XVI
Hermione's pov
Gli lasciai lentamente le mani e indietreggiai.
- Puoi farcela - gli dissi.
Draco sbuffò.
- Fosse facile, non sei tu a barcollare nel buio - disse annoiato.
- È pigro, ecco la verità - sbottò Ron facendomi alzare gli occhi al cielo.
Draco si girò dalla sua parte e se avesse potuto lo avrebbe fulminato volentieri.
- Vuoi essere al mio posto Weasley? Guarda che faccio a cambio volentieri se sei migliore di me - sbottò.
Andavano avanti così da settimane. Più o meno da quando Draco aveva ritrovato la forza di rispondere male agli altri.
Dopo essere andati via da Hogwarts ci eravamo trasferiti dai Weasley e per il primo mese Malfoy era stato solo in grado di mangiare stando al letto: non poteva alzarsi e non poteva camminare, gli era difficile anche respirare visto lo stato in cui erano i suoi polmoni e gli organi danneggiati. Grazie alle cure e al tempo stava meglio, era migliorato e le osse erano tornate al loro posto. Il secondo mese lo avevamo passato con la riabilitazione: lentamente aveva ripreso a camminare, all'inizio con fatica, poi più il tempo passava più ogni giorno faceva passi in più.
Erano passati tre mesi dell'aggressione e ora camminava liberamente e faceva di nuovo le cose da solo, senza aver bisogno di sostengo fisico...più o meno: gli occhi infatti non erano guariti, per quello non avevamo trovato una cura, nonostante io, e le professoresse continuavamo a cercare.
La McGranitt aveva detto che non avrebbe perso le speranze ma che comunque era il momento che Draco provasse ad andare avanti senza l'utilizzo della vista.
Portava gli occhi bendati che liberevamo solo quando dovevamo medicarli. Riusciva ad aprirli e non c'erano ferite sanguinanti ma erano arrossati e con i vasi sanguigni evidenti, l'iride era ancora più chiara del suo colore originale e sia Iride che pupilla erano ricoperti da uno strato lattiginoso e chiaro: era il segno della cecità.
Draco diceva di non essere completamente cieco, aveva detto di riuscire a vedere le ombre e riusciva a distinguere quando c'era una persona davanti a lui, ma gli dava fastidio tenerli aperti, la luce lo infastidiva e se provava a sforzarsi lacrimavano fino a che non cominciava ad uscire il sangue.
Ed ecco come eravamo arrivati a quel punto: stavamo cercando di farlo muovere e agire senza l'uso della vista.
- Segui la mia voce - dissi guardandolo.
Era fermo al centro del giardino e girava la testa, scocciato, cercando di capire dov'ero.
- Concentrati, puoi farcela - lo incitai.
Mi guardò, o meglio, puntò il viso nella mia direzione, come se mi avesse effettivamente visto.
- Vieni da me - dissi - Ho una cosa da darti -
Sbuffò ancora ma prese a camminare nella mia direzione.
- Sono cieco...non poppante - si lamentò.
Ridacchiai e scossi il capo.
- Ti assicuro che quello che voglio darti non è per bambini - dissi allungando una mano.
Mi aveva quasi raggiunto.
- Voglio proprio vedere-
- Dai che ci sei quasi riuscito - lo incitai.
Cercò la mia figura e non resistetti, gli presi le mani e lo avvicinai a me.
Lui le lasciò, cercò le mie braccia e le percorse fino alle spalle e poi al viso.
Gli afferrai il bordo dei pantaloni e lo avvicinai a me.
- Visto? Sei arrivato - dissi - Sei venuto da me -
- Sempre, verrò sempre da te - rispose e a quel punto gli misi le mani intorno al collo e lo baciai.
Lo sentii sorridere sulle mie labbra e ricambiare il bacio, spostò le mani dal mio viso alla mia vita e mi strinse a sè. Inclinò il viso e cercò l'accesso alla mia bocca, che gli concessi.
- Ehi prendetevi una stanza! - esclamò Harry facendoci sussultare e separare.
