CAPITOLO 2

- Ehi giustizieri! – richiamò a gran voce i suoi compagni Arthur irrompendo in una stanza del Wayne Manor dove ormai erano abituali riunirsi – cosa diavolo sta succedendo li fuori?!

- Bentornato, pesciolino! – lo salutò Barry, subito guardato male dall'interpellato.

- Beh, per lo meno voi siete... tranquilli.

- Si beh.. diciamo che il nostro caro cavaliere è un tantino irritato, ma sta cercando di controllarsi. Stessa cosa Alfred, ma cercano di collaborare nonostante tutto - rispose Diana.

- Quindi? Di cosa si tratta?

- Odio, odio profondo ed innato anche da chi non ci conosce. Ma non solo per noi, è tra tutta la gente li fuori. Si odiano l'un l'altro senza nessun motivo. La causa di tutto questo? E' sconosciuta.

- A dir la verità, no – uno schermo gigante si accese rivelando l'immagine del maggiordomo – sono già un paio di giorni che va avanti questa cosa, voi ovviamente non ne risentite perché siete 'supereroi' fatta eccezione per Bruce. Tutto dipende da questa collana – disse indicando un'immagine che spuntò al lato della sua figura – è andata persa e rotta. La proprietaria era questa ragazza. Sì, ho già svolto le dovute ricerche ed investigato. Si chiama Rebeccah Williams, è una nuotatrice a livello agonistico. Abita sulla Fifth Avenue ed è la nostra unica salvezza in questo momento. Come potete leggere sul retro della collana c'è scritto "Alla persona più buona ed onesta del mondo", dunque l'ennesima parabola che il bene trionfa sul male, in questo caso l'odio. Non deve essere difficile per voi trovarla, esce di casa ogni sera alle 20 (esattamente tra 10 minuti) e percorre quella via per andare a nuotare alla piscina più famosa del quartiere, vi basterà anche soltanto scontrarvi con lei 'accidentalmente' e vi accorgerete essere colei che cercate. Insomma, al giorno d'oggi è difficile trovare una persona che non ti prenda a parole dopo che le finisci praticamente addosso ma ti risponda con tutta la dolcezza del mondo, no?

- Blah, vomitevole - esclamò Aquaman.

- Scherzi amico?! Una pesciolina per te ed un'altra donna per noi! - esclamò Barry, entusiasta come sempre.

- È una semplice umana.

- Io credo sia molto di più. Mettiamoci all'opera - disse la bruna.

E così, i nostri supereroi tornarono in pista iniziando la loro nuova missione.

...

- Oh, mi scusi!

- Sta attendo a dove metti i piedi o la prossima volta ti faccio fuori, amico! Non m'importa quanto puoi essere grosso, ti ammazzo con il mio fucile!

- Beh, questa è la quotidianità o sbaglio? Non vedo tutto questo odio... o sono soltanto abituato?

- Non è normale, Barry - constató Diana - oh, mi scusi - sussurrò per l'ennesima volta. Ormai andavano avanti così da circa 5 minuti, ricevendo occhiatacce e minacce ad ogni scontro con qualcuno.

- Dobbiamo ringraziare che non ci abbiano conosciuto, altrimenti adesso staremmo già bruciando al rogo.

- Credi che mi limiterei ad usare i miei poteri per uccidere tutta questa gente se dovessero venirmi contro? - disse Arthur, subito dopo guardato male e con aria preoccupata dai suoi compagni.

- Ti prego, non dirmi che la maledizione sta colpendo anche te, Ar!

- Sta tranquilla, wonder wo, dico soltanto che non permetterei a dei comuni mortali di farmi uccidere, per quanto il mio compito sia quello di proteggerli e salvarli. Scusa! - l' "uomopesce" urtó l'ennesima ragazza rischiando di farla cadere e la prese al volo.

- Scusi lei, non l'avevo vista! Ho una certa fretta, sono sempre così sbadata - si rialzó in maniera impacciata, scusandosi per la millesima volta.

Bingo!

- Rebeccah? - si intromise Diana, poiché il suo collega Aquaman era rimasto incredibilmente a bocca aperta, probabilmente autocompiacendosi.

- Scusi, ci conosciamo? - la ragazza si avvicinò con aria guardinga.

