Capitolo Ventidue

Accampamento di Goguryeo

L'alba emergeva già a schiarire il manto oscuro della notte. Tracce lontane di azzurro venivano a galla, illuminando la pianura dove sorgeva l'accampamento di Goguryeo. Seung Hyun spingeva il cavallo sotto la collina, dietro di lui i vessilli di Baekje scalpitavano al soffio del vento, insieme ai cavalieri sottomessi al dominio di Silla. Baekje, ormai, era diventata una terra senza Re e presto sarebbe stata annessa. Non vi era scelta per gli uomini sconfitti, se non essere costretti a sventolare il proprio simbolo, per trasformarsi in carne sacrificale. Erano un numero, un insieme di nulla che serviva solo a mantenere integro l'esercito di Silla.

Seung Hyun, con la coda dell'occhio, catturò l'andatura stanca di Baek Soo, che cavalcava al suo fianco. Teneva strette le redini solo in una mano. Gli occhi scuri si scrutavano attorno, i capelli mossi dal vento si intrecciavano sul viso, ma la fascia azzurra legata attorno alla testa liberava la fronte.

«Disprezzi la mia decisione, Baek Soo, questo lo so bene. Ciononostante, posso contare su di te?» gli domandò, spezzando il silenzio che si creava sempre prima di una battaglia.

Si fidava di lui, come non si era mai potuto fidare di altri. Voleva solo udire la sua voce e rassicurarsi. I loro animi erano differenti, i loro pensieri opposti, eppure si erano ritrovati insieme fino a quel momento. Dopo tutto ciò che Seung Hyun, in passato, aveva compiuto, Baek Soo era ancora lì.

«Aigoo» bofonchiò l'altro. Racimolò un grumo di saliva e la sputò a terra «questi uomini moriranno per Silla. Sono pedine che avete deciso di immolare su una scacchiera che nemmeno ci appartiene. Usare la vita di altri per raggiungere i propri scopi, no, lo ritengo inaccettabile.»

Uccidi con una spada presa a prestito. Era uno stratagemma che Seung Hyun aveva imparato ad usare durante gli anni trascorsi a Chang'an. La compassione l'aveva messa da parte nel momento in cui aveva compiuto una scelta: mettere l'onore del proprio clan davanti a tutto. La famiglia, per lui, aveva assunto un significato più profondo di qualunque altra cosa, persino dei suoi stessi desideri.

Al suo rimprovero, annuì.

«Qualcuno deve pur prendersi la responsabilità di compiere scelte irrorate di sangue, ma al contempo, Baek Soo, questi uomini non sono soli. Io mi trovo qui. Mi sto immolando, come loro.»

Baek Soo spostò lo sguardo per ammonirlo e arricciò le labbra.

«Avrei preferito che non foste venuto. Mi avete chiesto di rimanere al fianco di vostro padre e vi ho disobbedito. Dunque, non chiedetemi se potete contare su di me, quando conoscete già la risposta.»

Quando raggiunsero l'accampamento i cavalieri sollevarono i vessilli di Baekje e le porte di legno gracchiarono, aprendosi come fossero state pronte ad abbracciare la morte. Dunque, Lee Yoon Ah era caduta nell'inganno. Si era appoggiata a lui per garantirsi il potere ed ora sarebbe capitolata insieme ai suoi uomini.

Varcando la soglia, nessuna frecca intacco l'armatura. Seung Hyun tirò un sospiro di sollievo e ammorbidì la tensione delle labbra. Non poteva essere certo che Lee Yoon Ah non avesse cambiato idea in quei giorni d'assenza, né che avesse scoperto la verità. 

«Rimani qui» ordinò a Baek Soo, che precipitosamente si era infilato nell'accampamento.

Quest'ultimo aggrottò le sopracciglia per replicare, ma Seung Hyun insisté: «Ti manderò a chiamare non appena avrò la situazione in mano.»

«Aigoo, detesto i vostri ordini» si lamentò, prima di voltare il cavallo dall'altra parte, per rimanere inchiodato sulla soglia.

Seung Hyun tirò avanti, facendo segno ai cavalieri di seguirlo. I cavalli calpestarono l'erba smembrata e l'odore di rugiada, depositata dalla pioggia che quella notte si era abbattuta sul campo, invase le narici. Oltre al profumo, non vi era nulla nell'accampamento. Sporadici fuochi si stavano estinguendo e il vento ne accarezzava le braci. Le tende sembravano vuote, o solo dormienti. Non c'era nessuno, nemmeno le ombre, o i fantasmi. Gli uomini dietro di lui si riunirono in una formazione compatta.

