CAPITOLO 5

Sentirono come un tonfo sordo all'interno della stanza e subito si precipitarono per controllare le condizioni della ragazza.

- Cos'è stato?! Rebeccah, stai bene??

- Deve essere stata colpa mia - sorrise timidamente - scusate.

- Tu... tu stai bene! - esclamò sorpreso Bruce.

- Credo di dovervi dare delle spiegazioni..

- E' successo tutto all'improvviso. Stavo soffrendo, davvero tanto, e avrei voluto uccidermi! Ma all'improvviso qualcosa dentro di me si è acceso ed una vocina mi ha sussurrato di poggiare una mano sulla mia gamba e... tadaaa! - disse con fare teatrale - è guarita.

Restarono tutti a bocca aperta.

- Come puoi essere così... tranquilla?

- Beh, con tutto quello che sta succedendo, nulla più mi sorprende - rise nervosamente alzando le spalle, pregando che il libro da lei scoperto restasse lontano dai loro sguardi. L'aveva trovato poggiato sul comodino di fianco al suo letto e, una volta guarita, non aveva esitato a nasconderlo.

- Solo... sono molto stanca, vi spiace se riposo un po'?

- Oh ma certo, decidi tutto tu vero!? - Arthur alzò un po' la voce - la principessina ha bisogno di fare due passi per schiarirsi le idee, necessita di morire poi resuscitare e riposare mentre il mondo va a rotoli, ma EHI! Diamole tempo! Povera principessa - marcò queste ultime parole avvicinandosi pericolosamente a lei a denti stretti, guardandola con un odio mai avuto fino ad allora.

Rebeccah spalancò gli occhi sorpresa, mentre la vista le si offuscò per le lacrime che cercava di trattenere - non voleva mica dargliela vinta - e il cuore cominciò a batterle forte.

Diana si avvicinò all'amico poggiandogli una mano sulla spalla - forse è meglio che ti calmi, eh Arthur? Non hai visto come ha sofferto? E' un miracolo che sia viva. Ora la lasceremo riposarsi, prenditi il tempo che ti serve Reb - detto questo con un dolce sorriso sul volto, invitò i suoi amici ad uscire fuori di li.

La rossa rimase sul letto a guardare un punto fisso nel vuoto, mentre una lacrima le rigò il viso.

Ma che diavolo gli è preso?! Stavamo andando d'accordo ed ora... torna ad odiarmi.

Si alzò sospirando, era nervosa e tutta quell'adrenalina le aveva messo una gran voglia di.. scoprire. Ormai il dolore alla gamba era sparito e, ovviamente, il fatto che avesse bisogno di riposare era soltanto una scusa. Prese il libro da sotto al cuscino e cominciò a leggerlo. Non pensava che da quel momento la sua vita sarebbe stata stravolta.

I 'giustizieri' - come usava chiamarli lei - erano fuori a chiacchierare tra loro, e per questo ne approfittò per andare in cucina e prendere da bere. Non aveva mangiato nulla, ma aveva soltanto bisogno di dimenticare tutto e, quindi, bere. Si scolò una bottiglia di vino da sola poi, 'finalmente' brilla uscì dal cottage raggiungendo gli altri in veranda.

- Come credi sia stato possibile? - sentì chiedere Superman, ma lo ignorò e avanzò verso di loro barcollando.

- Eeeehi, amici!

- Oddio, ci mancava solo questo. Sul serio principessina, sei ubriaca? - sbuffò Arthur, ricevendo un'occhiata di rimprovero dalla bruna.

- Avete visto? Sono in perfeeeetta forma - sbiascicò. Si sedette in braccio al biondo che arrossì un po'.

- E rilaaassati, sei sempre così nervoso! - disse pizzicandogli una guancia.

