A Song of Joy

Marinette batté le dita contro la copertina del libro.

Era un racconto piuttosto interessante, che riguardava una pianta di fagioli e un orco.

Lei non aveva capito cos'era un orco, ma le importava.

Il personaggio principale era una ragazza e che incontrava il principe azzurro, ma non l'avrebbe saputo fino capitolo tre.

Era una storia meravigliosa e carina, e Marinette ne era affascinata.

Sfogliò un'altra pagina quando un rumore dall'alto attirò la sua attenzione.

La sirena aggrottò la fronte, guardando il soffitto.

Canto.

Stavano cantando.

Sospirò, malinconica.

«Sembri distratta. Non ti piace il libro?»

La ragazza alzò lo sguardo, sorpresa; non aveva sentito Chat entrare in cabina.

«Il libro è bello, è solo che...» si strinse alle spalle, non del tutto sicura di come far capire quanto desiderava avvicinarsi alla musica. «Stanno cantando.»
«Oh sì. A volte penso che dovrei scegliermi un migliore amico che non incita il mio equipaggio in canti ogni volta che vuole lui.»

Chat le diede un altro sguardo pensieroso prima di uscire dalla cabina con una mappa, quando non ottenne alcuna risposta.

Marinette tornò al suo libro, cercando di distrarsi con la storia, ma, con sua sorpresa, Ivan entrò dopo una decina di minuti.

Marinette mise il libro da parte e lo salutò con la mano.

«Ciao!» disse lei, agitando la mano. «Ti serve qualcosa?»
«Ti portò fuori per prendere una boccata d'aria fresca. Ordini del capitano.» rispose con sorriso tirato.

Marinette rimase così sorpresa che non se ne accorse nemmeno quando il pirata la prese in braccio e la portò sopra il ponte.

La sirena respirò profondamente, godendo dell'aria fresca e l'odore salmastro.

I membri dell'equipaggio erano impegnati con il loro lavoro, ma alcuni di loro si fermarono per guardarla.

Ivan la sistemò con la schiena contro il muro del ponte di poppa; poi, con sua sorpresa, le diede uno strano strumento.

Come mai non se n'era accorta che ne aveva uno?

Iniziò tirando una corda.

Da sopra di loro, Nino cominciò a cantare una melodia gioiosa con voce piuttosto alta.

Ben presto, la maggior parte dell'equipaggio si unì, sorridendo mentre lavoravano.

Ivan le diede una gomitata e lei lo guardò con curiosità.

«Unisciti a noi.» suggerì e Marinette gli diede un sorriso luminoso.

Con l'avvio del brano successivo, si unì anche lei alla canzone.

Alcuni dei pirati che erano più vicini la fissarono sorpresi –e anche un po' preoccupati–, ma notando che non avevano un bisogno improvviso di saltare dal ponte, la lasciarono continuare.

In più, la sua voce era fantastica e aggiungeva un bel cambiamento ai soliti cori.

Marinette sentiva la gioia dalla canzone invaderla, e non poteva fare altro che accompagnare il tutto con un sorriso radioso.

Era passato molto tempo dall'ultima volta che aveva cantato con un gruppo.

Le tornava in mente le sue sorelle, ma non doveva pensare a questo ora.

Doveva godersi quel momento.

Sopra, sul ponte superiore, il capitano Noir stava guardando verso di loro con quello che Nino poteva facilmente catalogare come il più sciocco, stupido sguardo da innamorato che aveva mai visto.

«Amico.» lo chiamò il moro, schioccando le dita davanti al suo viso per cercare di avere la sua attenzione.
Chat sbatté le palpebre sorpreso, girandosi per guardarlo con un cipiglio. «Cosa c'è?»
«È meglio che mi lasci il controllo del timone, ora.» disse divertito Nino. «O farai schiantare la nave contro alcuni scogli, visto quanto sei distratto.»
«Non sono distratto.» sostenne il capitano ostinatamente.
«Certo che non lo sei.» rispose sarcastico l'altro. «Dal primo momento che l'hai conosciuta hai preso tante decisioni sfacciate, la maggior parte di loro nemmeno senza pensarci due volte. Semplicemente non pensi a nulla quando sei vicino a lei.»

Chat Noir diede al suo migliore amico uno sguardo di disprezzo.

Per lo più perché aveva ragione, non importa quanto poco avesse ammesso.

Lasciò andare il timone, assegnando il compito a Nino, poi guardò nuovamente verso il basso, notando che Marinette lo fissava incuriosita.

Sorridendole, batté il piede a ritmo della canzone; la ragazza iniziò a battere le mani felicemente, con un sorriso radioso sul suo viso.

Quel sorriso che il biondo non voleva mai far sparite di nuovo.

--------------------------------------

Era una cattiva idea, vero, ma a Marinette non importava più di tanto.

