34~ Qualsiasi cosa
ULTIMO CAPITOLO
«Avrei fatto qualsiasi cosa per te. Ed è ancora così»
~ Shadowhunters, "Signora della Mezzanotte"
TRE ANNI DOPO
Mina non aveva mai visto Lux Herondale così disperato.
Le era chiaro che stesse cercando di celare i suoi sentimenti e le sue emozioni, ma con lei era una guerra persa in partenza: sapevano entrambi che non ci sarebbe mai riuscito.
Vederlo in quello stato la stava inquietando.
Sedeva rigida sul letto, il labbro tra i denti, aspettando che lui si calmasse abbastanza per cominciare a raccontarle il motivo di tanta agitazione.
Con il tempo, il ragazzo era cresciuto bene: adesso era un diciassettenne con le spalle larghe, muscoloso e coperto di rune, i ricci rossi sparati in ogni direzione possibile gli davano un aspetto da cattivo ragazzo, in netto contrasto con il suo sguardo limpido e cristallino.
Sembrava la copia sputata del padre, solo con dei colori diversi, ma non sgradevoli, e non più sgraditi.
Finalmente, Lux si immobilizzò e alzò lo sguardo su Mina.
-É accaduta una cosa terribile.- le disse, conciso, passandosi una mano fra i capelli.
-Cosa?- chiese Mina, sempre più tesa.
-Livia Blackthorn.- la voce di Lux divenne carica di sentimento quando pronunciò il nome della figlia di Julian ed Emma, vecchi amici di famiglia.
Mina si irrigidì.
Livia Blackthorn era sua amica, le stava simpatica: aveva paura che le fosse accaduto qualcosa di brutto.
-Cos'é successo? Cosa ha fatto?- chiese, ansiosa, tendendosi verso il suo parabatai.
-Lei...lei...-
-Lei? E parla, dannazione!-
-Si è fidanzata con John Ashdown! Col figlio di Cameron!- ululò, passandosi di nuovo la mano fra i capelli.
Mina lo osservò scioccata.
John era un bravo ragazzo, figlio di Cameron Ashdown, un amico di Emma. Ma Mina aveva sempre pensato che provasse interesse per Elizabeth Penhallow - Blackthorn, la figlia adottiva di Helen e Aline
-CHE COSA?! MI HAI FATTO PREOCCUPARE DA MORIRE! PENSAVO FOSSE SUCCESSO QUALCOSA DI GRAVE! E INVECE SEI SOLO GELOSO!- urlò Mina, puntando un dito contro Lux, minacciosa.
-Ma non capisci?! È fidanzata! Non ci sono speranze per me! E poi non sono geloso!-
-SÌ CHE LO SEI, BRUTTO IDIOTA, O NON SARESTI QUI A DISPERARTI!-
Lux sospirò, dopodiché si abbandonò a terra, chiudendo gli occhi, del tutto privo di forze.
Mina lo osservò col fiatone, giudicandolo.
Le ragazze gli correvano dietro, lo adoravano. E lui era un Herondale, questo era chiaro.
Per anni, Mina aveva sentito bisbigli di come assomigliasse terribilmente a Clary, ma col tempo la ragazza aveva notato quanto in realtà fosse simile a Jace: stesso fuoco negli occhi, stessa devozione per ciò che amava - nel suo caso era il disegno, e Jace aveva quasi pianto quando aveva mostrato interesse per quell'attività tipica di Clary -, stesso amore appassionato e totalizzante nei confronti delle persone che gli erano care.
Mina lo aveva osservato attentamente, standogli accanto, supportandolo e sopportandolo, e perciò poteva affermare con estrema certezza che Lux Herondale era perdutamente, immancabilmente e palesemente innamorato di Livia Blackthorn.
E Mina sapeva che l'amore degli Herondale era per sempre.
-Vedrai che andrà tutto bene, Lu'. Conosco Livia, e conosco te. Finirà bene, me lo sento.- provò a confortarlo, sorridendogli pacata e rassicurante.
Ma il giorno dopo, quando Lux vide apparirgli Livia Blackthorn davanti, nella sala d'addestramento, non si sentì affatto rassicurato.
Livia era di una bellezza rara: aveva i capelli biondi, come quelli di Emma, e gli occhi dello straordinario verde-azzurro tipico dei Blackthorn. La carnagione scura, di chi sta perennemente sotto il sole, coperta di rune e cicatrici, e un sorriso sereno stampato sul viso.
