Lasciarsi Andare

JUGHEAD
"Cosa facciamo stasera?" Mi chiede Betty tenendo una rosa con una mano e toccandosi continuamente la collana che le ho regalato con l'altra.
"Tu cosa vorresti fare?"
La mia domanda sembra imbarazzarla ed è così dolce quando arrossisce.
"Basta che stiamo insieme" risponde lasciandomi un leggero bacio sulla guancia.
In realtà avevo già programmi per la nostra serata insieme
"Puoi venire da me"
"Davvero? E tuo padre?"
"Mio padre non ci sarà. Passerà la notte al rifugio con i serpents... dopo che Tall boy è stato esiliato hanno un motivo per festeggiare "
Il suo volto si illumina, entusiasta all'idea.
"Mi sembra ottimo"
Cambia improvvisamente espressione quando si ricorda di un particolare
"Jug il tuo regalo!" dice portandosi la mano sulla fronte.
"Cosa?" scoppio a ridere.
"Ti ho preso una cosa per oggi. È a casa mia. Vieni con me ."
Si alza e mi tira per il braccio, non lasciandomi altra scelta se non seguirla.
Quando arriviamo a casa sua, cammino in punta di piedi lentamente per far si che sua madre non ci scopra.
Arriviamo in camera sua e Betty chiude la porta alle sue spalle.
Si piega sotto il letto dove tira fuori un pacco enorme e me lo porge.
Sembro un bambino con il regalo di Natale quando scarto entusiasto e incuriosito il mio pacco e resto letteralmente a bocca aperta vedendone il contenuto.
Una macchina di scrivere di ultima generazione, costosissima. Lo so perché ho sempre voluto comprarla ma non ne ho mai avuto la possibilità.
"Come hai fatto a sapere che scrivo?"
Non stacco lo sguardo dal mio regalo.
Ne sono ammaliato.
Betty si siede sul letto accanto a me e mi accarezza la guancia.
"Ti osservo Jug. Ti conosco bene ormai"
Betty Cooper, cavolo quanto mi rendi felice
Metto la macchina da scrivere al sicuro sul comodino e , prendendole la testa tra le mani, la avvicino a me dandole un bacio.
Le sue mani accarezzano la mia schiena mentre io la tengo per i fianchi.
Quando il bacio si fa più intenso ci fermiamo per riprendere fiato, consapevoli che sua madre è al piano di sotto.
"Ti aspetto stasera" le dico.
Prendo il mio regalo e, facendo meno rumore possibile, vado via prima che le cose mi possano sfuggire di mano.

BETTY
Non so cosa fosse successo se Jughead non si fosse fermato. Ero troppo coinvolta per poterlo fare io.
E se mia madre scoprisse che mi frequento con lui succederebbe un casino.
Lei odia i serpents e chiunque li appoggi.
Accantono questi pensieri, concentrandomi sulla nostra serata.

Scelgo un vestito rosa, poco fin sopra al ginocchio. Il corpetto è di pizzo e la gonna è molto volatile.
Mi trucco pochissimo: un filo di mascara e un rossetto nude.
Ho detto ai miei che Veronica ha organizzato un party e che sarei stata da lei.
Quindi non mi fanno molte domande quando mi vedono uscire così in tiro.

Quando arrivo davanti alla roulotte busso alla porta. Jug mi apre dopo pochi secondi e il mio cuore perde un colpo quando lo vedo.
Porta una camicia grigia infilata in pantaloni neri. I suoi capelli hanno un'aria meno ribelle spazzolati all'indietro ma comunque sexy.
Anche lui sembra sorpreso nel vedermi così.
"Stai benissimo" gli dico continuando a guardarlo dalla porta.
"E tu sei un sogno" mi risponde prendendomi la mano e guidandomi dentro, dove resto nuovamente senza fiato.
Il soggiorno è illuminato da tante candele. Il tavolino di legno al centro della stanza ospita vari assaggi, appoggiati su un letto di petali rossi.
E mentre guardo estasiata tutta questa meraviglia, sento il suo sguardo su di me.
"Ti piace?" Mi chiede, facendomi sedere sul divano di fianco a lui.
"Jug .. sono senza parole. Questa serata è perfetta. Tu sei perfetto"
Sollevo il mento e incontro il suo sguardo intenso.
All'improvviso si ricrea la situazione di oggi pomeriggio. Ma stavolta siamo solo io e lui.

