A proposal
Marinette si ricordava ancora la prima volta che era emersa dalla superficie dell'acqua; la prima volta che ebbe modo di respirare l'aria: era solo una sirena bambina, aveva solo un anno ed era curiosa come non mai.
Si nascondeva già durante la notte dalle sue sorelle a causa di quelle strane cose in cui la sua coda mutava.
Allora, lei non sapeva che erano chiamate gambe, solo che appartenevano agli esseri umani e non erano ben viste.
Marinette si era sentita male per questo, naturalmente.
C'era qualcosa che non andava in lei per questo, vero?
Gli esseri umani erano il male e le terre al di sopra del mare erano il male, per questo lei doveva restare lontano da loro, giusto?
Giusto.
Non che Marinette fosse preoccupata; voleva cercare di scoprire, di sapere tutto.
Le sue gambe erano molto più lente rispetto alla sua piccola coda, ma il suo respiro andava bene.
Le sue sorelle le avevano sempre detto che la gente con le gambe non poteva respirare sott'acqua, ma lei non aveva alcun problema: riusciva a respirare benissimo.
Si chiese, allora, se significava che non era in grado di respirare in superficie, e fu quello che verificò per primo.
Ricordava perfettamente come si sentì quando raggiunse la superficie: fu incredibile, sentire il sole sulla sua pelle senza che filtrasse attraverso l'acqua, e quando prese la prima boccata d'aria, Marinette sentiva come se un piccolo pezzo di lei che mancava da sempre aveva appena completato il puzzle.
Questo era esattamente come si sentiva la ragazza dopo aver ascoltato la spiegazione di Chat.
Due anime che non potevano essere separate.
Aveva senso.
Era come se un piccolo foro nel suo cuore non era a conoscenza di tutto ciò fino ad ora, ed era appena stato riempito, facendo sentire Marinette come se le potessero crescere le ali e volare; come se nulla potesse fermarla.
Guardò Chat, che le diede il sorriso più luminoso che lei aveva mai ricordato, i suoi occhi così pieni di adorazione e di amore... Avrebbe potuto sciogliersi sul posto.
C'era questa strana energia nell'aria tra di loro: entrambi si sentivano attratti dall'altro, e si sentivano più forti che mai.
Il capitano abbandonò il posto vicino alla porta e corse verso di lei, sollevandola tra le sue braccia.
La corvina strinse le braccia intorno a lui, ridacchiando sulla spalla.
Si guardarono l'un l'altro, avvicinandosi e strofinando io propri nasi.
Per il momento, tutto era perfetto.
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Nino era suo amico da abbastanza tempo per capire quando stava avendo una discussione interiore.
Erano ancora in sala di navigazione ed il nostromo era sempre più terrorizzato per ogni minuto che passava: dopo la corsa improvvisa su quella mattina, Chat tornò circa un'ora più tardi, con un'espressione di qualcuno che aveva appena trovato la strada per El Dorado.
L'incontro con l'equipaggio principale filò liscio, ignorando il fatto che il loro capitano aveva un sorriso che andava da un orecchio all'altro, ma ora sembrava piuttosto cupo e stava pensando a qualcosa.
Nino riusciva a capirlo dal modo in cui i suoi occhi verdi fissavano le mappe, non guardandole realmente.
Il moro sospirò, prendendo un sorso di rum dalla bottiglia.
Aveva la sensazione che ne avrà bisogno.
«Amico.» lo chiamò il nostromo, agitando la mano davanti alla faccia del suo migliore amico. «amico!»
«Eh?» esclamò Chat, risciogliamo si dai suoi pensieri e guardando il compagno con curiosità. «Cosa c'è?»
«Tortuga.» dichiarò lui; non avevano ancora parlato di tutta quella situazione. «Arriveremo in una quindicina di giorni. Che dire di Marinette?»
Chat Noir sospirò, tirando fuori una piccola moneta dalla tasca e iniziando giocare con essa.
Nino sapeva che era un suo tic nervoso, che aveva abbastanza raramente perché gli altri non l'avevano mai notato.
«Mi inventerò un piano. Non la venderemo. Lo giuro sul mio cadavere.»
Il nostromo non mancò di notare il modo in cui lasciò cadere la moneta nel palmo della mano e iniziare a stringere fino che le nocche non sbiancarono.
Nino, a volte, si chiedeva come avevano fatto ad arrivare a quel punto: da quando stavano segretamente tramando come risparmiare Marinette invece di venderla?
Poi, ancora, tenendo conto degli ultimi mesi, il moro non doveva essere così sorpreso; inoltre, gli piaceva molto Marinette: era una bella ragazza... pesce... ragazza-pesce?
