Capitolo 12


Sono in un ritardo tremendo. Questa volta sono sicura che Martelli mi ammazzerà sul serio e non posso certo giustificarmi dicendogli che in realtà ho fatto tardi per colpa di Alessio, perché mi ha baciata e io non riuscivo a staccarmi da lui. Non posso certo raccontare questa versione al mio capo dato che, si suppone, il suo vice sia sposato e in procinto di avere un figlio da una donna che non sono io. L'azienda versa già in cattive acque, se dovesse venire fuori la storia che uno dei piani alti della stessa ha una tresca con un'impiegata sottopagata mentre la moglie è incinta, sarebbe un disastro su tutta la linea.

«Eccoti. Ti stavo aspettando.»

Pietro mi accoglie a braccia incrociate davanti alla mia postazione, vederlo mi fa uno strano effetto. Mi sento in dovere di giustificarmi con lui. So che non abbiamo una relazione, ma mi ero imposta di provare a impegnarmi con lui e sono finita tra le braccia di un altro uomo.

Che casino!

«Ciao. Ehm, ho fatto un po' tardi ma non riuscivo a trovare le chiavi stamattina.»

Il mio tono tradisce le mie sicurezze e di fronte a quello sguardo di fuoco mi sento bruciare.

«Guarda che a me non interessa se fai tardi» ammicca «ho bisogno di te per una ricerca. Puoi aiutarmi?»

«Suppongo di sì ma...»

«Martelli ne è al corrente ed è d'accordo. L'unica nota dolente è che, purtroppo, non potremmo farlo durante le ore di lavoro. Qui la situazione finanziaria è un autentico disastro e devo assolutamente rimettere le cose a posto, non posso proprio dedicarmi ad altro.»

«Posso farlo da sola se mi dici di che si tratta.»

«È una cosa un po' delicata. Preferirei partecipare se non è un problema.»

«Suppongo di no. Be', okay.»

Perché ho come la sensazione di essermi messa in un bel guaio? Lo guardo allontanarsi mentre Marta inizia a fissarmi sospettosa. Sembra voglia dirmi qualcosa ma non ha il coraggio di parlare. È snervante.

«Che c'è?» le chiedo con forse troppo astio e lei per un attimo si limita a fissarmi in rigoroso silenzio.

«C'è qualcosa tra di voi?»

La sua curiosità mi mette in allarme. Perché in realtà non so davvero cosa risponderle. È vero che la sera in cui l'ho conosciuto, complice probabilmente l'alcol e il fatto che in quel momento rappresentava una distrazione da Alessio, ho provato una strana sensazione e ho creduto potesse essere la persona giusta per me, ma credo sia presto per definire il nostro un rapporto a tutti gli effetti.

In realtà  vorrei provare a costruire qualcosa con Pietro, ma, allo stesso tempo, vorrei che le cose restassero come sono. Complicazioni comprese. Alessio ha detto di amarmi e io sono più confusa che mai.

«Dal tempo che ci metti a rispondere alla mia domanda deduco che sì, tra di voi c'è qualcosa. Spiegami, perché non me lo hai detto? Sono o no la tua unica amica qui dentro?»

«Certo che lo sei! Se non te l'ho detto è solo perché, in questo momento, tra me e Pietro non c'è niente. O almeno, non ancora.»

Le faccio l'occhiolino e fingo di rispondere ad alcune e-mail pur di far cadere il discorso.

Non so cosa ci sia tra me e Pietro così come non so cosa ci sia tra me e Alessio. So solo che sia nella testa che nel cuore c'è un enorme e intrigato casino.

***

Rientro in casa in tempo per riuscire a prepararmi per la serata con Pietro. Ho promesso che ci saremmo incontrati alla caffetteria dell'altra volta per la famosa ricerca di cui mi ha parlato questa mattina.

Trovo Alessio a petto nudo intento a ingoiare una pastiglia e la visione manda in visibilio i miei ormoni. Non posso dimenticarlo se continua a stare qui.

«Ciao, ho qualcosa per te.»

Gli agito dei fogli davanti, ma lui mi fissa in maniera insolita.

«Un bacio?»

È fissato con i baci...

«No, nessun bacio oggi per te, ma ho tante belle e-mail da farti leggere.»

Scoppio a ridere ma smetto immediatamente non appena noto il suo sguardo fisso su di me. Non credo si aspettasse una risata da parte mia. Credo che volesse quel bacio.

Allunga la mano per prendere i fogli e così facendo si ritrova a sfiorare la mia. Tento di ignorare il tremolio e i brividi che sento e mi siedo accanto a lui sul divano. Guardo fisso davanti a me evitando di proposito di incrociare i suoi occhi.

«Come ti senti oggi?»

«Un po' meglio dopo la pastiglia, ma sento ancora dei forti dolori qui...»

Mi indica le labbra e lo sguardo malandrino che mi lancia mi fa sospirare.

«Non ci provare.»

«Grazie per esserci.»

Il suo sussurro è un'onda ghiacciata che mi risveglia all'improvviso. I polpastrelli che sfiorano il mio collo mi inchiodano sul posto. Devo andare, ma voglio restare. Devo dimenticarlo, ma non sono in grado di lasciarlo andare. Chiudo gli occhi, sospiro, cerco di concentrarmi su Pietro, sul suo viso, sul fatto che dovrò passare la serata con lui.

Mi asciugo una lacrima appena in tempo. Non voglio che Alessio capisca che sto male per lui. Non voglio dargli un motivo per trattenermi.

Mi alzo di scatto e mi rifugio in camera. Un urlo ovattato esce dalla mia bocca mentre abbraccio il cuscino.

Non sono pronta a lasciarlo.

Esco di fretta dopo aver indossato dei vestiti puliti. Sento il suo sguardo puntato addosso mentre infilo i sandali, ma non gli lascio il tempo per alcun commento.

«Io devo uscire.»  

Il mio tono è secco e conciso e prima che lui possa intervenire per fermarmi io sono già fuori.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top