Capitolo 2- Una Mezza Verità (Parte 1)

"Emh...voi siete riusciti a finirli, i compiti delle vacanze?" La voce di Peter è il solito flebile sussurro, appena percettibile da chiunque possieda un senso dell'udito non geneticamente modificato. Fortunatamente, sei anni convivenza con lui aiutano a sviluppare l'udito, ma in generale tutti i sensi, in modo a dir poco fuori dal comune. "Grazie, Pete, di avermelo ricordato: quale scusa inventerete quest'anno, per farmi credere di aver dimenticato" Enfatizzo sull' ultima parola, contornandola con delle virgolette immaginarie "Di fare i vostri compiti?" È dal secondo anno che James e Sirius inventano ogni genere di scusa per riuscire ad evitare di svolgere, anche in minima parte, i compiti delle vacanze (contro i quali sembrano aver infuriato una sorta di guerra di solidi princípi) e cercare di copiarli all'ultimo momento da quelli del povero, innocente sottoscritto. Ma quest'anno sarà diverso, quest'anno non riusciranno ad estorcermi le risposte del questionario di Storia della Magia o a dare una lunga e dettagliata sbirciata al tema di Trasfigurazione. No, per Godric, non lasceró che sfruttino il mio costante complesso di colpa a loro vantaggio.
"Che ne pensate di questo stile?" James tenta di sviare il mio interrogatorio indicendo un improvvisato sondaggio di opinione, slaccia i primi tre bottoni della camicia della sua divisa e ne solleva il colletto, ecco: se il conte Dracula fosse stato in una discoteca babbana avrebbe avuto lo stesso aspetto di James.
La testa bruna di Sirius fa capolino dallo stipite della porta del bagno. Assume un'espressione mista fra la sopresa, la disapprovazione e la voglia di fingere di non aver mai incontrato l'aspirante latin-lover.
"Nel complesso non stai male, se solo tu potessi fare qualcosa per la faccia..." Mi chiedo quanto gusto ci provi Sirius, a dare sui nervi a James, praticamente in tutte le occasioni in cui quest'ultimo chiede un'opinione sul suo aspetto. È effettivamente molto divertente vedere Prongs trascolorare dal rosso all'azzurro, passando per il grigio, e osservarlo saltellare per la stanza in un moto d'ira, ma a lungo andare la cosa diventa alquanto noiosa. Senza contare i meccanismi di autodifesa che l'inattaccabile orgoglio di James innesca per respingere le frecciatine di Sirius, che, unite alle sue, danno vita ad una vera e propria battaglia verbale, e successivo duello a colpi di Schiantesimi, con la conseguente devastazione del dormitorio. Cos'hanno in comune Sirius e James, a parte l'idole distruttiva? L'orgoglio! Un orgoglio di una grandezza impressionante.
Sono abituato a separare i miei migliori amici poco prima che si distruggano a vicenda e a partecipare (senza che io abbia preso parte all'epico scontro) alle pulizie, di proporzioni megalitiche, per evitare che la nostra camera abbia l'aspetto di una desolazione post-apocalittica, ma non ho nessuna voglia di farlo anche questa volta, sopratutto considerando le pulizie che dovremo avviare domani mattina per riportare il dormitorio ad uno stato quantomeno abitabile. E no, non sto esagerando, i Grifondoro, oltre ad essere coraggiosi, onorevoli e cavallereschi, sono anche dei casinisti nati.
Certo, gli elfi domestici possono occuparsi di una parte delle pulizie, ma mi sembra ingiusto chiedergli di ridursi a degli stracci parlanti per pulire qualcosa che non hanno sporcato loro.
"Dimmi un pó, Padfoot, ti sei mai guardato allo specchio? Sì? Allora non ti sarai mai accorto di quell'enorme foruncolo che hai in mezzo alla fronte"
Sirius si passa allarmato una mano sulla fronte, andando alla ricerca del misterioso brufolo. Tira un sospiro di sollievo: "Non c'è nessun foruncolo, Prongs, è il tuo minuscolo cervello ad esserne pieno" Potrei essere rassicurato da queste parole, ma il ghigno malandrino affiorato sulle labbra di James non promette nulla di buono. L'ultima volta che ho visto un'espressione simile mi sono trovato a galleggiare nei pressi del soffitto della Sala Grande in mutande. Ho ancora i brividi. "Vuoi dire che non c'era"
È un lampo. Un rapido colpo della bacchetta di James e, sulla fronte immacolata di Sirius, appare il foruncolo più grande che io abbia mai visto. Orribile.
