Cambiamento...
Ivan pov's
Mi svegliai ed ancora addormentato tirai fuori un braccio dalle coperte per controllare l'ora, erano le 3:28 e rimasi a guardare il soffitto nel letto a pensare a quello che era successo la sera prima. Che mi stava succedendo? Io odiavo i droidi, e ora? Sono sempre l'Ivan che l'aveva registrata per minacciarla? O forse è cambiato qualcosa?
Mentre pensavo sentii un tuono e la mia porta si aprii di schianto: balzai in piedi con il mio coltello a portata di mano, rimasi scioccato quando vidi una Juvia con i capelli spettinati che si avvicinava barcollando al bordo del letto e si mise sotto le coperte coprendosi la testa con il cuscino:
"F...forse un po' di paura c'è...c'è l'ho"
"Sta tranquilla, è ancora presto e ci sono qui io a proteggerti" ero incredulo delle parole che erano uscite dalla mia bocca, ma mi tranquillizzai per il fatto che tanto non si sarebbe ricordata nulla di tutto questo; la abbracciai accarezzandole i capelli e dopo poco sentii il suo respiro tranquillo sul mio collo e le sue mani sul mio petto.
Sospirai, ero totalmente fottuto.
Dopo pochi minuti si girò dandomi le spalle, venne indietro col corpo e mi ritrovai la sua schiena contro il mio petto, strinsi le mie braccia attorno alla sua vita e chiusi gli occhi sentendo la sua mano che si appoggiava sulle mie.
Come sempre il suo respiro era impercettibile, i suoi capelli profumavano di buono, la sua pelle era liscia e morbida tanto dal farmi desiderare che mi accarezzasse...
La mattina dopo mi svegliai, lei non era più con me ma in compenso erano rimasti i lividi delle gomitate della notte, mi scrocchiai le dita e mi misi seduto avvicinando le gambe, presi il telefono e guardai, domenica, ore 9:32, cielo coperto, azioni in crescita, guadagno del 1.3%, nessun cambiamento da segnalare per quanto riguardava la guerra.
"Ah signore, è sveglio!" sentii Juvia "ho preparato la colazione ed ho pensato di portarla qui!"
"Ah davvero? E sentiamo un po' come mai, c'è dietro una richiesta? Un ricatto? Vuoi addolcirmi prima di dirmi che hai dato fuoco alla cucina?" chiesi sarcastico
"Solo per ringraziarla per sta notte" ammise voltando lo sguardo e sdraiandosi accanto a me col vassoio in mano
"Juvia, ascoltami un attimo per favore..."
"Non mi ha chiamato Lattina? Ha detto Per Favore? Signore...vuole che le chiami una ambulanza?" mi controllò la febbre appoggiando le sue morbide labbra sulla mia fronte
"Sto bene e sono cosciente delle mie parole quindi stai tranquilla"
"Va bene, se lo dice lei..."
"Ecco...ho pensato un po', ti ho rivalutata, ho ripensato a quando ti usavo come cameriera, a quando ti ho dato quello schiaffo, ad ogni volta che ti ho trattata male e..."
"Vuole mandarmi via, giusto?" chiese a testa alta ma non sapeva fingere, lo pensava ed era sconvolta "per lei non sono abbastanza e...e vuole mandarmi via. Ma posso migliorare! È difficile lavorare sotto di lei se mi tratta male ma pos-" appoggiai un dito sulle sue labbra
"No Juvia, mandarti via è proprio l'ultima cosa che voglio. Al contrario volevo chiederti scusa, non ti meritavi nulla di ciò che ti ho fatto ed ho sfogato su di te il dolore di una vecchia ferita del passato, non so se ne sarai capace però ti chiedo di perdonarmi..."
"Lei..."
"Dammi del tu"
"Che idiota..." disse prima di saltarmi al collo ed abbracciarci "...sei solo una testa di cazzo ma sì, ti perdono..."
Di risposta la abbracciai ma non riuscivo a credere a ciò che mi aveva detto, mi aveva dato della testa di cazzo idiota ma non riuscivo nemmeno ad immaginare da dove lei trovasse la forza per accettare le mie scuse, appena si staccò mi voltai e frugai nel cassetto...
"Inoltre ti ricordi questa?" le mostrai un piccolo disco bianco
"È dove ha registrato la mia vecchia minaccia..."
"Adesso se non mi dai del Tu la invio al Comando Supremo"
"Va bene! Va bene!"
"Quindi Juvia, a prova della mia sincerità..." davanti ai suoi occhi strinsi il dischetto tra le mani e lo spezzai in tre pezzi buttandoli nel cestino "possono bastare come scuse?"
"Pensavi non ti credessi? Sei proprio un idiota..." disse dolcemente prima di appoggiarsi al mio petto, chiuse gli occhi ed iniziai quasi istintivamente ad accarezzarla...
Juvia Pov's
La giornata era iniziata perfettamente e stava prendendo una piega molto strana, Ivan continuava a stringermi ed a accarezzarmi i capelli ma purtroppo dovevo staccarmi. Avevo cucinato per ringraziarlo del fatto che aveva accettato di venire alla cena con mio padre e volevo un suo parere.
"Abbiamo dei pancake con lo sciroppo d'acero, della spremuta di arance e delle marmellate, serviti pure" lui sorrise e mi ricordai cosa mi aveva detto la proprietaria un giorno da MrSmile, sì, aveva proprio un bel sorriso...mi accorsi che lo stavo fissando e girai subito la testa arrossendo, lui rise e io arrossii ancora di più.
Mangiò la colazione in un lampo e con gusto, a quanto pareva era piaciuta, e soddisfatta portai le stoviglie in cucina e le lavai. Ivan mi raggiunse poco dopo, aveva in mano il telefono e lo guardava pensieroso.
