1. Sindrome da fangirl e fratelli idioti
Imagine Dragons, Fallen
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Per me, ci sono tre tipi di persone al mondo: quelle affette dalla sindrome da fangirl, quelle affette dalla stupidità cronica - sì, sapete com'è, uno stupido attira l'altro e si moltiplicano come i funghi dopo un acquazzone-, e poi ci sono quelle che io reputo "normali".
È facile distinguere queste persone fra di loro, poiché molto raramente ci andrai d'accordo. Basta vedere me, affetta dalla sindrome da fangirl, che mi trovo in disaccordo con metà popolazione, perché, quando inizio a parlare, probabilmente soltanto il 10% capisce ciò che sto dicendo.
La sindrome da fangirl penso sia abbastanza pericolosa, soprattutto quando arrivi al punto più tragico. Nel mio caso, è iniziato tutto con "Questa serie non sembra così male, un'altra puntata e poi smetto", ed è così che sono finita per girare la continuazione del film L'alba dei morti viventi, perché, se devo essere sincera, dopo aver passato 24 ore attaccata al computer a drogarmi di serie TV, penso che la differenza tra me e uno zombie non sia poi così grande.
Capisci di essere fregato, quando inizi a stare attaccato di più al tuo computer e ai tuoi libri, che alla tua stessa famiglia. Ed è così che, dopo una maratona di serie TV, esci dalla tua stanza e i tuoi ti guardano e pensano "Il mostro è uscito dalla sua caverna", e poi ci sei tu, che non ti ricordi neanche in quale secolo vivi.
Da quando sono diventata una fangirl, la mia vita sociale è finita quasi nel bidone della spazzatura. Dico "quasi" perché ancora non sono arrivata al punto di disperarmi. Però, so per certo che leggere libri d'amore non ha fatto altro che creare in me ancora più scompiglio. Insomma, ora ho alte aspettative sulle qualità del mio futuro ragazzo. Basta che non faccia parte di qualche gang e non faccia lo spacciatore.
Il mondo è così brutto là fuori, probabilmente per questo evito anche i miei gemelli come se fossero la peste, e mi sono messa a scrivere storie d'amore.
Ci sono tante cose al mondo che vorrei, ma al momento mi basterebbe essere figlia unica. Se avere due fratelli gemelli pensate sia facile, vi sbagliate di grosso. I miei sono idioti. Li amo, certo, ma a volte la voglia di sbattere le loro teste contro il tavolo, supera il mio amore verso di loro.
Io sono la più grande tra i figli, ma sono quella più sfigata. Ogni mattina, a colazione, sembra un incubo. Certo, ormai da anni ci ho fatto l'abitudine - in un certo senso-, ma quando i tuoi fratelli sedicenni, finalmente patentati, vanno alla tua stessa scuola, e si rifiutano di darti un passaggio - perché la tua macchina ha una ruota bucata-, ecco, iniziano i problemi.
Ho detto innumerevoli volte a mio padre di portare la macchina dal meccanico, ma no, la sua frase preferita è diventata " La porterò domani", e sarà sempre domani, della settimana prossima, del mese prossimo, dell'anno prossimo.
Come quando Juliet, la compagna di nostro padre, mi dice di pulire la mia stanza, e io le dico che lo farò domani...il domani del mese prossimo, ovviamente.
« Ehi, Avie-Bear, passami lo sciroppo d'acero. » dice Zack, guardandomi con un sorriso impertinente sul viso.
« Non chiamarmi così. E prenditelo da solo. » ribatto, continuando a consumare la mia colazione in santa pace. Sento Chris ridacchiare, beccandosi uno sguardo omicida da parte di Zack. I nostri genitori fanno finta di niente, perché altrimenti sanno che una cosa tira l'altra e poi...
« Avie-Bear, passami le fragole. » dice Chris, sorridendomi dolcemente. Sbatto un paio di volte le palpebre, schioccandogli un'occhiata del tipo "Mi prendi in giro?".
