Sta volta rimango
Pov's Ornella
Appena ci staccammo, Benji diede la buona notte a tutti e mi afferrò scappando dietro le quinte. Subito delle guardie ci scortarono in macchina, per non creare disordine. Appena la macchina partì, vidi Ben rilassarsi, e dire
- Ce l'abbiamo fatta...- sussurrò stanco, così lo abbracciai e lo rassicurai, restammo abbracciati finché arrivammo in Hotel, e lui per primo andò a lavarsi, dopo toccò a me. Sotto il getto dell'acqua calda pensavo che... domani sarebbe partito di nuovo, e la distanza si sarebbe fatta sentire. Mi bastò questo pensiero, per farmi venire dei brividi lungo la colonna vertebrale, e mi fece scattare fuori dalla doccia, e in fretta mi asciugai e vestì. Mi precipitai fuori dal bagno in fretta e furia, e mi tuffai su Ben, che era coricato sul letto. Ben sorpreso mi chiese cosa avessi, e io di tutta risposta scoppiai a piangere, facendogli capire cosa sarebbe successo domani. Le lacrime parlavano per noi, ci addormentammo così, tra lacrime e singhiozzi, preparandoci per una nuova separazione, che durerà altri mesi.
Pov's Benjamin
Mi svegliai, e trovai Ornella ancora addormentata sopra di me, mentre ancora mi abbracciava. Fu doloroso vedere la sua reazione quando si svegliò e si rese conto che dovevo andarmene, mi spezzò il cuore ancora di più. Ci alzammo, ci preparammo, e con una faccia da funerale, prendemmo il treno per tornare a Palermo, il volo l'avrei preso li. Il ritorno fu ancora più doloroso, Ornella era distrutta, avrei dato di tutto per non vederla così, ma la vita è così. Arrivati a Palermo l'accompagnai a casa col taxi, e poi dovetti andarmene. La salutai posando un bacio malinconico sulle sue labbra, facendo scorrere le mie dita tra i suoi ricci, stringendola a me per imprimere il suo calore sulla mia pelle, cercando di sentire i suoi abbracci anche quando non ci sarà. Poi ci staccammo, e dovetti allontanarmi, senza mai voltarmi, sta volta io, per non soffrire ancora di più, per non ripensarci e mandare tutto in frantumi. Col taxi andai in aeroporto, e salì sull'aereo, e mentre viaggiavo, sapevo che avremmo sofferto, entrambi, così chiusi gli occhi e strinsi i denti.
Pov's Ornella
Due mesi dopo...
Ecco di nuovo quella sensazione atroce, quella sensazione di mille aghi dentro il cuore, ma ormai ci ero abituata. Basta non ce la faccio più, mi alzo dal letto, e vado da mia madre, pronta ad un altro litigio, come d'altronde ormai facciamo ogni giorno. Arrivata in cucina, guardandola dritto negli occhi le dissi, con le lacrime
- Mamma, per favore, ti supplico, permettimi di andare con Benji quando è impegnato, quando è libero scenderemo a Palermo, non ne posso più, mamma ti prego...- sussurrai ormai arresa. Mia madre scoppiò a piangere e venne ad abbracciarmi, e mi disse
- Non ce la faccio più a vederti così, preferisco averti lontana ma non triste, ti voglio felice, ma prima promettimi che verrai sempre a trovarmi, sempre!- disse stringendomi, aveva detto davvero si? La strinsi ancora di più, e piangendo di gioia, le promisi tutto quello che potevo prometterle. Andai a prenotare il primo volo, che era alle 18.00, quindi essendo già le 14.00 dovetti fare la valigia in modo mooolto veloce, e mi preparai, con una semplice maglia a mezze maniche a righe, un paio di jeans blu scuro, occhiali da sole, un cappello di quello larghi, e un paio di Adidas a fantasia nere.
Mi vestì così per non essere riconosciuta, Ben aveva finito i concerti, ma aveva impegni in studio, quindi si trovava a Modena, nella sua città. Appena pronta mia mamma mi accompagna, e con un ultimo abbraccio la saluto, non finirò mai di ringraziarla. Salì sull'aereo, e chiamai Ben che mi disse che fino a tardi sarebbe stato in studio, così quando sarei arrivata, sarei andata li. Chiusi recitando la mia parte, prima che l'aereo decollasse, e allacciai la cintura, salutando la mia Palermo, e godendomi il viaggio.
Un'ora e mezza dopo...
Atterrai a Bologna, e presi un taxi, dicendo al conducente il nome dello studio, e dopo più di un'ora e mezza arrivammo. Pagai il taxi e scesi, cercando di calmarmi; entrando, incontrai Marco, il manager. Appena mi vide strabuzzò gli occhi, ma io gli feci cenno di fare silenzio, e di andarmi a chiamare Benji, senza dire che ero io, e così fece, regalandomi un sorriso.
