Capitolo 28 - I loro culti perversi

Sulla Terra, pianeta disabitato come la Galassia a cui apparteneva, cioè la numero Diciassette, erano rimaste pochissime persone, dopo che le numerose Guerre, i conflitti tra i vari pianeti presenti nella Via Lattea, ora disabitati come la Terra, eccetto per Urano, che è uno dei centri più importanti per la scoperta e l'evoluzione scientifica, viveva una ragazza stanca della sua vita, in un'Irlanda povera e devastata da tutto ciò che era successo negli ultimi anni.

Fortuna che quella ragazza non era ancora nata a quell'epoca, al contrario dei suoi genitori i quali, non appena lei fu grande abbastanza da poter comprendere e accettare certe cose, riportarono le testimonianze dei giorni di guerra.

Tutto era iniziato con un semplice insulto lanciato dal Primo Ministro del Dominio del Galles, che aveva accusato il Dominio dell'Inghilterra di essere troppo discriminatorio e omofobo nei confronti delle tante comunità di persone non-etero e non-cisgender che avevano deciso di stabilirsi in quel Dominio a causa delle sue poche restrizioni e di tutta la tolleranza che aveva nei confronti di minoranze come quelle.

Il Dominio dell'Inghilterra, però, non era riuscito a sopportare il fatto che fosse stata fatta questa considerazione su di loro, avrebbe macchiato sicuramente il proprio onore e l'avrebbe reso agli occhi degli altri due Domini, su cui aveva una forte influenza, un nemico da non temere e da sconfiggere il più presto possibile.

Inizialmente lo scontro era stato solo fra il Galles e l'Inghilterra, addirittura la Scozia e l'Irlanda non sapevano nemmeno che nei territori a loro vicini piovevano bombe e si verificavano sparatorie e stragi giornaliere di persone innocenti, tutto questo per una considerazione corretta che era stata presa come un insulto pesante.

Poi, le voci erano giunte anche ai due Domini che ignoravano la situazione critica fino a quel momento e decisero di allearsi con il Dominio del Galles e tutti insieme si accanirono contro quello d'Inghilterra, con l'unico risultato che non si sarebbe dovuto ottenere: altre stragi e vite della povera gente che si spegnevano. 

A un certo punto, stanca di quei conflitti inutili e di quei bombardamenti che non servivano a niente, se non a mandare in rovina i Domini, una ragazza di nome Germane O'Connor, seguita da tutti i cittadini e le cittadine che come lei non ne potevano più, decise di guidare una rivolta pacifica dalla prima linea: si posizionò con tutti i suoi seguaci di fronte alla sede del Governo di Inghilterra e assieme a loro fece irruzione, dopodiché raggiunse la stanza del Governante e gli fece un bel discorso su come quello che stava facendo fosse sbagliato e ingiusto nei confronti del suo popolo e di quello degli altri Domini.

Il Presidente ascoltò le parole di Germane e decise che la sua gente aveva sofferto abbastanza, assieme a quella degli altri tre Domini, quindi la guerra si concluse lì. Dopo di quella ci furono numerose crisi economiche, e chi ne soffrì di più?

Ovviamente il Dominio d'Irlanda, quello in cui vivo io, la ragazza che è stata menzionata all'inizio, se ancora non si fosse capito. E, soprattutto, quello che non aveva fatto assolutamente niente di male e aveva deciso di starne fuori il più possibile.

Ne stiamo risentendo, e non è nemmeno colpa nostra.

Che schifo il mondo.

...

Il mio nome è Judith O'Brien, e siccome sono la persona più fortunata di questo mondo sono nata in Irlanda, da Cassidy Nolan e Marcel Callaghan, i due sostenitori più accaniti e appassionati del Partito Omotransfobico dei Domini Uniti... a parte questa cosa che me li fa odiare, se posso dire, sono genitori bravissimi.

Tenendo conto di certi aspetti e supposizioni, anche io dovrei fare parte di quel Partito che tanto odio... ma invece non è così, perché è passato un po' di tempo da quando ho iniziato a mettere in dubbio la mia identità di genere e la mia sessualità. Il vero problema non è questo, perché mi sento comunque vicina a capire la risposta a queste domande, ma, per l'appunto, i genitori pessimi sotto questo punto di vista che mi ritrovo ad avere.

Tornando alla soluzione dell'arcano: mi sono scoperta trans (quindi, perché sto ancora usando i pronomi femminili mentre scrivo? Perché non ne sono ancora sicura di esserlo, e poi perché ho bisogno di trovarmi un nuovo nome e al momento il mio tempo per pensarci non c'è proprio!) e pure panromantica, il che significa che mi posso innamorare di individui di tutti i generi, però non voglio andare oltre ad una relazione romantica, quindi sono anche asessuale.

