10~ Non aveva niente
«Voleva ucciderlo e poteva farlo. Perché quello doveva avere tutto, quando lui non aveva niente.»
~ Shadowhunters, GotSM, "Forever Fallen"
Jace si sentì morire quando vide il sé stesso di Thule incombere su Alec e Magnus.
Azzerò ogni pensiero, e si gettò sul ragazzo in un lampo dorato di gloria angelica.
Janus indietreggiò, colto di sorpresa, e quell'attimo di distrazione gli costò un taglio sulla spalla.
Ringhiò e alzò lo sguardo su Jace.
Il mondo diventò in un attimo velato di un rosso simile al sangue, la rabbia bruciò ogni pensiero e dovere.
Voleva ucciderlo.
Voleva uccidere Jace, il ragazzo a cui la vita aveva dato una possibilità di redenzione, il ragazzo che aveva saputo proteggere Clary e ciò che gli era caro.
Il ragazzo che aveva vissuto nella dimensione giusta, e non a Thule, dove anche il sole aveva smesso di brillare, dove l'acqua era sporca di sangue e l'erba inesistente.
Voleva ucciderlo, e quel desiderio logorava la sua anima.
Le spade dei due ragazzi si incontrarono, spingendo l'una verso l'altra per poi respingersi lontano.
Clary, Isabelle, Simon, Jem e Tessa arrivarono dopo Jace.
-Alec!- urlò Isabelle, precipitandosi dal fratello, seguita da Jem e Tessa.
Clary si immobilizzò, perché la sua attenzione fu attirata da Jace. Dai due Jace.
Stavano combattendo, rapidi come solo loro potevano essere, si muovevano così veloce che sembravano sagome indistinte e sfuocate.
Si separarono per riprendere fiato, ed entrambi si accorsero della sua presenza.
Si voltarono verso di lei.
Clary percepì il peso di quegli sguardi.
La fissavano come fosse una nuova alba, come fosse la salvezza della loro anima, e per un istante la ragazza non seppe distinguere quale dei due fosse il suo Jace.
Erano così uguali...
Uno dei due - quello di Thule, capì Clary dallo sguardo di dolore che le lanciò - avanzò verso di lei.
Jace le si parò davanti e lo scontro continuò.
-Clary!- urlò Tessa, inginocchiata accanto ad Alec, e la rossa la raggiunse immediatamente.
Isabelle aveva il viso rigato dalle lacrime, la testa del fratello poggiata sulle gambe, lo stilo in mano.
Tremava.
Magnus aveva la mano intrecciata a quella del marito, stava zitto, sembrava perso, in trance.
-L-le rune non funzionano...- singhiozzò Izzy, lei che non piangeva mai.
Simon le si inginocchiò accanto e le posò la mano sulla spalla.
Guardò Clary, come se lei potesse fare qualcosa per non farla soffrire tanto, perché la sofferenza di coloro che amiamo causa dolore anche a noi.
-Dobbiamo portarlo all'Istituto, lì posso tentare qualcosa, ma qui... morirà.- affermò Jem, controllando la ferita.
-Dobbiamo mettere in fuga il Jace di Thule.- affermò Simon, alzandosi in piedi e osservando il punto in cui stava combattendo.
Mise mano al suo arco, con la freccia che già rigirava tra le dita.
-Fermo! Potresti colpire Jace!- esclamò Clary, saltando in piedi.
Simon imprecò.
-Clary, non gli resta tanto tempo.- constatò Tessa, riferendosi ad Alec.
Clary fece spaziare lo sguardo, lo puntò sui Jace e fece un respiro profondo, armandosi di coraggio.
Impugnò la spada, anche se pensava che non ne avrebbe avuto bisogno.
-Ci penso io.- stabilì, decisa.
-Clary...- la chiamò Simon, incerto.
Lei, in risposta, si toccò il punto in cui c'era la runa parabatai.
Sarai sempre con me.
Si mise a correre verso i Jace, senza esitare, e si inserì nel combattimento.
Il colpo di uno dei due si abbatté sulla sua spada, producendo un clangore metallico.
Si allontanarono gli uni dagli altri, e i ragazzi la guardarono.
-Clary...- il nome che pronunciò Janus era familiare come il proprio, eppure dopo così tanto tempo fu strano articolare di nuovo quella parola.
A Thule era stata una ragazza, era morta da ragazza.
Qui era una donna, la pelle più abbronzata, le lentiggini più chiare.
I riccioli rossi erano sempre gli stessi, forse un po' più lunghi.
Janus ricordò com'era infilare le mani tra i suoi capelli, e un'ondata di nostalgia lo travolse.
Si sorprese a tremare, di fronte a quello sguardo che aveva smesso di brillare da tanto tempo.
Eppure le sue labbra - quelle di Clary- non pronunciarono il suo nome, e il suo sguardo non si puntò su di lui.
Ma su quell'altro.
Aveva pensato che uccidendo Jace, avrebbe preso il suo posto accanto a Clary, e tutto sarebbe andato bene, finalmente.
Non aveva nemmeno minimamente pensato che lei non avrebbe rinunciato al suo Jace senza combattere.
Eppure avrebbe dovuto saperlo: Clary era così, non si arrendeva mai.
-C'é ancora speranza per te: torna a Thule.- disse la ragazza.
La sua voce...quanto gli era mancata la sua voce!
E si stava rivolgendo a lui!
Non a quell'altro, ma a lui. E lo stava guardando, guardando per davvero, anche se con compassione, anche se la sua voce era stata dura.
-Thule è distrutta, Sebastian è morto. Sono venuto qui per te, Clary, perché ti amo.- disse, avanzando.
La mano di Jace afferrò il polso della ragazza, e la trascinò all'indietro.
I due ragazzi si fulminarono con lo sguardo.
-Io ho già qualcuno che mi ama, qui.- replicò la rossa.
-Sarebbe lo stesso...io sono lui e lui è me. Stare con me è come state con lui. Ti prego, Clary.- la supplicò.
Aveva bisogno di pronunciare il suo nome quanto più possibile, come per recuperare il tempo in cui anche solo pensarlo gli aveva fatto male.
Clary si erse in tutta la sua statura, che non era tanta, ma che era abbastanza. La determinazione le sfuggiva da ogni poro della pelle, e sembrava quasi incombere su Janus, che si sentiva fragile e debole come Sebastian lo aveva sempre descritto.
-Tu hai attaccato Magnus. Hai ferito Alec, il tuo parabatai. Tu non sei il mio Jace. Forse lo sei stato, un tempo, ma non lo sarai più.-
Janus aveva voglia di vomitare tutto ciò che rimaneva del suo cuore.
Quelle parole lo colpirono come una mazza chiodata.
Sentì il cuore sanguinargli, strapparsi in mille brandelli di pura agonia.
Strinse la presa sulla spada.
Jace lo imitò.
Clary non si mosse.
E poi scappò.
Come un codardo, dilaniato dal dolore, scappò lontano da Clary.
Perché gli faceva troppo male guardarla mentre lo rifiutava.
E mentre i suoi piedi battevano l'asfalto e il cuore gli martellava nelle orecchie, giurò a sé stesso che lei sarebbe stata con lui, che l'avrebbe resa felice.
Avrebbe ucciso Jace, e poi avrebbe sposato Clary, proprio come avrebbe voluto fare da sempre.
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