Sei anni fa
Pov's Benjamin
Era così emozionata. Quando eravamo entrati nell'atelier, che lei mi aveva confessato non sembrasse esserlo dato la struttura, non aveva smesso di sorridere. Era da circa dieci minuti che stava guardando gli abiti che si trovavano all'ingresso, poi una commessa venne per aiutarci. Ovviamente portò con se Ornella e mi lasciarono ad aspettare sulle poltroncine. Secondo lei non dovevo vedere l'abito perché non potevo "per tradizione". Bhe, contenta lei, anche se avrei voluto vedere come le stava. Sospirai e mi rassegnai al mio destino da uomo e mi abbandonai sullo schienale della poltrona, pronto ad aspettarla li per ore.
Pov's Ornella
La commessa, che scoprì chiamarsi Emma, mi fece accomodare in un enorme stanzino, che in poche parole era il camerino. Si posizionò davanti a me e disse
- Allora... hai già in mente come vorresti il vestito? A sirena? Pomposo? Colorato? A Balze?- la guardai un po' confusa e le dissi
- Bhe, sinceramente non ho un modello preciso, l'unica cosa sicura è che me ne devo innamorare e che deve essere bianco e con pizzo e brillantini.- le dissi convinta. Sembrò rifletterci su, poi si congedò con un "torno subito" e sparì fuori dalla porta. Nemmeno il tempo di guardarmi attorno e di realizzare che stavo per comprare un vestito da sposa, che Emma tornò con tre abiti tra le braccia. Era sepolta dalle loro stoffe, erano pieni di tulle, di raso e con strascichi abbastanza lunghi da soffocare una persona. Appese i tre abiti alla parete, e si spostò, dandomi la possibilità di osservarli meglio. Mi alzai e mi avvicinai agli abiti, studiandoli attentamente. Il primo era un modello a principessa con lo scollo a cuore. Il pizzo e i brillantini si trovavano sul corpetto e finivano con una sfumatura sulla gonna, creando un effetto molto bello ed elegante.
Lo indossai e mi guardai nel grande specchio che riempiva più di mezzo camerino. Era davvero bellissimo. Senza volerlo mi emozionai, appena avevo indossato il vestito avevo realizzato che presto mi sarei sposata. Il vestito era bellissimo, ma non era quello che cercavo, non mi faceva sentire completamente una vera sposa. Lo levai, aiutata da Emma, dato che pesava più di me ed era molto ingombrante. Subito mi aiutò ad indossare il secondo abito, e una volta fatto, sorrisi. Era un abito a sirena con dei ricami di pizzo sulla gonna e sul corpetto semi trasparente. Il modello era quello giusto, ma qualcosa ancora non mi convinceva.
Tolsi anche quello e indossai l'ultimo, il terzo. Era...stupendo, quello che cercavo. Era l'abito che mi faceva sentire una vera sposa, quello giusto. Emma mi porse un fazzoletto sorridendomi, solo in quel momento mi accorsi che stavo piangendo. Ringraziai prendendo il fazzoletto e piano piano mi calmai. Il vestito era ricoperto interamente da pizzo e brillantini. Era un modello a sirena con la schiena scoperta con un disegno che dava l'effetto di essere disegnato sulla pelle. Il suo strascico era molto ampio e anch'esso arricchito con disegni di pizzo.
Emma mi aiutò ad indossare il velo e finalmente capì che quello era l'abito giusto, quello che mi avrebbe accompagnato all'altare.
In quel momento mi sentì una vera sposa.
Caddi a terra rovinosamente quando non vidi il palo davanti a me e ci andai a sbattere. Ben scoppiò a ridere come uno psicopatico e iniziò a scattarmi tante foto mentre mi passavo la mano sulla testa e una sul sedere. Stronzo. Ad un certo punto, infastidita dalle sue foto, dissi
- Razza di ebete, aiutami ad alzarmi oppure lo faccio da sola e ti faccio tornare a casa dolorante!- esclamai alterata. Smise di ridere gradualmente e mi aiutò. Una volta arrivati a casa, Ben cominciò a domandarmi dell'abito, ma lo ignorai senza dargli nessuna risposta in merito, anzi, iniziammo a fare una scaletta su cosa dovevamo organizzare. La data, la cosa più importante. Iniziammo a pensare ai possibili giorni basandoci sul clima, sulla distanza da oggi e su qualche significato particolare. Ad un certo punto mi venne in mente una splendida idea: ci saremmo sposati il 29 Ottobre. Subito lo dissi a Ben, che disse
- Ma è un'idea fantastica, certo che organizzeremo il matrimonio per quel giorno.- sorrisi e prenotai il primo volo per Palermo, avremmo dato la notizia ai nostri genitori. Per ora quelli di Ben si trovavano in vacanza nella mia città, ne avremmo approfittato.
