31~ La stella più luminosa
«E darò a lui la Stella del Mattino»
~ Shadowhunters, Città del Fuoco celeste
Jace,
Se stai leggendo questa lettera, evidentemente è perché sono morta.
Oppure siamo morti entrambi, e quindi non la leggerai mai.
Oppure non sono morta, e quindi non c'è stato bisogno di leggerla.
Oppure sei morto tu, ma questa ipotesi non voglio nemmeno contemplarla.
In ogni caso, se sono morta, sappi che è stato per un bene superiore.
Non so come, non posso prevedere il futuro, ma spero solo che non sia stato invano, e conoscendo le fantastiche persone che siete, posso scommettere che non è stato così.
Perché se stai leggendo, significa che abbiamo vinto.
Caro Jace, se sono morta, sappi che ti ho amato. Con tutta l'anima.
Sappi che sei stato e sarai sempre il mio sogno più bello, perché sei stato il primo e l'unico desiderio del mio cuore. E non trovo neanche le parole per spiegarti quanto io ti abbia amato, perché non sono mai stata brava in questo.
Sei tu quello bravi coi discorsi, Herondale dei miei stivali.
Se stai ridendo adesso, ti prego, continua a farlo.
So quanto male abbia fatto perdermi, perché io l'ho vissuto, anche se ho avuto la fortuna di riaverti al mio fianco, ma ti prego di non lasciarti andare al dolore.
Sei la mia stella più bella, Jace, e preferisco che il mondo goda ancora un po' del tuo brillare, piuttosto che resti nell'oscurità di pallide imitazioni.
Se sono morta, non so che fine abbia fatto Ash, ma vi prego di non essere troppo severi con lui: è vissuto per molto tempo con persone che non sapevano cosa fosse l'amore, starà a voi mostrarglielo.
Può migliorare e imparare dai propri errori. Ne sono certa.
Non so per quanto tempo soffrirai, ma so che un giorno imparerai a convivere col dolore e lo accetterai, perché in fondo sai quanto me che ci rivedremo.
Se sono morta, ti prego di non maltrattare troppo Simon, perché quel povero ragazzo ha un matrimonio a cui pensare, quindi non assillarlo con le tua battutine sarcastiche, altrimenti avrà una crisi isterica.
Digli che gli ho sempre voluto bene, che sarà sempre il mio migliore amico, e che è stato il parabatai migliore che una persona possa desiderare.
Di' ad Izzy che avrei voluto esserci, al matrimonio, che avrei voluto scegliere insieme a lei l'abito da sposa.
Dille che le ho voluto bene come fosse una sorella, che è una persona fantastica, forte come nessun'altro. E dille anche di non osare cucinare nulla a mio figlio. Sono seria, Jace.
Di' ad Alec che è il miglior console che il Mondo delle Ombre possa desiderare, che resterà nella storia e verrà preso come esempio e modello nei secoli a venire.
Digli che gli ho voluto bene, nonostante la nostra amicizia non sia partita col piede giusto. Alla fine si è dimostrato un amico indispensabile e importantissimo.
Appoggiati a lui quando sentirai di star crollando: saprà reggere il tuo peso e tenerti in piedi.
Di' a Magnus che gli ho sempre voluto bene, che la sua eccentricità mi ha sempre divertito, che i suoi anelli sono fantastici, e che sono onorata di essere cresciuta sotto il suo occhio vigile.
Digli anche di tenere a distanza i glitter dal nostro bambino. E anche stavolta sono seria, Jace.
Impedisciglielo.
Perché se sono morta, spero almeno che nostro figlio si sia salvato.
Ho detto a Tessa che ero incinta, e che se mi fosse successo qualcosa avrebbe avuto il compito di far nascere il bambino. Mi fido di lei, spero che sia andata così.
Spero che nostro figlio cresca forte e bello come il padre, ma questo è un compito che spetterà a te.