Gli occhi chiari di Sirius sprizzano odio e non nascondono gli istinti omicidi che nutre al momento verso James. Sirius è proprio quel genere di persona che, in certe occasioni, sarebbe perfettamente in grado di incenerirti vivo sino a quando non sei ridotto a un mucchietto di cenere, per poi chiederti scusa. Questa è una di quelle occasioni. Proprio quando credo che stia per sguainare la bacchetta e Schiantare James, lo vedo invece prendere un profondo respiro imprecando a mezza voce. "Remus" Mi ha chiamato per nome. Qui si mette male e quando le cose si mettono male meglio tentare con un approccio calmo e pacato, per il quale, a quanto pare, sono un autentico maestro. In questa scuola le cose si mettono male un pó troppo spesso di quanto io riesca a mantenermi calmo.
"Potresti...far sparire...questa...cosa?" Chiede Padfoot balbettando e trattenendo a stento l'ira repressa. Gli fisso le dita: sono serrate in pugni talmente stretti da fargli sbiancare le nocche. Chissà cosa si proverebbe, a vedersi arrivare uno di quei pugni, dritto sul naso. Preferisco non constatare di persona.
Se ha utillizzato la fattura che credo, sarà facile farlo sparire, ma trattandosi di James, potrebbe anche esplodere al solo contatto. Agito la mia bacchetta bicolore e mentalmente prouncio il Controincantesimo. Con sollievo mio e di Sirius, l'orribile vulcano si dissolve in uno sprazzo di luce biancastra.
"Grazie, Moony, tu sì che sei un vero amico" Dal tono di sfida con cui pronuncia la frase intuisco che questa assurda sfida verbale andrà avanti per tutta la serata. Un duello a colpi di sarcasmo al quale io non vorrei prendere parte, ma so già che mi ritroveró coinvolto contro ogni mia volontà. E, naturalmente, dovró anche fare i conti con quella strana sensazione che provo allo stomaco quando sento pronunciare il nome di...il suo nome.
Ti diverti, eh destino?! Ti diverti a prendertela sempre con me?!

Nymphadora.

"Sicura che sia questo, il posto?" A volte mi sconcerto di come certe persone non riescano proprio a controllare il proprio tono di voce. Annie è una di queste persone.
Vieni nella Sala Comune di Grifondoro a mezzanotte, ci sarà una festa e sei invitata anche tu. È al settimo piano, dietro il quadro della Signora Grassa, alla quale dovrai dire la parola d'ordine, che è 'Sparaschiocco'. Puoi portare un amico, se vuoi.
Sirius
Queste erano le parole scritte nello strano messaggio che mi sono ritrovata nel purè, a cena. Saró anche una sprovveduta, ma sono quasi certa che la ricetta del purè non preveda alcun foglio di carta. Indubbiamente, la scrittura era quella di Sirius, l'ho riconosciuta all'istante, ma d'altronde chiunque avrebbe potuto imitarla per fare uno scherzo a una matricola del primo anno, vero? Specialmente se sono Tassorosso, come me. Per questo ho rivolto un'occhiata verso il tavolo dei Grifondoro, che James ha intercettato e ricambiato, in segno di approvazione.
Ancor prima di rendermi conto di quanto fosse rischioso e potenzialmente punibile aggirarmi per i corridoi di notte, nella mia mente avevo già accettato.
La parte più difficile da esaudire è stata quella del 'porta un amico, se vuoi'. Certo che volevo, chi mai si presenterebbe ad una festa da solo, sarebbe quasi come presentarsi nudo! Il difficile è stato trovare qualcuno disposto ad accompagnarmi. Durante il viaggio sull'Hogwarts Express ho già conosciuto un paio di ragazzi che, con molta fortuna, sono capitati nella mia stessa Casa. Una è Annie Trevis, una ragazza piuttosto sproporzionata ma ugualmente di bell'aspetto, con lunghi capelli biondi inanellati alle punte e una terribile voce squillante. L'altro è Jamie Connors, un tipo esageratamente alto e allampanato, ma molto simpatico, simile a me in molti aspetti. Avrei voluto portare lui con me, ma nel momento in cui gliel'ho chiesto ha immediatamente rifiutato, dicendo di essere 'ancora presto per mettersi nei guai'.
