Strambo Hobby
Ivan Pov's
Una volta che era tornata con il pranzo era arrivata l'ora e mi incamminai entusiasta.
Seguito dalla Lattina portai Amy nella sala test dove, dopo la prassi di base, iniziai a tartassarla con richieste più o meno particolari e nonostante tutto se la cavava meglio del solito...
"Amy, versami del the mente miri al bersaglio X=Nk-S,2ª"
"Agli ordini Padrone!" disse lanciando una tazzina in aria, prese una pistola e la teiera nell'altra mano, prese la mira mentre fece atterrare la tazzina sul tavolo, sparò e nello stesso momento versò il the poggiando la tazzina
"Molto bene Amy, ti immagini come sarebbe il mondo se tutti i droidi fossero come te?" dissi per punzecchiare la Lattina
"Un mondo migliore signore"
"MA NON HA SENSO!" sentii la mia nuova 'assistente' urlare
"Che diamine vuoi Lattina?" dissi aggressivo
"Che senso avrebbe avuto fare decenni di progressi in questo campo se poi si regredisce allo stato di ventuno anni fa?"
"Cara Lattina, non è regressione, abbiamo trovato un problema...e lo stiamo risolvendo" dissi spavaldo
Juvia Pov's
"Voi...siete solo degli animali!" mi avvicinai e gli strappai la cartella dei test di mano "voi non meriterest-"
Qualcosa, con un colpo secco, mi buttò a terra, mi girai e vidi Amy che mi stava palesemente analizzando "droide di vecchia generazione, antico, limitato, intelligenza elevata ma obsoleto...alias inutile...aggressivo...eliminare" puntò il suo braccio verso di me che iniziò ad aprirsi mostrando celle energetiche, cavi, condensatori e una bocca da fuoco che non avevo mai visto in vita mia...
"FERMA AMY!" Ivan andò accanto a lei "SPIEGA IMMEDIATAMENTE!"
"Sto eliminando la minaccia"
"Minaccia?" chiese stranito
"Le ha strappato un oggetto di mano con fare aggressivo, devo proteggere il mio padrone a costo della mia stessa distruzione"
"Va bene...Amy, stand-by"
Gli occhi del droide da luminosi divennero opachi e le braccia si lasciarono cadere a peso morto, durante quella scena Ivan si abbassò a controllare come stavo, spostai il mio sguardo da lei a lui, mi passò una mano lungo il collo e venni attraversata da un brivido freddo "g...grazie Ivan..."
"Prima di tutto non chiamarmi per nome, seconda cosa ti ha strappato il polimero intorno al collo e sei vulnerabile, terzo...mi sembra che tu abbia un problema ad un collegamento forse reciso..."
"Ah...ok...graz...la ringrazio..."
"Ricordati però che non l'ho spenta per te. SIGNORI? Da quand' è che ha iniziato a prendere iniziative personali ed è capace di mostrare uno sguardo arrabbiato?"
"Non so signore..." tutti iniziarono a rispondere alla domanda
"È la prima volta che capita!"
"Non sappiamo proprio!"
"Zero pure da noi del reparto analisi"
"Bene. Risolvere il problema al più presto. Non possiamo permetterci un altro errore" intimò ai colleghi mentre allungava un braccio in modo da aiutarmi a rialzarmi.
"Io so cosa è successo" dissi mentre mi rialzavo senza accogliere l'aiuto "è inevitabile. Lei si è mostrato carino con Amy, e quindi lei si è affezzionata al suo padrone. Cioè lei."
Ivan mi ascoltava mentre si era creato un gruppetto di spettatori intorno a noi; il capo annuiva a braccia incrociate.
Dopo pochi secondi parlò con il solito tono autoritario "va bene, vediamo subito, Amy, riattivati" e a quelle parole il droide si riattivó, gli occhi le si illuminarono e ritrasse il cannone dentro il braccio
"Agli ordini signore, attendo istruzioni"
"Ti sottopongo un quesito, se qualcuno provasse ad aggredirmi perché mi difenderesti?"
