Dottore per droidi

Ivan pov'S
Mentre la seguivo notai che aveva uno strano tic al braccio destro, la raggiunsi e le presi delicatamente il braccio:
"Ti senti bene? Ho paura che Amy abbia reciso un sensore del collo, sta tranquilla ti accompagno subito in sala operatoria e rimedieremo" le dissi cercando di aiutarla a stare in piedi...ma che stavo facendo? Mai avrei prestato il mio aiuto ad un droide dopo di Lei...che mi stava succedendo?
"In effetti signore credo di non stare molto bene. So che per lei noi dovremmo essere solo delle armi, ma sa, io ho emozioni, provo rancore, odio, felicità, tristezza.... Io...sento qualc... " mentre parlava la sua voce si affievoliva, era un pessimo segno, e prima che potessi dire o fare qualcosa si accasciò a terra.
La presi in braccio ed entrai nel primo laboratorio più vicino, feci chiamare gli addetti alle riparazioni e cominciai io stesso ad esaminare i guasti, quando arrivarono gli aiuti ero già quasi arrivato ad una conclusione:
"Gli è stato reciso un sensore dietro il collo, deve essersi staccato qualche filo, direi di fare una risonanza in modo da vedere altri possibili guasti" non facevo altro che sudare, era preoccupazione quella che sentivo? Impossibile! Mentre ragionavo su cosa mi stesse prendendo, mi porsero i risultati della risonanza, li aprii e non credevo ai miei occhi:
"Chi altro ha visto questi risultati?"
"Nessun altro signore. Solo lei. Che facciamo?"
"Massima discrezione, è stato reciso il filo gutturale s-27 e b-52. Rimettetemela in sesto. Io devo fare una telefonata." L'addetto annuii e cominciò ad impartire ordini ai suoi subordinati, io mi allontanai il più possibile ma senza mai staccare gli occhi dal tavolino su cui giaceva quella Lattina, composi il numero, e aspettai.
"Pronto ? Se non sbaglio, sei Kirkhoff. A cosa devo il piacere?"
"Mi scusi signore, ma le devo informare che la sua latt...cioè sua figlia ha avuto in incidente, le sono stati recisi dei fili, ma se ne stanno già occupando. Mi dica, dottore, si è divertito a farle tutte quelle cose? Mi spiace ma ho qui con me i risultati di una risonanza appartenente a sua figlia. Come ha potuto? Fare a lei una cosa simile? A colei che la chiama padre!"
"Signor Kirkhoff, sono sicuro che lei non vuole problemi proprio come non ne voglio io. Questa cosa rimarrà tra noi, o parlerò con persone molto influenti. Sono stato chiaro?"
"Cristallino dottore"
"Perfetto. Ora se non le dispiace, torno al mio lavoro" spensi il telefono e diedi un pugno al muro per sfogare quella che credevo fosse rabbia.
Mi riavvicinai alla Lattina, i dottori avevano finito, le avevano fasciato il collo con una garza bianca e l'avevano portata su di un lettino. Mi sedetti accanto a lei e cominciai a spostarle i capelli dal viso. Ora che sapevo cosa davvero era quella droide, il mio punto di vista stava cambiando radicalmente.

