Tortuga
Tortuga era uno di quei luoghi che Marinette non aveva mai visto.
Anche se era stata solo in due porti finora, di cui il secondo non era stata l'esperienza più piacevole... non con quelle strane donne che cercavano di portare Chat lontano da lei, o con ubriachi puzzolenti che finivano con le lingue tagliate.
Ma oltre a questi incidenti, era accogliente e piacevole e, osava aggiungere, confortevole; però questo posto, Tortuga, le dava i brividi.
Il porto era ben illuminato, ma sentiva come se delle ombre erano attorno a loro erano pronte a saltare fuori in qualsiasi momento.
E mentre la gioia e lo stato di euforia delle persone poteva essere piacevole in qualsiasi altro giorno, Marinette non si sentiva a suo agio in quel momento.
In più, le strade erano puzzavano! Che cosa non andava nella pulizia?
Tutti sanno quali malattie possono essere causate dalla sporcizia.
Chat non sembrava passarsela meglio: mentre stavano camminando lungo le strade, mantenendosi vicini l'uno all'altro e tenendosi per mano, Marinette avrebbe giurato che lo sentì imprecare e dire qualcosa su quanto odiava Tortuga.
Con tutto lo sporco per terra, la ragazza decise che avrebbe fatto meglio a scegliere un abito che terminava sopra le caviglie.
Si guardò intorno, notando tutte le stranezze messe in vendita presso gli stand dei mercanti: pesce, alcool, una varietà di strumenti, armi, ma notò anche veleni e alcuni, piuttosto strani, arti di animali.
Istintivamente, si appiccicò al corpo di Chat.
Il marito avvolse un braccio intorno a lei e le strinse la spalla, confortandola.
Interrompendo improvvisamente quella dolce stretta, il pirata si fece da parte per liberare la strada per gli altri escursionisti, mentre la trainò tenendole la mano.
Alzando le mani, le baciò le nocche e la guardò. «Marinette. –sospirò.– Hai pensato riguardo al...?»
«La mia risposta è sempre no.» dichiarò con fermezza.
Guardandola con esasperazione, Marinette scosse la testa.
«Lascia perdere, Chat. L'ho già detto prima e lo ripeto: io non me ne vado.»
«Ma è la tua unica possibilità di sopravvivere, se questo non funziona. Io non voglio che tu muoia.»
Marinette alzò gli occhi, ma mentre parlava la sua voce era dolce. «Ho vissuto per quasi centosessantuno anni, centosessanta senza di te, e ci siamo appena trovati l'un l'altro. Cosa vuoi che faccia, Chat? Lasciarti morire per andarmene e nascondermi nelle profondità del mare per un altro secolo sperando di incontrarci di nuovo? Col cavolo che ti lascio.» Lei strinse le mani con forza e guardò dritto nei suoi occhi verdi appena disse: «Se andiamo, andiamo insieme.»
Chat la restituì lo sguardo, evidentemente non molto d'accordo con la sua idea, ma, allo stesso tempo, il suo cuore cominciò a battere più veloce alle sue parole.
Lui non la meritava.
Dandole un lungo bacio sulla fronte, Chat strinse le mani.
L'avrebbero fatto insieme.
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"The shark's fang" era una delle migliori taverne di Tortuga, e si sapeva che era la taverna che il Gatto Nero dei sette mari ed il suo equipaggio frequentavano.
Così, non fu una sorpresa che le uniche persone all'interno di essa erano chi lavorava ed i pirati.
Il chiacchiericcio era vivace e tutti sembravano felici mentre bevevano, soprattutto Nino; ognuno cadde in un silenzio tombale non appena apparse Chat Noir.
«Lasciateci da soli.» ordinò, e gli operai uscirono immediatamente dalla porta sul retro.
Un gruppo di donne, che erano rimaste in agguato dietro un angolo, si scambiarono un'occhiata, non realmente desiderose di andarsene quando non avevano avuto alcuna possibilità di lavorare quella notte.
Max tirò fuori un sacchetto di monete e lo gettò perso di loro, poi fece cenno di uscire.