Un fischio simile al lamento di un serpente gli ferì le orecchie. Una lancia piombò giù dal cielo albeggiante per conficcarsi a terra, a pochi passi da lui. Il manico di legno danzò in una vibrazione che scosse il cavallo. L'animale si impennò e Seung Hyun si aggrappò al suo collo per non scivolare. Quando le zampe anteriori si posarono di nuovo a terra, Seung Hyun allentò le briglie.

Si voltò verso la direzione da cui era stata scagliata la lancia. Un gorgoglio rapido di luci lo accecò. Fiamme ardenti su fiaccole tenute da una fila di soldati lo accerchiò. I suoi uomini, ancora più compatti, si strinsero in uno scudo spaurito.

Tra i soldati di Goguryeo comparve Lee Yoon Ah, coperta dalla pelliccia di cui una notte gli aveva fatto dono. Il labbro superiore era increspato, ad esaltare l'ira che ardeva in corpo. Tae Ryu le stava accanto e teneva sollevato l'arco. La freccia infilata doveva essere stata riempita di veleno, se ben aveva compreso il modo di operare del mago. Tutto il resto dei soldati aveva l'arco teso verso di loro. Il suo piccolo gruppo era ormai schiacciato su se stesso. Non potevano fuggire, né lottare. Sarebbero morti come animali in gabbia.

Seung Hyun trattenne il respiro. Le possibilità di uscirne vivo erano poche e non solo, Lee Yoon Ah aveva intuito di essere stata ingannata e gli aveva ritorto contro la sua stessa strategia. Come, non poteva saperlo.

«Il disappunto nei tuoi occhi, Kim Seung Hyun, vale quasi quanto una vittoria sul campo di battaglia» gli comunicò Yoon Ah. I suoi soldati risero.

Seung Hyun lasciò compiere al cavallo un giro su se stesso perché sfogasse il nervosismo e poi lo riposizionò in modo tale che potesse guardarla.

«Che sembri certa di aver già ottenuto» le rispose.

Yoon Ah allungò le labbra in un sorriso. Schioccò le dita e la sorpresa degli uomini dietro di lui lo colse allo stesso modo. Fili di corde piombarono sui suoi soldati, corde che gli uomini di Yoon Ah legarono per stringersi in una sola morsa. Raggruppati tutti insieme furono inginocchiati a terra. Solo lui, tra tutti, rimase fuori da quella gabbia di fili.

«Ho promesso al mio re che avresti cessato di vivere in questo stesso giorno. Con i tuoi uomini sarò più clemente, ma tu non sarai risparmiato.»

Un duello, era questo che desiderava. Seung Hyun non raccoglieva mai le provocazioni, nemmeno se scalfivano il suo orgoglio, poiché lo avrebbero indebolito. In quel caso, però, aveva bisogno di acquistare tempo. Tae Ryu, seguito dagli arcieri, abbassarono le armi, come se lui non avesse avuto altra scelta. Sfilò i piedi dalle staffe e piombò giù dal cavallo. La coda di capelli gli sfiorò il collo.

Posò una mano sulla criniera del destriero. La accarezzò, intrecciandovi le dita, dando ancora le spalle ai soldati di Goguryeo. Masticò la saliva per ingurgitarne il sapore. Doveva trovare un modo per avvertire Baek Soo di dare l'allarme e doveva farlo nello stesso tempo in cui avrebbe dato inizio al duello. Posò la mano destra sul pomo della spada dentellata che teneva infoderata alla cintola. Con la coda dell'occhio cercò Yoon Ah, immobile dietro di lui. Se avesse utilizzato quell'arma, le avrebbe reciso la carne, dandole una morte terribile.

«Kim Seung Hyun, battiti con me!» lo incitò in un grido gonfiato sin dai polmoni.

Seung Hyun eseguì la richiesta e si voltò verso di lei. La lancia con cui era stato accolto era ancora infilata nella terra. Si umettò le labbra. Non era un caso, quello. Yoon Ah stessa aveva offerto quell'arma. Lui era fatto d'acqua e insieme alla spada si univano come fossero stati un corpo solo. La lancia, invece, era intrisa di fuoco e imparare a domarla in poco tempo sarebbe stato difficile. Le sfide, in ogni caso, facevano parte del gioco.

La estrasse, agitando in aria la punta a forma di freccia. Ne scrollò via la polvere. Yoon Ah sfoderò la scimitarra e la puntò contro di lui. Dunque, lei avrebbe comandato l'acqua. In un duello simile si trovava in netto svantaggio, poiché la lancia raramente batteva la spada. Almeno, questo gli era stato insegnato. Piegò le ginocchia e roteò la lancia sulla testa. Il ciuffo rosso sotto la punta si agitò. Yoon Ah assunse una guardia bassa, troppo bassa, tanto che una gamba quasi sfiorava terra. Quel tipo di difesa avrebbe ostacolato la lancia, che per affondare aveva bisogno di linee dritte.

