Primo incontro

14 novembre 2950 p. O.

Ivan pov's
La recente vittoria per mezzo dei cannoni gravitazionali che ho progettato e ho fatto mandare in orbita ha risollevato il morale delle truppe e mi ha garantito una medaglia, una promozione e soprattutto un aumento di stipendio; sono stato trasferito circa un mese fa in una zona più interna e lontana dal fronte della guerriglia garantendomi pace, tranquillità e strumenti migliori per seguire il progetto.
Quando decenni fa loro vennero progettati erano più semplici, malleabili, mentalmente limitati e palesemente uguali a robot; al diavolo chiunque abbia avuto l'idea di farli progredire, ora sono uguali a noi, distinti per sesso, possono copulare, pensano come noi, sviluppano le loro idee, dicono di avere dei sentimenti e hanno iniziato a pretendere uguaglianza ed indipendenza.
Di questo passo dove arriveremo? Vorranno la loro politica, le loro leggi, i loro diritti, il loro stato...anzi...quello se lo stanno già conquistando...infatti tempo fa Neos, droide politicamente influente, è riuscito a dichiarare una guerriglia per ottenere l'indipendenza dei droidi dagli umani; avendo accesso ad un vasto armamento è diventato un pericolo non sottovalutabile.
La progettazione di armi è il mio lavoro e la mia vita e di questi tempi siamo carichi di richieste...sperando che questa battaglia al movimento ribelle non di trasformi in una vera guerra...

D'altro canto, una settimana fa ho ricevuto la forse più brutta notizia della mia vita, sarebbe arrivata una droide, fresca di studi, che mi avrebbe dovuto assistere nel lavoro e non potevo nemmeno lasciarla fuori dalla porta, visto che il governo richiedeva che mi assistesse.

In teoria sarebbe arrivata verso le 18:30 in stazione centrale e non aveva passaggi per arrivare fin qui.
"Penso che prima di andarla a prendere aspetterò un po' lasciandola lì per dieci minuti...no, venti...no, un'ora è abbastanza..." dissi tra me e me
Ulteriore brutta notizia fu scoprire che la scatoletta di latta non aveva ancora trovato alloggio quindi mi venne chiesto di ospitarla per il tempo necessario ed iniziare a condividere con lei le mie ricerche per velocizzarci.
Iniziai per cui a riordinare casa e liberai una stanza (il più possibile lontano dalla mia) perché, nonostante la odiassi a morte già prima di conoscerla, mi sono sempre ritenuto una persona rispettabile e dalle buone maniere; essendoci già un comodino e una cassettiera ci misi un letto con materasso e le appoggiai delle lenzuola piegate.
La roba che tolsi la riposi in cantina e dopo aver buttato via un po' di cianfrusaglie andai al supermercato per comprare da mangiare; proprio mentre sceglievo se prendere pasta per cannelloni o lasagne vibrò il mio telefono...
"Notifica? Arrivata la lattina. Ah bene, buono a sapersi, devo solo passare per altre venti corsie, pagare, comprare una cintura nuova, portare la spesa a casa, sistemarla, farmi una doccia e ripulire il bagno...e forse dopo la andrò a prendere..." bisbigliai tra me e me prima di riporre in tasca il cellulare.

Juvia Pov's
Ero ormai arrivata da venti minuti e di lui nessuna traccia, doveva chiamarsi...Dan...Kan...insomma aveva la "an" nel nome, non avevo capito molto bene, con me avevo solo un borsone da sport e uno zaino con dentro alcune delle mie cose, mi sedetti su una panchina e fiduciosa aspettai, pensando tra me e me "arriverà, sarà gentile e potrò fare carriera".
Parecchio tempo dopo arrivò un uomo...
"Scusi signorina?"
"Sì?" risposi accennando un sorrisetto speranzosa
"Mi saprebbe dire l'ora?" sicuramente non era l'uomo che cercavo, alzai il polso sinistro e controllai "sono le 19:10"
"Ah molte grazie, arrivederci"
Sconfortata mi sedetti sulla panchina e ripresi ad aspettare, la batteria del telefono era già al 30% ed anche io ero parecchio stanca "forse gli avranno scritto un orario sbagliato e sarà qua tra venti minuti!" mi dissi convinta.

Ivan Pov's
Avevo fatto stranamente in fretta e la avevo fatta già aspettare per tre orette buone...quindi mi misi sul divano, mi misi le pantofole e accesi la TV.
Dopo un po' mi stancai e allora andai in stazione, attivai la app ad esclusivo uso militare per ritrovare i droidi ed inserii la sue credenziali guardando la foto che mi avevano inviato.

Uso? Militare ---> occhi tipo 5-8
Scopo? Logistico ---> occhi viola
Pelle? Bianca ---> gradazione 7.1-13.8
Capelli? Azzurri ---> gradazione 22.5-45.9
Numero seriale? 79041-b03
Ulteriori dati? Appena finito di studiare
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Risultato: un droide corrispondente rilevato a 46 metri a ore 2

Con calma mi avviai seguendo la strada creata dall'applicazione e vidi una ragazza sdraiata su di una panchina che dormiva usando un borsone e uno zaino come cuscino, i suoi capelli che risaltavano sopra ogni particolare arrivavano fino alle spalle, i suoi lineamenti erano aggraziati, il suo respiro sottile nemmeno si sentiva, era meravigliosa, quasi non sembrava reale...ed infatti non lo era, era soltanto una lattina di metallo e carbonio creata per sembrare come noi persone!
"Hei svegliati!" dissi scuotendola
"Oh, mi scusi, ma che ore sono?"
"Sono le 22.55 e io sono Ivan, mi segui o ti mollo qua?"
"Ma dove è stato? Sa da che ora sono qui?!"
"Ho fatto un po' di cose..."
"Ovvero?"
"C-O-S-E! E a te non deve importartene niente! Ora alzati e seguimi che se no ti lascio qui..." dissi aggressivo
"Stronzo..." rispose sottovoce prendendo la sua roba
"E vedi di fare la brava che se ora avrai un tetto sulla testa sarà grazie a questo stronzo"
Rimase un attimo in silenzio prima di parlare.
"Scusi per averla insultata, mi spiace, posso capire che forse avrà avuto una brutta giornata ma non lo trovo un motivo valido per prendersela con me" disse gentilmente
"Invece sei proprio tu"
"Come scusi?" mentre lo chiese mi avviai fuori senza risponderle, la vidi seguirmi in silenzio fino alla macchina e una volta arrivati le aprii la portiera dietro "metti qui la tua roba"
"Va bene" disse salendo in auto, appoggiò il borsone sul sedile e si tolse lo zaino.
"Allora esci? Tu stai davanti accanto a me"
"O-kay " rispose confusa
Durante il viaggio, silenzioso e tranquillo, lei iniziò a parlare, cavolo quanto odiavo la sua voce...
"Perché mi ha voluto qui davanti con lei, signore?"
"Perché mi è più facile controllarti"
"Ah...va bene...cosa intendeva prima?"
"Prima quando?" quanto odiavo doverle parlare...
"Quando ha detto che io ero qualcosa ma non ho capito a cosa si riferisse"
"Non ho avuto una brutta giornata, sei tu la mia brutta giornata!"
"Non è una cosa molto carina da dire, vorrei solo evitare di farle una brutta impressione a prescindere!"
"Non me ne frega niente! Adesso Lattina, silenzio o ti faccio mandare indietro!" dissi puntandole il dito
Provò a parlare un paio di volte ma le intimai di stare zitta, dopo mezz'ora arrivammo a casa e avrei dovuto iniziare a spiegarle come funzionavano le cose...

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