"È il mio protocollo signore"
"Ci sono altri motivi per cui lo faresti?"
"I motivi non sono autorizzati"
"Ovvero?" chiese aggrottando le ciglia e squadrandola da capo a piedi
"Motivi non autorizzati, spiacente signore"
"Hai il permesso di esprimerti"
"Avendo il permesso di esprimere il mio personale parere, immagino che il secondo motivo possa essere che abbia sviluppato un attaccamento affettivo al mio padrone"
Ivan la guardò male, si mise una mano sugli occhi e sbuffò "Tu adesso immagini? Parere personale? Attaccamento affettivo? Ma che diamine è? Si deve essere fritta qualche circuito, rivisitatela e ripartiamo da capo!"
"R-rivisitarmi? Perché mi tratta come un prodotto?" chiese Amy con uno sguardo quasi spaventato
"Perché è questo che sei" rispose freddo
"Ma io...pensavo...di contare per lei...di essere viva..."
"Viva...VIVA? Ma che cavolo è questa stronzata! Smantellatela direttamente, abbiamo fallito!" urlò arrabbiato
"Smantellarmi? Non potet.-"
Un suono la interruppe, sotto la sguardo malinconico di Ivan si aprì il soffitto da dove uscì una macchina sferica con svariate appendici, prese Amy per la schiena e, mentre era ancora attiva e si dimenava disperatamente per liberarsi, iniziò a disassemblarla in tutti i suoi componenti, i vetri si oscurarono e uscimmo dalla stanza.
Ivan Pov's
La portai fuori, questa volta aveva esagerato, aveva ragione, dovevamo renderla meno consapevole di sé ma non doveva aprire bocca, la avevo avvisata.
La tagliai fuori dalla conversazione mentre discutevo coi miei collaboratori e appena finii di dare istruzioni andai dalla Lattina, la presi per un braccio e la portai in sala briefing.
"Non potevi stare zitta? Ma che problemi hai?"
"Tutto questo non ha senso! Non siete ricercatori, siete ignoranti patentati! Come potevate sperare che non sviluppasse emozioni?"
"Eravamo a pochi passi dal riuscirci e tu hai rovinato tutto!"
"Io? Ma capisce quello che sta dicendo?" esclamò arrabbiata
"Sì, se non fossi intervenuta, lei non avrebbe fatto evolvere i protocolli base sviluppando emozioni fittizie! Dovevi stare al tuo posto come ti avevo detto!"
"Ma non capisce che tutto quello che state facendo non ha senso! Ora ha fallito miseramente e non la considereranno più il migliore...hanno ragione! Lei non è il migliore! Anzi, tutt'altro e io non voglio stare agli ordini di un becero animale!" dal suo sguardo capii che avrei fatto meglio a stare zitta
"Ma come ti permetti! Questa è insubordinazione e non terrò sotto di me un ammasso di polimeri e latta obsoleto e scadente con codice a barre che si crede tanto umana da permettersi pure di ribellarsi e criticarmi solo perché è troppo ignorante da rendersene conto!"
" Io le ho solo fatto un favore! Se avesse portato quel droide alla sala collaudo finale avrebbe fallito e lei sarebbe stato declassato!"
Ivan aveva gli occhi iniettati di sangue dalla rabbia e urlando disse:
"STA ZITTA!" Brutta...schifosa e bassa lattina puttana prodotta in serie in fabbriche di periferia di basso livello! Prima che arrivassi tu tutto andava per il meglio! Droide del cazzo, avrei fatto prima a spararti appena hai messo piede nella mia fottutissima casa! Brutta puttana!"
Rimasi sconvolta, ero abituata a di tutto ma di certo non a questo. Sentì qualcosa di umido sulla guancia, la toccai con la mano...era una goccia d'acqua, no, una lacrima...stavo piangendo...rimasi a guardare quella gocciolina sul mio dito, la esaminavo in ogni modo, non avevo mai pianto prima d'ora. Guardai Ivan negli occhi e quando lui fece per parlare mi misi a correre. Non sapevo dove esattamente potevo andare, ma sapevo che non volevo sentire un'altra parola uscire dalla bocca di quell'animale.
