24~ «Tryin' to save a part of you»
«When we first met
I never thought that I would fall
I never thought that I'd find myself
Lying in your arms
And I want to pretend that it's not true
Oh baby, that you're gone»
~ Lady Gaga, "I'll never love again"
Tutto ciò che nella vita di Jace aveva senso si tramutò in un non-senso, quando vide Clary scattare verso Kit, i capelli rossi appiccicati al corpo, tentando di arrivare prima dei Cavalieri di Mannan.
Si lanciò verso di loro - verso di lei- con disperazione, la spada come una folgore nelle sue mani, saettando pur di arrivare prima, pur di difenderla, pur di difendere tutti loro.
-CLARY!- perfino la voce di Janus era piena di terrore quando vide la ragazza.
Per un secondo, lui e Janus furono accumunati dall'amore che nutrivano per lei, e non ci furono differenze.
Avevano un solo obbiettivo: salvarla.
Ma Clary stava avanti ad entrambi, e stava correndo verso la morte senza guardarsi indietro.
Kit stava rigido accanto a Ty, lo sguardo sollevato verso i Cavalieri, che scendevano su di lui.
-KIT!- urlò di nuovo Jem, guardandolo con occhi sgranati mentre il giovane Herondale alzava il viso per affrontare il suo destino.
Etarlam alzò la spada mentre un lampo squarciava il cielo.
Jace correva.
Janus correva.
Jem correva.
Kit stava immobile.
E la prima ad arrivare fu Clary.
Si parò davanti a Kit e Ty, una piccola fiamma rossa di determinazione, gli occhi fiammeggianti.
Jace rimase pietrificato.
Janus raggelò.
Jem si scagliò contro un'altra fata.
Kit spalancò gli occhi.
E Ash voltò il viso, coscio di ciò che stava per accadere.
Il primo colpo fu parato con fatica, mentre Clary stringeva i denti e lo respingeva.
Il secondo le fece tremare le ossa e battete il cuore.
Ne evitò un altro, schivando con grazia.
Ma l'ultimo fu fatale.
Con velocità, la spada di Etarlam passò sotto il braccio teso di Cary, e centrò in pieno il cuore.
-NO!- il grido di Jace fu straziante, era come se gli avessero appena ridotto l'anima in brandelli.
Il mondo parve frammentarsi in una miriade di scintille.
Kit Herondale esplose, e il potere che racchiudeva disintegrò Etarlam, di cui la cenere rimasta fu spazzata via dal vento.
Poi cadde, tra le braccia di Ty, che lo sorresse barcollando, gli occhi grigi spalancati mentre osservava con orrore Clary che crollava sulle ginocchia.
Stava morendo.
Stava morendo esattamente come era morta a Thule, e Janus non poteva fare altro che guardarla cadere e trascinare con sé tutto.
Scattò nella sua direzione, sperando di afferrarla prima che la testa toccasse terra, ma Jace ormai le era già accanto.
-Clary...- sussurrò il ragazzo, accasciandosi accanto a lei, e prendendola tra le braccia.
Il sangue le inzuppava la tenuta, i capelli erano sudici e rossi, bagnati, la pioggia le rigava il viso, confondendosi con le lacrime.
-Jace...- rantolò, mentre lui afferrava lo stilo e le tracciava iratze che scomparivano in fretta, lavati via dal sangue.
-No, Clary, no, no, no...- disse lui, l'anello che diventava pesante al suo anulare.
Lei gli artigliò il braccio, infilzando le unghie nella sua carne, cercando di racimolare quanto più fiato potesse per dire ciò che doveva.
-I-il bambino...- balbettò, col sapore del sangue in gola e le lacrime che scendevano dai suoi occhi verdi.
Gli occhi di Jace si spalancarono.
-Il bambino, Jace, ti prego...- singhiozzò la ragazza, stringendolo sempre più forte.
-Quale b-bambino?- domandò il ragazzo, chinandosi su di lei.
L'aria era fredda, e così anche i loro corpi, eppure Jace si sentiva bruciare mentre la guardava morire e delirare tra le sue braccia.
-Jace, ti prego, salvalo, ti prego...- continuava a dirgli, supplicandolo e strozzandosi tra i singhiozzi.
C'era così tanto sangue...
