Promessa
Una settimana dopo...
Pov's Ornella
Sono qui, mentre abbraccio Benji, vediamo annunciare il volo per Modena. Ci stacchiamo e ci guardiamo, mentre i nostri occhi tristi si salutano, sapendo che per molto tempo non si sarebbero incrociati più, e poi ci baciammo disperatamente, come se le nostre labbra si stessero salutando, consapevoli che non si sarebbero sfiorate per settimane, forse per mesi...
A interrompere quel momento fu la voce di Fede
- Ben il volo, dobbiamo andare!- disse comprensivo mentre ci guardava. Ci staccammo, e con un ultimo "ciao amore", ci salutammo, senza mai lasciarci con lo sguardo, finché non si inoltrò nell'area partenze...
Mentre ero sull'autobus per tornare a casa, mandai un messaggio a Ben che diceva "mi mancherai, fa buon viaggio...". Appena arrivata a casa mi andai a coricare, anche se erano le 13.30 di pomeriggio, ero troppo demoralizzata, e non avevo fame. Pensai a quanto questa settimana fu fantastica, soprattutto quel giorno
*Flashback*
- Dai Ben, non farmi aspettare ancora, levami questa dannata benda!- dissi elettrizzata al massimo, aveva una sorpresa per me, cavolo!. A quel punto sentì Ben allentare la benda fino a levarla, facendomi così vedere finalmente. Quello che vidi mi fece commuovere, davanti a me c'era una scritta tutta fatta di petali di rosa blu (sapeva che le amavo di quel colore), che diceva "vuoi scappare con me a New York?", accanto c'erano due biglietti per una settimana, andata e ritorno per New York... cavolo!. A quel punto feci cenno di si con la testa, ed andai ad abbracciarlo, finché mi disse
- Questo è un si?- mi chiese guardandomi con uno sguardo da cucciolo che avrebbe steso anche il peggior leone feroce di tutti. Pensai subito a mia madre, che avrebbe detto? Pensai, finché Ben disse
- Ho già parlato con tua madre, per lei va bene...- mi sussurrò all'orecchio, ma che mi legge nel pensiero? Comunque ha detto si mia madre... cavolo ha detto si! Amo mia madre. Questa risposta mi fece elettrizzare di più, e mi portò a baciarlo per la felicità. Appena capito il mio gesto impulsivo, cercai di ritirarmi tutta rossa in faccia, ma un paio di labbra morbide e calde me lo impedirono. Appena ci staccammo, dopo un po', mi disse
- Ho un'altra sorpresa!- esclamò andando a prendere qualcosa da dietro la sedia, ma che mi vuole morta?. Andò a prendere la sua chitarra, non mi dire che voleva suonare? Oh mamma, adoro quando suona nelle cover, pensa dalla realtà, ho sempre amato la musica...
I miei sogni si realizzarono, quando Benji, una volta seduto, iniziò a muovere le mani sulle corde della chitarra, la quale sprigionarono una melodia paradisiaca, e non è niente in confronto alla sua voce, ancora mi chiedo come non sono ancora svenuta, e soprattutto perché non mette in risalto mai la sua voce...
*fine Flashback*
Ripensando a tutto ciò mi scese una lacrima triste sulla guancia, che mi fece ricordare quello che mi disse quel giorno, facendomelo ripetere ad alta voce
- Ti porterò a New York mentre non te lo aspetti amore...- ripetei le sue stesse parole che non dimenticherò mai. Così mi addormentai, pensando a lui, a noi, a quanto ci mancheremo.
Pov's Gaia
Apro gli occhi e sbadiglio, notando che erano le 9.00. Oggi non c'è scuola, è domenica, perciò ne approfittai per prepararmi ed andare a tirare un po' su di morale la mia migliore amica, che anche se in questo periodo non mi ha parlato molto, la capisco. Arrivata a casa sua mi apre sua madre, e la saluto, per poi entrare in camera sua, dato che la porta era socchiusa, e la trovai seduta a terra, sotto la finestra, con le cuffie e gli occhi chiusi. A quel punto delicatamente andai da lei, non volevo spaventarla, e notò la mia presenza aprendo gli occhi e si girò verso di me guardandomi con sguardo vuoto, e si tolse le cuffie. Mi sorrise forzatamente dicendo "hey" con finta sorpresa e felicità.
