«Gira la vela maestra a ovest!» gridò Chat Noir al suo equipaggio mentre saliva fino al ponte.
«Ehi, Noir, sei sicuro che dovremmo prendere la via più lunga?» chiese Kim, virando leggermente il timone.
Il capitano gli diede uno sguardo severo. «Se hai voglia di scontarti nelle navi della marina reale, fai pure. Voglio un po' di pace, per una volta.»
«Lo so, ma...» l'altro pirata lasciò la frase in sospeso, prima di spostare lo sguardo verso il ponte principale.

Chat incrociò le braccia, i suoi occhi si mossero verso l'orizzonte.

C'era qualcosa che non andava.

Non c'erano nuvole scure, né nessuna nave in vista.

Il vento, anche se aveva cambiato la sua direzione, non era molto forte.

Per chiunque altro poteva essere una preoccupazione inutile, ma Chat lo sapeva.

Aveva sempre avuto una sorta di sesto senso, ed era terribilmente predominante quando si trattava del mare.

Sua madre scherzava sul fatto che, in una vita passata, avrebbe potuto essere un polipo o un delfino, e quindi spiegava il suo amore ed il magnetismo verso il mare.

Non ci aveva mai dato troppo peso.

Era solo una strana sensazione che lo assaliva ogni volta che stava per accadere qualcosa, ed era proprio il fatto che il suo intestino urlava che c'era qualcosa che non andava, che non ordinò il cambio di rotta.

Con un sospiro, si voltò solo per notare Nino sul ponte di poppa con uno sguardo inquietante sul suo volto.

«Lahiffe, che diavolo ci fai lì?» domandò il pirata.
Nino sbatté le palpebre, fermandosi con la forchetta alla bocca. «Che diavolo ti sembra? Sto mangiando una patata.»

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Chat entrò nella cabina con un sospiro.

Aveva bisogno di ideare un altro percorso per ogni evenienza; Max gli fornì un inventario delle loro forniture e...

Il capitano sorrise quando il suo sguardo cadde sul letto, dove Marinette allargò le braccia dopo aver messo da parte il libro che stava leggendo.

Mantenendo il sorriso, Chat si avvicinò a lei e la lasciò avvolgere le braccia intorno al collo e strofinarsi contro di esso.

Era un'abitudine che aveva sviluppato in questi ultimi giorni, dopo averla sorpresa a rotolarsi nel letto con il naso in una delle sue camicie.

Era di gran lunga una delle cose più carine che avesse mai visto.

Quando finalmente si rese conto che il suo capitano era nella stanza, sollevò la camicia per coprire la maggior parte del suo volto, anche i suoi occhi.

Eppure, Chat, poteva vedere le guance divenire più rosa.

«Mi piace il tuo profumo.» mormorò lei, sbirciando leggermente e guardandolo.
«Allora posso darti la mia bottiglia di colonia.»
Marinette abbassò la camicia e mise il broncio. «Ma non è la stessa cosa.»
«Tesoro, è quello che uso per far sì che profumi così.»
Marinette lo abbracciò infastidita e gli tirò la camicia dritta in faccia. «Non è il tuo profumo.» si lamentò prima di allargare le braccia.

Chat tolse la camicia dalla faccia e sbatté le palpebre a ciò che aveva davanti.

Poi, con un sorriso, la abbracciò.

Marinette si strofinò nel suo collo, inspirando profondamente prima di rilasciare il fiato.

Il ragazzo tenne le braccia intorno a lei per qualche minuto; lo rendeva calmo, restare tra le braccia di Marinette.

Quando finalmente decise di allontanarsi, a malincuore, Marinette emise un suono terribilmente simile ad un ringhio.

Strinse la presa su di lui.

Chat sorrise, accarezzandole la schiena.

«Adoro davvero tanto il tuo profumo.» mormorò lei, strofinandosi nel suo collo.

Chat venne riportato alla realtà da Marinette, che ruppe l'abbraccio e gli sorrise.

«Credo di aver fatto progressi con la mia lettura! Ora capisco molto meglio le lettere.» sorrise mentre il ragazzo le accarezzò i capelli.
«Sono felice di sentirlo, principessa.»
«Oh, e devo fartelo vedere! Uno di questi libri è su di te.» ridacchiò.

Chat alzò un sopracciglio.

Su di lui?

Non ricordava che avesse un'enciclopedia sui pirati; a meno che ne sia mai stata scritta una.

Forse era un libro? Con un personaggio che gli somigliava.

«Vuoi che te lo mostri?»
«Certo.» scrollò le spalle.

Era davvero curioso ora; non era possibile che il libro fosse su di lui, e si chiese cosa le faceva pensare così.

La ragazza prese il libro che aveva lasciato accanto cuscino e glielo mostrò.

Chat aggrottò la fronte.

Un libro di poesie?

Lo riconobbe per le brevi poesie che erano scritte.

Era una lettura facile, anche se non ha mai avuto il tempo di finirlo.

«Non è tutto su di te, ma c'è solo una piccola parte. Lasciamela trovare.» La lingua sporgeva mentre cercava tra le pagine. «Ecco qui!»

Marinette si schiarì la gola e cominciò a leggere. «Un ragazzo con il cuore come un mosaico / di cui pezzi in frantumi scintillavano d'oro / alla luce del sole, e tu / lo tieni tra le mani, / pregando non non farlo cadere.»
Chat sbatté le palpebre, prima di guardarla con cipiglio. «Cosa ti fa pensare che si tratta di me?»

Con sua sorpresa, la corvina ridacchiò.

Poi, lei prese il mento girandogli delicatamente la testa verso di lei.

«È carino..» Vedendo che il suo cipiglio non sparì, continuò: «Il fatto che pensi che puoi nasconderlo da me.» Lei gli sorrise toccandogli la punta del naso con l'indice. «Puoi riuscire a nasconderlo da tutti gli altri, ma onestamente, Chat, è impossibile nascondere la propria anima ad una sirena. E soprattutto a me.»
«Io...»

Lei gli mise un dito sulle labbra, zittendolo.

«Non so che cos'ha distrutto la tua anima in questo modo, ma non devi dirmelo ora. Torna alle tue mappe.»

Marinette si voltò, spostandosi per mettere il libro sullo scaffale quando un paio di forti braccia la avvolsero, facendo premere la schiena contro il suo petto.

«Grazie, Marinette.»

Il suo passato non era una cosa di cui gli piaceva parlare.

O pensare.

Lei prese una delle sue mani e posò un bacio sulle nocche in un gesto rassicurante.

Se lei si fosse voltata, avrebbe visto un capitano il cui volto era diventato ridicolmente rosso.

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Più i capitoli passano più questi due sono tenerissimi! *^*

Scusate se non ho aggiornato prima, ma la Wi-Fi rompe ^^'

A sabato :D

FrancescaAbeni