Il fratello sa tutto (non sapevo che titolo mettere)
*Pov's Christine*
Mi sveglio al solito orario. Mi alzo, mi vesto faccio colazione e mi avvio verso scuola.
Trovo già Riele che mi viene incontro e mi abbraccia.
"Hey Chry, come stai?"
Mi chiede sorridendo.
"Bene, tu?"
Chiedo rischiando il sorriso.
"Bene, ma che cos'hai? Sei strana!"
Mi chiede incrociando le mani sotto il seno.
"Dopo scuola vieni a casa mia visto che mia madre sarà ancora a lavoro e ti spiego tutto!"
Le dico.
"Va bene! Però mi sa che ci conviene entrare, manca poco all'inizio delle lezioni!"
Afferma Riele sorridendo.
"Certo! Andiamo!"
Dico.
Ci avviamo verso l'entrata e, dopo ualche minuto, suona la campanella.
Entriamo nella nostra classe e ci sediamo ai nostri posti.
Vedo entrare Jace che cerca un contatto visivo con me, ma io mi giro e guardo la finestra.
Probabilmente Riele se ne è accorta, visto che mi chiede:
"Ma è successo qualcosa con Jace?"
Le voglio troppo bene, si preoccupa sempre per i suoi amici.
"Dopo ti racconto!"
Le rispondo semplicemente.
Lei annuisce.
Poi entra la prof e facciamo lezione.
Dopo quattro ore di lezione arriva la pausa pranzo e io, Riele, Debbie e Aurora andiamo in mensa dice ci sediamo allo stesso tavolo di Ella e Sean.
Ci mettiamo a parlare del più e del meno quando Debbie va vicino a Sean e lo bacia.
Cerco di guardare da un'altra parte per non ricordarmi ciò che è successo ieri, ma sono troppo carini insieme.
Ella, a un certo punto, mi guarda e chiede:
"Hey, Chry, che ti succede? Sei strana! Non è che Jace ti ha fatto qualcosa di male?"
Guardo prima lei, poi Riele e poi i due piccioncini. A questo punto non posso tenerlo più per me.
"Va bene, vi racconterò tutto!"
Affermo.
Dico loro tutto ciò che ho letto nel messaggio che mi ha fatto leggere quella gallina. Tutto nei minimi dettagli.
"MA IO LO AMMAZZO NORMAN! MA COME SI È PERMESSE A FARE QUESTO! STUPIDO SCEMO!"
Urla Ella incavolata nera.
"Io c'ero a quella scommessa e mi dispiace davvero tanto Chry!"
Mi dice Sean.
"Tranquillo, tu non c'entri niente, se non avesse voluto farlo non avrebbe accettato la scommessa fin da subito!"
Affermo io sforzando un sorriso.
"Oddio, povera Chry! Mi spiace un sacco!"
Mi dice Debbie che mi viene ad abbracciare seguita da Riele, Aurora ed Ella.
"Qualunque cosa ti succeda, parlacene, ti aiuteremo!"
Mi dice Sean a nome di tutti.
"Certo! Lo farò! D'altronde siete i miei primi amici qui in America!"
Affermo.
Suona la campanella e torniamo ognuno nelle proprie classi.
Adesso c'è matematica, che cavolo! Oggi è proprio una giornata da schifo. Uffa.
Finalmente finisce scuola e torno a casa.
Mangio, faccio i compiti e, verso le 16:45 mi arriva un messaggio di Riele.
Da "My Charlotte!😘🤩":
"Ti va di uscire per le 17:00? Ci sono anche Debbie, Aurora, Sean e Ella!"
"A "My Charlotte!😘🤩":
"Certo, volentieri! A tra poco!💞"
Da "My Charlotte!😘🤩":
"A tra poco!💓"
*Fine chat*
Mi inizio a preparare e mi metto dei jeans strappati alle ginocchia, un top, un paio di Adidas ricevute da poco e metto un cerchietto.
Bene sono le 16:50, in perfetto orario.
Scendo di casa e aspetto i miei amici.
Quando li vedo arrivare in lontananza li raggiungo.
Ci incamminiamo e ci fermiamo in un bar dove ordiniamo qualcosa da stuzzicare.
Chiacchieriamo e ridiamo.
"Debbie, Sean, tra voi due come va? Procede bene?"
Chiede Aurora.
"Si si, va tutto alla grande!"
Risponde Debbie.
Continuiamo a parlare e, dopo una mezz'oretta, paghiamo e andiamo a fare un'altra passeggiata.
Quando si fanno le 17:30, dico:
"Scusate ragazzi, ma devo tornare a casa!"
"Certo tranquilla, tanto dobbiamo andare pure noi!"
Dice Sean.
Ci salutiamo e ognuno torna a casa.
Mentre cammini per tornare a casa mia vedo una macchina che si ferma poco distante da me e un ragazzo che scende.
Si avvicina a me e quando mi saluta lo riconosco. È Jace. Ma non ha capito che non voglio più avere a che fare con lui?!
"Chry, io sento il bisogno di dovermi scusare con te e di spiegarti tutto per bene!"
Afferma.
Si sente dalla voce che è triste. Ma non mi importa.
"Quel che so è basta e avanza per farmi capire che per te non sono stata altri che un giocattolo da usare per una stupida scommessa, Norman!"
