Capitolo 8- Un'Incredibile Scoperta
"Padfoot?"
"Mmh..."
"Mi annoio"
"Quindi?"
"Mi annoio, quindi è tuo dovere, in quanto mio migliore amico, porvi rimedio"
"È sabato mattina, Prongs"
"Quindi?"
"È sabato mattina, Prongs, quindi non rompermi le palle anche il sabato mattina. È tutta la settimana che pediniamo Remus, ora, ti supplico, lasciami dormire..."
"Mi stareste pedinando?!"
"Torna a dormire, Moony, tu non hai sentito niente di tutto questo"
"Con me non attacca, James"
"L'avevo dimenticato"
"Quando saró nelle condizioni mentali per raccontarti tutto, Moony, ti prometto che lo faró. Ora lasciatemi dormire oppure vi ritroverete le bacchette in un posto dove, di solito, non andrebbero messe"
"D'accordo"
Oh, finalmente un minimo di pace e silenzio. Risulta alquanto difficoltoso riuscire a dormire fino a tardi, il sabato mattina, se si abita in un dormitorio e si mette in conto la convivenza, non sempre pacifica, con altri tre stravaganti personaggi. Oggi, invece, credo proprio di avercela fatta, a spuntarla. Un applauso per il sottoscritto e poi potró tornarmene nel mondo dei sogni, dove vivo esperienze che...bhe...esperienze interessanti. Hey! Non ghignate in quel modo! Parlavo del mio adorato sogno ricorrente, nel quale, con l'utilizzo di una semplice padella, riesco a ridurre la mia amatissima madre al pietoso stato da post-padellata sul naso. Quanto amore nell'aria, non trovate anche voi? Bene, posso finalmente rilassarmi, dopotutto, mi sono proprio meritato di poter dormire fino a tardi, è tutta la settimana che seguo James nei suoi pedinamenti e, dopo le prime sei volte, devo dire che la cosa inizia a stufare. Non fraintendetemi, adoro pedinare la gente, peró Remus e quella ragazza, Dorcas o qualcosa del genere, non fanno niente, ma proprio niente, che valga le ore sprecate nel pedinarli. C'era da aspettarselo, stiamo parlando di Remus il Prefetto Perfetto, se si fosse trattato di me, invece, ci si sarebbe divertiti parecchio di più.
Direi che, per questa settimana, mi sono comportato da perfetto migliore amico, posso andare a dormire con un peso in meno sull'anima. Ed è proprio quello che ho intenzione di fare. Dormire. Dolce dormire. Per quanto tempo? Oh, non saprei dirlo. Per un lasso di tempo variabile da un paio d'ore a un paio di mesi, so benissimo di esserne capace.
Mi distendo a pancia sotto, affondo la testa nel mio amatissimo, morbido cuscino ripieno di piume d'oca. Il calore dei molteplici strati di coperte mi avvolge, come un abbraccio caldo, mentre i miei occhi, lentamente, si chiudono.
Eccolo là, il cancello dorato che apre le porte del paradiso. Mi basterà varcare quella soglia e tutti i miei sogni potranno, finalmente, prendere forma nella mia mente. Ci siamo, ho raggiunto la maniglia dorata, ora devo solo infilare la chiave nella toppa, ruotarla e...
"Padfoot? Mi annoio davvero tanto"
San Pietro avanza a grandi falcate dalla sua scrivania e mi sequestra le argentee chiavi del pardiso, spiegandomi gentilmente che la mia presenza qui non è ben accetta. No, no, San Pietro, non scaraventarmi giù ancora una volta! Dopo tutta la fatica che ho fatto per risalire! Avete mai pensato di far costruire una o due rampe di scale? Sarebbero davvero utili e sono certo che l'affluenza di gente, quassù, aumenterebbe di parecchio. Sapete com'è, a nessuno piace arrampicarsi sù per le impervie cime del Purgatorio, sino al Paradiso. Ma San Pietro non pare ascoltarmi, certo che no! Lui è un santo, non ha dovuto fare tutta questa strada, si è semplicemente ritrovato qui. Troppo comodo, cocco, quando risaliró ti faró una Maledizione Languelingua, così non potrai negarmi l'accesso al Paradiso, senza il prezioso dono della parola. Ops...per caso sapete se i santi siano anche dei Legilimens? Perchè San Pietro pare ancora più inc...arrabbiato (il Remus che abita nel mio cervello deve essersi svegliato dal suo perenne letargo. Tempismo perfetto!). All'apparenza potrà anche sembrare un adorabile vecchietto con la barba bianca, ma, sapete che vi dico? Mai fidarsi degli uomini anziani dalla barba bianca. Sono anni che aspetto che Babbo Natale mi consegni la mia meritatissima parte di regali, eppure non si è ancora mai presentato, quel perfido grassone.
No, per favore, un'altra volta no! Non mi spinga, San Pietro, le prometto che prenderó seriamente in considerazione l'idea di comportami bene, glielo giuro. Noooo!
Il cancello dorato sembra farsi sempre più piccolo, mentre precipito verso il basso, sempre più in basso...
