Green eyes
N.B. Per favore: leggete prima la descrizione della storia, grazie ^^
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Alya aveva sempre descritto Marinette come "la sirena più curiosa che avesse mai visto nei sette mari ".
La corvina aveva la propria opinione a riguardo e la principale era il fatto che, essere curiosi, non era poi così grave; c'erano cose più brutte, ma provate a dirlo ad Alya, o a Tikki.
Ma chiunque avesse vissuto per più di centosessanta anni senza aver mai visto un essere umano si sarebbe fatto delle domande sull'argomento, e nuotare così vicino alla superficie durante il giorno era la mossa meno cauta da fare, ma la curiosità stava uccidendo la ragazza.
Lei non voleva vedere un essere umano per la prima volta se poi avrebbe dovuto ucciderlo.
Marinette alzò gli occhi per la meraviglia: riusciva a vedere il fondo scuro di una nave e, anche in lontananza, riusciva a sentire i rumori provenienti da bordo.
La giovane sirena si morse il labbro: questo doveva essere una specie di scherzo del destino.
Sarebbe bastato uno sguardo.
Non sarebbe successo niente se avesse dato solo una piccola sbirciata, giusto?
Marinette nuotò verso l'alto, fino a quando la sua testa era fuori dall'acqua per avere una migliore visione del battello.
La nave sembrava davvero grande, ma non possedeva abbastanza conoscenze per poterla mettere a confronto con qualunque altra imbarcazione, tranne che per i relitti sul fondo del mare.
Ciò che attirò la sua attenzione, invece, fu un movimento da una finestra aperta.
Non aveva certamente l'intenzione di perdere l'occasione di vedere un essere umano!
Sorridendo, la ragazza abbassò la testa, nuotando un po' più vicino.
Una figura era affacciata alla finestra, armeggiando con un attrezzo di legno di cui Marinette non seppe dire il nome.
Dovette trattenere un sussulto a quello che vide.
Forse era facilmente ingannabile poiché era il primo essere umano che vedeva, ma lei si rifiutava di credere che non fosse il più bello: le ciocche dorate erano in netto contrasto con l'abbigliamento nero, ma non riusciva a vedere gli occhi.
Un vero peccato; lei avrebbe voluto vederli, siccome erano ciò che prendono le sirene.
Come se lui avesse udito i suoi desideri, il marinaio alzò lo sguardo.
Non dovrebbe essere così sorpresa del fatto che fossero così belli, proprio come lui.
Verde, pensò pigramente, con delle sfumature, passionali come l'oceano in tempesta.
Marinette ebbe l'impulso di avvicinarsi: voleva vederlo da più vicino.
L'uomo girò la testa verso la sua direzione, ma lei si nascose sott'acqua appena in tempo.
La ragazza sospirò, sperando che non l'avesse vista, poi nuotò via.
Era quasi il tramonto e lei aveva bisogno della terra su cui camminare.
Aveva avuto abbastanza avventure durante il giorno.
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«Posso farlo, posso farlo, posso farlo!» sussurrò Marinette, cercando di convincersi.
Per la verità, lei pensava che gli esseri umani fossero piuttosto insapori rispetto a quelli che Alya, Tikki e Juleka portavano.
Ma l'avvento dell'età del rituale era qualcosa su cui non si poteva nuotare intorno, e lei sapeva molto bene cosa sarebbe successo se non avesse ucciso un marinaio e non avesse portato i suoi occhi alle sue sorelle.
«Ugh!» si fermò di scatto, con un colpo della coda. «Non posso farlo. Mi faranno a pezzetti!» esclamò, afferrando i capelli e iniziando a scuotere la testa come per far andare via il pensiero, ma non funzionò. «Posso farlo!» ripeté un'altra volta, serrando i pugni.
"Certo che puoi farlo sciocca, ma non vuoi."
La sirena strinse i denti, cercando di ignorare la voce nella sua testa e continuò a nuotare.
"Il mondo è pieno di marinai, uno non lo perderò." pensò, mentre saliva in superficie.
Si guardò intorno, cercando una grande roccia per nascondere la coda.
Forse, se fosse stata abbastanza fortunata, non ci sarebbe stata nessuna nave di passaggio.
Naturalmente, la fortuna non l'aveva ascoltata in quanto scorse una nave scura con vele nere in lontananza.
Perfetto, erano pirati, le piaghe dei sette mari, il che potrebbe fare un favore a molte persone ad ucciderne uno, giusto?
Ma anche le sirene erano considerate una piaga per i sette mari e lei non si fidava di qualcuno che voleva uccidere lei o le sue sorelle.
Marinette sospirò, guardando di nuovo la nave: sembrava che avessero fatto scendere qualche scialuppa in acqua.
C'era un isola a nord, probabilmente volevano andare a terra.
Almeno non doveva preoccuparsi di arrampicarsi sulle cime per trascinare un pirata negli abissi.
La ragazza strinse la roccia su cui era appoggiata: «Andiamo grande medusa. Basta finire il lavoro già iniziato.»
Fece un respiro profondo e iniziò a cantare.
Passarono pochi secondi quando notò i pirati a bordo delle scialuppe fermare i loro movimenti, in trance.
