MrSmile...
Juvia Pov's
"Benissimo Amy, mia carissima e falsissima Amy, mi faresti il piacere di riattaccarti al computer?" chiese gentilmente e lei obbedì agli ordini "Amy, stand by" e i suoi occhi divennero opachi "bene signori, sta mattina verso le 3:56 non sono riuscito a dormire per paura che un certo essere di polimeri e circuiti venisse a mangiarmi..."
"Signore! Ma come si permette? Non ha neanche un minimo di rispetto?!"
"No tranquilla, non sono ancora cotto, mi mangi dopo..." saltò di lato e tutti scoppiarono a ridere della mia faccia mentre indignata arrossivo dalla vergogna "...ma ad ogni modo ho avuto il tempo di progettare qualche programma aggiuntivo per la nostra amatissima Amy che ora dovremo riuscire ad incastrare nel posto giusto nei suoi circuti..."
"Agli ordini signore!" risposero in coro e si misero al lavoro
"Invece per quanto riguarda te...allora...che sai fare?"
"Cosa vuol dire?" chiesi perplessa
"E io che almeno vi pensavo più svegli nel capire...tu sei un robot in caso non lo sapessi, sai fare delle cose, non tutte le cose che sai fare possono esserci utili, quindi in poche e semplici parole...e possibilmente formando frasi di senso compiuto...dimmi cosa puoi fare per tornarci utile!" disse come se stesse parlando ad una bambina di quattro anni
"Tutto!" risposi indignata con le braccia incrociate
"Come tutto?" chiese sorpreso
"So fare qualunque cosa lei possa chiedermi, nulla escluso" replicai orgogliosa
"Tutto tutto?"
"Sì"
"Sicura?"
"Non...non proprio tutto...quasi tutto"
"Allora non mentire solo per farti grande, vai a quella scrivania e stendi un programma per adattare Amy alla tecnologia del sottomarini di classe Galaxy, classe Ulissis e di classe Immortal"
"Va bene, sarà fatto signore" risposi educatamente, gli avrei mostrato di cosa ero capace
"Hai tempo fino a pranzo per consegnarmi quello per la classe Galaxy, se non finirai...non so, ci penserò"
"Va bene, non mi sottovaluti" risposi con astio
Mi misi al computer, iniziai a digitare e su di un foglio messo di fianco c'erano delle istruzioni.
"Fase uno, leggere le specifiche dell'oggetto da configurare, in questo caso dovrebbe essere Amy..." dissi sottovoce
"No! Le specifiche del sottomarino!" sentii Ivan dietro di me
"Va bene...scusi, farò al più presto"
"Spero per te Lattina"
Appena se ne andò entrai negli archivi e guardai i progetti, Sottomarino Classe Galaxy, tolsi le specifiche dell'equipaggio, cibo, aria, tutte le altre cose che non interessavano Amy e mi rimanevano soltanto...2700 pagine? Io avrei dovuto leggere 2700 pagine di piani tecnici e scriverci un programma da adattare a quella ragazza? Ma era impazzito?
Iniziai a digitare in fretta e furia, passarono le ore e per velocizzarmi modificai altri programmi al posto che riscriverli, feci il grosso del lavoro ma mi stavano chiedendo troppo...
"Finito?" chiese Ivan
"No signore, ancora un po' di tempo e dovrei..."
"Basta, tempo scaduto"
"Signore, sono a buon punto!"
"Il pranzo era venti minuti fa e ti ho dato del tempo extra per...nemmeno per pietà, non so il perché..."
"Ah...ok...quindi?" chiesi preoccupata lasciando la tastiera
"Questo sarà il tuo nuovo incarico" mi porse un foglio bianco "vai da tutti i colleghi che lavorano con noi e chiedi loro cosa vogliono da magiare, poi esci, vai da MrSmile a 400 metri da qui, chiedi del proprietario, ordina tutto e torna indietro per tempo"
"Signore...sinceramente preferirei finire qui, mi mancano solo i controlli delle armi e dei sistemi di tracciamento..."
"L'interfaccia di base funziona?"
"Quella sì ma potrei..."
"No" mi interruppe "imparerai che i miei ordini non si discutono a meno che tu non voglia pagarne le conseguenze, se l'interfaccia base funzionerà...potrai...non so...chiedermi qualcosa e io te lo darò altrimenti..."
"A-altrimenti?" in quel momento mi faceva paura con quello sguardo freddo ed insensibile
"Meglio che tu non lo scopra..." si girò e se ne andò
Andai a svolgere il mio nuovo lavoro, nessuno mi parlava con gentilezza, nessuno mi guardava...nessuno tranne uno...
"Buongiorno dottor Knel, desidera qualcosa da MrSmile?"
"Hamburger Rookie con patatine Mimì, cola grande con ghiaccio, sette tovaglioli, ketchup, maionese ed una birra"
"Sì, altro?"