Il capitano non sembrava molto paziente al momento.
Chat non fu per nulla sorpreso quando tutto quello che doveva fare era dire una minima cosa per convincere la gente ad ascoltarlo; la sua reputazione di pirata assetato di sangue aiutava di certo.
Reindirizzando la sua attenzione alla folla nel pub, dichiarò semplicemente: «Ho una notizia per tutti voi. Riguarda Mar– la sirena.»
Quella parola non gli andava per nulla a genio, ma per quanto lo riguardava, solo lui e Nino conoscevano il nome di Marinette, e non aveva la ben che minima intenzione di dirlo a tutti senza il suo permesso.
«Hai trovato un acquirente?» chiese Max, rompendo il silenzio e, a giudicare dal suo tono, Chat capì che era deluso.
Aveva preso l'abitudine di parlare con Marinette sulla vita sotto il mare e delle sirene in generale; era uno di quelli che, osò dire, aveva stretto amicizia con Marinette abbastanza velocemente.
«No.» Chat scosse la testa. «C'è un problema: lei non è del tutto una sirena.»
I sussurri di sorpresa ed il chiacchiere tra l'equipaggio si spense appena Chat tese la mano.
Marinette entrò attraverso la porta, tenendo la mano del marito e salutando timidamente l'equipaggio.
«E, francamente, nessuno la venderà finché sarò in vita.»
Ci fu un silenzio tombale per alcuni momenti molto tesi.
E poi, l'intera stanza esplose in grida di tutti i tipi.
«Lei ha le gambe!»
«Come cazzo fa ad avere le gambe?»
«Lahiffe, hai bevuto di nuovo il mio drink?»
«Beh, io preferisco così, sapete, lei è una bella ragazza ed una grande cantante.»
«Le storie sono vere! Lo sapevo! Prendi questo Max!»
Max si alzò sul tavolo. «Devi dirmi di più su questo fenomeno!»
«Quindi è così che l'hai scopata! Non posso credere che abbiamo perso le scommesse.»
Chat sollevò un sopracciglio. «Sono contento di conoscere le tue priorità, Le Chien.»
«Aspetta un secondo.»
I penetranti occhi verdi di Chat si fermarono sulla persona che parlò: se ricordava bene, il suo nome era Claude.
«Suppongo che abbia qualcosa da dire.» disse Chat con noncuranza, i suoi occhi guardando oltre le facce degli altri.
A prima vista, quest'uomo sembrava l'unico veramente infastidito.
«Ci sta dicendo che non ha intenzione di vendere la nostra più grande pesca mai fatta in modo da poter soddisfare il vostro cazzo?»
Marinette sentì Chat ringhiare.
«Non se ne parla di non ottenere alcuna moneta per la coda di quella fanciulla di mare.»
Un coro di altre voci facevano capire il loro disaccordo ed un'ondata improvvisa di tensione investì la folla.
C'erano piccoli dettagli che Marinette notò: il modo in cui i muscoli della schiena di Kim si tesero; il modo in cui Max portò la mano alla tasca con esitazione; Nino che mise la bottiglia sul tavolo, le dita aggancio pericolosamente strette intorno ad essa.
La presa di Marinette si fece più stretta intorno alla mano di Chat.
Lui restituì il gesto, ma i suoi occhi erano concentrati sul suo equipaggio; poi le labbra si arricciarono in un sorriso, ma non era nessuno di quelli che la corvina aveva visto prima.
Non era giocoso, o appassionato o divertito.
Era, piuttosto, micidiale con solo un piccolo accenno di scherno.
Marinette ammirò quanto bene seppe nascondere la sua agitazione ed i sentimenti interiori.
«Signori, cerchiamo di risolvere, va bene?» I suoi occhi scivolarono verso Alix, che già prese la sua pistola. «Non premere il grilletto Kubdel, non ce n'è bisogno. Certamente, spero il mio equipaggio non sia abbastanza barbaro da colmare questa bella taverna di sangue. Sappiamo tutti quanto sia difficile da pulire.»