"Tutto bene?" chiesi e lui non esitò a rispondere.
"Si, a parte che la mia agenda mi ha prontamente ricordato che stasera ho la lezione di cucina estera, potresti venire con me, ma tu non hai un pigiama?!"
Rimasi sconvolta da quella nuova informazione, uno scienziato che seguiva un corso serale di cucina estera?! Oh dio!
"Un corso di cucina, eh? Non è una brutta idea...e cosa significa? Certo che ce l'ho il pigiama!" dissi indicando i miei leggins con stampate delle facce di alieni e la mia canotta dell'Area 51 presa durante un viaggio con papà. Si mise a ridere e risi anche io. "Si beh, non è un outfit fantastico ma è comodo"
"Oh beh lo vedo" disse mentre mi squadrava, lo guardai con aria di sfida e lui sorrise andando in bagno, senza chiudersi dentro. Rimasi spiazzata mentre pulivo e sistemavo la cucina, sorridevo tra me e me mentre iniziai a canticchiare, era cambiato e in meglio, e io potevo esserne solo felice.
Ivan pov's
Andai in bagno per darmi una sistemata e cominciai a pensare a cosa avremmo potuto fare nel pomeriggio, andare ai canali? Bah troppo da liceale, al cinema? Sarebbe assurdo e poi avrebbe potuto pensare male...mi scoppiava la testa da tutte le idee stupide che mi venivano in mente fino a quando un leggero picchiettio mi riportò alla vita reale.
"Ti da fastidio se accendo la tv? Fanno una maratona molto bella di film fantasy e mi piacerebbe vederla, dura tutta la giornata praticamente quindi, se tu hai altro da fare io me ne starei anche sul divano con dei popcorn "
Sorrisi e mi chiesi dove diavolo era stata per tutto questo tempo una coinquilina così, perché non ne ho mai avuta una simile?
"Con doppio burro per me grazie" esclamai
"Fantastico !"
La sentii armeggiare in cucina e una volta che ebbi finito uscii e la raggiunsi, aveva messo una maglietta molto larga sopra la canotta e si era già messa comoda sul divano con una bacinella gigante di pop corn in grembo. Mi sedetti in parte a lei che nel mentre prese un cuscino e lo strinse.
"Hai freddo? Se vuoi posso darti una coperta"
"Oh no ho la mia non ti preoccupare" si alzò e corse in camera sua, una volta tornata spiegò una coperta di tessuto molto caldo e pomposo di colore grigio, aveva l'aria di essere molto calda:
"Se vuoi ci stai anche tu" mi allungai un po' e misi i piedi sotto la coperta, ora sì che si ragionava!
Rimanemmo lì a ridere mentre un film dopo l'altro iniziava e finiva, da Harry Potter a il signore degli anelli, passammo un bel pomeriggio fino a quando non arrivò l'ora di prepararsi per andare al corso di cucina, ci cambiammo velocemente e salimmo in macchina.
Juvia Pov's
Era stato davvero un bel pomeriggio, arrivò l'ora di dover andare al corso di cucina, ci cambiammo e salimmo in macchina; Ivan guidava e canticchiava un motivetto famigliare fino a quando dopo qualche minuto arrivammo in un parcheggio di un edificio che sembrava più un capannone di stoccaggio, scese e lo seguii, mi tenne aperta la porta e entrai ringraziandolo anche per quel suo sorriso smagliante. Varcammo un'altra porta dove c'erano dei tavoli e tante signorine che scalpitavano per vedere entrare il mio accompagnatore, arrossendo mentre Ivan mi prendeva un fianco andammo al nostro tavolo sul quale c'erano vari utensili da cucina.
Lì da nemmeno cinque minuti arrivarono un paio di ragazze che presero Ivan a braccetto portandomelo via, anche se non poteva vedermi lo guardai abbastanza male per poi rimanere sola, aprii i cassetti ed estrassi un paio di coltelli che feci roteare sul palmo della mano per poi poggiarli delicatamente sull'asse.
"Ma ciao carina" sentii una voce maschile da dietro "sei qui da sola?"
"No, non sono qui da sola" mi voltai e vidi un ragazzo biondo più grande di me
"Ah davvero? A me sembra proprio di sì" si avvicinò con uno strano fare "piacere signorina, sono Hans Zimber, e tu?" Pensai quasi di mandarlo a quel paese, ma poi notai che Ivan guardava nella nostra direzione, beh, tanto valeva giocare un po'!
"Sono Juvia, è un grande piacere Hans" gli strinsi la mano e lui me la prese e mi fece il bacia mano, arrossì e sorrisi, quello sì che era un galantuomo.
Lo sguardo di Ivan? Ineguagliabile
"Non ti avevo mai vista qui, è la tua prima volta ?"
"Sì ed è con me" intervenne il mio accompagnatore che era immediatamente tornato
"Ah! Generale Kirkhoff! Che piacere rivederla, ero venuto a cercarla ma visto che non l'ho trovato ho pensato di tenere compagnia a questa bellissima damigella abbandonata" mi guardò e gli sorrisi notando con la coda dell'occhio la rabbia gelosia di Ivan
"Luogotenente Zimber, non ha mai sperimentato la difficoltà di liberarsi di quelle signorine una volta catturati? Dalle voci che circolano sul suo conto suppongo che si sarebbe fermato da loro senza alcun problema...ma ad ogni modo perché mi cercava?"
"Sono sorte delle...chiamiamole complicazioni"
"Ovvero?" chiese con sguardo serio
"Il Comando Generale sta perdendo fiducia nei suoi confronti, se ha un minuto vorrei scambiare qualche parola..."
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