"Che ti levi dai coglioni ammasso di ferro"
"Screanzato" dissi sottovoce "un po' di gentilezza no?" conclusi coi denti digrignati e mi girai
"No"
"Scusi?"
"Gentilezza, no, non per te e se ci metterai i bastoni fra le ruote...come sembra che tu stia facendo...stai pur certa che ti verrò a cercare e ti staccherò quella testa di circuiti con le mie stesse mani"
Indietreggiai lentamente mentre mi puntava un taglierino e appena arrivai alla porta la aprii e scappai, appena fuori presi un bel respiro e mi diressi a testa bassa verso MrSmile.
"Buongiorno, dalla fascia azzurra vedo che sei una militare, per conto di chi sei qui?" chiese una ragazza bionda, alta e snella dai lineamenti fini
"Buongiorno, sono qui per conto di Ivan, il proprietario?"
"Ah! Quel dolce ragazzo carino con gli occhi verdi? Comunque sono io la proprietaria!"
"Occhi verdi sì, il resto no"
"Ma come fai a dire di no?" mi strappò il foglio di mano e lo passò dietro "ah! Ho capito! Non lo hai ancora visto senza camicia vero?"
"No e spero di non vederlo" risposi acida
"Ah no carissima, aspetta e mi dirai in futuro..." fece un sorrisetto pervertito "comunque se ti manda lui ti faccio pagare la metà...anzi, il 75% di sconto perché non lo hai visto senza camicia" rise facendomi l'occhiolino e mi diede lo scontrino, pagai e dieci minuti dopo presi tutto.
Tornai e iniziai a dare la roba a tutti lasciando Knel per ultimo, bussai, entrai col suo permesso e di scatto gli misi il vassoio sul tavolo, scattai indietro ed uscii in meno di cinque secondi...
"Torna qui!" lo sentii ed impaurita rientrai "ok, per questa volta la passi liscia ma se non fosse stato per Ivan ora quella bella testolina sintetica non sarebbe lì..."
"Perché? C-cosa è successo?"
"Amy, era così buona, fredda, apatica, perfetta...e dopo che abbiamo inserito il tuo programma lei si è danneggiata, ho controllato ed era pieno di bug e buchi vari, codici incompleti e programmi palesemente copiati senza nemmeno controllarli...una volta la passi liscia, la seconda ti ammazzo!" e lanciò un pugnale contro la porta, saltai di lato e scappai fuori.
Corsi per qualche decina di metri e poi mi fermai lungo un corridoio che portava ad una ala off limits della struttura, vidi Ivan che beveva il caffè da solo oltre il confine che non potevo superare ma lo raggiunsi lo stesso.
"Buongiorno signore"
"Ma buongiorno cosa? Va beh che mi odi ma potevi anche risparmiartela questa!"
"Non l'ho fatto apposta!"
"E allora dimmi cosa vuoi e vattene, stupida Lattina che non sei altro!"
"Signore...mi sento un po' sprecata a portarvi il pranzo..."
"Hai fallito? Ora paghi..."
"Ma signore! Ho delle competenze io! Non sono una macchinetta del caffè!"
"Però sei così brava a farlo, mai pensato di cambiare lavoro?" rise di me ed io persi il controllo
Lo spinsi infuriata contro una parete e lo guardai dritto negli occhi mentre lo tenevo per il colletto...
"Adesso tu stammi bene a sentire, non sono la vostra schiavetta e sono venuta qui per lavorare, non per portarvi il pranzo!"
"Se no cosa farai? Dimostrerai nuovamente la tua incompetenza e la tua suprema ignoranza danneggiando un'altro progetto e ficcando il naso in ciò che non ti conviene toccare? Ma anche no grazie!"
"Ma come si permette..."
"Mi permetto e come di parlare così ad un misero ammasso di ferraglia e carbonio con falsi pensieri, false idee, una falsa coscienza e soprattutto falsi sentimenti!"
"Piccolo stronzo...io ti ammazzo! Prova a ripeter-"
"Sei fottuta..." disse con sguardo vittorioso
"Cosa?" chiesi sconcertata dal suo cambiamento improvviso
"Senti un po' questo" attivò un piccolo dischetto che teneva tra indice e pollice "piccolo stronzo...io ti ammazzo!"
Non ci credevo, aveva registrato quella singola frase, se la avesse portata da qualcuno sarei stata degradata, arrestata e forse anche mandata in esilio...o addirittura smantellata...
"Stronzo bastardo..."
"Mi sa che lo invierò all' Alto Comando..."
"Signore...io...per favore non faccia niente con quello!" chiesi supplichevole
"Beh, tutto dipende da come ti comporterai, ora lasciami subito" lo lasciai andare e gli risistemai il colletto che avevo stropicciato "vedo che inizi a capire quale è il tuo posto..." disse beffardamente prima di andarsene
Mi appoggiai al muro, lentamente scivolai fino a terra e mi presi le ginocchia con le braccia, iniziai a piangere, il mio unico conforto era che nessuno potesse vedermi...
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