Lace and Ruffles
Nota della traduttrice: C'è un sin da metà del capitolo fino alla fine (dalla seconda linea tratteggiata), se vi dà fastidio non leggete, grazie :3
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Se il furto non fosse stato l'unico modo per sostenersi, Nino potrebbe essere quasi dispiaciuto per tutte quelle navi di mercanti.
Il capitano Noir era inarrestabile, ultimamente; forse il buon umore aveva influenzato positivamente il suo desiderio di navi da saccheggiare.
Da quando aveva fatto pace con la corvina –due settimane fa– era sempre di buon umore.
Nino non era sicuro se doveva essere grato o no a quella sirena.
Certo, si è sbarazzato dei lamenti e delle tristi poesie smielate del suo amico di circa un mese fa, ma Marinette e Chat facevano sesso quasi ogni fottuta notte!
Francamente, il nostromo stava perdendo il sonno, e nemmeno i tappi per le orecchie riuscivano a fermare del tutto il rumore ed ogni volta che Nino faceva una battuta sulla loro notte, il capitano sembrava avere la necessità di minacciarlo di gettarlo in mare.
Ma quella volta era davvero strano...
Guardandosi intorno dal resto dell'equipaggio, occupato a portare il bottino sotto il ponte, Nino beccò il suo capitano con un mucchio di abiti e altri capi d'abbigliamento scendere per le scale, con un sorriso maniacale sul volto.
Il nostromo scosse la testa.
Non sarebbe andato a dormire comunque.
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«Oh, principessa!» disse Chat con voce cantilenante una volta entrato in cabina. «Ho qualcosa di speciale per te oggi.»
«Chat.» sospirò la ragazza tra l'esasperazione ed il lusinghiero, guardando il pirata depositare il mucchio di abiti, insieme ad altre cose, sul lato del letto. «Se continui così il tuo armadio sarà riempito più dai miei vestiti piuttosto che dai tuoi.»
«Mi sta bene. Guarda, ti ho preso qualcosa di speciale.»
Marinette lasciò la collana di perle trovata tra gli abiti e rivolse la sua attenzione al biondo, che teneva in mano un tipo di indumento che non aveva mai visto prima.
La bocca della corvina formò una sorta di cerchio per la sorpresa, mentre guardava con curiosità.
Notò un sacco di fronzoli ed un po' di pizzo, ma lei non era ancora sicura di cosa fosse: non aveva l'aspetto di un vestito.
Alzando la mano, tracciò le dita sopra il volant; erano morbido come gli altri abiti che aveva indossato, se non più morbido.
«Cos'è?» domandò, guardando il ragazzo.
«Di solito è ciò che si dovrebbe indossare sotto un vestito.» spiegò e la corvina inclinò la testa, chiedendo se poteva provarlo. «Ovviamente.»
Marinette balzò in piedi, sfilandosi la camicia che indossava e prendendo i nuovi vestiti dalle mani del capitano, solo per interrompersi bruscamente e rendendosi conto che, effettivamente, non aveva idea di come si indossavano.
Si voltò verso Chat con uno sguardo imbarazzato.
Lui sbuffò e la aiutò metterlo.
«Questo si chiama un corsetto.» spiegò mentre legava i nastri dietro la schiena.
Era un indumento complicato, se doveva essere onesta.
Le mutandine erano molto più semplici, infatti le indossò con facilità.
L'unica cosa che restava erano due pezzi di pizzo della stessa bella tonalità di blu delle mutandine, ma Marinette non aveva la minima idea di dove e come avrebbero dovuto essere indossati.
«Queste sono delle calze. Siediti.»
La ragazza, mentre si sedeva sulla sedia accanto alla scrivania del capitano, alzò un sopracciglio.
Chat si inginocchiò di fronte a lei e le alzò la gamba destra, la calza di pizzo blu, per poi legarla con un nastro rosa sulla sua coscia.
«Fatto.» annunciò una volta fatto lo stesso con la gamba sinistra.
Con un grande sorriso sul volto, Marinette corse allo specchio accanto all'armadio, facendo cadere il pirata col sedere a terra.
«È così bello!» esclamò la sirena, girandosi lentamente per analizzare con cura i suoi nuovi vestiti.
Poteva essere parecchio curiosa per quanto riguardava gli uomini, ma aveva sviluppato un certo interesse nei confronti dell'abbigliamento.
Era affascinata dai tessuti, dai colori, dai piccoli dettagli sulle maniche e intorno ai collari e le molte forme cucite nel tessuto.
Questa volta, non era diversa.
Mentre il corsetto sembrava un po' troppo stretto per i suoi gusti, era allo stesso molto bella, decorata con pizzo ed un bel fiocco tra i seni.
Le mutandine erano molto più confortevoli e le calze la facevano sentire come se stesse galleggiando.
Era una bella combinazione, secondo lei: rosa pastello, blu e lavanda; ma c'era ancora qualcosa che la preoccupava.
«Questo dovrebbe essere indossato sotto un vestito?» chiese, chiaramente infastidita. «Ma è così bello! Perché qualcuno dovrebbe coprirlo?»
«Perché sono considerati impropri da mostrare.» rispose il biondo.
«Beh, non me ne importa nulla di ciò che è corretto e di ciò che non lo è.» sbuffò stringendosi alle spalle. «Come si toglie?»