Ah, sì, ci sono, so che nome posso adottare da adesso in poi! 

Jude!

So che è un nome che sembra femminile, però ho controllato le statistiche online e a quanto pare oltre il settanta percento della popolazione mondiale - considerato che questa non è molto abbondante, a differenza del secolo scorso - che porta il nome Jude è costituita da uomini. 

E ormai sono un uomo anche io.

Adesso l'unico problema è assomigliare un po' di più a un uomo: dovrò finalmente smettere di truccarmi, coprire tutte le curve con quegli indumenti appositi per questo tipo di situazioni, tagliare i miei bellissimi capelli e... oh, mi è appena venuta un'idea grandiosa: non mi limiterò solo a tagliarli, no, li tingerò anche! Di grigio! Non perché voglia sembrare un vecchio, cioè, non è assolutamente mia intenzione. L'unica cosa è che il grigio mi dona, e anche parecchio.

E poi... oh, poi diventerò anche un meccanico, il miglior meccanico, e arriverò a costruire cose talmente potenti, utili e ben fatte che verrò ricordato in eterno come 'Jude Callaghan, il meccanico trans che ha deciso di cambiare le carte in tavola, rivoluzionare la sua vita e crearsi quella ideale per lui".

No, così suona male, devo pensare a qualcosa di migliore, questa qui fa scena e verrà ricordata solo perché è brutta come il mondo, ci devo lavorare un attimo di più e sono sicuro che poi funzionerà benissimo.

E me ne fregherò assolutamente del fatto che, da dopo la guerra dei Domini, quello del meccanico sia considerato un mestiere esclusivamente maschile, io mi sento un uomo e nessuno può vietarmi di svolgere un lavoro tipico del mio genere. A chi importa se non sono biologicamente un maschio? Se io mi sento così non ci si può fare assolutamente niente, no?

Beato me che non sapevo cosa sarebbe successo dopo.

...

Avevo iniziato a tenere un diario in cui raccontavo come ci si sentiva ad essere trans e panromantico-asessuale e, per far sì che nessuno lo trovasse o scoprisse qualcosa sulla realtà dei fatti, lo avevo nascosto in un posto segreto di cui solo io ero a conoscenza all'interno della mia camera.

Sfortunatamente mia madre, facendo le pulizie - mannaggia a te, Cassidy! - lo scoprì per caso e lì trovò ciò che costituiva il mio più grande segreto, quello di cui nessuno sarebbe mai e poi mai dovuto venire a conoscenza in casa mia. 

Siccome Cassidy non era assolutamente in grado di farsi gli affaracci suoi, decise di leggerlo, giusto per controllare e capire cosa stessi cercando di tenere nascosto a lei e a mio padre, e quello fu sicuramente l'errore più grande della sua vita. 

Ricordo che, quando scoprii che lo stava leggendo, ero entrato in camera mia per prendere il computer e collegarmi alla biblioteca online da cui avrei scaricato una copia di 1984, e l'avevo trovata con gli occhi spalancati e un'espressione inorridita mentre leggeva tutte le parole e gli sfoghi che avevo riportato su quelle maledette pagine di carta.

Che sia maledetta anche la carta, dannato Astro Nascente.

"Judith... Judith, hai veramente scritto tali oscenità e pensieri, ideali perversi all'interno di questo quaderno che ci era stato donato direttamente dal Presidente del Partito Omotransfobico dei Partiti Uniti per esserci dimostrati dei membri a lui fedeli?" mi chiese con voce tremante.

"Certo che l'ho fatto, si vede chiaramente che la scrittura è la mia" risposi, senza curarmi minimamente delle conseguenze di quest'azione improvvisa.

"E... hai almeno una vaga idea di cosa potrebbe succedere se il Presidente dovrebbe trovare per caso questo quaderno, realizzato apposta per noi, e ci trovasse scritte delle... delle cosacce del genere? Judith... io da te non me l'aspettavo... sai, queste sono scelte che si devono fare con un minimo di consapevolezza, non puoi saltar fuori con affermazioni a caso come 'Sono trans' o 'Non sono etero', cioè, bisogna anche provarle queste cose... in più questa non è l'educazione che io e tuo padre abbiamo provveduto a darti, anzi, è tutto il contrario, è un chiaro segno che non hai capito proprio niente"  spiegò, con la voce stavolta rotta.

"Se ti dicessi che non me ne frega nulla di queste parole che dici, messe in piedi da qualcuno che non sei tu e sentite ormai troppe volte? Ricorda che non siamo più in guerra  e le leggi contro la gente come me sono state abolite da un pezzo. Tutto questo è solo grazie a Germane e al suo esercito, e..."