Ivan pov's
Non m resi conto subito di cosa le avevo detto. Nonostante io odiassi i droidi non mi ero mai permesso di insultarne uno così pesantemente dopo che lei ci aveva aiutati a non fare una figura di merda davanti ai compratori. Rimasi senza parole quando vidi quella lacrima scivolarle sulla guancia, ma soprattutto per il modo in cui la guardava, come se fosse una novità. Mi ero ripromesso che non avrei mai più rincorso nessuno, ma mi sentii in colpa. Scrollai la testa, tolsi la giacca ripiegandola sulla sedia, inspirai e mi misi a inseguire una droide che consideravo una lattina inutile...mi stavo rammollendo.
Con mia fortuna la trovai in armeria, poco distante dalla sala briefing, bussai alla porta e senza aspettare una risposta mi avvicinai a Juvia che, come ben notai, aveva smesso di piangere e non aveva neanche un segno in viso. Stava facendo qualcosa con delle armi, le smontava e le rimontava, il tutto in meno di 5 secondi, lo faceva in modo sistematico come se non dovesse neanche pensarci.
"Qualunque cosa tu stia facendo, sei molto brava lattina."
"È venuto qui per insultarmi di nuovo? Mi spiace non è il momento adatto, sa sono un modello obsoleto, ho emozioni mie, potrei spararle un colpo in testa e farlo sembrare un incidente, mi serve solo uno stuzzicadenti e della candeggina."
"Stuzzicadenti e candeggina? Sarei molto curioso di vederti in azione, ma no, non sono qui per insultarti. Volevo solo dirti che ho esagerato. E che prenderò in considerazione ciò che hai detto."
"Va bene signore" mi rispose senza benché guardarmi, continuava a smontare e montare armi differenti in pochissimo tempo, passava da due vecchi ak-47 a un cannone con propulsore al plasma come se sapesse a memoria tutti i pezzi.
"Ma che stai facendo per non guardarmi nemmeno in faccia?!" chiesi prendendola per le spalle, ma senza neanche accorgermi mi stava puntando in fronte un'arma che non avevo mai visto
"Non stavo smontando e rimontando differenti armi..."
"...ne stavi creando una, un doppio ak-47 con cartucce al plasma fondenti" la guardai ammaliato. In quei pochi minuti aveva creato una nuova arma sperimentale, mischiando un fucile di vecchia generazione con uno di nuovissima. Me lo porse e mi fece cenno di provarlo, lei cominciò a guardarsi i piedi e a sistemare quelle parti dei tre fucili che non aveva utilizzato. Io mi avvicinai verso il poligono e premetti il grilletto, il risultato fu devastante: un foro grande quanto una palla da canestro si era creato proprio nel mezzo del busto di legno e aveva oltrepassato anche il muro dietro, mi girai sconvolto e vidi che Juvia era immobile e impassibile, non sorrideva:
"A che gioco stai giocando? Perché non mi hai detto prima questa tua capacità ?"
"Non sto giocando signore. Lei non ha chiesto e non mi ha mai lasciato parlare. Questa che lei chiama capacità, è il mio hobby" rimasi sbalordito, avevo completamente sbagliato sul suo conto...ma non l'avrei mai ammesso davanti a nessuno.
"Spero tu voglia ancora lavorare con me, perché ci sarà tanto da fare."
Lei imitò un saluto militare, e disse "Si, signore, ai suoi ordini! Ma almeno un "mi dispiace" avrebbe potuto dirlo"
Detta la frecciatina si diresse verso la porta e con fare angelico disse "Beh, signore, ci aspetta tanto lavoro da fare, é meglio che si sbrighi e che smetta di usare il mio giocattolino"
Menando quel suo culo robotico (creato a regola d'arte devo dire...cioè...oh fanculo!) uscì dalla stanza e io non feci altro che seguirla.
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