- Ma io vi ho già visto! Voi siete..

- Sssh ragazzina! Vorrai mica farci uccidere?

- Scusate..

- Ti spiacerebbe venire un attimo con noi, signorina Williams? – chiese gentilmente Diana.

- Mi piacerebbe davvero molto ma, vedete, in questo momento sono un tantino occupata. Magari facciamo un'altra volta, eh? Eheh - grattandosi la nuca imbarazzata, indietreggiò tentando di fuggire.

Aquaman imprecó, risvegliandosi dal suo status, e afferrò la ragazza per il polso.

- Ora mi stai a sentire, ok? Il mondo intero è in pericolo, tutto dipende da te e tu cosa fai?! Abbandoni perché devi andare a nuotare?!

- Beh, un'accusa del genere fatta dal signor acqua sembra un po' un eufemismo, non credi? E poi cosa c'entro io? Avrete sicuramente sbagliato persona, mi spiace non potervi aiutare. Ora, con permesso.

L'uomo strinse ancor di più la presa tirandola più vicina a sé.

- Ahia! Così mi fai male!

Nonostante il suo squittio, la gente attorno a loro non sembrava dargli tanto peso, quanto piuttosto a prendersi a parole tra loro.

Il cuore della rossa battè forte nel petto, mentre i suoi occhi si immergevano in quelli oceanici dell'uomo.

- Ma dico, ti sei vista intorno?! La gente sta impazzendo, è pronta ad uccidere in qualsiasi momento! Sono tanti piccoli soldati che si stanno sbizzarrendo come se fosse la Notte del Giudizio, credendo di avere il potere di commettere omicidio ad ogni respiro. Il tutto perché quella tua fantastica collana è andata persa e distrutta e tu sei la loro unica speranza. Vuoi ancora mollare e scappare?

- Cosa?! - Rebeccah sussurró incredula e sconcertata - come fate a saper...

- Rebeccah ti prego di seguirci, per favore - intervenne nuovamente Diana con più dolcezza. La ragazza annuì seguendoli a testa bassa. Partirono così per Gotham.

- Quindi mi state dicendo che, quella collana che mi regalò mia nonna da piccola contiene un potere?

- Non solo, potrebbe darti dei poteri. Tua nonna chi era? – indagò Diana.

- In che senso? Mi stai chiedendo se fosse una strega o altro? Oh Dio, non lo so! Mi trovo catapultata da un momento all'altro in una 'dimensione' che non mi appartiene quando fino a ieri l'unica cosa che facevo era starmene a casa a guardare tv ed allenarmi la sera in santa pace. Ed ora mi chiedete se appartengo o meno ad una setta di streghe? Voi siete folli.

- Dicci soltanto come si chiamava, allora!

- Dorothy. Dorothy Miller. Fa qualche differenza?

- Mh no, mai sentita. Magari aveva qualche collegamento con qualcuno o... qualcosa che a quanto pare nessuno di noi conosce ma lei si.

- Vi prego, non ditemi che adesso andremo a scavare nella sua tomba. Fatela 'dormire' in pace, Cristo Santo!

- Non preoccuparti Rebeccah, non accadrà nulla di tutto ciò.

- Già. L'ultima volta l'hanno fatto con me e per un attimo non era andato poi tutto così.. bene. – sorprendentemente, Superman entrò nella stanza distraendoli dai loro discorsi.

- Ehi! Bentornato uomo S! – Clark ammiccò un sorriso in direzione di Barry.

- E Cyborg dov'è?

- Oh, ha qualche cortocircuito con la sua armatura, niente di che, tornerà presto da noi.

- Capisco... Dunque lei è la donna più buona del mondo eh? – quasi si fece scappare una risata, mentre la ragazza sbuffò.

- Il mio nome è Rebeccah e vorrei che tutto ciò finisse subito. Cos'ho fatto per meritarmi questo?

- Siamo sicuri che sia lei? – chiese dubbioso Aquaman – voglio dire, è tutt'altro che gentile, ha un certo caratterino!

- Farsi rispettare non equivale ad essere cattivi, uomo pesce.

- Chiamami ancora così e ti renderò la strega cattiva di biancaneve, giuro.

- Sta tranquilla, nessuno vuole farti del male, signorina Williams – Diana sorrise dolcemente – vogliamo solo la tua collaborazione. Hai idea di chi possa averla presa?