Pov's Ornella
Girandomi vidi Gaia davanti a me, e a quel punto levandomi le cuffie e cercando di fingere un sorriso al meglio le dissi un "hey" molto lugubre a dire il vero, ma non potevo farci niente, non potevo fingere, soprattutto con lei.
Mi alzai da terra e ci sedemmo sul mil letto, e Gaia parlò
- Come va?- mi chiese preoccupata, io le sorrisi tristemente dicendole
- Tutto apposto, tranquilla, anzi mi dispiace di non averti chiamata in questi giorni ma...- risposi venendo interrotta da Gaia che diceva
- Sta tranquilla, so come ti senti per ora, solo io posso capirlo, io sono la tua migliore amica, io sono qui, qualsiasi cosa, ok?- mi disse abbracciandomi, facendomi sentire per un attimo felice, quella felicità che senza di lui non sentivo più, lui era la mia droga, la mia fonte di vita, e senza di lui non andavo avanti.
Tre mesi dopo...
Pov's Benjamin
Erano tre cavolo di mesi che non stavamo insieme, erano tre mesi che non potevo toccare la sua guancia, tre mesi che non potevo guardare i suoi occhi all'infuori di uno schermo di vetro. Oggi iniziava la pausa di dieci giorni, dopo ci sarebbero stati altri sette concerti, che in questi tempi mi pesarono moltissimo. Non riuscivo più ad essere felice senza di lei, non riuscivo più a essere me stesso, ma finalmente oggi, a sua insaputa, sarei sceso a Palermo, le avrei fatto una grande sorpresa, e poi le ho promesso di andare a New York con lei, e io mantengo sempre le promesse. Quello che non sa è che avevo già programmato tutto, infatti la data dei biglietti l'avevo già fissata, partiremo dopodomani, il tempo di farla abituare alla mia presenza, e a farla preparare con calma. Detto ciò prendo il mio trolley e mi incammino fuori la porta, per poi chiuderla alle mie spalle, aspettami, sto arrivando piccola!
Pov's Ornella
Sono le 7.00, e ricevo il buongiorno da Ben, come ogni mattina, che mi augurò buona scuola. Ormai era febbraio, e io avevo preso i pieni ritmi della scuola, gli risposi e poi mi andai a vestire, per non fare tardi. Scesi di casa alle 8.45, <tanto arrivo subito a scuola> penso mentre "a casa mia" risuona nelle mie cuffie. Arrivo appena in tempo che suoni la campanella, mi tolgo le cuffie e le metto in tasca, pensando a quanto questa giornata sarà uno schifo.
Drinnnn ore 13.00
Finalmente questo schifo di giorno scolastico è finito, ma che cavolo mi interessa della fisica se non voglio diventare un fisico? A questa domanda non avrò mai una risposta. Mentre esco da scuola noto un messaggio di Ben che dice "appena esci chiamami", io confusa, non me lo aveva mai chiesto, lo chiamai, pensando che era urgente, ma non rispose alla telefonata, <mi richiamerà lui> penso mentre mi giro perché mi sento osservata. Vedo un ragazzo incappucciato appoggiato ad un albero, con la testa bassa, che mi fissa, lo sento, ma il problema è che è così familiare...
Aspetta! Non è per caso...
- Ben?- chiesi tremante, mentre il tizio alzava la testa e si levava il cappuccio. Una volta abbassato, si girò verso di me, e i nostri sguardi emozionati si incontrano. A quel punto, presa da una forza misteriosa, davanti a tutti, senza un apparente motivo, corsi verso di lui, e gli saltai addosso, piangendo e singhiozzando di gioia. Finalmente era qui con me, dopo tre mesi, dopo tre mesi che non ci sfioravamo nemmeno. Ancora in quella posizione, attaccata a lui come un koala, lo baciai senza esitare, mentre le lacrime salate si fondevano con i nostri baci, dimenticandoci di tutto e tutti...
Sisi, ho saltato un po' di tempo, ma l'ho fatto perché la storia ora si fa più interessante eheh😏
Buon proseguimento😘
PS: amo la faccina Pervy
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