Sarebbe stata attenta.

Doveva soltanto indossare qualcosa o Chat l'avrebbe guardata ancora con espressione esasperata.

Anche se, in realtà, pensava fosse abbastanza carino.

Ma sembrava avete uno stato d'animo aspro quando succedeva, così decise di mettere il bel vestito rosa che le aveva regalato e uscire.

In punta di piedi, uscì dalla cabina, controllando con cura il corridoio e facendo attenzione ai pirati che potrebbero vederla; ma dato il forte russare al livello inferiore, non doveva esserci in giro nessuno.

Con un respiro profondo, Marinette salì le scale verso ponte principale, prendendosi un secondo per respirare e godere della vista: c'era la luna piena e la notte era sorprendentemente calda; il silenzio veniva interrotto solo dalle onde che si infrangevano contro la nave ed il fruscio delle vele al vento.

Chat era al timone, mantenendolo con una presa sicura, ma i suoi occhi sembravano molto, molto lontano.

Con un piccolo sorriso, la ragazza si fece strada fino al ponte superiore.

Era ovviamente soprappensiero, dato che non batté ciglio nemmeno quando lei gli si avvicinò.

Mettendosi in punta di piedi, gli sussurrò in un orecchio: «E se io fossi stata nemico che voleva ucciderti?»

Chat balzò, sempre tenendo con una mano il timone mentre l'altra finì sulla cintura, dove era appesa la sua spada.

Il suoi muscoli si rilassarono quando notò chi aveva interrotto i suoi pensieri

Marinette ridacchiò.

«Dovresti essere più attento.»
«Lo terrò a mente.» annuì, guardandola. «Penso che abbia bisogno di comprarti un vestito nuovo.»
«Se insisti.»

Chat stava per dirle che ci vorrebbe molto per trovarle un vestito splendido quanto la sua bellezza, ma notò il modo in cui le dita di Marinette sfiorarono il timone: come se avesse appena trovato un piccolo tesoro.

«Interessata alle tecniche di navigazione?»
«Ho interesse in tutto, mio capitano.» rispose, strizzando gli occhi mentre guardava il timone. «Quindi questo è ciò che controlla la nave?»
«Principalmente. Le vele ci fanno muovere, così come le pale sott'acqua quando non c'è vento, ma il timone è ciò che controlla tutto. Ti piacerebbe provare?»

La corvina lo guardò con occhi grandi prima di annuire.

Delicatamente, il pirata le prese le mani, sistemandole sul timone e adeguandole la presa; poi la lasciò la da sola, mentre spostò le mani sulle spalle.

Marinette tirò fuori la lingua mentre si concentrava.

Non era poi così difficile come pensava, ma forse non era portata.

«Ora spostati verso ovest.» indicò il biondo, toccando la mano sinistra per indicare in quale direzione si doveva girare.

Con un'espressione decisa, Marinette afferrò saldamente il timone, mentre girava verso sinistra.

La nave fece una leggera curva e la ragazza gioì.

«L'ho fatto!» disse eccitata, lasciando andare il timone e girandosi verso il pirata.

Chat afferrò velocemente il timone, le braccia circondarono Marinette.

Lui le sorrise. «Ci sei riuscita. Complimenti, My Lady.»

Lei non rispose, invece teneva gli occhi fissi sui suoi.

Come la brezza frusciò tra i capelli, Marinette si mise sulle punte di nuovo e coprì le labbra di Chat con le proprie.

Il capitano rimase quasi senza fiato per la sorpresa, ma una volta che lo shock improvviso passò, rispose immediatamente al suo bacio, lasciando andare il timone per avvolgere le braccia intorno alla vita e tirarla più vicino.

Marinette non si rese conto di quanto le era mancato baciarlo, assaporando il sapore delle sue labbra; e lui, aveva quasi dimenticato quanto amasse la sensazione di avere la corvina tra le sue braccia.

Tutto il vuoto se n'era andato e una calda sensazione avvolse entrambi.

«Mi mancava baciarti.»sussurrò la sirena una volta rotto il bacio.
«Anche a me, Marinette.» rispose, tirandola contro di sé e l'abbracciandola forte.

Chat aveva anche notato, divertito, che aveva lasciato andare il timone e la nave stava andando alla deriva.

Oh, beh, sembrava che Nino avesse ragione.

Non pensava affatto quando era con Marnette.

E non gliene fregava un cazzo.


---------------------------------------
Ancora del fluff tra i nostri piccioncini :3

Ecco, ora voglio un pirata...

Capitemi, sono in astinenza dopo aver terminato la route di Zen su Mystic Messenger ed ora non so se fare il Bad Ending o fare un altro personaggio...

Le decisioni della vita *sospira*

Anyway, a sabato con il prossimo capitolo :D

FrancescaAbeni

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top