16. The beast within (1)

Arco II: rEvolution

Capitolo 16: The beast within (1)

«La situazione nella città di Phoenix è attualmente sotto controllo; confidiamo nella massima collaborazione da parte dei cittadini, affinché la quarantena possa essere sciolta nel più breve tempo possibile. Chiunque abbia il sospetto di essere infetto e voglia collaborare con noi, dovrà recarsi all'ambulatorio o ospedale più vicino.»

«Cosa ne sarà dei viaggiatori bloccati in città?»

«È di vitale importanza che nessuno entri o esca dalla zona urbana. Pertanto, coloro che non hanno un luogo in cui soggiornare verranno temporaneamente alloggiati negli alberghi a spese dello Stato.»

«E i rifornimenti di acqua e cibo?»

«Arriveranno regolarmente nei supermercati: preghiamo i cittadini di mantenere la calma e non assaltare i negozi di alimentari. Non c'è nessuna apocalisse in corso, nessuno rimarrà senza cibo.»

«Che può dirci riguardo il virus?»

«Ogni informazione al riguardo è strettamente riservata. Non si tratta tuttavia di una malattia mortale o debilitante; chi risulterà positivo ai test non dovrà cedere al panico: stiamo già lavorando a una cura.»

«Il virus è connesso all'aumento vertiginoso degli stupri nell'area di Phoenix dell'ultimo anno?»

«Non ho altro da aggiungere.»


Lacey spense la televisione e lanciò il telecomando sul tavolo. Il rumore dello schianto fu forte.

Affondò le spalle nel morbido cuscino rosso del divano, accavallò le gambe e si morse nervosamente il labbro inferiore; era assurdo, impensabile, impossibile!

«Aveva ragione la mamma, dovevo occuparmi prima degli stupri e poi della diffusione, maledizione!»

Era furiosa, ma soprattutto spaventata, Replica riusciva a leggerglielo in faccia. Nel momento stesso in cui avevano saputo della quarantena, entrambe erano sobbalzate: era stato come un fulmine a ciel sereno, del tutto inaspettato e disarmante.

Ma l'errore lo avevano commesso loro: l'FBI aveva a suo tempo studiato il virus H, erano a conoscenza del piccolo effetto collaterale che poteva soggiogare la mente di chiunque, la situazione era scappata di mano e adesso avrebbero dovuto farci i conti.

Chi, del resto, si sarebbe fatto scivolare tra le dita l'occasione di mettere le mani su un'arma simile? Non il governo degli Stati Uniti.

Da due giorni Lacey si era chiusa in casa, non apriva il locale ed aveva avvertito le ragazze e i ragazzi che lavoravano per lei di prendersi un po' di riposo, vista l'impossibilità di lavorare con la città sotto scacco e la polizia ad ogni angolo della strada.

«Quando tutto questo sarà finito, mi trasferirò in uno Stato dove la prostituzione è legalizzata! Maledetta Arizona!» si lamentò, ma lo sguardo apatico di Replica, in parte celato dalle lenti oscurate, non le fu di alcun conforto.

Sapevano entrambe bene che non erano molte le possibilità di uscire illesi da quella ben architettata trappola: l'FBI li aveva messi spalle al muro. Li avevano accerchiati e ora pian piano stringevano sempre più il cappio. Presto o tardi li avrebbero soffocati.

"Eppure la LIFE aveva assicurato che non ci avrebbero fatto niente. Che non avrebbero potuto fare niente neanche volendolo, quelli del governo..." pensò la Madre, mangiandosi un'unghia.

C'erano molti punti oscuri anche per lei: il suo compito prevedeva solo di preoccuparsi che il progetto E andasse avanti, nonostante il pericolo era stata lei stessa a volersi schierare in prima fila, a non lasciare che fossero altri a combattere la sua guerra.

Sollevò gli occhi spiritati, scagliandosi con rabbia contro l'altra donna «Dì qualcosa, dannazione!»

Replica era abituata ad essere trattata in modo brusco o, a volte, usata come valvola di sfogo dalla Madre; tuttavia, era colei che tra tutti poteva dire di conoscere meglio Lacey Smith. Servire i Genitori era lo scopo della vita di quelli come lei, non erano nati per altro.

Inclinò leggermente a destra la testa, un gesto che faceva quando voleva apparire più umana, dunque estrasse dalla tasca il suo palmare, vi digitò velocemente qualcosa e lo mostrò alla Madre.

"Mantenete la calma. Ci evacueranno."

«Sono l'unico Genitore che hanno, non conviene loro lasciarmi catturare o morire.» borbottò la bionda, il suo sembrava però più un tentativo di convincere se stessa che una constatazione.

La verità era che non sapeva se la LIFE l'avrebbe salvata: avevano il sangue di suo padre, suo nonno e persino il suo nei laboratori, avrebbero potuto creare un nuovo genitore in qualsiasi momento, pur consci delle conseguenze a cui sarebbero andati incontro.

Per sfruttare al meglio le abilità di un Genitore, era necessario essere nato tale, e lei era l'unica ancora in circolazione.

Il suo campo visivo venne invaso di nuovo dal palmare, su cui lesse "Dovreste riposare".

Scoccò uno sguardo rabbioso a Replica e non ebbe bisogno di parole per farle capire chiaro e tondo il messaggio: "non darmi ordini, il tuo unico compito è eseguire i miei".

La donna alta si ritrasse rispettosamente, allontanandosi da lei senza fiatare o protestare.

Lacey decise comunque di seguire quel consiglio e si diresse verso la camera da letto, la sua lunga gonna sfiorava il pavimento; portò una mano alla tempia e sussurrò un mesto «Vado a letto, ho mal di testa. Non voglio essere disturbata.»

Replica annuì, ma quando rimase sola un'emozione le attraversò il volto cereo: era rabbia.

***

The Wicked Witch of the West scrive:

Loro lo sanno?

The Nightmares Catcher scrive:

Che domande! Ovviamente no!

The Wicked Witch of the West scrive:

Dovresti dirlo. A tuo fratello per lo meno, o a quello psicanalista di cui mi hai parlato.

The Nightmares Catcher scrive:

Stai scherzando? Jonathan mi ammazzerebbe! Giles è un conto, ma lui... non capirebbe.

The Wicked Witch of the West scrive:

Preferisci che lo scopra da sé? Considera la situazione di Phoenix: la verità presto o tardi verrà a galla.

The Nightmares Catcher scrive:

Lo so, lo so...

The Wicked Witch of the West scrive:

Se non glielo dici, li perderai tutti quanti...

The Nightmares Catcher scrive:

Lo so...

The Wicked Witch of the West scrive:

Devi fare presto.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top