Capitolo 30 - Alla riscossa!
Aar, Keiarn e Jude
Attraversavano corridoi ormai da ore: quelle lastre di metallo erano tutte uguali, a detta di Jude fissate male e a caso... non che Aar avesse prestato attenzione a tutti i termini tecnici che quel meccanico venticinquenne aveva utilizzato per criticare il modo in cui era stata costruita l'astronave Guilty.
Non poteva però dargli torto su una cosa: in fatto di estetica, la Void non ne capiva proprio niente: probabilmente funzionavano così perché gli mancavano alcune cose tipiche dei comuni mortali, come la capacità di provare dei sentimenti o di avere delle preferenze... e dire che facevano sempre i perfezionisti con tutto, com'era possibile che sistemare l'interno di una dannata astronave fosse così difficile?!
Decise che sarebbe stato meglio ignorare questi pensieri e cercare di capire dove si trovavano...
Ah, se solo Zolay fosse ancora qui con noi le cose sarebbero state molto più facili per lei e Keiarn, così avrebbero potuto orientarsi meglio, e per me, che in qualche modo essere più tranquillo e concentrato sulla missione...
«Cosa stiamo cercando esattamente?» domandò a un certo punto Jude.
La donna dai capelli neri si fermò un secondo, sospirò e rispose: «Quando io e... io e... vabbè, sì, mi vedo costretta a dirlo. Quando io, Zolay e Aar ci siamo messe a decifrare i documenti della Void, abbiamo letto che avrebbero utilizzato questo tipo di nave per attaccarci e che al suo interno ci sarebbe stata qualcosa di simile ad una sala di controllo. Dentro quest'ultima avrebbero piazzato dei soldati, Kharana e anche il o la Mastermind.»
«E chi sarebbe il Mastermind, giusto per capire?» chiese ancora il meccanico.
«Non è detto che sia un uomo. E comunque è la persona che ha deciso di mettere in piedi questo impero del terrore chiamato Void, per quanto ne sappia io» ribatté seccata Keiarn, che odiava tutte le forme di maschilismo, come quella.
«Perfetto, vedi che non lo sai nemmeno tu?» rispose il ragazzo con tono sarcastico, come al suo solito suscitando nelle altre due la voglia di usare il Disintegratore su di lui.
Aar fece per intervenire, ma l'altra, con un gesto, la interruppe e lei si fermò immediatamente, con un'espressione sconcertata in faccia. Capiva perfettamente i sentimenti dell'amico, ma non il motivo per cui doveva sempre comportarsi in quel modo insopportabile.
«Sì, però c'è qualcosa che funziona in questo ragionamento... per quale motivo dobbiamo continuare a vagare a vuoto?» spiegò Keiarn.
Jude fece per ribattere, ma qualcosa catturò la sua attenzione: gli parve di vedere i suoi capelli lunghi e blu muoversi dall'ingresso del corridoio, e per un attimo gli sembrò che la vista non lo stesse ingannando.
Forse lei non era morta, magari stava solo aspettando il momento giusto per uscire allo scoperto e salvare loro tre, poveri disperati, da quell'inferno dove erano appena entrati.
Fu anche tentato di andare a controllare se le sue intuizioni e i suoi presentimenti avessero un effettivo fondo di verità, però Aar e Keiarn lo bloccarono e lo costrinsero a seguirle per i corridoi, un'altra volta.
Ormai non capiva nemmeno lui il motivo per cui stessero continuando a vagare inutilmente in quel modo, però sapeva che se avesse fiatato le conseguenze sarebbero state qualcosa di terribile.
In certi casi è veramente meglio stare zitti.
La ragazza in nero
Non avrebbe mai pensato che la Guilty della Void, per quanto fosse messa male esteticamente, potesse essere così tanto complicata da ispezionare: all'interno si trovavano moltissimi corridoi tutti uguali tra di loro, come nella Residenza Nera, ed orientarsi era pressoché impossibile. Pensò che se qualcuno sarebbe impazzito a passare troppo dentro lì dentro, ma non era il suo caso, perché lei aveva un senso dell'orientamento sviluppato.
La sua stabilità mentale era già più ridotta.
Aveva già informato qualcuno del fatto che il suo senso dell'orientamento era molto sviluppato? Oppure non l'aveva fatto? Oppure l'aveva fatto e semplicemente non lo ricordava? Non era forse possibile che si stesse immaginando di averlo fatto e in realtà era rimasta in religioso silenzio?
Tuttavia dovette smettere di pensare a quei ragionamenti contorti che stava facendo, perché ci mancò pochissimo perché uno di coloro che si trovavano vicino a lei, nonostante ignorassero del tutto la sua presenza, si accorgesse che qualcuno si trovava proprio dietro di loro.