Troppe emozioni e troppi pensieri mi affollano la mente e mi fanno alzare dal divano. Cammino verso la cucina lentamente.
"Tutto bene?" Mi chiede Jug, alzandosi dopo di me.
"Si.. va tutto bene"
È questo che mi spaventa. Sono già legata tantissimo a Jug e se lui dovesse tradirmi come ha fatto Archie e la nostra storia dovesse finire dopo stanotte non so come potrei sopportarlo.
Si ferma dietro di me ma quando comincio a girarmi verso di lui mi afferra le braccia e mi blocca
"Spaventa anche me questo sentimento che provo "
È come se mi avesse letto nel pensiero. Mi stringo nelle spalle mentre il suo respiro sul collo mi fa rabbrividire.
"Se dovessi perderti andrei fuori di testa. Ma non permetterò mai che accada. Non ci perderemo mai. Te lo prometto"
Sento il suo torace premere contro la mia schiena ad ogni respiro.
Mi passa un braccio intorno alla vita, tenendomi stretta.
Poi mi prende il mento tra le dita e mi gira la testa verso di lui.
Fa scivolare le mani lungo le mia braccia e gira il mio corpo verso di lui.
Quando le nostre labbra si toccano, un brivido mi percorre tutto il corpo.
Le gambe mi tremano
Jug mi prende il viso tra le mani e mi sospinge indietro fino a che cadiamo insieme sul divano.

Non smette di baciarmi mentre le sue dita mi scivolano tra i capelli per poi seguire la curva dei miei fianchi.
Smette di baciarmi per un istante e mi guarda negli occhi .
"Tutto ok?"
Sono nervosa e spaventata, ma mi fido di lui e la sensazione è fantastica.
"Sto bene"
Ora il mio pensiero è focalizzato su Jug e non c'è posto per niente altro.


Il mattino dopo mi sveglio accanto a lui, stretta tra le sue braccia.
Lui dorme ancora quindi mi godo a pieno questo momento, dopo la notte più bella che abbia passato nella mia vita.
Quando si sveglia e si accorge che lo sto guardando sorride, strofinandosi gli occhi ancora assonnati.
"Buon giorno amore" gli dico saluntandolo con un leggero bacio.
"Buon giorno.. da quando sei sveglia? "
"Beh da un bel po'. Mi piace guardarti mentre dormi"
Restiamo così per qualche minuto fino a che la sveglia del mio telefono ci riporta alla realtà
"Solo le 7.30"
"Di già?" Jug si allarma un po' saltando già dal divano e iniziando a vestirsi
"Tra poco dovrebbe tornare mio padre"
Inizio a vestirsi anche io, leggermente divertita dal pensiero che suo padre possa trovarci così.
"Facciamo cosi.. tu puoi iniziare ad andare a scuola. Io sistemo qui e ti raggiungo tra poco"
È così sexy quando si infila la camicia e inizia ad abbottonarsi le maniche.
"Sei sicuro?posso aiutarti"
L'idea di lasciarlo, anche se per pochi minuti, già mi fa stare male.
"Tranquilla.. Non voglio metterti in imbarazzo se mio padre dovesse tornare."
Non ha tutti i torti. Sarebbe imbarazzante
"Va bene allora" gli dico prendendo la mia borsa e dandogli un ultimo e appassionato bacio.

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Eccoci qua. Spero di riuscire a scrivere l'altro capitolo per stasera 😍

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