capitolo 1
Questa storia ha (in senso letterale) una lunga storia.
È vecchia e vissuta.
È la pagina di brutta che non riuscivo mai a ricopiare in tempo nei compiti in classe.
È il foglio con il segno di una matita un po' troppo morbida quando viene prima calcata e poi cancellata con forza: non esisterà mai al Mondo un modo adatto per annullare questo enorme disastro, se non buttare il foglio nella sua interezza.
Ebbene, ho imparato ad accettare il modo goffo con cui scrivevo nella mia prima adolescenza, con tutti i suoi vocaboli buffi, ambigui e fuori luogo. Non mi dispiace neanche la totale ignoranza verso la punteggiatura, a dire il vero.
Il tutto ha un che di infantile e dolce.
Apprezzo la mia vecchia scrittura in modo intimo e personale.
R
ispetto la decisione di quella piccola ragazzina piena di fiducia nel prossimo che decide di pubblicare le sue parole su internet.
Non importa che ora mi mettano in imbarazzo.
Questo racconto è il modo in cui sono diventata "io": la me di oggi e quella di domani.
Per me è (e sarà) un capolavoro.
Veronica
Lui non è bello.
Non è esattamente brutto,ma nemmeno bello.
Diciamo che è nella media, é passabile.
Lui non ha quegli occhi dove le ragazze in preda agli ormoni ci vedono il mare, le montagne, il cielo, le stelle, il multiverse, la soluzione alla fame nel Mondo, tutto tranne che delle pupille. Io al massimo ci vedo lo stesso colore della Coca Cola o di un bel brownie.
E che dire dei capelli? Avrete capito che non è esattamente uno con il ciuffo setoso che usa portare indietro con la mano, lentamente, facendo svenire centinaia di ochette con le iniziali del suo nome tatuate sul seno: sono molto simili a un cespuglio, credo, o a un nido.
Gialli e crespi, reduci di una qualche tinta forse, oppure semplicemente non curati.
Nonostante tutto, i suoi occhi leggermente incavati, la bocca che... bhe è una bocca normale, il naso con una leggera gobbetta e il suo nido di rondini un pò riccio un pò no, sono ciò che ho cercato per molto tempo ma che non ho mai trovato. Quella persona che mi sono illusa di avere in pugno fin troppe volte, centinaia quasi ,per poi perderla altrettanto spesso.
Alla fine ho smesso di crederci.
Spesso pensavo che era solo irritante perché uno che ti chiama "dolcezza" per me può solo che essere etichettato o come stupratore seriale o come uno sfigato in cerca di attenzioni o uno a cui semplicemente non voglio rivolgere la parola.
Magari tutte le opzioni.
Poi ho iniziato a pensare a lui: a come il suo nido di rondini sia buffo, a come la Coca Cola mi piacesse perché mi ricordava i suoi occhi, alla sua ingenuità e alla sua dolcezza quando mangiavo un dolce al cioccolato.
E sorridevo.
Avessi visto un altra persona farlo mi sarei messa a ridere per l' espressione sognante, tipo quella da post-scopata, ma in quel caso ero io.
Io.
L'ormai intoccabile, misantropa ,filofobica Veronica.
Ormai, si.
Perché prima non lo ero. Prima del mio ex, prima di quello che l'ha preceduto, prima di tutti quelli che in passato mi hanno parlato discutendo più con le mie tette che cercando di conoscermi davvero, ascoltando le mie idee.
Prima.
E ora basta.
Ora il primo ragazzo che varca la soglia del metro di distanza da me è automaticamente nella mia lista nera.
"Perché lui no?" vi chiederete. "perché lui va bene se tanto non è neanche figo?" Ecco, me lo chiedo anche io.
Purtroppo non ho immaginato che, andando nella casa al mare da mia nonna quel giorno mi sarei fatta il bagno.
E non immaginavo che, dopo un tuffo nell acqua gelida sarei andata a scroccare l'acqua da un lido di ricconi. E li mi avrebbe accolto un nido di rondini con occhi color Coca Cola/brownie.
"Dai Sue entra in acqua!" urlo alla mia migliore amica, schizzandola.
Lei rabbrividisce sentendo le prime gocce ma quando arrivo da lei e la abbraccio si ritrova completamente fradicia e, bagnato per bagnato, decide di buttarsi con me.
Quando ho visto la mail di mia nonna che mi invitava (con i suoi modi stravaganti) alla sua casa al mare ho iniziato a urlare di gioia.
Nella mia testa si susseguivano immagini di disegni che avrei potuto fare in un luogo così vicino al mare, così pieno di vita.
Poi ho invitato Susan. La mia dolce, perfettina, elegante Susan.
Che ora sta facendo di tutto per annegarmi.
Siamo inseparabili: siamo il gatto e la volpe, il laccio e la scarpa, maionese e kechup, vescica e scarpe con il tacco... insomma avete capito. Ci completiamo.
Dopo il bagno in cui io sfioro la morte per annegamento una dozzina di volte e Susan di rimanere cieca per l'acqua di mare altrettanto frequentemente, decidiamo di fare una passeggiata in riva al mare.
Sento la sabbia morbida sotto ai piedi mentre cammino, a passo leggero(ma non troppo) ,al fianco di Susan che inevitabilmente è molto più aggraziata di me (il suo passo é davvero leggero).
Lei si che è carina, con il suo fisico con le forme al posto giusto, formando un motivo a clessidra che la rende inevitabilmente attraente agli occhi dei ragazzi, i capelli che le ricadono leggermente corti sulle spalle e quegli occhietti che senza i suoi occhiali danno un senso di incompletezza al viso: come se ci fosse un vuoto a forma di Ray ban neri.