Farsi scoprire sarebbe stato un attimo, se lei non avesse calcolato bene i tempi e non si fosse spostata appena in tempo perché chi sembrava aver notato qualcosa non la vedesse e iniziasse a fissare il punto dove si trovava poco fa con espressione confusa e sconcertata.
Non avrebbe mai potuto dire cosa gli ricordava.
Ripensò al momento in cui si erano incontrati, quella sera: lei era terrorizzata, aveva perso la cognizione del tempo, e lui aveva preso il controllo della situazione, salvandola dall'abisso in cui aveva rischiato di cadere per il resto dei suoi giorni.
Ringraziò l'eroe più grande e continuò a seguirlo.
Aar, Keiarn e Jude
«Eppure io sono sicuro di averla vista! Zolay era lì, io lo so!» insistette Jude.
Keiarn alzò gli occhi al cielo. «Jude, io capisco che ci sei rimasto male per quello che è successo, ci siamo passati tutti, e capisco anche che vorresti riaverla qui con te, però...» non riuscì a finire la frase perché il ragazzo la interruppe con un gesto della mano.
«Lo so che non è possibile, ma... io l'ho vista! Lei era lì, proprio dietro di noi, ci stava seguendo e sembrava pronta a tornare da noi non appena saremmo stati in una situazione di pericolo... lei c'era e ne sono sicuro!»
La criminale galattica gli appoggiò una mano sulla spalla, abbassò lo sguardo e sospirò.
«Ascoltami, non...»
«EH NO, COL CAZZO CHE TI ASCOLTO! PER UNA VOLTA PROVACI TU AD ASCOLTARE GLI ALTRI!» sbottò, con le lacrime agli occhi.
La donna dai capelli neri iniziò a ringhiare.
«Non ti azzardare...»
«E INVECE MI AZZARDO, OKAY?! DESIDEREREI ESSERE ASCOLTATO PER UNA VOLTA NELLA MIA VITA E QUESTO PERCHÉ LA PERSONA IN GRADO DI FARLO PURTROPPO NON È ANCORA NATA!»
Il ragazzo iniziò ad ansimare e la donna spalancò gli occhi in apprensione: magari era stata troppo severx con lui? Forse Jude aveva solo bisogno di essere capito, e lei non era riuscita a farlo? Dove aveva sbagliato?
Aar si mise immediatamente tra i due.
«Jude, Keiarn, adesso provate a calmarvi... non siamo qui per litigare e se dovessimo affrontare i nostri nemici arrabbiati neri non credo che otterremmo qualche risultato...»
«Aar ha ragione, dobbiamo cercare di andare d'accordo» concordò l'altra.
«Sì, sono totalmente d'accordo. Comunque, scusami tanto, Keiarn. Non avrei dovuto essere così avventato e aggressivo, soprattutto non con te che mi hai dato l'occasione di vendicarmi e di combattere» si scusò il ragazzo.
«Eh no, in primis mi devo scusare io. Non avrei dovuto essere così cattiva con te, stai avendo un brutto periodo e io non ho fatto altro che peggiorare le cose. Mi dispiace moltissimo, avrei dovuto essere più comprensiva ma non ce l'ho fatta» si aggiunse la mafia queen.
I due si sorrisero e poi si voltarono verso Aar.
«Un momento, aspettate un secondo. Leggete la targhetta che c'è sulla porta» disse lei, indicando una lastra di metallo su cui era riportata la scritta "Headmistress".
«Headmistress?» lesse la fidanzata dell'idol, che non conoscendo l'inglese lesse la parola esattamente com'era scritta.
«Nooo, guarda che si legge "hedmistress"» la corresse il meccanico il quale, proveniendo dall'Irlanda, conosceva la lingua alla perfezione.
«Va bene, quello che è. Cosa significa?»
«Significa "direttrice" o "preside". Questo può significare una sola cosa: siamo arrivati! Questa è la sala di controllo della Guilty, quindi ci sono anche Kharana e il o la Mastermind e possiamo far crollare il loro impero del terrore! Andiamo!» esultò Jude, sfilando dalla tasca della salopette il Disintegratore ed accendendolo.
«O'Brien, come pensi di entrare? C'è un codice anche qui...» osservò Aar, indicando con un cenno del capo l'ennesimo apparecchio provvisto di tastiera collocato sul lato destro della porta.
«I Disintegratori sono stati programmati per distruggere qualunque cosa, quindi anche le porte impenetrabili che vi ostinate ad installare in ogni vostra costruzione!» spiegò il meccanico, poi estrasse la pistola e, con un colpo rapido e potente, colpì l'esatto centro della porta, il quale iniziò a sciogliersi verso il pavimento, per poi diventare un ammasso di metallo colato e infine il nulla.