L'indomani...
Pov's mamma Ornella
Sentì bussare alla porta, per questo mi alzai dal divano della cucina e andai ad aprire. Subito il mio cuore accelerò dalla felicità e mi precipitai ad abbracciare Ornella. Era sola, non era con Ben. Avevano per caso litigato...? No, impossibile, era felice e a parte questo non dovevo pensare queste cose. La feci entrare in casa e le preparai un caffè. Mi ringraziò e, sorseggiando il suo caffè, iniziò a parlare
- Sai mamma... sono qui perché io e Ben volevamo dirvi una cosa. Lui è andato ad avvisare i suoi genitori e stasera andiamo a cenare fuori tutti e cinque.- disse facendomi agitare. Cosa doveva dirmi? Dovevo pensare al peggio? Vedendo la mia agitazione, Ornella mi strinse la mano e mi sorrise, dicendo
- No mamma, tranquilla, niente di brutto o preoccupante.- disse tranquillizzandomi. Annuì e passammo il pomeriggio così, tra una chiacchiera e l'altra, come i vecchi tempi.
Ore 20.30
Pov's Ornella
- Dai mamma, Ben ci aspetta giù.- dissi afferrando la borsetta dalla sedia. Mia madre mi affiancò e aspettammo l'ascensore. Una volta arrivati giù salimmo in macchina e ci recammo al ristorante. Appena arrivati, ci sedemmo nel nostro tavolo. Sta volta ci trovavamo al Charleston, e appena i proprietari ci videro, ci salutarono calorosamente. Eravamo diventati ottimi amici oramai, dopo sei anni mi sembrava ovvio. Mangiammo senza parlare di niente, poi alla fine, guardai Ben e gli diedi il via. Mi schiarì la gola attirando l'attenzione di tutti, e dissi
- Oggi vi abbiamo voluti qui per darvi una notizia...- sussurrai un po' emozionata. Poi successe tutto all'improvviso: Ben e io dicemmo contemporaneamente
- CI SPOSIAMO!- esclamammo elettrizzati. Vidi mia madre affogarsi con l'acqua che stava bevendo, la mamma e il papà di Ben guardarsi spaesati, e poi, da dietro le nostre spalle, sentimmo una voce dire
- Finalmente, Ce n'è voluto di tempo!.- ci girammo e sorridemmo quando vedemmo Vito ridere. Vito era il cuoco, in pratica ci aveva visti crescere. Non so come, ma i nostri genitori iniziarono a riempirci di domande, ovviamente dopo avere espresso la loro felicità. Appena arrivò il dessert, finalmente smisero di assillarci. Ben si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò
- Vieni un secondo fuori.- annuì e ci alzammo dal tavolo, avvisando i nostri genitori. Una volta fuori, Ben iniziò a trascinarmi sulla sabbia. Avendo i tacchi, sprofondavo, quindi me li levai e inizia a camminare liberamente. Ero davvero confusa, non capivo dove mi stesse portando e perché. Arrivammo davanti il muretto, quel muretto, il muretto che aveva assistito al nostro primo bacio e al nostro fidanzamento. Sorrisi a quel pensiero, e Ben parve accorgersene. Ci fermammo e si posizionò davanti a me, e iniziò a guardarmi fisso negli occhi. Rimasi a guardarlo per un po', poi disse
- Ti ricordi? È iniziato tutto qui, sotto la luna. Tra poco sarai mia moglie, e penso a come sarebbe stata buia la mia vita senza di te, se non ti avessi mai incontrata in quel bagno, se non ti avessi mai dato il mio numero e se non avessi perso Mucchino. Ancora oggi mi chiedo perché ero stato così impulsivo a darti il mio numero, ma qualcosa mi diceva che non potevo lasciarti andare così e perderti tra la massa. Ringrazio il cielo di averti incontrata e di non averti lasciata mai.- in quel momento restai spiazzata dalle sue parole, poi sorrisi. Mi avvicinai a lui e lo baciai. Non servivano le parole in quel momento, aveva già detto abbastanza lui. In un attimo ritornai a sei anni fa, e tornammo a esserci solo noi due...
Ciaooo ragazze! Come state? Spero bene. Volevo dirmi che presto mi odierete, quindi per ora godetevi il capitolo🙂
Sticazzi ciaone.
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