Osservo i lidi affianco a me e mi meraviglio della quantità di figli di papà che può ospitare il mondo.
Decido di spostare l'attenzione sui bagnini che loro si che se la meritano, la mia attenzione.
E se mi facessi annegare apposta per farmi portare via da uno di loro?
Sposto, mio malgrado, l'attenzione sulle sdraio dei ricconi. Si susseguono ombrelloni dei colori più bizzarri finché una lampadina di modeste dimensioni (molto modeste) all'interno del mio cervello si accende.
Mi fermo di scatto e sussulto, facendo prendere un colpo a Susan che nonostante tutti questi anni non si è mai abituata ai miei momenti di 'eureka artistica'.
Le sorrido con il mio stile 'hei tesoro,vuoi essere mia complice?'
L'allarme "cazzata" dentro alla testa di Susan si accende subito e mi chiede, un pò esasperata un pò divertita "Veronica, cosa vuoi fare?"
Metto le braccia incrociate, abbasso lo sguardo e alzo le spalle, per far finta di essere innocente "Tu non hai il sale addosso?Io si e mi da fastidio..."
Susan si incuriosisce"E quindi?"
"E se scroccassimo da uno di questi lidi? Nessuno se ne accorgerà, credo" spiego brevemente.
Susan ci pensa su.
E poi nulla, poi abbiam fatto la minchiata.
Ora sto camminando al suo fianco mentre lei scuote la testa "ci scacceranno" mi dice "ci scacceranno e faremo una figuraccia..."
"Shhh! Susan non urlare!" la ammonisco.
Mi schiariscono la voce e inizio a camminare il più aggraziatamente possibile, imitando Susan a cui la camminata fluida e leggera viene spontanea. Poi inizio a parlare in modo ridicolo, fingendo una R moscia (che Susan non fingerà perché la ha realmente ) imitando una donna con la cosiddetta "puzza sotto al naso",accentuando in modo decisamente satirico e caricaturale gli aspetti che contraddistinguono l'alta società.
"Tesoro,questa passeggiata è stata fa-vo-lo-sa!" Dico a Susan, la quale si trattiene dal ridere mentre io sorrido,un pò sarcastica,un pò trattenendo una grossissima risata che rovinerebbe la mia performance.
Poi si decide a rispondermi "Certo Amo,lo faremo molto spesso, ma adesso facciamoci una doccia" dice imitando i miei modi civettuoli e indicando i soffioni a pochi metri da noi, vicino a una piccola calca di gente,tutti (inutile dirlo) con costumi firmati, di quelli con la sigla della marca posizionata una volta sul sedere, l'altra sulle tasche, l'altra sul reggiseno.
Aspetto il mio turno insieme a Susan mentre osservo l'ambiente.
Il luogo trasuda ricchezza da tutti i pori. Sti qua saranno dei montati che la panna in confronto non è nulla.
I soffioni sono decorati con stucchi e conchiglie, che rendono l' ambiente simile a un ninfeo ellenistico. Viene anche aggiunta una piccola fontana, subito prima delle straio, che mostra una scritta riccamente decorata, probabilmente il nome dei bagni.
La zona bar é all' interno di un porticato sostenuto con colonne corinzie. I tavoli sono invece costituiti di colonne più semplici e più basse, che mantengono una lastra di vetro abbastanza robusta.
Guardo la fila davanti a me, noto quindi un ragazzo con un costume meno costoso degli altri e mi chiedo che ci faccia li. Mi sono chiesta se scroccasse anche lui, ma allo stesso modo mi sembra che io possa essere l'unica a cui vengono idee talmente stupide.
In testa capelli crespi. Simili a un nido forse, scompigliati ma anche un pò dolci.
Sentite questo rumore? Sono le fangirl che sclerano per la mia rivelazione.
E sclereranno ancora di più quando sapranno che i suoi occhi leggermente a goccia mi stavano fissando, curiosi. Forse curiosi di sapere chi ero, forse di sapere che ci facevo lì, con il mio costume verde un po' sbiadito(preso in sconto da un negozio in centro città,di quelli che vendono roba che puzza di plastica e odore non-ancora-identificato), i capelli arruffati e il viso struccato.
E vedete, la prima cosa che ho pensato non è stata 'il mio vero amore! Ho le farfalle nello stomaco e l' asma!' sparando urli supersonici.
E stata più una cosa tipo 'cazzo vuoi? Perché mi fissi? Non farlo deficiente!'.
Quindi ho continuato a fissarlo, alzando un poco il mento e socchiudendo gli occhi, inclinando la testa giusto per sembrare disinteressata.
Penso a quanto odio le persone e alla voglia di commettere un genocidio, o almeno un piccolo omicidio innocente (alla mia misantropia piace quest'elemento).
Poi ho pensato 'porco l'unicorno magari mi ha beccata e vuole denunciarmi a uno di quegli omoni in divisa rossa' seguito da un 'pff!No non può essere che anche in un lido ci sia la sicurezza...spero'
Così mi faccio una doccia ( mentre ero sotto l'acqua ha distolto lo sguardo, credo di averlo intimidito. Ah no, ecco che mi riguarda, razza di perverito) e aspetto che Susan finisca per dirle di tornare dall' ombrellone.
Anche lui mi guarda, però è come disinteressato ora. Come se guardasse me solo perché non sa che altro fare, allo stesso modo in cui guardo i post su instagram.
Bhe anche io sono disinteressata alle sue attenzioni, no?
"Certo!"mi risponde la mia amica,e io mi sveglio dal mio momento di incanto.
È così che l ho incontrato,scroccando da una doccia.
Quando dicono gli incontri romantici.
~~~Bene,cari unicorni.Grazie per aver letto il primo capitolo della mia storia.
Xoxo
Drawer03~~~
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