« Sono davanti a te le fragole, puoi mangiare e stare zitto? » batto la forchetta contro il tavolo e Juliet sussulta, portandosi la mano sulla fronte, ormai abituata.
« Ma voglio le tue fragole, io ti do le mie. Le tue sembrano più grandi. » dice Chris, facendomi l'occhiolino. Trattengo la risata da psicopatica e gli passo le maledette fragole, mentre lui mi dà le sue.
Sento Zack sghignazzare e li guardo con sospetto. Questi due non combinano mai niente di buono, e io sono sempre una delle loro vittime, se non la loro preferita.
Afferro una fragola con la forchetta e la metto in bocca, iniziando a masticare.
Passa un secondo.
Ne passano due.
Ne passano tre.
« Porca puttana, acqua, ho bisogno d'acqua! » urlo, mentre Zack mi lancia l'intera bottiglia d'acqua, scoppiando a ridere. Entrambi si danno il cinque, contenti del risultato. Juliet e papà mi guardano perplessi, poi guardano loro.
A momenti mi uscirà del fuoco dalla bocca, visto che uno dei due ha avuto la bellissima idea di mettere giusto un po' di salsa chilli.
« Oh-oh, siete così morti. » dico, con la bocca leggermente in fiamme. Sembro un cane, con la lingua di fuori, mentre non vede l'ora di bere acqua; mi sta bruciando l'intero esofago.
« Ragazzi, non di nuovo! Christopher, sei in punizione! Zack, puoi dire addio alla tua play! » dice Juliet, alzandosi in piedi, sospirando. Nessuno di noi ha finito di consumare la colazione. Ma che meravigliosa novità.
Con loro due a tavola non riuscirò mai a finire un pasto. Quindi, è per questo motivo che io e Mandy, la mia migliore amica, ci fermiamo sempre al bar vicino alla scuola e facciamo colazione.
Scuoto la testa e chiudo gli occhi, contando fino a dieci. Ma, in questo caso, quando si tratta di loro, dovrei contare almeno fino a mille, per non commettere un omicidio.
Oh, ma chi diavolo voglio prendere in giro?
« Vieni qua, bastardo! » grido, saltando sopra la sedia per poterlo raggiungere, ma, nel momento in cui sto per afferrargli la maglietta, Zack lo tira all'indietro, di conseguenza io cado in avanti.
Nonostante tutto, però, gli afferro la gamba, anche se Juliet sta dando di matto, mentre cerca di separarci. Mio padre, d'altronde, finge di non avere dei figli e di non aver visto niente. Come sempre, prende qualcosa da mangiare al volo, oppure fa colazione nel suo ufficio.
« Ragazzi, smettetela! Siete in ritardo per andare a scuola! » continua a gridare Juliet, abbassandosi sulle ginocchia per afferrarmi per le spalle e alzarmi su.
« Oh, Santo cielo! Avalon, non mordere la gamba di tuo fratello! Christopher, non tirare i capelli a tua sorella! Cristo santo, Zack, smettila di fare le foto e separali! » non appena sento la parola foto, lascio la gamba di mio fratello ed entrambi alziamo lo sguardo verso Zack, che sta davanti a noi con il cellulare in mano e un sorriso perfido sul viso.
« Oh no! » gridiamo, e sento soltanto la mia faccia a contatto con il pavimento freddo, rassegnandomi. Se c'è una cosa che odio di Zack, è il suo stupido vizio di fare le foto nei momenti meno opportuni.
E la maggior parte delle volte sono io il soggetto preferito delle sue maledette foto, perché ha abbastanza foto da ricattarmi finché non arriverò ai novant'anni, sempre se non muoio prima.
I gemelli mi mostrano il dito medio, beccandosi poi un ceffone da Juliet e sghignazzo. Mi alzo in piedi, sfregando una mano sui jeans, per togliere l'eventuale polvere, e poi vado di sopra, correndo su per le scale.