Non importa.
Marinette era bella e Nino non voleva vederla venduta a qualche stregone raccapricciante.
Anche se questo significava ascoltare le abitudini di accoppiamento di Chat e lei per il resto della sua vita.
"Nota mentale: comprare più rum alla prossima baia."
Guardando di nuovo il capiranno Noir, il nostromo iniziò a preoccuparsi.
Oh, no.
Sapeva cosa significava quello sguardo.
Gli occhi ed il sorriso del "io-so-qualcosa-che-tu-non-sai"
«Ehi, Nino...»
«Va bene amico. In quale piano folle hai intenzione di trascinarmi questa volta?»
Chat Noir sorrise.
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Marinette guardò il capitano con aria interrogativa non appena entrò nella cabina.
Non le diede nemmeno uno sguardo mentre camminava dritto verso una delle scatole sopra il tavolo.
La corvina lo guardò con curiosità mentre se ne stava lì, immobile per quello che sembrava un paio di minuti, prima che, finalmente, si voltasse e la guardò con uno di quei sorrisi che potevano competere con il sole.
«Marinette, può per favore venire qui per un secondo?» chiese.
Incuriosita, fece come le venne chiesto
«Cos'è successo?» domandò.
Chat si morse il labbro e la guardò.
Era... timido?
Gli tremavano le mani, prima che prendesse un respiro profondo e, fissandola direttamente negli occhi, disse: «Può sembrare improvviso, ma ci ho pensato per un po' di tempo. E puoi rifiutare se non vuoi» le sollevò la mano destra e baciò le nocche.
La sirena lo guardò con occhi spalancati, mentre continuava a stringerle delicatamente la mano e si inginocchiò di fronte a lei.
«Marinette, ti amo in modo in cui non pensavo di essere in grado di poter amare di nuovo. Tu sei così feroce, gentile, intelligente e bella ed io non riesco ad immaginare come sarebbe la mia vita senza di te. Vorresti farmi l'onore di sposarmi?»
La ragazza rimase senza fiato quando le mostrò un anello d'argento con la mano libera e la guardò speranzoso.
Marinette inclinò la testa. «Cosa vuol dire "sposare"?»
Aveva già letto quel termine in uno dei suoi libri: lesse che gli amanti che si sposavano vivevano felici e contenti.
Vivere felice e contenta con Chat sembrava piuttosto dolce e sapeva che le sarebbe piaciuto, ma voleva sapere come ci si sentiva.
Il pirata sbatté le palpebre: sembrava sorpreso dalla sua domanda.
Dopo un momento di silenzio, cominciò a spiegare: «Si tratta di una cerimonia. Due persone si vestono bene e si scambiano gli anelli di fronte a qualcuno che può ufficializzare il matrimonio. Pero non è una regola: non tutte le persone che si sposano si amano l'un l'altro e non tutte le persone che si amano si sposano. Ho solo pensato...» distolse lo sguardo, timidamente, prima di rivolgere nuovamente la sua attenzione ancora a lei. «Penso solo che giurando amore eterno e fedeltà alla persona con cui si desidera trascorrere il resto della propria vita era abbastanza romantico.»
Marinette rimase a bocca aperta e Chat si alzò in piedi di scatto quando vide i suoi occhi lucidi di lacrime.
«No, no, no, per favore non piangere. Non lo faremo se non lo vuoi.»
«Vuoi giurare amore eterno e fedeltà a me? E passare il resto della tua vita con me?» chiese lei, mentre le lacrime le rigavano le guance.
«Naturalmente.» sussurrò il biondo, tenendole le mani tra le sue.
«Questa è la cosa più dolce che qualcuno abbia mai fatto per me.» disse la corvina con occhi bagnati.
«Vorrei farlo senza una cerimonia, ma ho pensato...»
«Sì!» gridò lei, saltando tra le sue braccia e abbracciandolo. «Voglio sposarti Chat Noir.»
«Davvero?» domandò nuovamente, volendo assicurarsi che le sue orecchie non l'avevano tradito.
«Sì! Sì, lo voglio!» annuì con entusiasmo, sorridendogli.
Chat emise un grido di felicità, mentre la sollevò e la fece girare, ridendo entrambi con gioia.
Per una volta, la fortuna gli aveva sorriso.
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Riuscite a sentire le campane della chiesa?
C'è aria di matrimonio *^*
SONO STRA FELICE!
Ma dobbiamo tutti aspettare il capitolo 29, ed il prossimo sarà un avviso su come continuerò questa storia.
Tranquilli: non é interrotta ;)
Aspettiamo un aggiornamento *^*
FrancescaAbeni
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