Una volta arrivati in una stanza con una grande finestra dissi a tutti di uscire per rimanere solo con lei, dichiarai la stanza 'privata' ed iniziai a fare quello che sapevo fare meglio, lo scienziato impiccione.
Presi il mio computer portatile e lo collegai a lei tramite le prese USB che aveva sotto lo schermo incorporato nel braccio, attivai i miei programmi di filtraggio dati ed avviai una analisi completa della sua mente...
"Adesso vediamo un po', Lattina ora puoi dirmi tutto ciò che sai...tu...tu non lo sai? Con 'questa cosa rimarrà tra noi' intendeva proprio noi due e basta...e adesso chi glielo dice? Penso toccherà a me...ma al momento giusto..."
Preso dai dubbi attivai una simulazione basata sui dati del suo cervello digitale "allora...dati simulati...se lo scoprissi ne rimarresti scioccata? Dovrò proprio trovare il momento migliore..."
Feci giusto in tempo a finire la frase che lei aprì gli occhi, l'iride mise a fuoco ed alzando il collo mi guardò, guardò i cavi, il computer, il suo braccio e poi nuovamente tornò a fissarmi negli occhi...
"Cosa...cosa CAZZO stai facendo! Stacca subito quei fili da me!" urlò con occhi pieni di odio
"Ti giuro che non è come può sembrare! Ti stavo solo..."
"Cosa mi hai fatto? Mi ha ficcato dentro qualche virus per farmi addormentare e capire come combino le armi? Vuoi creare delle copie di me senza emozioni e al tuo servizio? Trova una giustificazione valida o sei un uomo morto perché di sicuro non starò qui a..."
"ZITTA!" le urlai contro e si zittì, le porsi il telecomando per il letto e lei timidamente tirò su lo schienale "adesso ascoltami bene, quando Amy ti ha attaccata si sono recisi i cavi s-27 e b-52 danneggiando un sensore, ti ho portata in sala operatoria e ti hanno rimessa apposto"
"E ora dove sono?"
"Nella sezione ospedaliera della struttura e la stanza è privata, nessuno verrà a disturbarti"
"E i cavi?" chiese con tono accusatorio
"Ti stavo facendo una diagnosi completa"
"Tu...cioè...lei che si preoccupa per me? Trovi una scusa migliore" a pensarci bene avevo cambiato la mia opinione su di lei ma non potevo dirle delle lastre quindi decisi che avrei finto di ammorbidirmi col tempo...
"Chi ha mai detto che mi sia preoccupato di una Lattina come te! Il governo pretende che ti tratti come una allieva e di sicuro non posso ammazzare una allieva o farla tornare indietro mal funzionante! Oltretutto per controllarti ho anche saltato il pranzo quindi vedi di crearmi pochi problemi!" dissi con tono menefreghista staccando i cavi dal suo polso
Restammo un attimo in silenzio, io con le braccia incrociate e lei a passarsi le dita sulla garza.
La stanza era bianca ed immensa con solo il suo letto accanto alla finestra, al suo interno ceravamo solo noi e questo mi fece sentire un po' in soggezione...
"Devo sbrigare un paio di cose, tu resta qua fino a mio nuovo ordine"
"E se non volessi?" chiese con aria di sfida
"Ti faccio rimandare indietro da dove sei venuta dicendo che hai interferito con Amy, posso e se lascerai questa stanza lo farò!"
Detto ciò uscii dalla stanza chiudendola a chiave con la schedina magnetica, non potevo fare niente di quello che avevo detto ma l'esercito insegnava a mentire così bene che nemmeno un droide avrebbe potuto capirlo; mi diressi verso la reception e chiamai un impiegato "buongiorno signor Kirkhoff, desidera?"
"Entro l'ora di cena voglio un tavolo, una sedia e due pasti caldi fuori dalla stanza 42 del settore ospedaliero"
"Quella con la droide? Da dove arriva tutta questa gentilezza in grado di offrirle addirittura un pasto?" chiese mentre digitava sul computer
"Sì, e non faccia domande perché ancora io stesso non mi sto dando delle risposte"
"Agli ordini signore, sarà fatto"
Mi diressi immediatamente verso il laboratorio, di Amy non c'era nessuna traccia e al suo posto i miei colleghi stavano montando un esoscheletro meccanico, sarebbe stato il nostro nuovo progetto, un soldato meccanico con il solo scopo di combattere, niente di più e niente di meno, niente processore per le emozioni, nessun componente aggiuntivo a caso, una semplice ed efficace macchina da guerra.
"Ci siamo tolti la Lattina di torno!" esordii camminando verso il progetto "come sta andando?"
"Molto bene signore, il telaio è quasi pronto ed entro sera inizieremo ad installarci i meccanismi di movimento"
"Benissimo, mi unisco pure io così ci sbrighiamo"
Mi misi la tuta protettiva ed iniziai a lavorare, finimmo verso le 16.30 e alle 17:00 ci salutami tutti, andarono tutti a casa ed io mi diressi verso la stanza di Juv...Lattina, sì, la stanza della Lattina, fuori c'era ciò che avevo chiesto e quindi aprii la porta ed entrai.
"Buonasera signore"
"Buonasera Lattina" dissi mente aprivo il tavolo pieghevole "hai fame?"
"Sì, chi devo chiamare per avere qualcosa?"
"Nessuno" replicai posando a terra la sedia pieghevole ed uscendo dalla stanza, presi i vassoi e rientrai "apri il tavolino incorporato nel letto" le ordinai e così fece mentre mi guardava dubbiosa "buon appetito" poggiai il suo vassoio davanti a lei e mi sedetti
"Grazie...chi...è stato mio padre ad ordinale di portarmi da mangiare?"
"No"
"Strano, qui solo lui sapeva che adoro le crêpes salate"
"È stato un caso, quando ho ordinato non ho detto cosa volessimo"
"Lei ha ordinato qualcosa per me?" chiese quasi strozzandosi dalla sorpresa
"Si...NO NO NO NO...si..."
"Ha battuto la testa?"
"No"
"Sicuro? Niente botte o traumi vari? Ha la febbre? L'hanno costretta? Ha visto la luce di Dio?"
"Non è che la logica "più è improbabile la cazzata che sparo più è facile che sia accaduta'' funzioni ma comunque no, nessuna di quelle cose"
"Lei non è Ivan..." disse con una risatina sottomessa
"Ma certo che sono io!"
"No, lui mi avrebbe buttato un paio di bulloni e mi avrebbe detto 'mangia Lattina' con il suo solito tono scorbutico, non si sarebbe interessato se in tutto questo tempo io avessi o no mangiato a pranzo o a cena" scoppiò a ridere
"Allora se la metti così...mangia Lattina" dissi ridendo e togliendomi un microchip dalla tasca glielo posai davanti
"STRONZO" urlò sarcastica ma in qualche minuto tornò seria "perché mi tratta bene? Addirittura ride con me, cosa è successo?"
"Ho capito di aver esagerato a trattarti male e quindi volevo scusarmi"
"Non ci credo, sento tutti in giro chiedersi come mai ha girato le ultime settimane con una droide appresso, dicono che sono stata il droide che ha trattato meglio da quando la conoscono, mi dica la verità, ora!"

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