«Dentro!» esclamò Aar, indicando con un dito l'ingresso alla stanza finalmente accessibile.
Corsero all'interno della stanza e le due donne attivarono con un movimento veloce della mano i loro Disintegratori, che si illuminarono appena ne ricevettero l'ordine.
«Alla buon'ora... sapete, iniziavo ad annoiarmi... ce ne avete messo di tempo per trovare la sala di controllo! E io che volevo iniziare a divertirmi facendovi fuori sin da subito!» commentò una voce che la graentiana dai capelli viola avrebbe riconosciuto tra milioni.
«Kharana...» mormorò.
«Sì, proprio Kharana, la Fedeltà» rispose la voce della donna, e poi si fece finalmente vedere.
Era alta sul metro e ottanta, aveva i capelli corti e neri spostati tutti da un lato, gli occhi neri e la pelle era abbronzata. Il suo corpo presentava dei muscoli, segno del suo costante allenamento per diventare il modello da seguire di tutta la Void, evidenti soprattutto sulle braccia e sulle gambe. Indossava l'uniforme dell'Organizzazione, quell'uniforme nera aderente costituita da un pezzo unico, che evidenziava le curve del seno e i fianchi. Il cappuccio dell'uniforme era abbassato dietro la testa e calzava degli stivali neri alti fino a metà della gamba, un po' sotto al ginocchio.
«Tu, stron...» iniziò Aar, ma la donna le si avvicinò e le mise una mano sulla bocca.
«Uh, no, oggi non chiamerai proprio nessuno in quel modo... almeno, non tu che hai peccato tradendo l'unica cosa che ha potuto salvarti: la Void, sì, proprio la Void. Io ho diritto di punire i traditori, i peccatori, coloro che sono stati tentati da corruzioni quali la libertà di pensiero, la verità, la ribellione e l'anarchia. Quanto mi fate schifo» commentò Kharana, camminando attorno al gruppo.
«Prima tra tutti abbiamo Aar Khyan, una bella donna graentiana di 26 anni, lesbica e donna cisgender. Nata il 15 giugno 3174. Lavorava per la Void con il soprannome di "Two-Faced, e nel mentre lavorava come idol, acquisendo con il tempo amore e fama e diffondendo la pace nell'Universo più di quanto non era convinta di farlo lavorando per la Void. Oh, la cosa peggiore che potesse succedere, dato che era la nostra più valida alleata» spiegò, guardandola dritto negli occhi e incutendole un terrore che mai aveva provato prima.
«Poi abbiamo quest'altra individua poco raccomandabile, Keiarn de'Vaash, bisessuale she/they, una mafia queen di 27 anni, nata... uh, il 30 ottobre 3173. Lei è stata identificata immediatamente perché collaborava con un'organizzazione ormai sciolta con l'obiettivo di rovesciare la Void, e poi ha deciso di continuare in questa sua futile impresa ottenendo risultati a dir poco scarsi» continuò, guardando questa volta la fidanzata dell'idol.
«Mi duole dirti che i miei risultati non sono scarsi, tant'è che vi ho sottratto il vostro membro più fedele» ribatté Keiarn, con un sorrisetto sarcastico delineato dalle labbra tinte di rossetto nero.
L'altra alzò un sopracciglio e ricambiò il sorriso, puntandole contro la pistola che teneva nell'apposito spazio della cintura. «Oh, assolutamente, sicuramente hai ragione...» disse, e poi premette con un movimento delicato della mano il grilletto, senza pensare alle possibili conseguenze.
Non appena il proiettile fu a tanto così da colpirla, la mafia queen si abbassò e quello andò a conficcarsi nella parete, lasciando Kharana stranita e facendole letteralmente cadere per terra la mascella.
«Solo quando sarai morta tu potrò morire io» disse la criminale galattica, con una punta di sadismo che le avvolgeva la voce e lo sguardo. «Lo so, tesoro, questa è una verità troppo difficile da accettare persino per me: là fuori, chissà dove e chissà perché, c'è sempre qualcuno che sa dimostrarsi migliore di te.»
Kharana la ignorò e passo a Jude: gli mise un dito sotto al mento e la costrinse a guardarlo negli occhi, mentre avvertiva il suo corpo fragile che tremava. «E poi abbiamo Jude O'Brien, un irlandese nato il 20 luglio 3175, trans ftm, panromantico e asessuale. Li odio quelli come voi» spiegò la donna.
