Capitolo 14 - Io sarò qui

Aar muoveva la bocca senza produrre alcun suono: ogni volta che provava a dire qualcosa si interrompeva, come se stesse cercando le parole giuste per esprimersi al meglio ma non riuscisse a trovarle da nessuna parte.

L'umana, dal canto suo, sembrava anche dispiaciuta di non poter aiutarla e la guardava in leggera apprensione.

Alla fine Aar prese un respiro molto profondo e ne uscì così: «Senti, Keiarn, io avevo una fidanzata... una volta, sì. Si chiamava Ashyx, ed era letteralmente la persona migliore che avessi conosciuto nella mia vita, in cui fino a quel momento avevo conosciuto davvero poche persone che tenessero davvero a me. E lei mi voleva un bene dell'anima. Ci siamo conosciute in un bar, quando facevo l'assassina libera, e da quel giorno siamo diventate inseparabili. L'ho invitata a dormire sulla mia astronave, perché lei non aveva un posto dove andare, ed è stato amore a prima vista. Veniva a tutti i miei concerti e ci piaceva moltissimo fare casino nei locali dei vicoli malfamati a Lers. Poi, però, una notte, è stata uccisa da uno di quei soldati terroristi della Galassia Quattro, le ha sparato proprio davanti a me, e io non ho potuto fare altro se non ucciderlo a mia volta. Poi ho buttato il suo cadavere giù dalla finestra, in modo tale che tutti avessero potuto rendersi conto sempre di più della crudeltà del mondo in cui viviamo.»

Avvertì una dolorosa fitta allo stomaco.

Nonostante fossero passati degli anni da quando era successo quell'episodio, e nonostante avesse capito di dover lasciar perdere perché ormai era andata così e Ashyx non avrebbe potuto recuperarla, ricordarlo faceva male.

«Prima che tu mi faccia qualunque genere di domanda: sono lesbica e non ho nessuna paura di dirlo né di dimostrarlo. Nessuno si dovrebbe vergognare del proprio orientamento sessuale e di darlo a vedere, indipendentemente da quello che penserebbero gli altri, o da come lo tratterebbero quelli del Governo» dichiarò.

Keiarn sorrise, ma poi la sua espressione si rabbuiò. «Perché hai intrapreso la carriera di sicaria?»

«Principalmente per questo motivo, e per lo stesso motivo sono anche un'idol: attraverso le mie azioni voglio rendere i diritti di tutti, alieni o umani che siano, comuni e reali. Perché... vedi, ne abbiamo fin troppo pochi . Dopo Ashyx, mi sono ripromessa che non avrei più amato nessuno nella mia vita, perché ero convinta che nessun'altra si meritasse il mio amore più di lei.»

Fece una pausa, e poi si mise a sedere, convinta che all'umana dai capelli neri non stesse effettivamente piacendo tutta quella vicinanza e quel contatto fisico inaspettato.

«Però... in realtà, ho scoperto che mi sbagliavo. E me ne sono resa conto troppo tardi, talmente tardi che alla fine sono caduta in un profondo stato di confusione mentale che mi ha condotta a fare tantissime scelte sbagliate, alcune delle quali le ho fatte contro la mia volontà.»

Si fermò e deglutì.

«La peggiore è stata appunto avere questa convinzione in fatto di amore... perché mi sbagliavo, Keiarn, e mi sbagliavo parecchio. Quando ho conosciuto questa persona che mi fa diventare una serie incasinata di emozioni che variano in continuazione, be', ho iniziato a ripensarci, come puoi vedere. Adesso voglio farti una domanda, sì, a te, perché è il momento di parlare di te adesso. Qual è la tua sessualità?»

Anche Keiarn si mise a sedere, con le gambe incrociate. Alzò un sopracciglio, come se si aspettasse che la domanda che Aar le aveva posto fosse qualcosa di molto più personale e difficile da rispondere.

«Be', se me lo chiedi, non credo che saprei risponderti adeguatamente. Mi ricordo che mi è sempre piaciuto un ragazzo, quando frequentavo la Lama della Giustizia... e che bel ragazzo, cazzo! Un cyanir che non dimostrava la minima traccia di imperfezioni sul suo corpo, e prima che quei terroristi ci attaccassero durante il ballo della scuola e mettessero fine a quella che in quegli anni avevo sempre considerato come normalità... be', sì, ha fatto il mio accompagnatore. Mi ricordo ancora come si chiamava, Lohan.»

Sorrise e sospirò pensando a quei giorni migliori.

«Pensavo di essere etero, fino a quando, un giorno, raccontai alla mia migliore amica Royah - credo che fosse lesbica come te, però non ne sono molto sicura - che in quel periodo, quando vedevo una ragazza, iniziavo a sentirmi un po' strana: sudavo, mi tremavano le mani, arrossivo... mi bloccavo... facevo un po' come te.» La guardò e il suo sorriso si trasformò in una risata.