« Spero tu ti rompa una gamba! » grida Chris, e mi fermo in cima alle scale, girandomi verso di loro.
« E tu la testa, idiota! » sogghigno e poi gli mando un bacio volante.
« Niente violenza in questa casa! » grida Juliet ed entrambi sbuffano.
Vado nella mia stanza, afferro lo zaino, prendendo i libri di cui ne ho bisogno, e poi prendo dall'armadio un altro paio di jeans. Mi cambio in fretta, dopodiché afferro le mie converse nere - consumate, tra l'altro - e afferro la bretella dello zaino, posandomela su una spalla. Mi passo una mano tra i capelli, ormai abbastanza lunghi, visto che mi arrivano quasi al sedere, e sorrido al mio riflesso: « Andrà tutto bene. Sarà una giornata fantastica. » dico, convinta.
Prendo il cellulare, sorridendo al messaggio di Mandy, scritto non proprio correttamente, e alzo gli occhi al cielo.
So lo sforzo che fa Mandy ogni volta che deve mandarmi un messaggio, ma lo apprezzo. La sua dislessia non è sempre un problema per lei, però, sì, ci sono volte in cui si odia per questo. Nonostante ciò, le ho detto un sacco di volte di chiamarmi o mandarmi una nota vocale, se le viene più facile.
Però no, la mia migliore amica è testarda come un mulo. D'altronde, nonostante la sua dislessia, a scuola è davvero molto brava. Inoltre, se la cava a scrivere messaggi, grazie ad un'applicazione che le cambia il font, permettendole di distinguere meglio le lettere. Per il resto, Mandy è un genio.
Esco fuori di casa e vedo i miei due fratelli, mentre sono appoggiati alla macchina, nella stessa posizione: braccia incrociate al petto, sguardo omicida, gamba sinistra leggermente piegata.
« Che c'è? » borbotto, evitando i loro sguardi. Mi avvicino a loro e sto per aprire lo sportello, ma mi impediscono di compiere un'altra mossa.
« È l'ultima volta che ti diamo un passaggio. » dice serio, Zack.
« Sono vostra sorella! » grido, dandogli una spinta sul petto, per salire in macchina.
« Scusa, ma chi ti conosce? » dice Chris, indossando la sua solita finta espressione confusa. Perché devo avere io i fratelli più idioti? Perché non possono essere i soliti fratelli protettivi, come leggo spesso nei libri d'amore?
Anzi, sono la prima a scrivere storie d'amore con fratelli protettivi e affettuosi. Solo i miei mi prendono a calci, schiaffi e morsi. Fantastico, ho iniziato bene questa giornata.
In macchina resto in silenzio, con le braccia in grembo e l'espressione da suicidio sul viso, soprattutto perché i miei due fratelli cantano a squarciagola e penso di essere rimasta anche senza udito.
Appoggio la testa al finestrino e osservo il paesaggio, mentre ci allontaniamo. Oggi fa più caldo degli altri giorni, ma non sono quel genere di persona che, non appena la temperatura sale di qualche grado, andrebbe a scuola in pantaloncini corti, fino a mostrare le chiappe, e neanche con gonnelline orribili, come quelle che indossa Soraya, la ragazza più popolare della scuola aka ragazza con il cervello in putrefazione.
Non appena mio fratello parcheggia la macchina, esco alla velocità della luce, allontanandomi da loro.
E perché mai dovrei farlo? Beh, perché i miei amati fratelli amano mettermi in ridicolo anche a scuola. I fratelli Lively sono diventati abbastanza conosciuti, e non soltanto al liceo, ma si sono fatti conoscere dalle elementari.
Soprattutto per la volta in cui hanno dato fuoco ai capelli di una loro compagna, per sbaglio. Ma tutti sanno che sia una cazzata, visto che sono i figli del diavolo.
