Incontri casuali
BETTY
Inizio a correre senza fermarmi a pensare e arrivo davanti alla roulotte.
Resto ferma lì fuori per qualche minuto, immobile, pensando a cosa fare.
Mi avvicino alla finestra per controllare se ci fosse qualche movimento all'interno ma non sento nulla. Forse Jug è ancora in ospedale.
Un senso di colpa mi invade per non essere stata con lui in questi momenti difficili.
Ma è stato lui ad allontanarmi .
Il mio cuore e la mia testa ricominciano a lottare tra di loro, sfinendomi nuovamente.
Improvvisamente una voce familiare mi fa distrarre dai miei dubbi
"Betty?"
Mi giro e Kevin è a qualche metro da me.
Scendo velocemente le scale e mi tuffo tra le braccia del mio migliore amico.
"Che ci fai qui?" Gli sussurro tenendo la testa sul suo petto.
"Ero preoccupato. Mentre venivo a casa tua ho trovato Tony che mi detto dove avrei potuto trovarti. E mi ha raccontato alcune cose"
Dopo la storia di Jug ho allontanato tutti. Solo Veronica sapeva il vero motivo perché era con me in ospedale. E penso che Jug lo avesse detto ad Archie. Kev era rimasto all'oscuro e Sono felice che sia qui con me adesso.
Mi guarda con un'espressione di comprensione mista a una punta di rimprovero
"Betty, non puoi evitarlo e desiderarlo allo stesso tempo. Sono giorni che hai spento il telefono "
In realtà, l'ho spento perchè non volevo cedere alla tentazione di chiamarlo. Ma anche per non restarci male se lui non lo avesse fatto. Uno sorta di difesa che dovevo mettere in atto.
"Voi due avete condiviso molto"osserva cingendomi le spalle con le sue braccia muscolose.
"È stato il primo ragazzo di cui ti sei veramente fidata "
"Mi sono fidata anche di te" replico, giusto per avere il gusto di contraddirlo.
"Non è la stessa cosa. Io sono un amico. Jughead è qualcosa di più per te"
"Non so se quello che provo per lui è un bene o un male Kev. Mi ha già fatto stare male un volta."
Mi guarda con comprensione mentre passeggiamo sotto la volta di rami spogli che lascia filtrare il sole.
Anche lui è stato spesso male per amore ma si è sempre messo in gioco. Questo glielo devo riconoscere.
"Beh forse dovresti fare solo quello che ti pare e non quello che pensi di dover fare."
Già. Il problema è esattamente questo.
La mia testa mi dice di allontarmi da Jug. Avrà anche mentito per proteggermi ma c'erano altre strade per farlo. Il mio cuore mi urla di andare da lui e riprovarci. Ma mille dubbi mi bloccano.
Poi chi mi assicura che Tony mi abbia detto la verità?
"Basta pensare Betty. Hai bisogno di distrarti un po'. Oggi sarai un mio ostaggio"
Perfetto. Quando Kev dice così c'è solo da tremare. Scoppia in una risata, felice per la prima volta Dopo un po'.
Forse capirò finalmente cosa fare con Jug
JUGHEAD
Dopo un'ora passata a firmare carte per la dismissione, finalmente esco dall'ospedale.
Il dolore sul fianco si è calmato e i lividi sono quasi del tutto spariti.
Mi rimarrà una piccola cicatrice come promemoria dell'evento. Come se mi servisse poi.
Mio padre sistema la valigia in macchina e mi aiuta a sedermi sul sedile del passeggero.
"Tutto bene figliolo?"
È incredibile il suo cambiamento. Mi riempie di orgoglio vederlo così.
"Si papà... tutto bene" gli dico cercando di sembrare convincente ma non se la beve.
Chiude la mia portiera e fa il giro dell'auto sedendosi al volante
"Che cosa succede Jug?"
I suoi occhi mi fissano non concedendomi nemmeno un attimo per pensare a una scusa plausibile. Così gli racconto di Betty, di quello che ho fatto e della mia speranza di rimediare
"Jug se Betty ti ama capirà sicuramente. Magari devi solo darle un po' di tempo "
Forse ha ragione. D'altronde non ha ancora risposto alla mia chiamata di stamattina.
Annuisco senza dire nulla perchè il pensiero che Betty non mi possa perdonare è inaccettabile.
"Facciamo cosi " esordisce mio padre dandomi una pacca leggera ed affettuosa sulla spalla "stasera festeggiamo. Ti porto in un locale in città "
"Ma dai papà... cosa c'è da festeggiare?"
Di colpo, il suo sguardo si fa serio
"Sei vivo Jug.. ti sembra poco ? Quando Archie mi ha chiamato per dirmi cosa Tall Boy ti aveva fatto, mi sono sentito morto dentro. Tu sei qui con me ora e questo non va dato per scontato. Bisogna festeggiare "
Wow. È davvero cambiato. Brinderò a questo stasera.
"Hai ragione papà... verrò volentieri"
Andiamo in un locale poco lontano dalla scuola. Esattamente di fronte all'entrata troviamo un bancone pieno di alcolici di ogni tipo mentre una sala si dirama alla sinistra del locale e delle scale sulle destra conducono a un ulteriore piano, da dove provengono musica e urla varie.
Io e mio padre ci accomodiamo al piano di sotto, a un tavolo vicino al piano bar e prendiamo solo una birra a testa.
"A mio figlio" brinda mio padre con uno sguardo talmente pieno di orgoglio da farmi emozionare.
"A te papà " replico avvicinando i nostri bicchieri.
