Capitolo 20
*Pov's Christine*
Ho fatto vincere il mio cuore. Ho fatto vincere i sentimenti. E sono felice. Sono felice di averlo fatto. Sono felice di averlo perdonato. E, infine, sono felice che sono tornata ad essere la sua fidanzata.
Ieri, l'ho invitato a cena qui da noi, così, diciamo anche ai nostri amici che siamo tornati insieme.
"Christine, come mai sei così felice oggi? A dir la verità, anche ieri pomeriggio eri così, così felice e di buon umore!"
Mi chiede Sean.
"Mi sono svegliata così, sono di buon umore!"
Rispondo.
"Non ti credo!"
Esclama lui.
"Invece, devi credermi. Non dico bugie, tranquillo!"
Affermo.
Mi guarda strano, ma poi se ne va.
Non ho intenzione di svelare niente.
Aspetto che gli altri escono. Dopo che se ne sono andati, esci anche io e mi dirigo verso un negozio di una marca che non conosco per prendere un vestito, ne ho visti dei belli in vetrina.
Entro e faccio dei giri.
Prendo due abiti per poterli provare e mi dirigo nel camerino.
Li provo.
Il primo è blu scuro brillantinato che arriva fino al ginocchio con una scollatura sul retro che arriva fino a metà schiena. Davanti presenta una scollatura a V che mi arriva poco sopra l'ombelico. Al posto delle maniche, ha le bretelle.
È bello.
Il secondo, invece, è un abito, ma stavolta nero, sempre brillantinato, senza maniche, che arriva a metà coscia. Sul retro ha sempre una scollatura fino a metà schiena.
Anche questo è bello.
Sono indecisa su quale prendere. Sono molto belli entrambi.
"Ha bisogno di aiuto?"
Mi chiede una voce sconosciuta.
Mi volto e mi trovo una commessa davanti.
"La vedo un po' confusa, la posso aiutare, se vuole!"
Afferma con tono gentile.
"Va bene. Sono indecisa su quale tra questi due abiti prendere!"
Le spiego.
"Quale sarebbe l'occasione in cui lo vorrebbe indossare?"
Mi chiede.
"Stasera, ho invitato il mio fidanzato a cena con dei miei amici!"
Le rispondo.
"Secondi me, andrebbero bene entrambi, però, il più adatto penso sia questo!"
Afferma la commessa indicando il vestito blu.
"Quello che ha indosso è troppo scollato dietro!"
Dice ancora.
"La ringrazio!"
Dico.
Mi cambio, prendo il vestito, vado alla casa e lo pago.
Torno a casa e vado in camera mia.
"Qualcosa mi dice che hai ritrovato la felicità!"
Esclama una voce alle mie spalle.
Mi giro è vedo che si tratta di Debbie.
"Cosa te lo fa pensare?"
Chiedo.
"Il fatto che sei sempre sorridente e che hai comprato un vestito!"
Risponde sorridendo maliziosamente.
Alzo gli occhi al cielo. La solita Debbie.
"Comunque no, sono semplicemente di buon umore!"
Affermo.
"Non ci credo e non ti crederò neanche se mi dessi 50 milioni d'euro o di dollari!"
Esclama Debbie.
"Dai, credimi!"
Esclamo.
Mi squilla il telefono. Vedo velocemente chi è. È Jace.
"Chi è?"
Chiede curiosa.
"Mia madre, devi risponderle, puoi uscire?"
La prego.
Annuisce e scende al piano di sotto.
*Durante la chiamata*
Jace:"A che ore devo venire?"
Io: "per le 19:30/20:00, va bene?"
Jace: "Penso di sì;"
Io: "Perfetto, allora!"
Jace: "Mi manchi!"
Io: "Anche tu, però, dobbiamo riuscire a non dire niente a nessuno fino a stasera!"
Jace: "Ce la possiamo fare, dai! Ci vediamo stasera! Ti amo!"
Io: "A stasera! Ti amo anche io!"
*Chiamata terninata*
Metto a posto il tel e mi vado a fare una doccia, visto che sono le 17:30.
Resto dentro la doccia per circa mezz'ora, non so perché così tanto, ma, molto probabilmente, è una cosa legata a Jace.