Do un'occhiata veloce a destra e sinistra, e poi proseguo dritto, non appena scorgo la figura minuta di Mandy, mentre alza la mano per farsi notare. Mi metto a correre verso di lei e la prendo subito a braccetto, allontanandoci immediatamente.
« Sei venuta con i gemelli? » mi chiede, sussurrando, anche se vorrebbe gridare e fare uno dei suoi soliti versi isterici.
« Sì, strano. Vero? Sono ancora intera. » bofonchio, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
« Ehm, Avalon, hai saputo l'ultima notizia? » mi chiede, quasi timorosa.
Giro lo sguardo di scatto verso di lei e mi acciglio di poco.
« No, cosa succede? » le domando, e si guarda intorno con sospetto, poi mi afferra la nuca avvicina la bocca al mio orecchio.
« Dicono che Julian Hamilton tornerà a scuola. » dice e sgrano gli occhi.
Julian Hamilton, coglione numero uno sulla mia lista di coglioni. Capitano della squadra di football, ha le ragazze ai suoi piedi, la popolarità non gli manca e se dovesse vedermi, finirà per staccarmi la testa dal collo perché, se per una settimana non è venuto a scuola, in un certo senso è anche per colpa mia.
Tecnicamente, Julian è stato obbligato a svolgere alcuni lavoretti sociali - fare volontariato- perché è stato accusato di aver provato a rubare una macchina, e, povera me, ho visto realmente cos'è successo e lui lo sa. Già, il povero Julian è innocente, ma è stato fortunato, perché grazie a suo padre, si è limitato a fare volontariato in una cittadina a circa due ore dal piccolo posto in cui abitiamo, Wildwood, un piccolo comune nello stato di New Jersey. Il problema è che, sarei potuta intervenire, ma non l'ho fatto. Mi trovavo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tornare a scuola verso la metà di marzo, non è una cosa bellissima. Insomma, questa situazione avrebbe potuto influenzare negativamente la sua situazione scolastica. Ma, per fortuna, è successo fuori scuola.
Comunque, in mia difesa penso che se lo sia meritato, perché Julian mi ha bucato le ruote della macchina per mesi. Non sono stata davvero così crudele.
Magari la smetterà di fare il cretino e mi lascerà in pace.
« Fantastico... Buon per lui. » fingo un sorriso e Mandy alza le sopracciglia, non credendo neanche lei alle mie parole.
« Julian è un cretino. Se l'è meritato. » ripeto « Comunque, stavo pensando di vendere una delle mie videocamere. Sai, penso che quelli del club fotografico potrebbero comprarla. » increspo le labbra, e ci dirigiamo verso l'entrata.
« Perché non metti un avviso sul blog della scuola? Secondo me non vedranno l'ora di acquistarla. Conoscendoti, le tue videocamere sono quasi nuove, quindi è un affare. » Mandy muove le sopracciglia, più contenta di me, e annuisco.
« Non penso sia davvero un'ottima idea, ora che ci penso...Non penso sia davvero legale fare una cosa del genere, potrei finire nei guai. »
« Oh, andiamo! Dammi il cellulare, ci penso io. So scrivere messaggi in codice, sai? Il preside neanche saprà a cosa ci riferiamo di preciso. » afferma, sfregando le mani e le passo il cellulare.
« Stai attenta a quello che scrivi, Mandy. » le dico, in tono serio. Le lascio il mio cellulare, mentre vado verso il mio armadietto. Mi fido di Mandy, non è la prima volta che le lascio il cellulare, anche perché non ho niente da nascondere.
Chissà, magari ci sarà realmente qualcuno che vorrà comprare la mia videocamera e così potrò mettere da parte i soldi.
Spero soltanto che Julian non faccia la sua apparizione troppo in fretta.
Ecco il primo capitolo della mia nuova storia, yee. 😂❤️ Spero abbia suscitato in voi un po' di curiosità. E spero che amiate anche questi personaggi 👀❤️
Fatemi sapere cosa ne pensate! Votate e commentate, alla prossima. ❤️
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