CAPITOLO 8🔞

NOTE: Hey tu! Si, proprio tu che stai leggendo! Non dimenticare di accendere la stellina! ❤️ Buona lettura! 📖


Lorcan e George si trovavano nel reparto "oggetti proibiti" del negozio. Non erano oggetti vietati dal Ministero, erano proibiti poiché erano giocattoli erotici.

Lorcan si trovava davanti a dei dildo colorati, mentre Fred giocherellava con delle mollettine per capezzoli e guardava Lorcan di sottecchi.

"Come funzionano?" chiese il biondo mentre indicava i dildo. "Nel senso, so a cosa servono, normalmente, ma questi?" chiese indicandoli con il dito.

George lasciò le mollettine sullo scaffale e si avvicinò, fissando il giovane con un sorriso enigmatico.

"Sai a cosa servono?"

Lorcan sbuffò.

"Non ne ho avuto bisogno, a scuola posso trovare qualcuno..." disse fissando ostinatamente i dildo.

Sentì la mano di George posarsi sullo scaffale sopra la sua testa, poi la sua bocca gli stuzzicò l'orecchio.

"Non so cosa darei per vederti cavalcare  un dildo mentre ti masturbi...." Gli soffiò l'uomo all'orecchio e Lorcan chiuse di scatto gli occhi, mentre sentiva il proprio corpo andare a fuoco.

"Preferisco masturbarmi mentre cavalcò un dildo di carne." Fu la risposta del biondo, le guance tutte rosse.

George deglutì.

"Dove sei stato per tutto questo tempo?" gli chiese.

Lorcan sollevò un sopracciglio, sempre fissando intensamente i dildo. "Beh, direi a scuola"

Il rosso sospirò, frustrato.

"Possiamo fingere che tu non abbia l'età per essere mio figlio?"

Lorcan ridacchiò.

"A me piace. Puoi essere il mio papino"

George strinse gli occhi e si premette con forza contro la schiana di Lorcan che gemette appena, sentendo l'erezione dell'uomo premere tra le sue natiche.

Lo desiderava così tanto.

"Maniaco" fu la risposta di George.

Lorcan ridacchiò.

"E questo è niente. Mi sto trattenendo. L'istinto mi urla di prenderti e scoparti contro questo scaffale..."

"Scoparmi?"

Lorcan si voltò verso l'uomo.

"Mi piace stare sia sotto che sopra. Oggi ho proprio voglia di seppellirmi nel tuo culo. Quindi. I dildo?"

George scoppiò a ridere.

"Oggi andremo con calma e sarò io a gestire il tutto. Magari domani..." disse mentre afferrava un dildo rosa trasparente con i brillantini dorati e fucsia che galleggiavano al suo interno.
"Allora. Questo dildo esiste in due funzioni. Una ha la funzione di "comando vocale" lanci l'incantesimo e poi una volta infilato dentro puoi dirgli di muoversi più a fondo, con più forza, meno forza. Poi c'è un'altra versione che vede lanciare l'incantesimo seguito dal nome della persona che si desidera e quando la persona lo usa l'altro lo sente..."

Lorcan sollevò le sopracciglia.

"Davvero?" chiese afferrandone uno e guardandolo attentamente.

"Si, ma no. Se fosse così qualsiasi uomo sulla faccia della terra sarebbe piegato da qualche parte a venire. Non funziona così..."

"E come allora?"

George sospirò.

"Bisogna avere il calco del sesso del partner"

"E come si fa, scusa?!" chiese. "Se volessi fare una sorpresa?"

"Vuoi regalarlo?"

"Non lo so. Ma è Natale..." disse Lorcan stringendosi nelle spalle.

"E vuoi regalare un dildo per Natale?"

Lorcan sollevò le spalle.

"Per mio fratello. Anche lui ha bisogno di scopare!"

"Se non è morto dopo essersi trovato Fred davanti"

"Possibile. Spero non mi odi troppo" disse Lorcan, pensieroso. "Ecco perché devo fargli un regalo. Un regalo bello grosso"

"Oh, se il calco è quello di Fred confermo la grandezza!"

Lorcan lo fissò scioccato.

