Capitolo 3

[I NOMI SONO STATI CAMBIATI, VEDERE AVVISO]

Si scostò i capelli dal viso, il sudore li aveva fatti appiccicare alla fronte e le tempie. Il cuore le batteva forte nella cassa toracica e i muscoli erano caldi e dolenti. Aveva spinto decisamente troppo. Quell'allenamento le era pesato in modo particolare, si sentiva più stanca del solito. Però sapeva di non potersi permettere di essere stanca, non ne aveva il tempo. A breve ci sarebbero stati i campionati e non aveva nessuna intenzione di fallire come l'anno precedente. Aveva un obbiettivo e lo avrebbe raggiunto. Era determinata a combattere con le unghie e con i denti.

«Stablum, sputare i polmoni non è per niente elegante» Chrissy roteò gli occhi. Eccola lì, come al solito, Delia.

«Criticare tutto quello che respira lo è ancora meno» La fulminò con lo sguardo.

Delia era la rappresentazione dello stereotipo cinematografico del capo cheerleader: un'irritante ed egocentrica ragazzina, piena di sé e convinta di essere dieci metri sopra tutti. Se ne stava sempre seduta sugli spalti con le sue belle unghie smaltate che ticchettavano sullo schermo del suo cellulare mentre spettegolava via messaggi con le sue amichette. Patetica.

«Signorina, sei pregata di sparire. Non voglio distrazioni per le mie ragazze» Il tono intransigente dell'allenatrice lasciò scontenta la giovane ragazza pompom, che comunque non ebbe il coraggio di obbiettare.

Ginevra Charles era giovane, bella e dolcissima, ma sapeva come intimorire le persone con un solo sguardo e a quel punto non c'era santo che tenesse. Bisognava obbedire in silenzio.

«Non la sopporto quella snob» Chrissy sussurrò appena, ma l'udito di Ginevra era ottimo e la donna si lasciò scappare una risata.

«Vai pure a cambiarti, abbiamo finito per oggi»

Mentre lasciava il campo incrociò lo sguardo di Leroy e si sentì gelare nuovamente, proprio come la prima volta.

Si portò dietro la sensazione anche dopo la doccia. Continuava a pensare alle opzioni disponibili, a quale tra esse potesse essere il motivo che la spingesse a reagire così male alla vista di Leroy.

«È così bello» Una ragazza del primo anno sospirò sognante. Sì, okay, era bello. E allora? Quella scuola era piena di bei ragazzi. Leroy non era affatto speciale, se quello era l'unico criterio di valutazione.

«Secondo voi ce l'ha la ragazza?»

«Secondo me non gli interessa averne una» Tutti gli occhi furono puntati su Chrissy.

«Che cosa intendi?»

«Se ne sta sempre per i fatti suoi, raramente dialoga con qualcuno e ti guarda sempre come se volesse farti sparire dalla sua vista» Spiegò come se stesse puntualizzando l'ovvio. Non le importava molto di che cosa facesse Leroy, ma aveva notato il suo atteggiamento schivo. Era come se a lui non importasse di avere a che fare con degli esseri umani.

«Devi averlo guardato parecchio» Una novellina le rivolse un sorrisetto di complicità al quale Chrissy rispose con uno sarcastico.

«Mai quanto te, Leila» La ragazza diventò dello stesso colore della divisa che stava gettando dentro la sacca.

«Uno a zero per Stablum, come al solito» Cheryl le diede il cinque ridendo, poi raccolse dal pavimento la sacca.

Mentre camminava nel corridoio seminterrato, Chrissy rifletteva sugli errori compiuti durante l'allenamento e si accorse di aver gestito male il respiro e doveva anche aver appoggiato in modo scorretto il piede, perché ora che l'adrenalina era scemata completamente la caviglia le faceva male. Sperò di non essersi ferita gravemente, un infortunio era l'ultima cosa che le serviva. Non si sentiva ancora abbastanza in forma per la gara e, soprattutto, riprendersi da un incidente di quel tipo poteva richiedere più tempo del previsto. Un periodo di pausa così lungo poteva compromettere duramente le sue prestazioni fisiche. Decise che appena arrivata a casa avrebbe messo il ghiaccio e applicato la pomata antidolorifica, sperando che fosse sufficiente. Immersa nei suoi pensieri, fu risvegliata dal passaggio di Leroy al suo fianco. Il ragazzo si chinò appena e parlò.