Afferma freddamente.
"Christine, io non volevo ferirti, e credimi sarebbe l'ultima cosa che vorrei!"
Dice.
"Ma l'hai già fatto Jace, pensavo fossi diverso, una persona gentile, amorevole, affidabile. Invece, tu sei rivelato come sono la maggior parte dei ragazzi, stupido, scemo e che usa le ragazze come giocattolo per portarle a letto!"
Dico.
"Senti, Christine, è vero, è partito tutto da una scommessa che, purtroppo, non ho potuto rifiutare, ma capisci o no che ho capito di amarti veramente?!"
Afferma guardandomi negli occhi.
Abbasso lo sguardo. Non voglio guardarlo negli occhi dopo tutto quello che mi ha fatto.
"Lasciami stare Jace. Col tempo ti perdonerò, ma non ora e forse mai!"
Affermo e continuo:
"Io ti ho amato come nessuno abbia mai fatto, pensavo anche tu mi amassi, ma evidentemente non è così!"
Cerco di andarmene, ma lui mi prende per un braccio e dice:
"Aspetta, tu prego, io ti amo e ti amerò per tutta la vita, Chry!"
"LASCIAMI TORNARE A CASA, CAVOLO! NON CAPISCI CHE ORMAI TU NON VALI PIÙ NIENTE PER ME DOPO TUTTO QUELLO CHE MI HAI FATTO?!"
Gli urlo in faccia.
Mi molla e mi guarda freddamente negli occhi.
Faccio un respiro profondo e mi calmo. Forse ora ho veramente esagerato.
"Ok, come vuoi tu! Ciao!"
Dice Jace risalendo in macchina e andandosene.
Vorrei corrergli dietro, dirgli che li perdono, dirgli che lo amo, ma il mio orgoglio e la rabbia che privo per quello che mi ha fatto non me lo permette.
Così, torno a casa mia.
Mi faccio una doccia veloce e mi chiudo in camera mia a chiave. Scoppio a piangere e, dopo dieci minuti, mi addormento.
All'inprovviso, sento qualcuno qualcuno bussare alla porta. Mi alzo e noto che sono le 19:30. Cavoletti, è tardi.
"Chi è?"
Chiedo.
"Sono Andrea!"
Dice la voce al di là della porta
Mi alzo dal letto e lo apro.
"Che vuoi Andrea?"
Chiedo bruscamente.
"È ora di cena, piccola. Vieni?"
Mi chiede.
"Non ho fame!"
Affermo.
"Chry, che succede? Hai pianto?"
Mi chiede con dolcezza.
"No, non ho pianto. Sto bene, semplicemente non ho fame!"
Esclamo.
"Mmmmh, non ti credo. Di solito, quando non hai fame è successo qualcosa. Non mi dire che non hai pianto perché hai gli occhi tutti rossi!"
Afferma Andrea.
Mi conosce troppo bene
"Va bene, si ho pianto."
Gli dico alzando gli occhi al cielo.
"Dirò a mamma che stai fine di i compiti e che sei troppo impegnata. Dopo vengo e mi dici tutto, sorellina!"
Afferma
Mi compare sempre le spalle, gli voglio troppo bene.
Lo abbracciò e dico:
"Ci sei sempre stato per me, ti voglio bene!"
"E ci sarò sempre per te nei momenti bui, sorellina. Ti voglio bene anche io!"
Afferma ricambiando l'abbraccio.
Mi dà un bacio sulla guancia e se ne va.
Sorrido e chiudo nuovamente la porta a chiave.
Passano tre quarti d'ora e qualcuno bussa alla porta.
"Sono Andrea, aprimi!"
Dice.
"Va bene!"
Affermo.
Lo apro e si siede con me sul letto.
"Allora, mi vuoi raccontare cosa è successo che sei così triste, Christine?"
Mi chiede dolcemente accarezzandomi la guancia.
"Ok, va bene, ti racconterò tutto!"
Affermo.
"Inizia pure, sono a tutte orecchie!"
Mi dice con un sorriso.
Lo ricambio e inizio:
"Praticamente, l'altroieri io e Jace eravamo andati al Mc per mangiare qualcosa, ma poi è arrivata Isabela Moner, sua ex fidanzata, che gli è saltata addosso e ha iniziato a dire stupidaggini. Poi mi ha detto che Jace mi stava solo usando per una scommessa, i usualmente non ci credevo, ma poi, leggendo un messaggio che mi ha mostrato, ho capito che era tutto vero. Tra me e Jace è finita...In poche parole Jace mi ha usata come giocattolo per una stupida scommessa!"
Finito di spiegargli scoppio a piangere.
Mi abbraccia.
"Non si doveva azzardare a farti questo. Giuro, sul bene che ti voglio, che, se ti farà ancora qualcosa, io ti proteggerò e ti terrò lontana da lui se ti farà ancora del male, sia fisicamente sia sentimentalmente!"
Affermo serio.
Sorrido e gli do un bacio sulla guancia.
"Ora mi puoi lasciare sola, vorrei dormire...sono stanca!"
Esclamò
"Certo! Buonanotte, Chry!"
Afferma sorridendo.
Ricambio il sorriso e se ne va.
Mi metto il pigiama e, dopo una lunga giornata, mi addormento.
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