Dopo una birra e quattro chiacchiere, arriviamo alle 10 di sera.
"Jug figliolo io devo andare a dormire.. domani mattina ho il colloquio da pop's. Incrociamo le dita"
Già. Mio padre potrebbe aver trovato lavoro. Fa seriamente questa volta.
"Va bene papà.. io resto ancora un po'"
" Ok a domani" mi saluta, uscendo dal locale.
Resto lì senza bere niente altro perché voglio restare lucido. Devo capire cosa fare con Betty. Come farmi perdonare.
La immagino nella mia mente e a un certo punto mi sembra anche di sentire la sua voce.
Ma quando mi volto verso le scale mi rendo conto che non è un'impressione.
Betty sta venendo verso il piano bar con Kevin che, vedendomi, le sussurra qualcosa all'orecchio.
Betty si gira a guardarmi, s'illumina in viso e si fa spazio in mezzo alla folla con Kevin alle calcagna.
Per un istante mi chiedo se sto dormendo e questo sia solo un sogno, perché sembra davvero felice di vedermi.
Mi getta le braccia al collo e sento subito che il suo alito sa di vodka.
"Ecco il mio Juggy" esclama stringendomi a sè.
Il mio respiro accelera mentre le poso una mano sulla schiena.
"Hai bevuto?"
Si scioglie dall'abbraccio, mi guarda nei occhi e annuisce
"Un po' "
"No, è proprio ubriaca" precisa Kevin sbucando tra la folla. " e intendo ubriaca fradicia"
Betty ha nascosto il suo viso contro il mio torace
"Non pensavo che bevesse tanto"
Kevin viene distratto da un tipo in fondo alla sala che sorseggia un drink
"Di solito no ma stasera non era molto in sè" mi dice distrattamente.
"Senti puoi tenerla un po' d'occhio? Devo parlare con una persona"
Annuisco mentre accarezzo la schiena di Betty
"Certo"
Betty alza il viso su di me, a stento consapevole di quello che accade intorno a lei.
"Hey vuoi un bicchiere di acqua?"
Fa cenno di si con la testa.
" sto morendo di sete "
L'innocenza nei suoi occhi e il modo in cui si aggrappa alla mia camicia mentre la guido verso il bar mi mettono a disagio.
In questo momento si fida di me e ho paura di rovinare tutto.
Come ho già fatto in passato
Domando al barista un bicchiere d'acqua e mi guarda con un'aria di rimprovero. Penso che non gli capiti spesso qualcuno che chiede dell'acqua davanti a un banco di alcolici.
"Ciao splendore... dove ti eri nascosta?"
Un ragazzo che non avevo mai visto prima di avvicina al bancone, scrutando Betty.
Lei alza gli occhi al cielo bevendo tutto d'un fiato dal bicchiere d'acqua che le avevo preso.
"Dietro la serie di ragazze che ti sei baciato sulla pista da ballo. Sparisci"
risponde Betty, con una voce impastata a causa dell'alcool.
Il tipo scoppia il una risata fuori luogo avvicinandosi ancora di più a lei
"Ma lo sai che sei adorabile?"
Muove un altro passo verso di lei ma io intervengo senza esitazioni
"Non ci provare " dichiaro piazzandogli una mano sul torace.
" scusa, non mi ero reso conto che stavate insieme " dice per poi allontanarsi dalla sala.
"È un idiota " dice restituendomi il bicchiere
" E tu diventi aggressiva quando sei ubriaca "
Quando incontro di nuovo il suo sguardo, Betty mi sta fissando.
"Ti piaccio così aggressiva?"
Accidenti. È davvero ubriaca fradicia
"Che ne dici se ti accompagno a casa ?"
Scuote la testa appoggiandosi al bancone.
"Quando sono così, mi trovi desiderabile?"
Lancio un'occhiata alle mie spalle sperando che Kevin venga a darmi una mano
"Betty io ..."
"Si Jug.. lo so. La verità è che non mi vuoi affatto. Magari se ci fosse stata Tony... " dice mettendo il broncio
Con un sospiro mi appoggio anche io al bancone in modo da bloccarla tra le braccia
"No non è così, fidati. È solo che non voglio avere questa conversazione con te quando non hai modo di ricordarla. "
Avvicina il suo viso al mio, con un'aria provocatoria.
"Me la ricorderò Jug. Te lo prometto"
Serro i pugni per reprimere l'impulso di toccarla.
"Vuoi la verità?"
Annuisce.
"Non mi piace quando sei così. Preferisco la Betty dolce, premurosa, sobria , quella con cui posso parlare. La Betty incredibilmente adorabile che conosco"
Abbasso la testa su di lei avvicinandomi pericolosamente ma senza superare quel limite
"Quella che trema se il mio respiro la sfiora, che mi fa provare cose..."
Mi interrompo e noto che ha le palpebre socchiuse.
"Sono stanca " sbadiglia stirando in alto le braccia.
"Puoi cercare Kevin così mi riporta a casa?"
Le sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio
"Certo ma vieni con me. Non ti lascio qui da sola"
Gira la sala e vedo Kevin in un angolo con un ragazzo. Sembra felice mentre ride e scherza con lui.
Così gli mando un semplice messaggio
Kev, Betty era stanca. La riaccompagno a casa, stai tranquillo e goditi la serata 😉
E vado via con lei, che intanto si tiene in equilibrio stringendo la mia camicia
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Okay so che questo doveva essere l'ultimo capitolo ma ho deciso di ampliare di poco la storia per inserire più aspetti 😁😁😁. Spero vi faccia piacere
Quindi a domani 💕💕💕
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