, da oggi mi detesterai, sono pessima..."
Non mi aspettavo certo che Marlene mi abbracciasse così forte come sta facendo al momento. Certo, immaginavo che magari avrebbe ricambiato la stretta colma di gratitudine che le avrei dato io, nel caso in cui mi avesse detto dove si trova il mio diario. La sento singhiozzare sommessamente. Sta piangendo. Sta addirittura piangendo. Tutto questo non promette nulla di buono. Come mai ho il presentimento che quello che sta per dirmi non mi piacerà affatto?
"Cosa è successo, Mar, dimmi, ti assicuro che non potrei mai detestarti" Le sorrido incoraggiante (anche se non del tutto sincera) sperando che si calmi e che mi racconti. Insomma, possiamo essere negativi fino all'estremo, ma il mio diario non potrebbe mai averlo preso qualcuno come...
"Sirius, ce l'ha lui il tuo diario. L'ha trovato nel ripostiglio in cui stavamo...emh...bè, di questo ti parleró un'altra volta. In ogni caso, l'ha visto e ha immediatamente annunciato di aver trovato qualcosa di grosso e di doverlo immediatamente mostrare a James, James Potter, intendo. Oh, Lily..."
Sento gli occhi color ambra di Alice puntanti su di me, come una muta consolazione, un abbraccio incorporeo. Taccio. Taccio perchè la mia vita non potrebbe andare peggio di così. Probabilmente già domattina, a colazione, l'intera Hogwarts parlerà della mia irrazionale paura dei clown, della mia paradossale allergia ai gigli, ma, sopratutto, non potranno fare a meno di discutere animatamente sulle liti con mia sorella, alle quali ho dedicato pagine su pagine, sui miei pensieri riguardanti Severus, per i quali ancora più pagine ho riempito di inchiostro azzurro, fitte fitte. Leggeranno la mia anima. Sarà come essere baciati da un Dissennatore, solo che in quell caso almeno avrei ricevuto il mio primo bacio. Invece, dopo che tutti avranno letto quel diario, chi mai vorrá più prendermi in considerazione? Io, con le mie paure, le mie manie, le mie paranoie, i miei difetti...
Per Godric, ora sono io a piangere. E quando sono io a piangere, significa che le cose non potrebbero andare peggio di così.
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