Pioggia
Improvvisamente una goccia d'acqua mi cade precisamente dentro l'occhio destro. Un lamento di dolore mi viene spontaneo. Alzo gli occhi al cielo: inizia a piovere.
È incredibile come una splendida giornata di sole possa trasformarsi in un diluvio.
Una goccia dopo l'altra i capelli mi si bagnano sempre di più, così indosso il giacchetto che mi ero fortunatamente portata. Metto la maglietta nuova nello zaino, sperando che smetta rapidamente di piovere.
A dire la verità non ho mai odiato la pioggia, anzi. Si può dire che io sia il suo riflesso. Le mie emozioni sono fatte di acqua, che a volte piange, che a volte si congela, che a volte evapora e vola via con il vento.
E ora anche io sto piangendo dentro.
L'acqua che piove dal cielo risveglia in me i sentimenti peggiori, i ricordi, le paure. Ormai credo sia inutile ripetere chi sia la causa del mio tormento, tanto credo si sia già capito.
Ci dirigiamo di corsa verso la Cattedrale, attraversando di rapidamente tutta la piazza. Per quanto possa amare questo tempo atmosferico non vado certo matta per il freddo che invade tutto il mio corpo... Una volta giunti sotto il porticato della maestosa struttura tolgo il cappuccio dalla testa.
Perfetto. Ormai sono bagnata come una spugna. Conoscendomi, mi sorprenderei se domani non avessi la febbre.
Una ragazza bionda, probabilmente una guida, si dirige verso di noi.
"Siete la scuola che aveva appuntamento per oggi?"
"Sì, siamo noi." Afferma la Stomi, intenta a chiudere l'ombrello rosa pallido.
"Bene, ecco... Siamo spiacenti, ma il museo oggi dovrà chiudere. La piazza è piuttosto soggetta a enondazioni... E il temporale sembra essere auspicio di una di esse."
Un coro di terrore e stupore si alza dalla comitiva.
"Ecco, ci mancava solo questa..." Dice qualcuno dall'altra parte del porticato. Non posso non essere d'accordo con quella voce senza un proprietario.
Allontano gli occhi dalla Cattedrale e intravedo un timido tralcio di canale, affollato di gondole alla ricerca di un punto in cui ancorarsi, in vista della tempesta. I turisti che scendono da esse si dirigono di corsa, protetti da ogni cosa che abbiano potuto trovare, verso il bar più vicino. Ma essi sono talmente pieni che molti si accontentano di un davanzale più sporgente.
"Se fossi in voi mi sbrigherei a tornare all'asciutto... Non si sa mai cosa possa succedere in occasioni come questa..." Continua la ragazza, guardando il canale che avevo intravisto prima io, il quale livello di acqua si sta pericolosamente alzando.
"Sì, grazie. Le faremo sapere per quando potremo tornare." Le parole della professoressa suonano come un: "Sì, grazie. Ma rimarremo in hotel per tutti i prossimi tre giorni." E forse sarebbe meglio per tutti.
Intanto, riparati ognuno con le cose più stravaganti, corriamo verso l'hotel. I tombini iniziano a riempirsi d'acqua, riversando la in una piccola fontana sulla strada, ormai diventata un fiume.
Le grida dei professori per farci stare calmi sono tutte inutili. Non si può stare tranquilli in uno scenario così: i turisti si accalcano l'uno sopra l'altro, sommergendomi di corpi agitati. Per miracolo vedo la sagoma agitata di Laura, anche lei in difficoltà. Utilizzando la mia piuttosto bassa statura mi faccio strada tra la folla e la raggiungo. "Laura!" Le grido afferrandole il braccio. "Iris! Temevo di essere rimasta sola!"
Le sorrido, a quanto pare a volte sono utile anche io. "L'ombrello della Stomi!" Seguo l'indice di Laura indicarmi il rosa pallido che spicca sul nero del paesaggio. Così, utilizzandolo come una sorta di Stella Polare, raggiungiamo il resto della comitiva.
Dopo poco la folla inizia a diminuire, finché riusciamo a scorgere l'insegna dell'hotel. Non credo che ci sia qualcuno che non abbia la felicità alle stelle. Anzi, una c'è, e quella sono io.
E me ne accorgo solo ora. Forse stanotte esonderanno i canali, e comunque Venezia di notte non sarà sicuramente il posto più sicuro del Mondo.
E Marco è là fuori a fare chissà che cosa. Mi ha lasciato un biglietto, ma non sono sicura che possa venire. Per quanto ne so potrebbe anche essere morto.
Mi fermo. Di colpo.
Apro le braccia e alzo la faccia verso il cielo, che sta rovesciando su di noi tutta la sua rabbia.
Così piango anche io.
Piango per Marco, piango per sfogarmi di tutti i miei sentimenti, piango per il mio dolore, piango per il SUO dolore.
Le mie lacrime si fondono con quelle del cielo.
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È inutile dire cosa sia successo fino ad adesso. Tanto credo che abbiate capito, no?
La cena è stata sempre uguale: stesse quantità, stessa schifezza, alle quali si aggiunge acqua ovunque. Piove come se non ci fosse un domani e alla televisione hanno trasmesso almeno tre inviti a rimanere in casa fino a domani mattina. L'ansia per Marco e gli altri non fa altro che aumentare, come aumenta il livello d'acqua nei canali. Delle voci affermano che nella piazza San Marco l'acqua sia arrivata sino agli stipiti delle porte dei negozi.
E io sono qui a contare i minuti che mi separano dall'orario in cui ieri Marco ha bussato alla portafinestra.
Le altre dormono già da un pezzo. Meglio così.
l'Iris blu gira nervosamente nelle mie mani, ormai bagnate di sudore. Lo guardo e mi ricordo di quando Marco me lo regalò.
Sembrava tutto perfetto... E invece...
Proprio mentre penso questo, la sveglia che mi ero preimpostata per il minuto esatto vibra.
"Le undici e quarantatre minuti." Sussurro, con gli occhi lucidi di lacrime dovute sia alla felicità che alla tristezza. Alzo gli occhi verso la finestra, la sagoma di Marco non si vede, c'è solo pioggia.
Il Mondo ha deciso di scagliare tutto il suo furore contro di noi.
So bene che uscire con questo tempo, accanto ad un canale che ormai sarà raddoppiato di volume non è prudente. Ma cosa non si farebbe per la persona più importante della tua vita?
Così, ancora una volta, i miei piedi prendono vita da soli e vanno verso il balcone. Sono vestita completamente di nero e ho deciso di non utilizzare un ombrello, solo per non farmi notare. Tanto ormai è destino che bagnassi ogni mio vestito.
La mia mano tocca il ferro della maniglia, che si gira lentamente.
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Ecco il nono capitolo! Possiamo dire che non sia successo nulla di nuovo... Ma posso assicurarvi che il seguito sarà più ricco di avvenimenti.
Secondo voi cosa succederà nei prossimi capitoli? Scrivetelo nei commenti! Chissà se qualcuno indovinerà...
A presto!
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