"Stasera andiamo al Freedom..." gli disse prima di sporgersi per baciare Lorcan sulle labbra.

~*~

Lorcan gemette e chiuse gli occhi.

George, in ginocchio tra le sue cosce, lo fissava intensamente, facendo scorrere la lingua in cerchio sulla punta del suo sesso duro mentre muoveva i fianchi lentamente contro il materasso, per cercare un po' di sollievo.

Il biondo spalancò gli occhi, fissando l'uomo tormentare il forellino, per poi accogliere nuovamente il suo sesso completamente in bocca, facendogli stringere il copriletto sotto il corpo.

"George. Ti prego. Ne ho bisogno" disse il biondo, il petto che si alzava e abbassava, i capezzoli rossi e gonfi per via dei denti e delle labbra di George, che appena entrati in casa si era avventato su di lui.

"Di cosa hai bisogno?" chiese innocentemente il maggiore, muovendo la mano su e giù il sesso dello studente che rabbrividì.

"Lo sai!" gemette il biondo che allungò una mano tra i capelli rossi dell'uomo.

George a quel punto mosse la mano lungo il fianco di Scamander, osservando come sussultò al contatto e come ebbe un piccolo spasmo per via del solletico.

Interruppe il suo viaggio solo davanti alla bocca di Lorcan.

"Succhiale" disse il maggiore.

Lorcan rabbrividì, strinse il polso dell'uomo con entrambe le mani e senza smettere di fissarlo, le accolse lentamente in bocca, stringendo le labbra, muovendo la lingua in circolo su ogni dito. Leccò la carne tenera tra un dito e l'altro e gemette, tornando a succhiare prima un dito, poi il secondo e poi il terzo. Sentiva le guance in fiamme, gli occhi azzurri fissi sull'uomo che lo fissava dal basso, tra le sue cosce.

Sentiva il cuore battere con forza nel petto, sentiva più caldo del dovuto e sentire il fiato bollente del compagno sul suo sesso lo stava facendo impazzire.

George allontanò a quel punto la mano dalla bocca di Lorcan e portò le dita tra le cosce del giovane.

"Piegale e portale al petto. Bravo, così" disse George con un sorriso malizioso prima di voltarsi e baciare l'interno coscia del giovane che trattenne un gemito.

Lorcan sentiva le dita dell'uomo accarezzargli l'apertura prima di accoglierle nel suo corpo con un lungo gemito.

George lo fissava intensamente negli occhi, mentre affondava sempre di più le dita nel suo corpo. Lorcan mosse la mano tra le gambe e cominciò a massaggiarsi il sesso nella mano, gemendo e muovendo il bacino contro la mano di George.

Il maggiore abbassò lo sguardo mentre Lorcan spalancava le cosce, piegando le gambe.

"Pervertito" disse Lorcan con un sorriso, mentre George si era incantato ad osservare le proprie dita che comparivano e sparivano dentro il suo corpo.

"Ti piace questo pervertito però..." Disse George senza guardarlo.

"Mi baci?" Chiese a quel punto Lorcan.

George non se lo fece ripetere due volte: si sollevò sul corpo del giovane, continuando a toccarlo intimamente.

Lorcan gli afferrò la nuca con entrambe le mani, tenendolo fermo mentre gli infilava rudemente la lingua in bocca e gemeva ogni volta che le loro lingue si sfioravano.

George continuava a muovere le dita dentro e fuori il corpo di Lorcan, affondando e ritraendole con velocità.

Il sesso di Lorcan ormai gocciolava. Prese a fare scorrere il pollice sulla punta serica, mentre non smetteva di muovere il pugno su e giù.

Sentì George premere il suo sesso contro il suo bacino e bastò quello per fargli vedere le stelle.

Lorcan venne sporcando i loro corpi uniti e sudati.

George si allontanò appena da lui, gli mordicchiò il labbro inferiore, poi salì sul suo corpo, sedendosi sul suo petto, mentre si accarezzava con forza il sesso.

"Apri la bocca" gli disse George e Lorcan lo fece, mostrando la lingua.