- Fanculo Potter - disse Draco per poi tornare con il viso verso il mio - Se è questo il mio premio, mi impegnerò di più -
- Si, decisamente- gli risposi cercando di nuovo le sue labbra e facendole mie.
***
Draco's pov
Vi direte che ci sono abituato e che sto esagerando, che non era la prima volta che passavo un lungo periodo vivendo nel buio assoluto, mentre ero ad Azkaban mi tenevano bendato dopotutto ma col cavolo!
Non era la stessa cosa!
Lì ero immobile, legato e mi muovevano sono per torturarmi ma in quel momento invece stavo vivendo, facevo più o meno una vita normale, ero con delle persone che non mi tenevano in catene e che anzi cercavano di aiutarmi.
Inoltre, riprendere a camminare dopo che mi erano state rotte le gambe, non era stato facile senza poter vedere dove cavolo ero e cosa avevo davanti.
E poi...sdolcinato ma vero, non potevo vedere Hermione, non potevo vedere le sue espressioni e i suoi occhi, i suoi ricci o la sua pelle olivastra che mi faceva tanto impazzire.
Non era facile cercare la sua mano, senza sapere dove trovarla.
Lei cercava di aiutarmi ma io mi innervosivo.
E quell'idiota di Weasley non faceva altro che infastidirmi. Per carità, lo capivo, se alla fine Hermione fosse rimasta con lui anche io ci sarei stato di merda e lo avrei odiato oltre qualunque altra cosa ma...cavolo! Non era mia la colpa se lei aveva scelto me.
Non che ne fossi dispiaciuto ma non sopportavo il suo rancore per quello. Quasi quasi avrei preferito che mi odiasse semplicemente perché ero stato un Mangiamorte e quando glielo avevo fatto notare aveva ammesso che non ci riusciva ad avercela con me per quello, non dopo che mi ero sacrificato per portare la pace nel nostro mondo.
Fanculo, non volevo il suo ringraziamento!
Ne la maledetta gloria!
Rivolevo indietro la vista e stare in santa pace con la donna che amavo.
Perché si, dannazione.
Io amavo Hermione ed era ora che glielo dicessi.
Mi alzai dal letto e aprii gli occhi. Avevano evitato di bendarli per fargli prendere aria e non farli infettare.
Grazie alla luce che veniva dalla finestra distinguevo le ombre delle cose che mi circondavano più o meno e con un pò di buona volontà sarei riuscito a trovare le scale e a scendere.
Avevo preso una decisione e volevo dirlo ad Hermione, più prima che dopo.
- Dove pensi di andare? - mi chiese la voce di Molly Weasley.
E subito dopo mi sentii afferrare un braccio, delicatamente.
Ecco, non meritavo questa gentilezza da quella donna.
Uno dei suoi figli era morto a causa di Voldemort e dei Mangiamorte.
Non avrei dovuto nemmeno permettere ad Hermione di portarmi lì.
- Cercavo Hermione - dissi mentre lei mi riportava in camera e mi faceva tornare sul letto.
- Non c'è, è andata a fare delle cose con Ginny ma tornerà presto. Quando arriva la mando da te - mi disse facendomi stendere - Devi riposare di più altrimenti gli sforzi che abbiamo fatto non saranno serviti a niente-
Sospirai e chiusi gli occhi.
- Non potrò mai sdebitarmi con voi. Non saprei come fare - confessai quando la sentii allontanarsi.
Sentii i suoi passi e poi la sua mano fresca sul viso.
- Non ci devi niente - mi rispose - Sei solo un ragazzo, nessuno ti biasima per ciò che ti ha fatto fare tuo padre e sicuramente, non meritavi questo trattamento. Ora riposati, ti prego-
- Io... -
- Tu niente - mi fermò - Fammi solo una promessa: riprenditi e quando l'avrai fatto prenditi cura di Hermione, quella ragazza merita tutto il bene del mondo -
Sospirai e mi voltai, cercando il suo volto, anche se non potevo realmente vederlo.
- Questo...questo posso prometterlo -
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