18~ Come un nuovo inizio
«[...]verdi come la natura a primavera, verdi come un nuovo inizio, pensava a qualcuno di completamente diverso»
~ Shadowhunters, GotSM, "Forever Fallen"
-Emma!- gridò Clary entusiasta quando vide la ragazza entrare in cucina, seguita da Julian Blackthorn.
-Clary!- esclamò la bionda, correndo dall'amica ad abbracciarla.
Jace si teneva in disparte, osservando con un sorriso divertito e carico di tenerezza quanto, sebbene più grande, Clary fosse più bassa di Emma.
Quando le due si separarono, Emma andò a salutare anche Jace, con un sorriso contento sul viso.
-Fatto qualcosa di interessante, in questi ultimi tempi?- chiese l'Herondale, guardando i nuovi arrivati con pacatezza.
Sebbene fuori si dimostrasse calmo e tranquillo, dentro era un'esplosione di emozioni: lo scontro con il Jace di Thule tornava ogni tanto ad infestargli la mente, ma bastava un'occhiata a Clary perché fosse violentemente oppresso dalla consapevolezza che di lì a qualche ora, lei sarebbe stata sua moglie.
Le cerimonie Shadowhunters solitamente erano solenni, con molti invitati e personaggi di rilievo, ma i due volevano semplicemente sposarsi, e non avevano bisogno di nient'altro se non di loro stessi.
Quella notte si sarebbero vestiti di oro - raccattando qualcosa dall'armadio, senza bisogno di essere azzimati- e sarebbero scivolati nella notte verso la serra, teatro del loro primo bacio e della proposta; lì ci sarebbe stato Fratello Enoch ad aspettarli, e li avrebbe sposati.
In realtà, non c'era un vero e proprio motivo per fare il matrimonio rapidamente e di nascosto, se non che una cerimonia ufficiale avrebbe tolto del tempo alle strategie, e non sembrava appropriato festeggiare un evento del genere alla soglia di una guerra.
-Abbiamo girato il mondo, e ci siamo goduti la reciproca compagnia: nessun evento rilevante.- rispose Emma, che da sempre era quella più in confidenza e più incline a parlare.
-Sembra bella, come cosa.- commentò Clary, tornando ai fornelli per improvvisare una colazione.
-E invece voi? Il vostro matrimonio?- domandò Julian, ricevendo una pacca di rimprovero da parte di Emma.
Clary si irrigidì, ma fortunatamente dava loro le spalle e nessuno poté vedere la sua espressione.
Jace, invece, celò abilmente le sue vere emozioni, ed abbozzò un sorriso.
-É stato posticipato. A meno che tu non voglia sposarmi sul sangue dei nostri nemici, Clary.- ripose, sorridendo alla fidanzata.
-Non essere macabro, Jace!- replicò la rossa, estraendo dal frigo il latte, il burro e le uova.
-Stai facendo i pancakes?- chiese Emma, cercando di riparare alla gaffe di Jules.
Ogni tanto pensava che dimenticasse che anche le altre persone al di fuori della sua famiglia avessero dei sentimenti.
-Ci provo.- rispose Clary.
-Posso aiutarti io.- intervenne Julian, che Emma pensava avrebbe avuto un futuro come pasticcere, in altre circostanze.
Clary gli sorrise, annuendo e venendo immediatamente affiancata dal giovane Blackthorn.
-La situazione è davvero così grave come ci ha descritto Alec?- chiese intanto Emma, poggiandosi accanto a Jace per osservare meglio il lato B di Julian.
-Oh, probabilmente Alec non ha voluto angustiarvi su quanto fosse grave realmente la situazione, quindi no, non proprio: è peggio di quel che può sembrare.- ripose Jace, candidamente.
Clary si voltò per fulminarlo, sbattendo le uova.
-Jace!- lo rimproverò, mentre Julian metteva a soffriggere il burro.