"Sono di nuovo all'inferno, grazie mille, Prongs"
"Di niente, figurati, questo e altro per il mio migliore amico"
"Prongs?"
"Sì, mio migliore amico?"
"Posso mandartici?"
*******
"E poi ho cominciato a precipitare, sempre più giù, sempre più giù, capisci?! È stato orribile, capisci, davvero orribile"
Marlene annuisce senza alcuna convinzione, giocherellando distrattamente con le boccolute punte dei suoi capelli, il che mi fa sospettare che non le importi assolutamemte niente dei miei problemi e che l'unica cosa che davvero le interessa di me, al momento, siano le mie labbra e, probabilmente, anche qualcos'altro, posto ad una differente altezza. La cosa è piuttosto frustrante: mi trovo segregato qui, in questo dannato ripostiglio del quinto piano, da più di un'ora e, sebbene all'inizio ho trovato la cosa molto interessante, inizio veramente a stufarmi di questo posto! È di dimensioni davvero irrisorie e poi pullula di ragni e di polvere, nonchè di ogni genere di cianfrusaglia, il che mi riporta alla realtà, ricordandomi che questo non è affatto il prato fiorito nel quale Marlene vuole che io immagini di trovarmi, sembra più un ostello per ratti! Come se non bastasse, a rendere la situazione ancora peggiore, ci si mette il fatto che il caldo inizia a diventare asfissiante (e non solo a causa dello spazio angusto. Sì, ora vi concedo la libertà di ghignare) e che io non debbe avere un aspetto troppo attraente. Ero soddisfatto, all'idea di portare i capelli lunghi, qualche mese fa, ma non ho affatto tenuto conto del fatto che siano anche incredibilmente scomodi: al momento, ad esempio, sono umidi ed incollati alla mia fronte (dalla quale, l'orrendo foruncolo della malora è stato espulso). Un coordinato perfetto con le guance, che saranno sicuramente arrossate come quelle di un bambino di cinque anni, e la camicia che...bhe ha visto giorni migliori. Tutto considerato, al momento, persino Mocciosus potrebbe apparire più attraente del sottoscritto. Certo, solo se gli studenti di Hogwarts fossero tutti sprovvisti della vista, è ovvio. Perchè Sirius Orion Black è dotato, e sempre lo sarà, di una bellezza proverbiale, persino ora: madido di sudore e con i vestiti sbrindellati. Anche Marlene pare essersene accorta "Hai finito il tuo racconto, adesso?" Chiede con impazienza, squotendo la testa ed incrociando le braccia, con aria di superiorità. Credo che non si sia accorta di non essere in condizioni migliori delle mie. Sto giusto per farglielo notare, quando uno strano oggetto attira la mia attenzione. Qualcosa di rettangolare e colorato, spiacca al di sotto di un vecchio calderone polveroso. La buona educazione (nonchè il Remus che abita nel mio cervello) mi imporrebbe di lasciarlo lì dov'è, 'non prendere quello che non è tuo', soleva dire la buon'anima di mia madre. Mia madre. Ma che vada pure a...ad Onolulu o come si chiama quell'isola esotica! Il quedernetto fiorato che ho per le mani, anche se apparentemente insignificante, mi dà l'idea di essere, per qualche motivo, importantissimo. "Dài, Sir, lascia quel quaderno!" Ordina Marlene, comincia a spazientirsi, il suo tono di voce inizia a diventare più acuto e stridulo. Ma io non ho alcuna intenzione di abbandonare il prezioso artefatto. È un quadernetto fiorato, dalla copertina rigida, e non sembra essere particolarmente usurato dal tempo. E, sopratutto, non è solo un quadernetto qualsiasi, ha tutta l'aria di essere un diario segreto o qualcosa del genere! Mi gioco le chiappe che è di qualcuno che frequenta Hogwarts quest'anno, che potrebbe averlo perso venendo in questo ripostiglio, con l'intenzione di scrivere indisturbato o meglio, indisturbata, si tratterà di certo di una ragazza. Poverina, ha avuto la sfortuna di scegliere lo stesso ripostiglio che frequento anche io, l'usurpatore di diari. Quali oscuri misteri si celano in queste pagine? Spero proprio che appartenga a qualcuno di mia conoscenza, sarebbe molto più divertente!
E va bene, o la va o la spacca, dicono i Babbani, è il momento di scoprire il nome della proprietaria.
Rivolto il diario sulla copertina frontale: al di sopra di una targhetta, scritto con una calligrafia aggraziata, c'è un nome che, in effetti, conosco bene. Probabilmente perchè lo sento pronunciare almeno un milione di volte al giorno.
Su quella targhetta, c'è il nome di Lily Evans.
Cazzo.
Sapevo di aver trovato qualcosa di grosso, ma non avrei mai sperato nel diario segreto della Evans! Questo è oro, gente, oro puro!
"Ora puoi concentrare la tua attenzione su di me, Sir?"
"Non ora, donna, ho per le mani la scoperta del secolo. C'è soltanto una cosa da fare in questi casi..."
"Festeggiare dandomi qualche bacio, forse?"
"Sbagliato. Devo dirlo a James. E anche subito"
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