16~ In suo potere
«Era protetto in un modo in cui molti non lo erano. Questo voleva dire che doveva usare qualsiasi cosa fosse in suo potere, per coloro che non avevano protezione.»
~ Shadowhunters, GotSM, "The Land I Lost"
Alec aveva gli occhi spalancati, era sconvolto: la folla che si estendeva sotto di lui era composta da una moltitudine che nella notte era venuta a cercarlo per assicurarsi che stesse bene.
Non ricordava che qualche Nascosto avesse mai fatto lo stesso per uno Shadowhunter.
Magnus apparve dietro di lui, e gli posò una mano sulla spalla.
I suoi occhi erano stregati, ammaliati da una dimostrazione così palese di stima.
Abbozzò un sorriso, orgoglioso, stringendo la stoffa della camicia e la spalla del marito.
-Ti amano.- gli disse, gli occhi pieni della folla.
-ALEC!-
L'attenzione del ragazzo si focalizzò su una vampira dai capelli neri infilata in un miniabito rosa che riconobbe subito: Lily Chen, il capoclan dei vampiri di NY.
Stava tendendo le braccia pallide e magre nella sua direzione, osservando minuziosamente ogni dettaglio del suo viso, e fu dall'espressione colpevole della ragazza che Alec capì che c'era qualcosa che non andava.
-Lily.- disse, e la sua voce riportò il silenzio.
Per un secondo si chiese come fosse possibile che l'avessero sentito tutti: non aveva neanche alzato la voce.
Poi, l'espressione di Lily lo costrinse a mettere in secondo piano ogni cosa.
Cominciò a scendere i gradini che lo separavano da lei, piano piano, malcelando smorfie di dolore, appoggiandosi pesantemente alla stampella di Magnus.
Una volta che si ritrovò davanti a lei, rimase agghiacciato dallo stupore quando lo abbracciò, la pelle fredda, i muscoli d'acciaio.
Alec non andava molto d'accordo col contatto fisico, e perciò si irrigidì, mentre il disagio cominciava a pesargli sulle spalle.
Lanciò un'occhiata di puro panico a Magnus, che, alzando gli occhi al cielo, giunse in suo soccorso.
-Ehi, giù le mani da mio marito.- abbaiò lo stregone, tirando via Alec dalla presa della ragazza.
-Devo confessarti una cosa: ti ho mentito.- disse subito lei, senza preavviso, le parole che si accavallano l'una sull'altra.
Stavolta il console si irrigidì per un altro motivo.
-Andiamo al Rifugio, lì mi dirai.- decise, riprendendo a salire le scale, soffrendo in silenzio.
Quando giunse in cima alla scalinata, si voltò e osservò di nuovo la folla, che lo fissava in un mutismo carico di aspettativa.
-Stasera, prima che il sole calasse, sono stato attaccato e quasi ucciso da un ragazzo proveniente da un'altra dimensione. Il suo obbiettivo è quello di distruggere il nostro mondo, e porvi a capo l'erede di Sebastian Morgenstern. Gli Shadowhunters combatteranno anche questa minaccia, ma anche questa volta avranno bisogno del vostro aiuto. Io ho bisogno del vostro aiuto. Sarete dalla mia parte? Combatterete con me anche questa guerra?- domandò Alec, la voce che riecheggiava nella notte e nel silenzio, come se la sua autorevolezza avesse il potere di ampliare il suo tono, affinché raggiungere tutti coloro i quali avevano orecchie per sentirlo e occhi per vederlo.
-I vampiri combatteranno!- urlò Lily in risposta, a nome del suo clan.
-I lupi mannari combatteranno!- replicò Bat, il ragazzo di Maia, finito in quel corteo chissà come.
-La Corte Unseelie combatterà!- intervenne un Berretto Rosso che ad Alec sembrava si chiamasse Winter.