Perché, se sono morta, significa che non potrò vederlo crescere.
Mi dispiace lasciarti una responsabilità tanto grande, ma ti prego di amarlo così come l'ho amato io prima ancora che venisse alla luce, ti prego di amarlo così come io amo te, ti prego di amarlo così come hai amato me.
Non lasciarlo affrontare da solo le voci che lo inseguiranno, perché ci saranno, eccome, se ci saranno: insegnagli ad ignorarle, proprio come abbiamo fatto noi due.
Insegnagli l'amore, perché sei capace di amare in una maniera straordinaria, Jace, ed io lo so.
So che ce la puoi fare.
Mi fido di te.
E forse penserai che sono un'egoista, perché ti ho lasciato un figlio da crescere di cui non sapevi nulla, perché ci siamo sposati prima che io ti lasciassi.
Ma sappi che questo giuramento che ci lega, di cui portiamo le rune sulla pelle, è più forte della morte.
Ci rivedremo, Jace, ne sono sicura.
Forte come la morte è l'amore, e dopo la morte saremo insieme. Te lo prometto.
Ma tu, fino ad allora, vivi.
Vivi come sai vivere tu, che bruci come il fuoco celeste e ardi dei sentimenti, e non ti chiudere in te stesso, doma il fuoco che ti anima e insegna a nostro figlio a fare lo stesso, che lo sai bene quanto fa male bruciare troppo.
Spero che questa lettera non ti abbia rattristato ancora di più, ma avevo davvero bisogno di ricordarti quanto ti amo, avevo bisogno di dirti quest'ultima cosa. Non sarei morta in pace, altrimenti.
Ovunque io sia in questo momento, Jace, sappi che ti sto guardando e ti sto amando, come ho sempre fatto.
Ricorda: «L'amor che move il sole e l'altre stelle», ecco quanto ti amo.
E nostro figlio è la nostra stella più luminosa, non sei d'accordo? La nostra Stella del Mattino, quella che porta la luce dopo la notte.
Non dimenticatevi di me.
Con amore,
Clary.
Sfiorando appena la carta, Jace percorse le lettere tracciate a penna, sentendosi a casa nella familiarità di quella scrittura.
Portò la mano alla guancia, asciugandosi le lacrime che erano scese dagli occhi, e riprese fiato, respirando lentamente e aspettando che il cuore placasse la sua corsa forsennata.
Dopo essersi sentito male, si era fatto coraggio e aveva letto la lettera, facendolo poi più e più volte.
In quel momento era seduto sul letto, lettera in mano, le guance bagnate e il cuore che sembrava essere sul punto di esplodere.
Bussarono alla porta socchiusa, ma Jace non aveva voce per rispondere.
Nonostante ciò, la porta venne aperta ugualmente e Isabelle ne fece capolino col bambino un braccio, che con i suoi occhi verdi osservava tutto, interessato.
Le labbra di Jace si curarono verso l'alto quando vide suo figlio.
-Che è successo?- chiese Izzy quando vide lo sguardo stravolto del biondo.
Il ragazzo si alzò dal letto e si avvicinò al figlio, che Isabelle gli cedette immediatamente, mentre osservava con attenzione gli occhi di suo fratello.
Jace sistemò meglio il bambino nella sua stretta, e rimase abbagliato dal sorriso sdentato che gli rivolse.
-Tua mamma ti amava, lo sai questo?- gli chiese, e in risposta il bimbo gorgogliò entusiasta.
Poi, allungò le braccia e agguantò una ciocca di capelli del padre, tirandola e ridendo della smorfia che gli fece lui.
E nostro figlio è la nostra stella più luminosa, non sei d'accordo? La nostra Stella del Mattino, quella che porta la luce dopo la notte.
-Finirai in un sacco di guai, vero, piccolo Lux? Come tua madre.- gli disse Jace, osservando come gli occhi del piccolo brillavano malandrini e trovando perfetto il nome che gli aveva dato.
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