Tessa arrivò all'improvviso, gettandosi accanto a lei, il viso serio, i capelli fradici, un taglio sanguinante sullo zigomo.
Clary la cercò con lo sguardo.
-Tessa, salvalo...- la pregò, con la voce sottile, la vista appannata.
La stregona annuì, chiuse gli occhi e si concentrò.
Scintille dorate le avvolsero le dita, e si affrettò a posarle sullo stomaco di Clary.
-Cosa...cosa sta succedendo?- chiese Jace, che ormai temeva di aver capito.
La mano di Clary, lorda di sangue, strinse la sua.
-Sono incinta, Jace...- sussurrò.
Il cuore di Jace precipitò da altezze incalcolabili.
-Incinta?- gracchiò, mentre il nero vortice della disperazione lo trascinava con sé.
-Prenditi cura di lui, Jace, ti prego. Amalo, amalo come ami me, ti prego. N-non lasciarlo solo...- esalò, prima di cominciare a gridare.
Jace guardava con gli occhi spalancati il viso di Clary, contratto dal dolore, mentre la sua mano lo stringeva talmente forte da fargli perdere la sensibilità.
La ragazza urlò per quelle gli gli parvero ore, e quando infine crollò a terra, morente, alle sue urla si sostituì il pianto di un bambino.
Jace si voltò verso Tessa, e la vide tenere in braccio una creaturina minuta, che strepitava con tutta l'anima.
Anche Clary spalancò gli occhi, beandosi della vista del figlio.
Ma ormai la vita la stava abbandonando, lo sentiva nel corpo, che diventava sempre più debole.
-É così bello...- sussurrò, piangendo, abbandonando il viso contro il ginocchio di Jace.
Guardò per l'ultima volta suo marito, che, nonostante fosse sporco di fango e sangue, era bello come il sole, un angelo dorato sceso dal cielo per vegliare su di lei.
-Clary...- la chiamò, la sua voce che sfumava e si distorceva.
Si chinò su di lei, infilò le dita fra i suoi capelli, e posò le labbra sulle sue, mentre tutto attorno a loro diventava una macchia sfuocata di distruzione.
Ma lì, con le labbra di Clary contro le sue, con le loro mani intrecciate, lì era ancora al sicuro, in Paradiso, dove niente avrebbe potuto ferirlo.
-Ti amo, Jace. S-sarai sempre...il mio sogno più b-bello...- rantolò la rossa, prima di curvare le labbra verso l'alto e stringere un'ultima volta la sua mano.
-Non mi lasciare...non so come vivere senza di te.- replicò lui, stringendo con forza la sua mano.
Ma era troppo tardi: la ragazza si abbandonò contro il terreno, e morì così.
La pioggia batteva contro di loro, picchiandoli selvaggiamente, ed intorno infuriava la battaglia, eppure per un istante tutto rimase sospeso.
Jace avvolse Clary con le braccia, e urlò.
Se la stringeva contro mentre esternava tutto il dolore che il cuore gli procurava.
Diede fiato a tutta la sua agonia, dondolando su sé stesso e stringendo il corpo della ragazza.
Ash abbassò lo sguardo e cercò di sostenere una visione tanto straziante, ma non ci riuscì.
Era troppo anche per lui.
Spostò lo sguardo su Janus e lo vide cadere, crollare sulle ginocchia, il viso basso, le spalle scosse dai singhiozzi.
Quello era il momento in cui attaccare con più forza, in cui avrebbe potuto conquistare il potere.
E allora perché il suo cuore piangeva?
Perché i sensi di colpa gli pesavano sulle spalle?
Aveva davvero voluto tutto quel dolore?
SPAZIO AUTRICE
Chi ha letto le mia altre storie, sa che è mia abitudine far crepare malamente Clary.
Stavolta, però ci tengo a precisare - per quanto mi pianga il cuore- che è definitivo, e non tornerà.
O meglio, non come ve l'aspettate voi.
La canzone che ho messo a inizio capitolo proviene dal film "A star is born", e si intitola "I'll never love again"
Vi esorto a prestare attenzione al testo, perché è stupendo, e perché mi ha fatto pensare tantissimo a Jace.
Spero che in ogni caso il capitolo vi sia piaciuto.
Tanti cuori ❣️
~T.H.
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