Esco. Mi asciugo i capelli. Mi vesto.
Metto l'abito è un paio di scarpe nere col tacco. Raccolgo i capelli in uno chignon e, infine, mi trucco. Metto un rossetto rosso, un po' di eyeliner e l'ombretto. Perfetto, sono pronta. Guardo che ore sono. Sono le 18:45, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, ma in questo caso il tempo. È volato.
Scendo al piano terra. Uff, per fortuna nessuno è in casa. Mi avvicino al tavolino del salotto e trovo un biglietto. Lo leggo.
"Ciao Chry, noi siamo usciti. Stiamo andando a fare una passeggiata con le amiche di Aury. Ho provato a chiamarti, ma evidentemente non mi sentivo, forse ti stavi lavando. Quindi, siamo andati solo noi. Pensiamo di tornare per le 19:15. A dopo,
Debbie"
Involontariamente, hanno fatto una buona cosa, così, in questo modo, evito le mille domande che mi avrebbero fatto vedendomi con, in dosso, questo vestito.
Accendo la TV. Vado su Netflix accedendo con il mio account e, nel tempo che rimane, aspettando gli altri e Jace, guardo un film con Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, cioè "C'era una volta a... Hollywood". E, comunque sì, loro due sono altri miei attori preferiti.
Lo guardo fino alle 19:00, poi spe go la TV. Lo finirò di guardare un altro giorno.
Inizio ad apparecchiare la tavola per 7 persone.
Dopo un quarto d'ora finisco di prepararla.
Bussano. Apro e sono Riele, Ella, Sean, Debbie e Aurora.
"Bentornati!"
Esclamo facendoli entrare.
"Uhhhb, hai già apparecchiato!"
Esclama Sean.
Annuisco.
"Ho approfittato della vostra assenza per farlo!"
Spiego.
"Comunque, noi ci andiamo a lavare, siano sudati!"
Afferma Ella
"Ok, va bene! Vi aspetto!"
Dico.
Vanno su.
Inizio a cucinare. Come primo faccioe tagliatelle al ragù bolognese, il piatto preferito mio e di Debbie. Penso piacerà anche agli altri. Come secondo una bistecca di carne di 1 chilo, penso basti per 7 persone, con patatine fritte. Come dolce faccio, invece, la tenerina al cioccolato.
"Stai anche cucinando, ma brava!"
Esclama Debbie avvicinandosi.
Mi spavento. Non l'ho sentita arrivare.
"Hai preparato le tagliatelle al ragù bolognese e anche la tenerina?! Ma io ti adoro!"
Esclama abbracciandomi, no strozzandomi.
"Si si, sono i nostri piatti preferiti!"
Esclamo ricambiando l'abbraccio.
Scendono anche gli altri.
"Dai, sedetevi, tra poco è pronto!"
Affermo.
Fanno come gli è stato detto.
"Come mai c'è un posto in più, non contando il tuo naturalmente?"
Chiede Ella incuriosita.
Cambio argomento, non voglio dirglielo ora.
"Ho preparato tagliatelle al ragù bolognese, piatto tipico italiano, dell'Emilia-Romegna, carne, patatine fritte e tenerina. Fatto tutto in casa!"
Spiego.
"Cosa sono le tagliatelle al ragù bolognese?"
Chiede Sean.
Quasi io e Debbie sveniamo.
"Lo scoprirai quando inizieremo a mangiare!"
Affermo.
Sento bussare al campanello.
"Vado io!"
Esclamo correndo verso la porta.
Apro ed è Jace. Non è presto. Cavolo, sono già le 19:45.
Mi dà un leggero bacio sulle labbra, ma evidentemente tanto leggero non era visto che Debbie si è alzata e, alla sua vista, è diventata una bestia.
"COME CAVOLO TI PERMETTI DI ENTRARE QUI DENTRO?! VUOI ANCORA FAR DEL MALE ALLA MIA MIGLIORE AMICA?! VUOI ANCIRA SPEZZARLE IL CHORE?! COME TI SEI PERMESSO DI BACIARLA, EH? NESSUNO TI HA INVITATO! NON SEI IL BENVENUTO IN QUESTA CASA! SEI PREGATO DI USCIRE!"