Perció ora mi ritrovo qui, davanti al ritratto mezzo addormentato di una donna grassa, munita della mia nuova bacchetta e di una Annie che sarebbe di aiuto se tenesse chiusa la bocca.
"Sparaschiocco!" Intono in modo chiaro ed udibile al ritratto. La Signora Grassa si ridesta con un gran sobbalzo, guardandoci in cagnesco "Entrate" Mormora sospettosa, aprendo dietro di sè un passaggio che svicola direttamente nella Sala Comune dei Grifondoro.
È leggermente sopraelevato e questo mi costringe a scavalcare. Io e il verbo scavalcare siamo nella stessa frase solo se fra noi vi sono le parole 'non è capace di'. Mantengo fede a questa affermazione ritrovandomi con la faccia sul pavimento della Sala Comune fra un paio di risate: la prima è sommessa e accompagnata da un leggero grugnito, quella di Annie, la seconda sarebbe udibile a chilometri di distanza, simile ad un latrato, quella di Sirius. Mi guardo attorno ma non vi è traccia di esseri umani nell'intera Sala Comune. È una Sala molto simile alla nostra, di Tassorosso, a quanto pare, molto accogliente. Per Tosca! Sono ad Hogwarts da meno di sei ore e già ho visitato due Sale Comuni!
Sono tanto immersa nelle mie gloriose gesta che quasi non mi accorgo dell'apparizione di Sirius dal Mantello dell'Invisibilità di James. Non dimenticheró mai il momento in cui ho usato anch'io, quel Mantello.
Sirius è cresciuto dall'ultima volta: è decisamente più alto ed ha un accenno di barba sul mento. Conoscendolo, non farà altro che sbandierare la notizia ai quattro venti. Annie sembra essere ipnotizzata dalla visione di Sirius e dalle occhiate adoranti che gli rivolge sembra che si sia presa proprio una bella sbandata, anche se lui non pare essersene accorto o comunque, la notizia non intacca il suo interesse.
"Ciao Nymphadora, tutto okay?"
"Sì tutto okay e ti ho detto un milione di volte di piantarla di chiamarmi Nymphadora!"
"Vedo che il tuo solito caratterino gentile e calmo non l'hai perso. Va bene, d'accordo, scusa, Tonks. Tu, invece, chi saresti?"
Alla domanda Annie arrossisce violentemente ed io roteo gli occhi
"A-annie" Balbetta lei abbassando lo sguardo verso il pavimento. Sirius ridacchia sotto i pressocchè insesistenti baffi e indica, con un cenno, il Mantello. "Allora, signorine, il mio compito è quello di scortarvi nel nostro dormitorio, ma sarebbe meglio se non vi faceste beccare dalla nostra Caposcuola, Lily Evans. Perció tutte e due sotto il Mantello dell'Invisibilità, di cui..." Si rivolge in particolare ad Annie "Non dovrete fare parola con nessuno. Avete capito nessuno. Che ne vada la vostra vita, dovrete essere mute" Annie annuisce scuotendo la testa bionda.
Alla parola Caposcuola, il mio cuore ha un sobbalzo. Remus, proprio quel Remus, è un Prefetto e quindi, sicuramente, ora sarà un Caposcuola. E inoltre il suo dormitorio è lo stesso di James e Sirius perció fra pochi istanti ci rivedremo, finalmente! Finalmente rivedró il biondino serio, il bravo ragazzo, quello che ho baciato. Ho la tentazione di chiedere qualcosa su di lui a Sirius, ma una scarica di buon senso mi trattiene. Infondo lo rivedró, ci separa solo una quantità irrisoria di tempo. Chissà se anche lui, ora, ha quel non-so-cosa nell'aspetto che ora ha anche Sirius, quel qualcosa che lo renderà più adulto ma anche più dannatamente attraente...

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