Le sue mani vagavano sul corsetto; non aveva prestato molta attenzione quando il capitano l'aveva aiutata ad indossarlo.
«Non toglierlo.» disse, mettendosi dietro alla sirena e avvolgendo le braccia intorno a lei. «Possiamo comunque fare qualcosa.»
Marinette rimase a bocca aperta, sentendo la sua mano scivolare dentro le mutandine.
Non era sicura se avesse mai smesso di godere alla sensazione delle dita del capitano che tracciavano cerchi sulla sua pelle o che le accarezzavano la carne sensibile.
Si sentiva così bene.
Marinette emise un gemito.
«Peccato che debba andare a controllare l'inventario.»
La ragazza grugnì indignata appena Chat si allontanò da lei.
"Quel compiaciuto, subdolo, dannato... Uhg! Se pensa di potermi lasciare così e farla franca ha sbagliato di grosso."
Il capitano sembrava sorpreso quando Marinette saltò di fronte a lui, bloccando la porta.
Deglutì appena un ghigno subdolo comparve sul bel volto della sirena.
Non aveva mai visto la sua espressione così... così malvagia.
Non fino ad ora.
Era quasi divertente, come lui –tra tutte le persone– si sentiva come un animale braccato.
Marinette cominciò a camminare verso di lui a passo lento e con le mani dietro la schiena, sembrando innocente come sempre.
Chat iniziato a fare qualche passo indietro, fino a quando scivolò sulla camicia che la ragazza si era tolta in precedenza.
Era proprio fortunato...
Il suo respiro si bloccò non appena la sirena si inginocchiò e gattonò fino a raggiungerlo.
Quello sguardo subdolo le donava parecchio nel mentre che si chinò sul suo viso e iniziò succhiargli il labbro inferiore.
«Tu pensi di essere l'unico che può giocare?» domandò, la sua voce ridotta a poco più di un sussurro. «Ed è qui che ti sbagli, mio capitano.»
Dandogli un ultimo sorriso, fece qualche passo indietro, fino a quando il suo viso era allo stesso livello del suo cavallo.
Chat si morse le labbra per non gemere appena lei mise la mano sulla sua erezione.
Alzando lo sguardo verso di lui, la corvina ridacchiò. «Guarda, guarda. Sembra che io non sono l'unica ad avere effetti.»
Il suo respiro si fermò ancora appena Marinette gli slacciò i pantaloni, lasciando libera la sua erezione. «Principessa, non c'è bisogno di...»
«Stai tranquillo.» lo rimproverò lei, avvolgendo le mani delicatamente intorno al suo membro. «Tu mi baci lì in basso tutto il tempo, non vedo perché io non possa restituire il favore.»
Il pirata aveva problemi a respirare: Marinette si era limitata ad avvolgere le mani intorno a lui ed era già troppo da gestire.
Chat teneva gli occhi fissi sulla ragazza, mentre guardava il suo membro con una piccola smorfia e gli occhi socchiusi.
Era possibile essere così carina appena prima di succhiare un cazzo?
A quanto pare, lei poteva.
Il capitano Noir iniziò a pensare a quando la corvina sembrava adorabile durante parecchie situazioni improbabili, ma ogni pensiero coerente andò dritto all'inferno appena si sentì avvolgere dal calore.
Si lamentava ad alta voce ogni volta che la lingua di Marinette faceva su e giù sulla sua pelle.
Guardando di nuovo verso di lei, si sentiva di nuovo senza fiato: aveva gli occhi chiusi e l'espressione concentrata, mentre la sua testa andava dall'alto verso il basso, lungo la sua erezione.
Marinette aprì un occhio, guardando il ragazzo, ovviamente, volendo controllare la sua reazione.
Sorrise contro la sua pelle una volta notati i suoi occhi annebbiati e la bava.
Cavolo, stava sbavando.
Che cazzo stava succedendo?
La corvina si stava divertendo un sacco a giocare con lui, e, in tutta onestà, non le dispiaceva essere il suo giocattolo.
Chat teneva la bocca aperta, riempiendo la cabina di piccoli gemiti gutturali insieme ai rumori di lei che succhiava la sua erezione.
Pensava di essere spacciato quando iniziò a massaggiargli i testicoli, ma no, non era affatto vero.
Fu quando Marinette lo guardò con i suoi splendidi occhi azzurri ed il desiderio che trasmetteva che lo fecero venire.
Marinette ingoiò tutto senza pensarci due volte, prima di dargli una leccata finale e mettere il suo membro nei pantaloni.
Spostandosi verso l'alto, raggiungendo il suo viso, ancora una volta, gli diede un casto bacio sulle labbra, poi, in tono più compiaciuto possibile, disse: «Credo che tu abbia un inventario da controllare.»
La ragazza non poté far altro che ridere, guardando il suo capitano gemere ad alta voce mentre restava disteso sul pavimento, pensando che quella donna l'avrebbe sicuramente ucciso.
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A chi è arrivato fino in fondo: congratulazioni, siete resistiti alle torture di Marinette🌚
A proposito di sin... ce n'è una anche nel prossimo capitolo😏🌚
Dio quanto amo questa fic...
Al giovedì🌚
FrancescaAbeni
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