17. Phase F (2)

Arco II: rEvolution

Capitolo 17: Phase F (2)

The Nightmares Catcher scrive:

Hey!

Fanny-chan scrive:

Ohayou!

The Nightmares Catcher scrive:

Doozo!

Fanny-chan scrive:

*facepalm* .... Lascia stare, Vince. Lascia stare...

The Nightmares Catcher scrive:

Non andava bene?

Fanny-chan scrive:

Diciamo che hai ancora da lavorare...

The Nightmares Catcher scrive:

:D

Come stai?

Fanny-chan scrive:

Tutto okay... tu?

The Nightmares Catcher scrive:

E al di là del tutto okay?

Fanny-chan scrive:

Che intendi dire?

The Nightmares Catcher scrive:

Tutto okay e cosa?

Fanny-chan scrive:

Tutto okay significa tutto okay, Nightmares Catcher-san!

The Nightmares Catcher scrive:

Okay, farò finta di crederci.

Fanny-chan scrive:

????

Cos'è quel punto?

The Nightmares Catcher scrive:

Che punto?

Fanny-chan scrive:

Il punto a fine frase.......

The Nightmares Catcher scrive:

Si chiama "interpunzione", è una pausa forte che va inserita tra una frase e l'altra nella lingua inglese.

Fanny-chan scrive:

Non intendevo questo!!!

E comunque si vede che non stai molto su internet... nessuno usa il punto se non vuole sottolineare qualcosa

The Nightmares Catcher scrive:

Non amo internet. Lo uso solo per parlare con te e Neville.

Fanny-chan scrive:

E per YouPorn?

The Nightmares Catcher scrive:

Ahaha, naaah. Non posso più usare quella battuta dopo quel che vi ho rivelato tre giorni fa. Suonerei... inquietante.

Fanny-chan scrive:

Ah già... in effetti sì...

The Nightmares Catcher scrive:

Avevo pensato di passare a trovarti, in tutta sincerità. Ma poi ci ho ripensato. Forse è meglio che non mi faccia vedere per un po'.

Fanny-chan scrive:

Perché?

The Nightmares Catcher scrive:

Perché? Fanny... err, non hai paura di me?

Fanny-chan scrive:

... Paura del mio amico d'infanzia? A meno che tu non impazzisca e tenti di uccidermi con un taglierino, direi di no.

The Nightmares Catcher scrive:

Che scena orribile...

Fanny-chan scrive:

L'ho letta in un manga!

The Nightmares Catcher scrive:

E poi dicono che i manga sono per bambini. Comunque, non ho niente del genere in programma. È solo che, sai, ummm come mi spiego...

Fanny-chan scrive:

Non ho paura di te, Vince. Perché dovrei averne?

The Nightmares Catcher scrive:

Perché sono affetto da un virus che trasforma la gente in maniaci sessuali, sai.

Fanny-chan scrive:

Tu non sei come quelle persone...

The Nightmares Catcher scrive:

Ma potrei diventarlo...

Fanny-chan scrive:

Um... tu ci credi davvero a questa cosa, eh?

The Nightmares Catcher scrive:

Se non la stessi provando sulla mia pelle non ci crederei.

Fanny-chan scrive:

Comunque tranquillo, non diventerai come loro.

The Nightmares Catcher scrive:

Dici?

Fanny-chan scrive:

No, ma se c'è una cura ti cureremo senza dubbio.

The Nightmares Catcher scrive:

La cura secondo mio fratello si chiama "clinica psichiatrica".

Fanny-chan scrive:

Non ascoltare Johnny, non capisce un cazzo di niente quando c'è quella troia in mezzo.

The Nightmares Catcher scrive:

Haha, non sono l'unico a pensarlo allora...

Fanny-chan scrive:

Non ti preoccupare, Vince. Se c'è una cura farò di tutto per fartela avere, te lo prometto.

The Nightmares Catcher scrive:

Quindi credi a quel che ti ho detto?

Fanny-chan scrive:

Um... credo di sì. Altrimenti perché siamo in quarantena? Senza contare che sei il mio amico d'infanzia. Ti devo tanto, ti voglio bene e mi dispiace di averti escluso dalla mia vita in questi mesi, mi sono lasciata prendere dalla paura...

Mamma mi ha persino vietato di andare in fumetteria, addio al comicon di LA! Dovevamo andarci insieme, ricordi? Quindi vorrei tanto risolvere questa questione in tempo. Abbiamo un sacco di cose da recuperare!

The Nightmares Catcher scrive:

Finché io sono vivo lo sai che non sei sola, vero?

Fanny-chan scrive:

Sì :)

The Nightmares Catcher scrive:

E che puoi chiamarmi a qualsiasi ora del giorno e della notte, e anche mentre sono sotto la doccia?

Fanny-chan scrive:

Sì xD

The Nightmares Catcher scrive:

E che arriverò sulla mia moto truccata facendo il fighetto?

Fanny-chan scrive:

LOL OK!