George lo fissò e dopo qualche secondo, con il viso sudato e rossissimo, si lasciò andare ad uno sbuffò eccitato e Lorcan lo sentì irrigidirsi un attimo prima di pronunciare il suo nome e sentire il suo sperma sulla lingua, le labbra, il naso e gli occhi.

Lorcan gemette, le palpebre chiuse.

George mosse una mano sul suo viso e con il pollice lo sentì spalmargli sul viso il suo piacere, poi si allontanò dal suo corpo, crollando sulla parte libera del materasso.

Entrambi rimasero in silenzio a fissare il soffitto, i loro petti che si alzavano e abbassavano con forza.

Fu Lorcan il primo a muovere una mano verso quella di George, facendo intrecciare le loro dita.

"Wow" disse il biondo con un sorriso. "A che ora dobbiamo essere al Freedom?"

"Il tempo di lavarci e mangiare qualcosa e poi andiamo..." disse George voltando la testa verso di lui.

I due si fissarono in silenzio.

"Sei uno spettacolo con la faccia coperta dal mio sperma. Dovrei tenerti sempre così..."

Lorcan sorrise mentre si passava una mano sulla guancia, raccogliendone un po' sul pollice che si portò alle labbra, gemendo al gusto.

George lo sovrastò, baciandolo sulle labbra.

~*~

Fred e Lysander erano rientrati in albergo dopo essere stati fuori a cena.

Nonostante la differenza di età erano riusciti a parlare di quasi tutto, tranne che di Quidditch.

"Non seguo proprio alcuno sport. Il mio sport è: quanti libri riesco a leggere in un mese? E ti assicuro che non riesco mai a raggiungere metà degli elenchi che mi prefisso per ogni mese. Spero di riuscirci prima o poi..." Aveva detto chiudendosi nelle spalle mentre Fred lo osservava.

Si era reso conto che dopo qualche secondo in cui lo fissava, il giovane distoglieva lo sguardo e con le guance rosa si guardava attorno piuttosto che fissarlo mentre parlava.

Normalmente quel completamento lo avrebbe fatto incazzare perché non guardare una persona mentre si parlava lo riteneva da maleducati, eppure Lysander aveva quel modo di fare gentile e anche se non lo guardava mai in faccia mentre parlava (lo faceva solo con lui?), lo trovava simpatico.

"Torniamo in albergo?" Chiese.

"No. Cioè. Se vuoi andare per me non è un problema, ma devo andare al mio locale..."

"Oh. Lorcan mi ha detto che avete un luogo dove si balla?"

"È un locale notturno, si. Si balla e si beve..." e si scopa ma quello evitò di dirlo o lo avrebbe fatto scappare.

"Oh. Non sono mai stato in un locale a ballare e bere. Non reggo l'alcool però." Disse Lysander sentendo il viso prendere colore.

"Il nostro barista se la cava con qualsiasi cosa. Non sei tenuto a bere, se non vuoi..." disse Fred, poi si bloccò.

"Normalmente si. Si paga il biglietto per entrare e si beve grazie a quello, ma tu sei in compagnia del proprietario, entri e bevi gratis" disse con un sorriso rassicurante.

"Ho i galeoni dietro, non c'è bisogno di bere gratis"

"Ma non si trova a Diagon Alley il locale. Siamo fuori Londra. Ed è babbano come locale. Si, lo sappiamo, possono venirci tutti, sia magici che non..."

Lysander lo guardò a disagio.

"Non ho sterline dietro. Devo cambiarle"

"Non devi pagare niente. Davvero..." disse Fred.

"No. Odio avere debiti con le persone. Preferisco pagare subito. Ti pagherò in galeoni..." disse Lysander mentre raggiungevano un vicolo per materializzarsi.

"Ci sono un sacco di modi per ripagarmi..." disse Fred e Lysander avvampò, fissandolo male.

"Non sono Lorcan. Con me queste frasi non attaccano"

"Oh, menomale. Non sono nemmeno capace a fare queste cose. I galeoni vanno benissimo..." disse Fred afferrando delicatamente un braccio di Lysander.

Mentre lo fissava negli occhi, materializzò entrambi, mentre un giornale ai loro piedi si mosse per qualche secondo, in seguito allo spostamento di aria.

NOTE: mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato. A presto! Galaxy ✨

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