-Gli stregoni combatteranno!- si aggiunse anche Hypatia, annuendo con solennità e facendo un cenno a Magnus, che Alec sapeva aver contattato quanti più stregoni possibili prima che venisse ferito.
Le guance di Clary erano rosse per la soddisfazione, mentre vedeva Alec zoppicare verso il Rifugio, con il labbro tra i denti.
La folla si stava dissipando, ormai, e la ragazza colse l'occasione per chiudere le porte dell'Istituto.
-É stato straordinario.- commentò, gli occhi che scintillavano.
Alec si bloccò prima di entrare al Rifugio, e si voltò verso la sua famiglia, puntandoli col dito ed entrando in "modalità Console".
-Jace, Clary: voi siete a capo di questo Istituto, mandate messaggi a tutto il Conclave: che sappiano tutti cosa ci attende. Simon, Izzy: fate quanto più possibile per diffondere il messaggio a tutti coloro che possono partecipare. Contattate Mark e Cristina, si occupano dell'alleanza con le fate e conoscono Kieran Figlio di Re. Domani Emma e Julian saranno qui: dirò loro di fare venire i Centurioni della Scholomance, dato che possono comunicare con Tiberius.- stabilì, secco e conciso, prima di entrare nella sala apposita per i vampiri, che non potevano camminare su terreno consacrato.
Lily già lo stava aspettato, la schiena appoggiata contro la parete, torcendosi le mani, lo sguardo alto, puntato al soffitto.
Quando Alec entrò, attirò immediatamente la sua attenzione.
-Lily.- la chiamò a mo' di saluto.
-Oh, Alec, mi dispiace tanto...- esordì lei, con voce lamentosa.
Il ragazzo rabbrividì, preparandosi al peggio.
Afferrò una sedia e ci si sedette: la ferita gli stava facendo male, avrebbe avuto bisogno di altri iratze, ma prima alla sua salute stava anteponendo il dovere e le responsabilità, avrebbe dovuto aspettare.
-Non mi interessano le scuse, Lily. Dimmi cosa hai fatto.- replicò lui, cercando di essere il più spietato possibile, di ottenere quante più informazioni.
-Ecco, qualche settimana fa, Jace venne al Mercato delle Ombre. Lo vidi da lontano, e lo salutai, e in quel momento capì che c'era qualcosa si sbagliato in lui. Ho provato a sfuggirgli, ma non ci sono riuscita: era dannatamente veloce. Mi ha placcata e mi ha raccontato un mucchio di stronzate su altre dimensioni, e inizialmente non ci ho creduto, ma poi...- la ragazza esitò.
Sembrò prendere fiato, anche se i vampiri non ne avevano bisogno.
-...ma poi ha nominato Raphael. È vivo. Là, nella sua dimensione, Raphael è vivo, ed io ho promesso a quel Jace che avrei fatto qualsiasi cosa, se lui fosse tornato a riprenderlo e a riportarlo da me. E ti ho mentito quando mi hai chiesto se avessi notato qualcosa di sospetto, e ho detto di no. Ti ho mentito, ma l'ho fatto per Raphael, perché lui me l'avrebbe riportato, e non potevo permettere che mi venisse strappato via di nuovo.- la voce di Lily stava tremando, ma lei si ostinava a guardare Alec negli occhi, cercando disperatamente di fargli capire quanto stesse soffrendo.
Alec allungò una mano, e la posò su quella di Lily, cercando di tranquillizzarla.
-Lily...- cominciò a dire, con un tono compassionevole che non poteva fare a meno di avere.
-Oggi però mi sono resa conto che non sarei stata disposta a tutto pur di riavere Raphael. Non sarei stata disposta a sacrificare te, e tutto quello che significhi per i Nascosti. Raphael mi ucciderebbe se sapesse che queste cose te le sto dicendo, ma mi ucciderebbe anche se sapesse che ho gettato al vento anni di fragili alleanze solo per lui.- concluse la vampira, guardando Alec con occhi cristallini, velati di lacrime ma carichi di determinazione.
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