Urla la mia migliore amica furibonda.
Vedo Jace indietreggiare.
"Debbie, stai calma, va tutto bene!"
Cerco di tranquillizzarla.
"NO, NON MI TRANQUILLIZZERÓ FIN QUANDO LUI RESTERÁ ANCORA IN QUESTA CASA! ESCIIIIII!"
Urla ancora.
"BASTA DEBBIE! VUOI FARMI PARLARE, CAVOLO?!"
Urlo anche io.
Si zittisce.
"Prima cosa: fallo entrare e silenzio, non ti azzardare ad urlargli ancora contro!
Seconda cosa: non mi hai dato neanche la possibilità di parlare e spiegare perché è qui!"
Esclamo.
"Jace, entra e siediti lì!"
Gli dico indicando il suo posto di fianco al mio.
Ubbidisce.
"Adesso, anche voi vi sedere!"
Dico.
Si siedono. Mi siedo per ultima.
"Complimenti, Debbie!"
Dico ironicamente.
"Sei riuscita a rovinare una serata che doveva caratterizzarsi da spiegazione, spiegazioni anche del perché Jace è qui!"
Affermo ancora.
Abbassa lo sguardo.
Inizio a preparare i piatti, magari la serata si rimette a posto.
Mangiamo. C'è silenzio. Un brutto silenzio. Uno schifo di silenzio.
"Mmmmmh, sono buone queste tagliatelle!"
Esclama Jace cercando di aprire un discorso.
Tutti lo guardano male.
Si zittisce.
"Le ho preparate io. Sono un piatto tipico del mio paese, l'Italia!"
Affermo.
"Buone, complimenti!"
Interviene Riele.
Le sorrido. Ricambia.
Finalmente, la situazione di silenzio si sblocca e iniziamo a chiacchierare.
Servo il dolce.
Io e Jace ci guardiamo negli occhi. È il momento.
"Ragazzi, noi vi dovremmo parlare e vi saremmo grati se non interveniste e non urlare!"
Affermo guardando Debbie.
"Spiego io Chry, è stata colpa mia. Tocca a me stavolta. Io e Chry siamo tornati insieme. Ieri, pomeriggio precisamente. Le ho detto che dovevamo parlare e mi sono scusato con lei. Però, mi devo scusare anche con voi. Sono stato un perfetto stupido ad accettare quella scommessa che ha spezzato il cuore non solo a te, Chry, ma anche a me. Anche io ho sofferto. Ho sofferto molto. Soprattutto dallo starti lontano per mesi. Sono qui per dirti che ti sono e ti sarò per sempre grato di avermi perdonato, di essere tornata ad essere la mia ragazza, la mia fidanzata, l'unica che ho amato veramente con tutto mio stesso. Ti prometto che non provocherò più alcun dolore. Ti amo e ti amerò per sempre, Chry!"
Esclama.
Sono tutti senza parole. Io lo sono ancora di più, ha detto delle cose bellissime.
"Ti amo! Ti amo anche io Jace!"
Esclamo abbracciandolo e poi baciandolo.
È la mia vita.
Applaudisconk. I nostri amici applaudiscono.
"Finalmente, cavolo! Siamo troppo felici per voi, siete bellissimi insieme!"
Esclama Ella.
Ci abbracciamo. Un abbraccio di gruppo.
"Scusa se ti ho urlato contro prima, non mi andava giù ancora il fatto che le avessi fatto male al cuore!"
Dice Debbie a Jace.
"Non fa niente, d'altronde me lo sono meritato!"
Afferma lui.
Si abbracciano.
Poi abbraccia anche me.
Ci sediamo sul divano e iniziamo a chiacchierare del più e del meno.
Siamo tornati insieme, ancora non ci posso credere. Lo amo? Sì, lo amo con tutta la mia vita. Con tutto il mio cuore. È la mia vita. Non penso che sopravviverei senza di lui.
Alle 23:45 se ne va. Andiamo a dormire. È tardi. Molto tardi. È stata una lunga giornata, ma bellissima.
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