Quasi si sentì morire quando gli si avvicinò.
-Lux!- trillò entusiasta, abbracciandolo goffamente.
-Mina mi ha detto che eri qui, per questo sono venuta! Ti stai allenando?-
-Sì.- rispose, disinvolto, facendo ruotare il pugnale nella sua presa.
Si scostò i capelli dalla fronte, e cercò di placare i battiti del suo cuore.
-Lux, io credo di doverti dare delle spiegazioni.- mormorò lei, quasi contrita, e il ragazzo sentì lo stomaco precipitargli.
Aveva cercato con tutto sé stesso di non pensare a quel bacio che si erano scambiati a Natale, appena due mesi prima, ma quel ricordo continuava a pungolargli la mente ogni volta che la vedeva o qualcuno pronunciava il suo nome.
Le labbra di Livia erano state soffici, e quel bacio aveva avuto il sapore frizzante dello champagne.
Nonostante non fosse stata la prima ragazza che il giovane Herondale avesse mai baciato, era stata la prima ragazza a cui aveva donato il proprio cuore. E aveva la sensazione che sarebbe stata anche l'unica.
-Cosa dovresti spiegarmi? Ti sei messa con John, non hai niente da dirmi. Non stiamo insieme, né lo siamo mai stati.- replicò Lux, malcelando l'amarezza e ingoiando l'acido.
Le dita sottili ma forti di Livia si posarono sul suo braccio, che teneva scoperto.
A quel tocco fremette, ma si impose di mostrare indifferenza.
-Lux, hai frainteso, dico davvero: non mi sono mai veramente messa con John.- disse Livia.
Il ragazzo sgranò gli occhi e cercò quelli di Livia, sperando che quelle parole non le avesse solo immaginate.
-Ma Elizabeth ha detto...- borbottò, confuso.
-Elizabeth era gelosa, Lux! Era per questo che servivo io. John mi ha chiesto aiuto per farle aprire gli occhi.- lo interruppe Livia.
Il cuore di Lux cominciò a battere come fosse un tamburo.
-Quindi...non sei mai stata con John?- domandò, avendo la sensazione di fluttuare fuori dal suo corpo.
-No. E non posso davvero credere che tu abbia pensato che io potessi mettermi con John, quando è lampante che il suo cuore è solo per Beth!- rispose, sorridendo esasperata.
-E il tuo cuore? Per chi è?- chiese Lux, le labbra curvate in un sorriso che ora si era fatto malizioso.
La notizia l'aveva sconvolto, ma al tempo stesso gli aveva aperto un portone che l'avrebbe portato su un lastrico di felicità.
La vicinanza tra i due era minima.
Lux si stava beando del profumo di limone che emanava la ragazza.
Livia arrossì, ma non distolse lo sguardo da lui.
-Dovresti saperlo...- mormorò, prendendosi il labbro tra i denti, improvvisamente nervosa.
-No, temo di no: sarai costretta a dirmelo.- replicò serafico lui.
-E che mi dici del tuo cuore, mh? Qual è la giovane fanciulla che ha saputo conquistarlo?- ribatté lei, tenendogli testa in un modo che Lux adorava.
Chinò la testa e posò la fronte contro quella di lei.
I loro cuori battevano furiosi l'uno contro l'altro, cercando di raggiungersi.
-Dovresti sapere, Liv, che il mio cuore è unicamente tuo e così sarà per tutto il resto della mia vita. Ti amo perdutamente ed immensamente, e nessuno potrà cambiare questa cosa.-
Come tutti gli Herondale, la sua abilità nelle dichiarazioni era sublime, e alla ragazza si mozzò il fiato in gola.
Sgranò gli occhi, e socchiuse le labbra, stupefatta dalla piega che aveva preso la conversione: non si aspettava certo che dicesse quelle cose.
Ma poi, come un assetato accoglie l'acqua, Lux baciò Livia, stringendola a sé e sentendo il fuoco che gli ardeva nelle vene esplodere e bruciare, consumando ogni pensiero che non riguardasse lei.
Spazio autrice
Siete pronti per l'epilogo che arriverà domani?
Perché io no, personalmente.
Tanti cuori ❣️
~ T.H.
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