Fece un paio di passi in avanti con disinvoltura, ma Marinette notò si posizionò di fronte a lei.
I suoi occhi azzurri si spostarono dal suo corpo all'equipaggio davanti a lei.
La tensione era palpabile con mano.
«Claude, sembra che hai qualcosa in più da dire riguardo a questo. E date le nostre opinioni divergenti, sono sicuro che possiamo risolverlo fuori ed in modo corretto, con un duello.» La mano destra andò sull'elsa della sua spada, sfidandola. «Con te e tutti gli altri che vogliono risolvere la questione.»
Il pirata impallidì notevolmente, mentre gli altri si diedero un semplice scambio di sguardi.
Nessuno era mai uscito vivo da un duello con spada contro il capitano Chat Noir.
Costui era l'uomo che aveva ucciso un Ammiraglio della Marina reale quando aveva soltanto quattordici anni e altri tre durante i suoi anni di pirateria.
Le spalle di Claude caddero, considerando le sue opzioni: non era una buona idea.
«Sai,» la voce di Max ruppe il silenzio. «per ironia della sorte, sin dal momento che è con noi il nostro successo contro le navi commerciali è aumentato notevolmente, per non parlare del fatto che abbiamo avuto alcuni delle nostri migliori catture durante questo periodo di tempo. Se il denaro e la vostra preoccupazione principale, direi che è meglio tenerla con noi, dato che sembra che ci porti buona fortuna.»
Marinette sorrise a Max da sopra la spalla di Chat.
Lo ringrazierà più tardi, e forse gli avrebbe detto di più sulla vita marina.
«Kante, apprezzo i punti sulle i, ma per favore, se Claude vuole mantenere la sua strada su questo argomento è benvenuto a farlo.»
Chat guardò il pirata in attesa di risposta.
L'altro deglutì. «Va tutto bene, capitano. Mi limiterò a sedermi.» Perché non era abbastanza folle per iniziare un duello con l'uomo che aveva duellato contro il pirata più spaventoso dei sette mari a diciannove anni e l'aveva sconfitto.
Aveva un po' di paura.
«Così sia, allora. Qualcun altro?» Si guardò intorno in attesa tra la folla.
Le voci in opposizione, semplicemente, evitarono il suo sguardo.
«Siamo apposto, allora. Qualcuno ha qualcosa da aggiungere?»
«Sì.» Con sorpresa di tutti, Nino salì sul tavolo e prese un sorso dalla sua bottiglia. «Finalmente tutti questi stronzi condivideranno il mio stesso dolore provato per le loro stronzate romantiche! D'ora in poi, anche tutti voi dovrete sentirli scopare e perdere il sonno! Cazzo, finalmente non sarò il solo ad avere a che fare con tutto questo.»
Il coro di risate riempì la stanza alle buffonate di Nino, senza alcuna sorpresa, nel conoscerlo, nel vederlo già seduto.
«Portate più rum!» urlò di nuovo Nino, sperando che almeno uno dei lavoratori della taverna avrebbe potuto sentirlo; poi agitò la mano verso Marinette: «Vieni qui sorella, sono in vena di cantare.»
La ragazza rise di gioia; dando al marito un veloce bacio, si precipitò in mezzo alla folla e cominciò a cantare con Nino.
Chat guardò l'intera scena e sospirò di sollievo.
Era andato addirittura meglio di quanto avesse mai sperato.
Vedendo Marinette fargli il gesto per raggiungere tutti, si unì alla festa.
Forse, la fortuna era dalla sua parte, dopo tutto.
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Finalmente ha aggiornato *^*
Mi mancava un sacco questa fic e controllavo tutti i giorni il profilo dell'autrice in caso di aggiornamento... Such a stalker XD
Nino mi fa morire ogni volta, giuro!
Comunque, credo che dal prossimo inizieranno le cose... gravi? O almeno, da quanto ho capito e dedotto LOL
Beh, al prossimo aggiornamento ^^
FrancescaAbeni
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