«Ci vedremo spesso, Fatina» Chrissy spostò lo sguardo su di lui, ma il ragazzo le rivolse la sua miglior occhiata confusa, come se lei si fosse immaginata tutto quanto.

Fu così bravo che Chrissy dubitò delle proprie orecchie e per questo motivo si trattenne dal rispondergli.

***

Connel giocava con una ciocca di capelli della ragazza, la guardava dal basso mentre lei parlava. Gli piaceva guardarla, era sempre solare e allegra. Capitava raramente che fosse di cattivo umore o turbata.

«Continuo a pensare che tu sia pazza» Chrissy gli pizzicò il naso indispettita.

«Non sono pazza. Sono appassionata di atletica»

«E io che ho detto?»

«Sei proprio uno stupido gatto»

«Che vuol dire?»

«I gatti dormono, mangiano e sporcano la lettiera»

«Punto primo, non uso la lettiera» Alzò un dito, tenendo il conto di ciò che diceva. «Punto secondo, non dormo e basta. Punto terzo, tu non sai goderti i piaceri del sonno»

«Sei un idiota»

«E tu iper attiva»

«E tu un esperto rappresentante della pigrizia»

«E tu sei magnifica» Chrissy scosse la testa ridacchiando.

«Ah, sei pure bugiardo!» Stavolta fu Connel a scuotere la testa. La sua espressione diventò improvvisamente seria.

«Il giorno in cui ammetterai ciò che vali morirò di crepacuore per la sorpresa» La ragazza finse di stramazzargli addosso e poggiò la testa sul suo petto, coprendo con i propri capelli una buona parte della cassa toracica del ragazzo e la sua spalla destra.

«Continuo a pensare che tu sia troppo buono con me, micio» Connel non rispose, limitandosi ad accarezzarle i capelli e giocarvi di tanto in tanto.

«A scuola c'è un ragazzo nuovo» Chrissy parlò prima di riuscire a fermarsi.

«E...» Pronunciò la congiunzione come una domanda, mentre Chrissy rotolava al suo fianco e si alzava sui gomiti.

«E non so come sentirmi al riguardo» Giocherellò con un filo della coperta di Con.

«È carino?» Le rivolse uno sguardo inquisitorio e lei rise.

«Non è per questo che non so come sentirmi»

«Ho capito, è il ragazzo più bello del mondo» Si lasciò scappare un sospiro teatrale «Dopo me, ovviamente»

«Come sei modesto. Sì, è un bel ragazzo, se è quello che vuoi sapere a tutti i costi» La ragazza gli fece la linguaccia, per poi tornare seria. «In realtà è il suo comportamento a non convincermi. Si comporta in modo schivo, parla raramente con qualcuno, fulmina chiunque gli giri attorno con lo sguardo. A proposito, ha questi due occhi di ghia-»

«Mi preoccuperei se ne avesse di più» Connel scoppiò a ridere vedendo l'espressione di Chrissy. Sembrava essere sul punto di soffocarlo con il cuscino.

«Stavo dicendo, ha questi occhi di ghiaccio che mi paralizzano sul posto ogni volta che li incrocio»

«Aia, qui qualcuno si sta innamorando del nuovo arrivato»

«Non si tratta di questo, micio. Si tratta del fatto che non mi piace sentirmi così... come se lui avesse qualcosa di speciale in grado di bloccarmi»

«Magari è uno stregone»

«Non viviamo dentro Once upon a time, micio»

«Scherzi a parte, non ci sarebbe nulla di male se lui ti piacesse. Voi ragazze avete questa cosa per i ragazzi tenebrosi e solitari che proprio non capisco»

«Lo dici come se ci piacesse uccidere cuccioli»

«Be', non uccidete forse il cuore di timidi e teneri bravi ragazzi innamorati persi di voi, che però vengono surclassati dal biondino strafigo di turno?»