«E allora, lei mi ha detto che potevo essere bisessuale. Dopo di quel ragazzo non mi sono più innamorata di nessuno, forse ho avuto qualche relazione breve con alcune delle mie cameriere, ma poi niente di che.» Si rese conto di quello che aveva appena confessato.«Oops, non dovevo dirtelo. Comunque, tornando a noi: non sono ancora sicura se sono etero o bisessuale, perché... mi sento ancora confusa su questo argomento e non mi sento molto a mio agio quando se ne parla, non so bene perché. Però...»

Keiarn fece una pausa e inspirò profondamente. «Ho deciso di ascoltare chi ne sapeva molto meglio di me, cioè la mia vecchia migliore amica a cui hanno sparato mentre ballava con la sua ragazza, e quindi ho deciso di identificarmi come bisessuale. Purtroppo non riesco mai ad esprimere davvero quello che provo, quindi per certi versi mi risulta difficile capire se mi innamoro di qualcuno e così è per l'altra persona. C'è altro che mi dovevi dire, oltre a questo?»

Aar prese un respiro profondo e dopodiché decise di parlare, dato che si sentiva come fosse finalmente arrivato il momento in cui le avrebbe detto tutto e si sarebbe tolta di dosso quel peso abnorme che da tempo la importunava.

«Keiarn, c'è una cosa che ho sempre voluto dirti da quando ti ho vista la prima volta, e non scherzo. Il fatto è che tu mi ricordi parecchio la mia vecchia fidanzata Ashyx, e questo ha scatenato una sorta di reazione strana che non avevo mai avuto prima, è stato come se all'improvviso fossi tornata ad amare di nuovo, e mi sono accorta di poterlo fare... ancora. Cioè, non lo credevo possibile, ma in realtà... vabbè, dovresti aver capito. Quindi, c'è questa cosa che ti volevo dire da quando ho capito che potevo continuare a provare amore.»

Lo sguardo si Keiarn si illuminò e la donna si portò le mani alla bocca, come se avesse capito solo in quel momento cosa le stava per dire l'altra.

«Io... io... io... ah, cazzo, non ce la faccio.»

Keiarn sorrise, ancora, e le mise la mano su una spalla. «Quando ti sentirai pronta per dirlo, io sarò qui. Sempre e comunque.»

«Keiarn De'Vaash, io ti amo.»

L'umana sembrava sul punto di piangere ed era rossa in viso, si vedeva che provava imbarazzo ma anche felicità e confusione, tutte insieme, e furono quelle tre sensazioni che la spinsero a fare quello che successe dopo: tirò a sè Aar fino a quando i loro volti non furono pressoché incollati. L'aveva afferrata per le mani e la sua presa era talmente forte che non sarebbe mai stata in grado di liberarsi.

Abbandonò quindi una mano e mise l'altra dietro al collo della graentiana, poi fece pressione in modo tale che quest'ultima si avvicinasse ancora di più, fino a quando le loro labbra non diventarono una cosa sola, un'unica forma perfetta.

Armonia.

Aar non sarebbe mai riuscita a descrivere quello che provava in quel preciso istante: le sembrava qualcosa come un senso di soddisfazione misto a una felicità che non sarebbe riuscita a contenere ancora a lungo.

«Be'... uhm... senti, se te lo chiedessi immagino che non saresti esattamente pronta per... quell'altra cosa, ecco...» disse Keiarn. «Sai, non è che in realtà voglia farlo di mio, però... se vuoi non dico di no...»

«No, non l'ho mai fatto prima e ho intenzione di iniziare nel momento in cui mi sentirò finalmente pronta per farlo. Credimi che vorrei, ma non credo assolutamente che questo sia il momento giusto per cominciare... scusami, Keiarn, scusa davvero.»

«Stai tranquilla, rispetto la tua insicurezza e la tua decisione. Il fatto è che quando avevo una di quelle 'pseudo-relazioni' con le mie cameriere - fidati che è già tanto che te l'ho detto, perché potevo benissimo non farlo - lo facevamo subito dopo esserci baciate, e tutte quelle cose. Devi sapere che ho una specie di 'tecnica' quando ho una relazione, anche se succede davvero troppo raramente per i miei gusti.»

Aar sorrise e poi tornò a baciare Keiarn, e continuarono così fino alla mattina successiva.

Spazio autrice

Mannaggia, ragazzi, ci siamo, finalmente Aar si è dichiarata a Keiarn... e, diciamocelo, non mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo. Dico sempre che bisogna che i personaggi litighino, si ammazzino, facciano laghi di sangue ovunque, non devono stare lì a baciarsi... però c'è una storia tra loro e quindi mi sembra sensato che questo momento sia arrivato. Ad ogni modo, l'opinione espressa sopra è mia, quindi non prendetevela e non attaccatemi se è diversa dalla vostra. Ci leggiamo al prossimo capitolo, dove incontreremo un nuovo personaggio e ne succederanno di ogni!

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