The Nightmares Catcher scrive:

Quindi se avrai altri problemi me ne parlerai, promesso? Non mi va giù che tu non mi abbia parlato di quella questione. Io ti voglio bene, Fanny, è vero che sono un amico molto assente, ma voglio migliorare. Dammi la possibilità di farlo.

Fanny-chan scrive:

D'accordo, d'accordo... te lo prometto.

The Nightmares Catcher scrive:

Questo mi rende molto felice.

Fanny-chan scrive:

Grazie, Vince. Sai, scherzo quando dico che sei un pessimo amico, te la cavicchi!

Vince?

The Nightmares Catcher scrive:

Ah no scusa, mi stavo asciugando le lacrime.

Fanny-chan scrive:

LOL ma smettila, tu non piangi mai!

The Nightmares Catcher scrive:

Sono un ometto, ovvio che non piango mai. Ma ammetto di essermi commosso.

Fanny-chan scrive:

Però ora che ci penso bene è vero, non ti ho mai visto piangere o_O sai piangere?

The Nightmares Catcher scrive:

Che domanda xD certo che so piangere, solo che per scelta non piango.

Fanny-chan scrive:

E perché?

The Nightmares Catcher scrive:

Uhm... suppongo che non ci sia niente di male a dirlo a qualcuno. Prometti di non ridere?

Fanny-chan scrive:

Promesso!

The Nightmares Catcher scrive:

Beh, quando i miei genitori si sono separati ho pianto per giorni cercando di non fermarmi mai, speravo che vedendomi così triste sarebbero rimasti insieme, ma sai com'è andata. Capii che piangere non serviva a niente e che nessuno mi avrebbe ascoltato, così promisi a me stesso che non avrei mai più pianto. Credo sia l'unica promessa che ho mantenuto fin oggi.

Fanny-chan scrive:

... ... ... ç___ç Vince... ...

The Nightmares Catcher scrive:

LOL non volevo far piangere te, però!

Fanny-chan scrive:

Sei cambiato tantissimo negli ultimi mesi... sono felice che tu mi abbia rivelato tutto.

The Nightmares Catcher scrive:

Grazie! Diciamo che sto cominciando a vedere il mondo sotto una luce un po' diversa...

Ah... c'è Johnny che urla. Mi sa che è arrivato il momento di litigare ancora, che rottura di palle -.- scusami, Fanny, devo scappare!

Fanny-chan scrive:

Ehm, okay, se dopo vuoi parlarmene mi trovi qui. SPACCAGLI IL CULO!!!

The Nightmares Catcher scrive:

LOL gotcha! XD

Giusto un'ultima cosa: d'ora in poi per favore sentiamoci qui, su TeamSpeak, è più sicuro di Skype.

Fanny-chan scrive:

Certo, no problem!

***

La chat si chiuse con una scivolata di pixel verso la barra delle applicazioni rosa.

Il rosa era sempre stato il colore preferito di Fanny, benché di femminile la ragazza avesse poco; si era sempre reputata insignificante e poco graziosa, con la sua pelle esageratamente pallida, gli occhi di un colore che non era né grigio né azzurro, le gambe secche e le forme quasi inesistenti.

Aveva smesso di sognare il principe azzurro qualche anno dopo l'inizio della scuola, quando erano calati quasi contemporaneamente la sua fiducia nel prossimo e un cappello sui capelli chiarissimi; da allora era diventata un'abitudine quella di uscire con un cappuccio che nascondesse anche solo in minima parte quelle ciocche da lei tanto odiate, che le sfioravano le spalle in lunghezza e che un pettine era facilmente in grado di spezzare a causa della loro fragilità.

Si alzò dalla sedia e si diresse verso la finestra dall'altro lato della stanza; da quella postazione spesso sollevava delicatamente le tende trasparenti tra le dita sottili ed osservava fuori, cercando qualcosa che avrebbe cambiato radicalmente la sua vita. Cosa, non lo sapeva.

La realtà era che Fanny sapeva di avere un problema fondamentale: ragionava in maniera sbagliata. Voleva smettere di reputarsi stupida, di vivere rinchiusa in una camera, voleva avere tanti amici con cui uscire il venerdì sera. Voleva diventare come Giles: perfetta in ogni occasione, affascinante, intelligente e apprezzata.

Lei era sempre stata in secondo piano rispetto al suo geniale fratello dal QI irraggiungibile, aveva sin da piccola percorso il sentiero della mediocrità, strisciando nelle ombre mentre lui viveva nella luce del successo.

Durante l'infanzia aveva imparato una dura lezione: Giles aveva la precedenza. Non era sempre stato così però, i suoi primi ricordi erano di attenzioni senza confine da parte dei loro genitori, di coccole e carezze e di giocattoli condivisi, anche se suo fratello ne aveva pochi a causa della sua predilezione per i libri.

Crescendo si era però resa conto di tutti quei segnali che in breve le avevano messo davanti la verità: lei e il fratellone non sarebbero mai stati come i fratelli dei suoi cartoni animati, essendoci tra loro un vero abisso.