«Devo ricordati che hai spezzato il cuore a Cheryl due anni fa? Quella ragazza è un cupcake alla fragola che cammina»

«Non cambiare discorso signorina»

«Non mi piace Leroy. Non ci ho neanche mai parlato. E non è nemmeno tutta questa specialità» Alla pronuncia di quel nome, Connel sentì il sangue gelarsi nelle vene. Quante probabilità che si trattasse di quel Leroy c'erano?

«Raccontami di questo Leroy. Fisicamente»

«Da quando ti interessi ai novellini delle superiori? Credevo avessi chiuso questo capitolo della tua vita»

«Obiezione, vostro onore. Io mi sto semplicemente interessando dei tuoi gusti personali e voglio capire cosa potrebbe essere che ti mette a disagio con lui»

«Allora... Leroy è alto, imponente direi, ha la pelle molto chiara. Gli occhi azzurri così brillanti che sembrano due fari. Ha i capelli biondi e il piercing al labbro. Si veste sempre di nero» Connel fece fatica a non tossire come se gli fosse andato un cavallo di traverso. Era proprio quel Leroy.

«Magari ti intimorisce la sua altezza»

«Micio, ho a che fare con la tua altezza da qualcosa come tre anni. Non è quello il problema» Connel non rispose. Rimase in silenzio per un po', aveva un'espressione quasi tetra, come se lei gli avesse appena confessato un omicidio e lui stesse meditando se chiamare la polizia o scappare dalla paura.

«Tutto okay, micio?»

«Mh?» Sbatté le palpebre e la guardò.

«C'è qualcosa che non va?»

«No, no. Stavo solo pensano che non dovresti farti tutti questi problemi. Si tratta solo di un ragazzo come mille altri, lascialo perdere. Hai altro a cui pensare» Le accarezzò la guancia e abbozzò un sorriso. «Oggi come sta?»

«Oggi? Ha mangiato un po' di zuppa per pranzo, ha scambiato qualche parola al telefono con una ex collega. Adesso è con papà»

«Vieni qui» Si mise a sedere, poi allargò le braccia facendole cenno di abbracciarlo. Chrissy nascose il viso nel collo di Connel e si raggomitolò contro il suo torace. Tra le sue braccia sembrava così piccola e fragile. Connel posò il mento sulla sua testa e dondolò sul posto, cercando di cullarla.

Il profumo di Connel rimasto incastrato tra le fibre della sua felpa fu l'unica cosa che l'aiutò ad arrivare a fine serata senza un crollo emotivo. Quando era tornata a casa, aveva scoperto che l'apparente giorno meno no di sua madre si era trasformato in un nerissimo giorno no e si era chiusa in se stessa. Di nuovo. Aveva trovato suo padre seduto sul divano con lo sguardo fisso sulla foto del loro matrimonio, su quel sorriso sincero e pieno di vita della donna di cui si era innamorato a vent'anni e che aveva sposato a ventiquattro. Chrissy lo aveva abbracciato, per poi chiudersi nel silenzio della propria camera. Si era addormentata ascoltando a ripetizione una nota audio in cui sua madre le diceva ti voglio bene. Sulle sue guance due lacrime solitarie.

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CIAUUUUUU! Il terzo capitolo è servito! Spero sia di vostro gradimento. Come al solito, non esitate a scrivere qui sotto un commento e una critica nel caso in cui ce ne sia bisogno. Ovviamente, se voleste lasciare una stellina ⭐ siete liberi di farlo.

[Se trovate le parole attaccate mi scuso, wattpad mi sta dando un sacco di problemi]

Un bacio,

Frael✍

Il mio twitter: FrancyAngelFire

Instagram: justonyxandopal / chasing.airplanes 

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