- E tu - indicò Diana - è inutile che usi i tuoi lazi, con me non funzionano soprattutto in questo momento, sono come un liiiibro aperto, proprio come quello che ho trovato - rise - è fantastico no? Con tutto quello che sta succedendo la vita mi offre due opportunità: o ritrovare dentro di me ben 4 poteri, oppure morire. Tutto o niente! Dipende per cosa sono portata, tuuutta colpa di quella stramaledettissima collana - rise nervosamente. Il suo alito puzzava di alcool e, nonostante la mente brilla, non era mai stata così tanto lucida e consapevole di ciò che l'aspettava.

- Reb... cosa stai dicendo? - sussurrò preoccupato Bruce.

- E' COSì! - urlò di colpo, zittendo tutti e mettendosi in piedi - c'è scritto tutto tra le pagine di quel vecchio libro - indicò verso la casa - Sai signor macho, quel libro che sono andata a recuperare rischiando la vita mentre tu - si avvicinò minacciosamente ad Arthur (pur sempre barcollando, mettendo in dubbio così la sua posa da 'dura') e gli puntò un dito contro - mi accusavi con tutta la tua innata gentilezza! Mentre IO ero anche sul punto di morte, ero più di la che di qua, e tu te la prendevi con me perché sei soltanto un grandissimo stronzo - prese fiato e sospirò - specificato questo, posso dirvi che quel libro apparteneva a mia nonna che, sì, era una strega ed anche molto potente. Anni fa sconfisse da sola, dopo aver perso la sua stirpe, uno tra i mostri più potenti che rappresentava appunto l'odio del mondo, intrappolò tutto il suo potere all'interno della collana che, se posseduta da tutto ciò che c'è di più buono in una persona, può ritenersi innocua. Il punto è questo, che quella collana è andata persa e tutti voi siete nella merda, mentre io sto andando incontro alla morte, di nuovo. - sembrò quasi aver ripreso lucidità.

- Come vi ho già anticipato - continuò - il mio 'sconfiggere il male' può portarmi a due conseguenze: la scoperta di ben 4 poteri che celano dentro di me, oppure la mia morte. Beh, a dir la verità un potere è già venuto a galla.

- E sarebbe? - chiese confuso Barry. Diana sospirò guardandolo divertito.

- Davvero non l'hai capito? Quello della guarigione.

- Esattamente - confermò la rossa.

- Ma allora di cosa ti preoccupi? Sei sulla giusta strada, no?

- No. Finché non avrò affrontato Kim, che al momento rappresenta l'odio in quanto è stato posseduto, non potrò saperlo. Sarà la prova del due, la decisione tra la vita e la morte, la mia capacità di sconfiggerlo o meno - la sua voce cominciò a tremare - ed io sono terrorizzata, come mai prima d'ora. Non voglio uccidere Kim. Un giorno fa ero una comunissima ragazza con le proprie passioni ed i suoi banali problemi ed ora... il destino della terra dipende da me e dalla mia inutile fragilità. Non ce la farò mai - poggiò i gomiti sulle ginocchia e si prese la testa tra le mani, cominciando a piangere - mi dispiace. - sussurrò tra un singhiozzo e l'altro.

Diana tentò di avvicinarsi ma venne respinta.

- No, tenetevi per voi la vostra compassione, vi prego. Ho bisogno di stare da sola e no, non me ne frega di quel che pensi signor Aquaman. Voi sarete anche abituati a rischiare la propria vita per il mondo ma io no, non sono un'eroina... non sono un bel niente.

Detto questo si alzò e si allontanò da li.

I ragazzi si guardarono tra di loro annuendo.

Non l'avrebbero lasciata da sola, questa volta. Per di più era ubriaca, ma non doveva affrontare le sue paure da sola, non era la sua battaglia... era la loro battaglia.

Non si abbandona nessuno.

Nota Autrice
Hi guuys! Eccomi tornata con un altro capitolo. Allora, che ve ne pare?
Volevo cogliere l'attimo per ringraziare coloro che silenziosamente seguono questa storia e, in particolare, SeleneGreen con i suoi voti, grazie ♥
Che dire, spero vi sia piaciuto, commentate se vi va ^^
Alla prossima!

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