- No, altrimenti non sarei qui a quest'ora. Cavolo, mi sento vuota senza di quella collana. Era parte di me, è un mio ricordo prezioso.

- Ti aiuteremo a ritrovarla, per il bene di tutti noi. Possiamo procedere a ritroso con la tua vita?

La ragazza annuì cominciando a parlare della sua monotona quotidianità, dal momento in cui si alza fino a quando va ad allenarsi per poi tornare a casa e dormire, senza omettere la sua rottura con il ragazzo.

- E' stato lui. – sentenziò di punto in bianco Arthur.

- Cosa?! Come puoi insinuare questo ed accusare una persona che neanche conosci?!

- Tesoro, sei tu che non capisci le persone. L'hai lasciato così di punto in bianco senza motivo dopo che per anni ti ha fatto da cagnolino.

- Non ho mai trattato male nessuno!

- Non lo metto in dubbio, ma non credi che forse... sai, si sia sentito preso in giro? Di conseguenza tu hai spezzato il suo cuore, lui ha trovato il modo in cui spezzare il tuo privandoti di una cosa a te cara. Questo vuol dire che può averlo trasformato inconsapevolmente nel nostro peggior nemico.

- Wow, delle volte mi sorprendi! – Barry gli diede una pacca sulla spalla.

- Non è possibile... - sussurrò la ragazza sgranando gli occhi osservando un punto fisso sotto di lei.

- Se non sei la ragazza più buona del mondo, di sicuro sei quella più incantata ed idiota della Terra.

La rossa fulminò con lo sguardo il biondo.

- Sai dove possiamo trovarlo, adesso?

- Sicuramente a casa sua...

- Già, se solo non si fosse trasformato nella perfidia fatta persona. Soltanto un'idiota come te tornerebbe a nascondersi tra le mura della sua casa.

- Posso sapere cos'ho fatto di così cattivo da essere odiata così tanto da te? Non dovrebbe avere effetto su di te la maledizione, o sbaglio?

Aquaman fece un'alzata di spalle.

- Scusa, lo faccio con tutti, all'inizio – disse per poi farle l'occhiolino. La ragazza arrossì leggermente.

Inaspettatamente, Diana avvolse Rebeccah nel suo lazo d'oro.

- Mi spiace signorina Williams, ma ho bisogno di sapere se mi hai detto tutta la verità.

Rebeccah scosse la testa sorridendo.

- Mi spiace per te invece, Diana, ma queste robe con me non funzionano. Sono la persona più onesta del mondo, ricordi? Ho detto già tutta la verità.

Compiaciuta, Wonder Woman la liberò per poi avvicinarsi a lei dandole una pacca sulla spalla.

- Allora, farai squadra con noi per qualche giorno?

- Certo! Ad eccezione che teniate a bada il cane rabbioso laggiù – disse indicando Aquaman.

Diana rise – affare fatto.

- Per il momento vivrai qui da noi sotto la nostra tutela, d'accordo? Puoi tornare a casa tua a recuperare tutto ciò che può esserti utile, scortata da uno di noi ovviamente. Aquaman?

- Oh no, lui no vi prego!

- Suvvia, può soltanto fortificare il vostro rapporto! Avete bisogno di andare d'accordo, se decidiamo di combattere insieme, e l'unico modo è... comunicare – la mora sorrise dolcemente.

Il biondo alzò gli occhi al cielo, accettando – anche se controvoglia – l'incarico.

- Davvero permettiamo ad un comune mortale di venire con noi? Ci sarà soltanto di intralcio.

- Io sono qui e ti sento, grazie.

- Sono certa che non si tratti di un comune mortale, te l'ho già detto. E poi è la nostra unica salvezza ed elemento fondamentale per noi in questo momento, non dimenticarlo. Sarà nostro dovere tenerla al sicuro, rischiando anche la nostra stessa vita, d'accordo?

Nella stanza ci fu un susseguirsi di risposte affermative. Detto ciò, i due si avviarono verso la dimora della ragazza per recuperare abiti e provviste necessarie per il momentaneo trasferimento.



N.A

Tadaaa, eccone un altro per entrare più nella storia (anche più lunghetto eheh). Cosa ve ne pare?


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