Veloci e velenose, la rabbia e la gelosia si erano impossessate di lei con i primi "Fanny, Giles sta studiando, vedi di non disturbarlo", con le prime note stonate di un pianoforte che tentò goffamente di suonare per due anni, prima di mollare le lezioni e dedicarsi ad altro: sport, vita sociale, studio, ma qualsiasi cosa tentasse falliva senza via di scampo.

Non c'era niente in cui lei fosse anche solo vicina al livello del suo eccezionale fratello. Certe volte aveva pensato di odiarlo, ma la realtà era che gli voleva troppo bene per prendersela con lui per i propri fallimenti.

Egli non le aveva mai fatto pesare la netta differenza tra i loro risultati, anzi le era stato parecchio vicino durante l'adolescenza, spesso dispensando ottimi consigli e ascoltandola quando la sua relazione con Lucas Connor era finita e durante le sue innumerevoli crisi dovute ai motivi più svariati, principalmente ricollegabili alla solitudine che era la sua compagna di vita.

Ricordava di aver passato un'intera serata, una volta, a lagnarsi di quanto le mancasse Vincent, che all'epoca viveva ancora a Seattle, tra l'amico al telefono e Giles seduto accanto a lei.

La solutine l'aveva spinta a cercare con le unghie e coi denti di forgiare un'amicizia sincera con Marika Starson, una persona che aveva sempre osservato da lontano sin dai tempi del liceo, quando erano in classi vicine ed ella era la fidanzata di Vincent. L'ammirava dal profondo, ne aveva un'altissima considerazione e reputava - all'epoca, per lo meno - che non potesse esserci persona più adatta per il suo amico.

S'illudeva che un giorno anche lei, Fanny, sarebbe divenuta brillante e sorprendete come Marika.

Poi accadde quel fatto.

Marika e Vincent si lasciarono, Fanny si ritrovò ad osservare entrambi andare a pezzi senza poter fare niente, incapace di muovere un dito persino per il suo amico d'infanzia.

"E dire che ho sempre rimproverato lui di essere un amico terribile."

Lei non era da meno, questo lo pensava da anni.

I suoi occhi furono colpiti dalla luce dei fari di un'automobile intenta nel fare inversione; infastidita, la giovane chiuse la tenda e si stese sul letto, tra le coperte sempre morbide e accoglienti.

Il soffitto della stanza era qualcosa di troppo triste da fissare, così abbassò le palpebre e fu accolta dal buio.

Fanny si era sempre reputata diversa, poco intelligente, brutta e incapace di farsi valere. Voleva cambiare, aveva sempre voluto cambiare, ma era così dannatamente difficile...

Voleva essere speciale. Voleva essere la più speciale di tutti almeno in qualcosa.

Qualcosa però dentro di lei la stava mettendo in guardia: se il virus H fosse esistito davvero, quella era l'ultima occasione che aveva per plasmare finalmente il suo carattere come voleva. Prima che la quarantena degenerasse e Vincent si trovasse a dover affrontare la tempesta da solo.

Aveva già concordato con Giles di tenere i loro genitori fuori dalla questione, lontani da ogni pericolo, ma ciò significava che avrebbe dovuto tenersi tutto dentro.

Proprio come aveva fatto Vincent per tutto quel tempo.

Altro peso sulle sue gracili spalle.

Ma quella era la sua occasione, la sua grande occasione per trasformare la vecchia e vittimista Fanny Morgan in una Fanny Morgan nuova, coraggiosa e capace di assumersi la responsabilità delle sue azioni. Per raggiungere e forse superare Giles. Per ricominciare a guardare gli uomini in volto senza vedere quell'infetto che aveva tentato di farle del male.

Il ricordo di quella notte la terrorizzava ancora, al punto da voler chiudere per sempre la porta della sua stanza, ma sarebbe stata solo la sua ennesima fuga dalla realtà. Non poteva continuare a vivere scervellata e incurante del mondo esterno, chiusa nella rete internet.

Una fitta al petto le ricordò che Vincent e Giles si sarebbero senza dubbio schierati in prima linea: due delle persone che amava di più avrebbero rischiato la vita, forse. E Marika... Marika non avrebbe abbandonato Vincent, non lo avrebbe fatto.

Perché tutti erano così coraggiosi e lei così pavida?

Si girò, facendo gravare il peso del corpo sul fianco sinistro, con il profumo delle lenzuola pulite nelle narici e una nube nera di paura nel petto. Sentì le lacrime pungerle gli occhi ed emise un lamento soffocato, assestando un pugno al materasso.

«Cosa diavolo c'è di sbagliato in me?!» ringhiò arrabbiata, lei che non si arrabbiava mai se non con se stessa.

Ma la risposta a tutto lei la conosceva già da tempo, pur non avendola mai espressa a parole. Le riaffiorò in mente con la stessa naturalezza di un fiore che sboccia.

«Ho paura.»


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