Jude rise nervosamente. «Scusa, non è assolutamente colpa mia se non sento il bisogno di svolgere un certo tipo di attività... e poi a fare il padre non mi ci vedo proprio!»
«Devi fornire più persone che possano entrare a far parte della Void, costi quel che costi, anche rinnegare ciò che nascondi realmente... anche sotto quei vestiti, sì. La Void ha bisogno di espandersi e di diventare Universale, capisci?!»
«Eh no, tesoro mio, io rimango nel mio attuale stato e non ne esco assolutamente!»
«Fai come ti pare. Quindi, eccoli qui i tre che voglio uccidere... sì, perché una di voi è già morta, e dovete semplicemente ringraziare me, la Mastermind e i nostri nuovi consiglieri che abbiamo ripescato direttamente dalla Terra... potete venire fuori, signori» proseguì la donna.
Da un angolo della stanza, dove erano rimasti seduti fino al momento in cui Kharana li aveva chiamati, si alzò una coppia di signori alti sul metro e settanta, un uomo ed una donna, e non appena abbassarono i cappucci della loro uniforme Jude si coprì la bocca con le mani, indeciso se urlare di terrore o sbraitare tutti gli insulti rivolti a loro che aveva accumulato negli anni in cui non li aveva visti.
Cassidy Nolan e Marcel Callaghan, coloro che aveva creduto morti fino a quel momento.
I miei genitori?!
«Uh, uh, mi pare che ho appena indetto una riunione di famiglia... be', che posso dirvi, divertitevi e chiaritevi!» commentò in tono sarcastico la nemica della idol, indietreggiando di qualche passo in modo tale da consentire alla coppia di avvicinarsi al figlio.
«Quindi, Judith...» iniziò la madre, indicando con un cenno del capo e un'occhiata rapida «... ti definisci ancora un uomo, oppure hai ripensato alla tua decisione avventata e sei ritornata a essere chi eri veramente?»
«Judith non era chi voleva essere. Ora esiste solo Jude, un ragazzo panromantico asessuale, Cassidy.»
«Insolente come al solito, Judith» commentò Marcel, estraendo la pistola dalla cintura e puntandola contro il ragazzo, le dita che sfioravano il grilletto ed erano sul punto di fare pressione su di esso.
«Quella è una parte di me che mi piace» rispose il ragazzo, per poi scoppiare in una risatina nervosa e maniacale.
«Jude, cazzo, FERMATI, IDIOTA!» urlò Keiarn.
Il padre strinse la presa, fece per schiacciare il grilletto e...
«FERMO DOVE SEI, BASTARDO!» urlò una voce di donna, e poi scoppiò ufficialmente la Tredicesima Guerra Universale, nell'esatto momento in cui una donna dai capelli lunghi e rosa entrò nella stanza reggendo una ragazza con i capelli blu, abiti neri e un'espressione scioccata in viso.
Sparò un colpo di pistola e Marcel Callaghan si accasciò al suolo, seguito da una pozza di sangue che sporcò il pavimento.
Jude si coprì la bocca con le mani, non appena la donna lasciò a terra la ragazza dai capelli blu e questa si rimise dritta e in piedi.
«Zolay?!»
«Sì, Zolay! Ciao!»
Il ragazzo corse ad abbracciare la sua migliore amica e, con le lacrime agli occhi, appoggiò la testa sulla sua spalla. Lei sorrise e ricambiò l'abbraccio.
«Zolay, ci hai fatto prendere un dannato infarto e ci devi delle spiegazioni... come hanno fatto a darti per morta?» chiese Keiarn.
«Questa è una lunga storia, ma sappiate che se io sono qui è solo grazie a Pareii, che ha deciso di sacrificarsi per lasciarmi vivere e continuare a combattere. Vi spiegherò dopo cos'è successo. Oh, comunque, Kei, la tua Residenza è ridotta in macerie grazie a QUELLA...» e con un cenno del capo indicò Kharana.
«Ma... Nabia?» balbettò Aar, guardando la donna
«Piacere di vederti, Y'Ther... o meglio, Aar Khyan» iniziò la donna, rimettendo a posto la pistola e sorridendo in direzione della graentiana.
«In caso non mi fossi presentata, il mio nome è Nabia Serendipity... al vostro servizio!» e poi portò la mano alla tempia.
Spazio autrice
Ma ciao, lettori belli, indovinate chi si è rifattx vivx dopo mesi che non aggiornava! Yep, Ace! Domani, 29/1/2024, è il primo semestre di Two-Faced Lie, e dopo esattamente sei mesi da quel giorno uscirà qualcosa a cui sto lavorando da un po'...
Comunque, che ne pensate di Nabia Serendipity?
Statemi bene!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top