Poi arrivò mio padre, e da lì la mia vita finì.

"Cosa sta succedendo qui?!" chiese, già dal tono di voce e dall'espressione facciale si capiva che dentro stava bruciando dalla rabbia; normalmente quando si sentiva in quel modo era meglio girargli alla larga e stargli come minimo a dieci chilometri di distanza.

Vide mia madre con il quaderno in mano e le si avvicinò, da lì iniziai a temere il peggio. Gli bastò posare gli occhi sulla prima frase della pagina: 'Finalmente ho capito di essere trans' per inorridire e posare il suo sguardo da Lucifero incarnato su di me.

Ma io volevo farlo arrabbiare ancora di più, volevo arrivare fino a che punto sarebbe arrivato per sopportarmi, volevo sfidarlo e volevo fargli vedere che aveva perso la capacità di pensare con la sua testa... be', non che ce l'avesse mai avuta, in realtà.

"Jude, MI STAI PRENDENDO PER IL..." urlò, quasi sputandomi quelle parole in faccia.

"No, assolutamente no, come potrei?" ribattei, rimanendo del tutto impassibile e continuando a guardarlo negli occhi, sapendo molto bene che questa cosa lo faceva arrabbiare come una bestia. 

"JUDITH..." strillò, ancora, avvicinandosi a me con le mani alzate.

Continuai a fissarlo e intanto mi allontanai lentamente da lui, dopo essermi accorto che si stava avvicinando con aria più minacciosa verso di me. Capii immediatamente che stava per picchiarmi e mi resi conto che non avrei nemmeno voluto lasciarglielo fare. 

Fui troppo lento e mi arrivò una sberla dritta sul naso, e fu un miracolo se non me lo disintegrò. Sentii comunque un 'crack' e vidi schizzi di sangue che mi uscirono dalle narici e caddero praticamente ovunque: sui miei vestiti, sulle pareti, sui mobili... dovevo trovare un modo per bloccare l'epistassi, oppure sarei morto dissanguato.

Corsi rapidamente in cucina e afferrai un pezzo di carta, dopodiché lo premetti contro le narici e pure quello si riempì di rosso, ma era l'unico modo con cui potevo curarmi.

Mi sbrigai a correre verso la porta di casa mia e riuscii a darmela a gambe giusto un secondo prima che mio padre riuscisse a raggiungermi.

Avevo male dappertutto, non riuscivo a spiegarmi come riuscissi a correre così velocemente nonostante la perdita di sangue e il naso rotto... forse Germane aveva ascoltato la lode che le avevo fatto e aveva deciso di aiutarmi in qualche modo, concedendomi la salvezza dai colpi letali che mi avrebbe sferrato mio padre, se solo mi avesse avuto fra le mani.

Posso dire?

Bastardo.

Lascia vivere le persone come loro lasciano vivere te, bastardo che non sei altro.

E soprattutto non picchiare tuo figlio perché ti ha appena confessato di non essere né etero né cisgender, non mi stancherò mai di ripetere che le tue parole per me non hanno alcun significato perché non sono parole tu, sono semplicemente uscite dalla bocca di qualcuno con dei seri problemi mentali e tu le hai riciclate per i tuoi scopi omofobi e transfobici e tutto ciò che ne deriva.

Non mi stancherò mai di ripetere che né tu né mia madre avete fatto un buon lavoro con me, e non mi interessa niente di come abbiate cercato di educarmi e di crescermi, di come abbiate provato a convertirmi a uno dei vostri culti perversi.

Culti è al plurale perché non eravate solo membri del Partito Omotransfobico dei Domini Uniti... no, Jude, che stai dicendo? Eravate anche parte - cosa dico, parte?! Eravate i fondatori, dannazione! - della Lega Razzista dei Domini Uniti... oh, e pensate pure di morire felici con tutte queste bastardate che avete combinato nel corso della vostra vita.

Mi fate schifo, e mi farete schifo per sempre.

Judith Callaghan non esiste più.

Adesso c'è solo Jude O'Brien.


Spazio autrice

La mia ispirazione sta tornando! Sium! Qui c'è la seconda parte del backstory di Jude, parte essenziale per capire perché adesso è così fastidioso. E sta pure diventando un memelord molto lentamente (SuperDynamoOfficial buonajudesera!). Ho scritto questo capitolo velocemente e il prossimo lo inizierò già domani.

Mi scuso se oggi sono stata assente, ritornerò più attiva che mai da dopo Natale.

Addio cari/e/x! <3

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