Seung Hyun inchiodò i piedi a terra. Tese le braccia e mosse la lancia perché creasse piccole onde. Yoon Ah sferrò il primo attacco e il metallo della scimitarra vibrò nell'aria. Seung Hyun parò col fianco del manico. Doveva impedirle di avvicinarsi, o i tagli sarebbero penetrati sin dentro l'armatura. Camminò in cerchio, parando ogni colpo sferrato da Yoon Ah. Nella lama di lei c'era il fuoco. La rapidità delle fiamme che si innalzavano e si abbassavano, incapace di controllarsi. Non riuscì a parare l'ultimo colpo e abbassò la guardia. Yoon Ah, trovato un varco, poggià la lama sul manico della lancia e scattò in avanti. Grattò via il legno finché Seung Hyun inclinò indietro la schiena. Per evitare che le tranciasse le mani, e poi la gola, abbandonò la lancia. Non fu abbastanza veloce. La punta della scimitarra arrivò a graffiare lo zigomo. Un rivolo di sangue corse lungo la guancia. Cadde a terra di proposito e rotolò verso i soldati di Goguryeo.

«Intaccare la bellezza di un Hwarang non mi rende ancora soddisfatta» sibilò Yoon Ah «comincerò dal volto, scorticando la maschera che hai indossato per rendermi ridicola.»

«Non sono più un Hwarang» biascicò, evitando il nuovo colpo «e non sono stato io a coprirti di vergogna. Tu hai scelto di fidarti.»

Recuperò la lancia e la colpì alle caviglie. Yoon Ah cedette in ginocchio e fece perno su questo per roteare su se stessa. Seung Hyun si rimise in piedi per evitare il taglio. Stava mirando alle gambe. Iniziò a saltare ogni volta che la lama gli passava sotto, ma più saltava più la mira si ergeva, finché non avrebbe potuto saltare più in alto. Quando la scimitarra, come una fune, gli passò di nuovo sotto ai piedi, ne approfittò per tirarle un calcio alla spalla. Yoon Ah crollò col viso nel fango.

Seung Hyun, anziché riprendere fiato, si voltò verso i soldati di Goguryeo. Afferrò una delle torce e la gettò verso la tenda più vicina, da cui subito si innescò una vampata di fuoco. Ora, Baek Soo, avrebbe dato l'allarme. La punta di una freccia mirava al suo viso. Seung Hyun rimase immobile, oltre quella vi era Tae Ryu, le cui braccia tese non aspettavano altro che mollare la presa.

«Lascialo a me!» gridò Yoon Ah, quando si rimise in piedi. Si tolse via dal viso le tracce di fango.

«Agasshi, non possiamo permetterci di -»

«Lascialo a me» sibilò ancora.

Tae Ryu, ancora una volta, abbassò l'arco. Seung Hyun si voltò ancora verso di lei e conficcò a terra il manico della lancia, come a creare un buco di palo.

«Le tecniche che hai usato non sono comuni, appartengono ai Samurang. Sei una di loro, non è così?» le domandò, più per distrarla che non per averne una conferma.

In passato aveva già incontrato un Samurang, quei guerrieri di Goguryeo i cui maestri prendevano sotto la propria ala un solo allievo per tutta la vita. Adesso rivedeva in lei quelle guardie basse, simili alla postura di un cavaliere.

Yoon Ah, ancora in ginocchio, sputò via un grumo di fango senza ripulirsi le labbra. I capelli sciolti le caddero sul viso, ma gli occhi lo fissavano con una tale crudeltà che un brivido gli corse dietro la schiena.

«E adesso risparmierai la mia vita solo per apprendere tecniche che gli uomini di Silla non conosceranno mai?» gli ringhiò contro.

Seung Hyun sollevò il mento. Non si era reso conto che la coda di capelli si era sciolta, e ora gli sfioravano il collo. Il graffio sul volto iniziò a bruciare, intaccato dallo sferzare del vento.

«Non contaminerei Silla con insegnamenti che appartengono di diritto a Goguryeo.»

Yoon Ah, a quella risposta, si alzò per sferrare un nuovo taglio. Seung Hyun rimase immobile. La scimitarra colpì al centro il manico della lancia, che si spezzò in due. I Samurang avrebbero saputo tagliare persino la carta. Yoon Ah continuò, roteando su se stessa, chinandosi abbastanza da mirare ai fianchi. Seung Hyun spezzò la punta di metallo sotto al piede, così da avere due pezzi di legno della stessa lunghezza. La attese, fin quando non fu abbastanza vicina. Parò il taglio con la sinistra, sollevando la scimitarra in alto, mentre con la destra colpiva Yoon Ah al fianco. Lei indietreggiò. Seung Hyun non le permise di compiere un altro passo. Sferrò un calcio alla mano con cui impugnava la spada, che cadde a terra. Incrociò i bastoni che gli erano rimasti tra le mani e con questi la avvinghiò per il collo. Yoon Ah cadde a terra. Seung Hyun spinse i due pezzi di legno contro la sua gola, per incastrarla.