-Clary, quanti pancakes dobbiamo fare?- le chiese il ragazzo, distraendola dalla sfida di sguardi che aveva intavolato col fidanzato.
-Oh, quanti più possiamo! Abbiamo un sacco di gente: alcuni Shadowhunters stanno dormendo nelle stanze, altri sono al Rifugio, ma dobbiamo preparare qualcosa anche ai lupi mannari, gli stregoni e...le fate mangiano i pancakes? Oh, chi è che non mangia i pancakes! In ogni caso, ci sono anche Max e Rafe, e solitamente si abbuffano. Simon anche, non l'ho mai visto mangiare poco, e sicuramente anche Isabelle; in più hanno bisogno di energie prima di partire. Probabilmente gli unici che si conterranno saranno Tessa e Jem...- snocciolò la ragazza, stordendo Julian e perfino Jace, che la osservava con un misto di esasperazione, divertimento e tenerezza.
-Tessa e Jem sono qui?- la interruppe Emma, captando quei nomi.
-Sì, con Mina e Kit: sono arrivati ieri mattina.- rispose Jace.
-Ma è fantastico!- esclamò Emma, pimpante, intercettando lo sguardo di Julian.
-Ty sarà contento di saperlo.- spiegò poi, sorridendo a Clary e Jace.
-Ty verrà qui?- chiese la rossa, cominciando a impiattare i pancakes che Jules cucinava.
-Così pare.- replicò Emma, facendo annuire Clary.
-Bene, ragazzi, ora ci serve il vostro aiuto: ognuno prenda due piatti e andiamo a distribuire la colazione. Speriamo di non cadere.- decise la rossa, legandosi i capelli in una crocchia disordinata e afferrando i piatti con i pancakes.
Vederla così genuina e tranquilla fece battere il cuore di Jace fin troppo velocemente: sapeva di quotidianità, di famiglia.
Di qualcosa che sarebbe stato normale appena si fossero sposati.
E mentre l'Istituto si riempiva di pancakes e si riposava un poco, alla Corte Seelie Ash osservava da sopra un promontorio l'esercito che si sarebbe schierato al suo fianco: erano fate a milioni, a miliardi, che marciavano ordinate nelle loro armature, le armi al fianco, l'espressione seria.
Una mano gli si posò sulla spalla, e Ash si voltò per incontrare lo sguardo di sua madre, la Regina.
-Il mondo sarà tuo, figlio mio.- gli disse, bella e spaventosa come una folta foresta che si staglia davanti ad un bimbo sperduto.
Ash abbassò la testa, in segno d'assenso, e inquadrò Janus, in disparte, che lo osservava con quello che un tempo sarebbe stato orgoglio, ma che ora ne era solo la pallida ombra.
Aveva il viso più magro rispetto a Thule, le rune spiccavano nere e vivide sulla sua pelle, una spada assicurata sulla schiena, le braccia incrociate, solenne ma distante.
Ash guardò di nuovo il suo esercito, cercando di capire cosa provasse.
Per l'ennesima volta, si fece la domanda che l'aveva assillato da quando Sebastian aveva cominciato ad educarlo per farlo regnare: lo voleva davvero?
Voleva essere a capo di un mondo distrutto, ridotto in fumo, malinconico spettro di quello precedente?
Per qualche secondo, il viso di una ragazza dagli occhi verde azzurro gli passò davanti.
Era accaduto spesso: da quando l'aveva vista per la prima volta, le aveva dato il volto della propria coscienza, della propria bontà, e gli appariva nei momenti di dubbio - come quello- in cui esitava.
-Prendi il mondo, amore mio, e trasformalo tutto in sangue. È il mio dono per te.- la Regina con quelle parole spazzò via il viso di Dru Blackthorn dalla mente di Ash.
Il ragazzo guardò nuovamente il suo esercito, mentre una nuova consapevolezza di impossessava di lui.
Trasformalo in sangue.
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