Pov's Benjamin
Mentre stavo discutendo con l'addetto all'audio, Marco si avvicina, e mi dice che c'è una visita per me, perciò sbuffando, credendo che fosse qualche rompi scatole, uscì dallo studio. Percorsi il corridoio, e appena lo svoltai, mi ritrovai all'ingresso, e restati paralizzato. Li davanti a me, una figura che da troppo tempo non potevo avere vicino, era li, difronte a me c'era Ornella. I miei occhi si incrociarono con i suoi, e così si riempirono di lacrime, d'istinto le andai incontro, e lei corse verso di me, buttando la sua borsa per terra. Saltò su di me, così potei sentire di nuovo il suo abbraccio, il suo corpo, e le sue mani sopra me. In un nano secondo, come se fossero attratte, le nostre labbra si scontrarono, disperatamente, assaggiandosi come in astinenza di quei sapori. Dopo alcuni minuti di pianti disperati, e baci passionali, ci staccammo, e i nostri occhi si guardarono, si fissarono, dopo tanto tempo, dopo troppo tempo, così lei, ancora tremante, disse
- Sta volta non ti lascerò più Ben, sono venuta per rimanere, per sempre!- esclamò in un sussurro, scendendo dal mio corpo, ma mantenendo l'abbraccio. Dopo esserci abituati alle presenza reciproca, riuscimmo a parlare, e a reagire, così ci girammo sorridendo, tenendoci per mano, così dissi verso Marco
- Oggi finisco prima, capisci?- chiese indicandomi, e io arrossì, facendo ridere e annuire Marco. Uscimmo dallo studio, e chiamammo un taxi, una volta su, mi raccontò tutto l'accaduto, e mi raccontò anche di quanto gli fossi mancato. Anche Io le raccontai di tutto quello che era successo senza lei, ma poi cambiando argomento le dissi
- Ti porto a casa mia, per ora mia madre non è in casa, e nemmeno mio padre.- un po' esitante accettò, forse per il fatto che non erano in casa, ma era consapevole che glieli avrei presentati.
Pov's Ornella
Appena arrivati a casa sua, un po' titubante entrai, e potei notare che era molto grande e spaziosa, mi portò nella sua camera per farmi sistemare, e appena entrai sorrisi. La stanza aveva dei poster di varie band rock sulle pareti, molti CD e libri si stagliavano disordinatamente sul ripiano della scrivania, e il letto di lato, attaccato alla parete. Appena mi fece sistemare la valigia di lato al suo armadio, e fattomi levare il giubbotto, ormai leggero essendo Aprile, mi afferrò e mi spiaccicò al muro, dicendomi
- Non ci vediamo da così tanto, mi sei mancata come l'aria- disse baciandomi lentamente, così potei assaporare meglio le sue labbra, mentre mi baciava, mi toccava il sedere, non cambia mai. Appena ci stacchiamo dopo alcuni minuti mi dice
- Sono già le 20.00, avrai fame, compriamo una pizza? Comunque per sta sera i miei genitori non sono a casa, domani mattina tardi potrai conoscerli!- esclamò, facendomi annuire e staccare da lui. Ordinò la pizza e l'aspettammo davanti la televisione, abbracciati. Appena arrivò la mangiammo, e dopo, fattesi le 21.30, mi indicò il bagno, e andai a lavarmi, per poi dare il cambio a Ben, e lo aspettai coricata nel suo letto, scrivendogli di stare bene a mia madre. Mentre lo aspettavo, sprofondai nel suo cuscino, odorava così tanto di menta, così tanto di lui... mi è mancato così tanto!. Mi distolgo dall'annusare il suo cuscino, quando esce dal bagno a petto nudo, con soli boxer, ma era matto? Mi fece arrossire come non mai
- Mettiti almeno i pantaloni, tua madre se domani ci vedrà così che dovrà pensare?- gli domandai, facendolo ridere e mettere i pantaloni, fiuu, l'avevo scampata. Si infilò sotto le coperte e si spalmò letteralmente su di me, quanto mi era mancata la sensazione del suo petto sul mio, soprattutto se era senza maglietta... Ornella riprenditi! Restammo abbracciati e a parlare per un po', finché il sonno si fece sentire, e Ben spense la luce, dandomi un bacio dolce sulle labbra e dandomi dolcemente la buonanotte, che ovviamente ricambiai. Così ci addormentammo lentamente, sereni, come se sapessimo di essere a casa, come se sapessimo che se stiamo insieme niente può farci cadere, come se fossimo felici di poterci di nuovo toccare e respirare...
Già, molto carino il fatto della distanza, ovviamente scherzo, ma intanto riescono a trovarsi sempre! Adesso cosa succederà, chi lo sa? Io, ma non ve lo dico😎
Ciaoo😘
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