«Arrenditi e Silla sarà clemente» le sussurrò Seung Hyun.

Il viso di Yoon Ah si colorò di rosso. Una smorfia si dipinse sulle labbra.

«Silla sottometterà Goguryeo. Non ci sarà clemenza in questo. Inoltre, non sono io ad aver perso.»

Il rumore teso delle frecce che si incoccavano lo riportò alla realtà. Quando sollevò gli occhi, vide Tae Ryu e i soldati mirarlo con gli archi che avevano abbassato solo per quei brevi istanti.

«In questo sbagli, Lee Yoon Ah» le rispose, continuando a stringerle la gola.

Il suono di un corno in lontananza irruppe come un tuono a squarciare il cielo. Il sole si era appena mostrato all'orizzonte e il colore della terra prese i toni d'amaranto. Seung Hyun sollevò la testa. Sulla collina comparvero una fila di cavalieri e le spade puntate in alto. Le porte del campo erano state aperte e un vessillo sventolava in alto. Baek Soo era riuscito a dare il segnale.

Seung Hyun approfittò della distrazione degli arcieri. Lasciò Yoon Ah incastrata fra i pezzi di legno e sfoderò la spada dentellata, per liberare gli uomini dalle corde che li tenevano incastrati. Le prime frecce caddero su di loro come pioggia bollente.

«Tenetevi uniti!» gridò ai suoi soldati.

Questi iniziarono a compattarsi, stringendosi fra gli scudi per evitare di essere colpiti. Seung Hyun rimase all'esterno del grande corpo di difesa e piegò la schiena per coprirsi dalle frecce. Una lingua di fuoco invase il campo e divampò fra le tende che bruciarono, sollevandosi in pezzi di stoffa simili alle lanterne delle feste.

Riconobbe le grida di suo padre, una volta entrato nel campo. Come una burrasca pronta a spazzare via fiamme e fango, per lasciare solo cenere. Il Generale Kim aveva il sangue dei vecchi guerrieri. I soldati di Silla si gettarono contro quelli di Goguryeo, ormai stretti in una doppia morsa. Seung Hyun si guardò attorno, spiando fra le fiamme che infettavano l'aria. Tae Ryu liberò Yoon Ah e questa, anziché arrendersi, agitò ancora la spada contro tutti coloro che le si gettavano contro. Si piegava sulle ginocchia e si rialzava ad un ritmo così rapido che presto sarebbe crollata. I suoi tagli precisi scivolavano fin dentro le armature, cercando la carne. I capelli lunghi, dilaniati dalla polvere, la seguivano ad un ritmo veloce. Il fango ancora si inerpicava sul suo volto.

Seung Hyun mozzò il fiato quando si accorse che il Generale Kim si stava avvicinando verso di lei. Strinse le mani sul pomo della spada e si morse la lingua. Si precipitò verso Yoon Ah e prima che si accorgesse del suo arrivo, la colpì alla nuca. Lei, cadendo in ginocchio, lo guardò in tralice. Seung Hyun la avvolse fra le braccia, per evitare che scivolasse fino a battere la testa. Non poteva permettere a suo padre di sprecare una vita simile.

Tae Ryu, lo sciamano, incoccò di nuovo l'arco contro ma Seung Hyun agì prima di lui e tirando una lancia questa si conficcò nel suo ginocchio. Cosa gli sarebbe accaduto, poi, non sarebbe più stato affar suo. 

*

Il mondo vorticava persino nel buio delle palpebre chiuse. Yoon Ah riaprì gli occhi e si ritrovò chiusa in una gabbia insieme a gran parte dei suoi soldati, sopravvissuti a stento. Nel movimento oscillatorio si guardò attorno, in cerca di Tae Ryu. Di lui non vi era traccia. Non sapeva nemmeno se fosse sopravvissuto, o se fosse stato catturato proprio come lei. Le mani avvolsero le ginocchia con una tale rabbia da conficcarvi dentro le unghie. Non poteva credere di esser stata davvero sconfitta e insieme a lei aveva portato giù anche Goguryeo.

**
Note

Lo spin-off termina qui, con la sconfitta di Yoon Ah. Se avrete voglia di sapere come andrà avanti potrete seguire il sequel (nella parte successiva troverete tutte le informazioni) sia per conoscere il futuro di Yoon Ah e sapere che fine ha fatto Tae Ryu.
Grazie a chi ha seguito la storia fino alla fine ^^

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