"Va bene Marinette, il gioco è fatto. Basta che ne prendi uno da quelle piccole barche e ti occupi di lui."
Nuotò fino ad una scialuppa, ma la sua canzone si interruppe quando vide il pirata da vicino: quanto sfortunata doveva avere per trovare l'uomo che aveva visto pochi giorni prima?
Beh, era estremamente sfortunata.
Marinette si morse il labbro: lei dovrebbe concludere la sua missione, ma quei dannati occhi verdi la perseguitavano da giorni e lei non aveva intenzione di perdere l'occasione per vederli da vicino.
La ragazza utilizzò il lato della scialuppa come leva mentre fissava il pirata incuriosita.
I suoi occhi erano ancora più splendidi da vicino e si sentiva male al solo pensiero che avrebbe dovuto prenderglieli; credeva che senza vita sarebbero stato meno seducenti.
Nel suo stordimento, sembrò perdere la cognizione del tempo, dato che pochi secondi dopo il pirata sbatté le palpebre e spostò lo sguardo verso di lei.
Gli allarmi suonarono nella mente di Marinette, spingendola a ricominciare a cantare per farlo cadere nuovamente in trance e trascinarlo sott'acqua, ma non ci riuscì.
Vide il pirata deglutire e darle un'occhiata, ma non sembrava minacciato da lei.
Lei voleva davvero toccarlo.
La sua pelle era come la sua? Le sue ciocche dorate erano soffici come credeva?
Come sempre, la curiosità vinse sulla ragione e allungò una mano fuori dall'acqua; con sua grande sorpresa, il pirata copiò la sua mossa.
Calda. La sua pelle era calda: era tutto ciò a cui Marinette riusciva a pensare quando la sua mano venne stretta da quella dell'uomo.
C'era qualcosa nei suoi occhi che la sirena non riuscì a capire, ma era qualcosa simile alla fame.
Quale ironia, visto che era lei a dover mangiare lui.
Il pirata si chinò, avvicinandosi a lei; Marinette raggiunse il suo viso, accarezzando la guancia con il palmo della mano, per poi salire fino ai capelli.
Lei inclinò la testa mentre continuava ad avvicinarsi.
C'era qualcosa che ribolliva in lei e che le faceva contrarre le pinne dalla felicità nel sapere che anche lui le si avvicinava volentieri.
Mio, pensò possessiva mentre raggiungeva le spalle con l'altra mano.
Il suo respiro era caldo contro le sue labbra e sì, le voleva ancora un po' più vicino.
Per sua grande sorpresa, il pirata sbatté le palpebre, notando un luccichio veloce nei suoi occhi.
L'ultima cosa che seppe fu che lei era quella catturata.
Marinette ringhiò, stringendo la presa sulla camicia del pirata per trascinarlo sott'acqua, ma lui sembrava non essere d'accordo.
Perché cercava di tirarla sulla barca? Non era così che doveva andare.
La ragazza sibilò, pur sapendo che senza zanne sembrava un bambino petulante, ma fu sufficiente per colpire la barca con la coda, facendogli mollare la presa attorno alla sua vita e fuggire.
"La cena, ecco cosa sono." pensò con rabbia, nuotando via.
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Il capitano Chat Noir conosceva bene i propri difetti e, francamente, la stupidità non era tra quelli.
Eppure si è lasciato sedurre da una maledetta sirena come se fosse un marinaio pivellino che aveva messo piede sul ponte solo pochi giorni prima.
Ma che fosse dannato se non l'avesse afferrata.
Le sirene avevano prezzi incredibili sul mercato nero; se tu fossi abbastanza pazzo ad avvicinarti ad una!
«Svegliatevi, branco di stupidi!» urlò al suo equipaggio, che ancora non si era del tutto ripreso dalla trance dovuta al canto della creatura marina. «Kim! Fai girare questa cazzo di nave, ora!»
Il trafficante si serrò la testa tra le mani come se avesse una terribile emicrania, ma marciò ugualmente verso la sua posizione ed eseguendo il comando al meglio che poteva.
Un arrabbiato Capitan Noir non lo augurava a nessuno, nemmeno al suo peggiore nemico.
«Chat, che diavolo sta succedendo?» chiese Nino, afferrando una corda per rimanere in equilibrio mentre la nave virò bruscamente.
Il capitano gli lancio un sguardo gelido: «Andiamo a prendere una maledetta sirena, ecco cosa.» ghignò.
Presto sarebbe caduta tra le sue grinfie.
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Voi non avete la minima idea di quanto sia felice di fare questa traduzione *^*
Ho trovato questa fic l'altro giorno e, dopo aver letto tutti i capitoli pubblicati fino ad ora da marinette-bugniette su Tumblr, ho avuto il suo consenso a tradurla per voi🌚
Non vedete l'ora di leggere altro, vero?😏🌚
Beh, dovete aspettare fino a sabato MUAHAHAH!
Cattiva, ma buona😏
Nei prossimi capitoli metterò anche immagini di Taulun (come quella sopra), l'artista che si occupa alle fanart della fanfiction :3
E SONO FANTASTICHE (MLMLML)
Ecco, ora dovete seguirle perché ve lo dico io U^U
Se non avete Tumblr fatevi un account e seguitele!
A sabato prossimo ;)
FrancescaAbeni
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