XIX
Draco's pov
Attenzione! Verso la fine del capitolo presenti scene vietate ai minori, io come al solito vi avviso per chi non vuole leggerla.
Troverete "🔞" all'inizio e alla fine della parte.
La sentii trafficare intorno alla mia testa e le bende si allentarono.
- Ok proviamo- disse Hermione.
Mi aveva messo l'impasto che aveva preparato e mi aveva tenuto bendato per tre giorni, con la speranza che la pozione che aveva trovato funzionasse.
Il giorno prima l'avevo sentita borbottare qualcosa sul fatto che non era propriamente l'ultima spiaggia ma che sperava che funzionasse.
Non sapevo a cosa si riferiva ma dal suo tono non sembrava entusiasta.
- Apri - disse quasi sussurrando.
Presi un bel respiro per farmi coraggio.
Mi ero ormai abituato alla cecità anche se mi era mancato poter vedermi intorno e guardare Hermione più che altro.
In fin dei conti nutrivo delle speranze anche io e mi mancava effettivamente il coraggio di scoprire che erano vane.
Alzai le palpebre, lentamente e sussultai. Li spalancai e fissai Hermione davanti ai miei occhi: si mordeva il labbro, in pensiero, e i suoi occhi erano carichi di speranza peggio di quella che nutrivo io.
- Allo... - fece ma cercò i miei occhi e si portò le mani alla bocca - Non sono più bianchi...mi vedi? -
Annuii e non mi diede il tempo di dire niente che mi saltò al collo rischiando di farmi cadere a terra.
Mi strinse le braccia al collo e mi baciò, togliendomi il respiro.
- Ci vedi - sussurrò sulle mie labbra.
La presi meglio e la misi sulle mie gambe, stringendola.
- Non ne avevo dubbi - dissi - Sei Hermione Granger, la migliore strega che Hogwarts ha mai visto-
Lei scosse il capo e mi passò le mani tra i capelli.
- Avresti dovuto dirlo quando andavamo a scuola, ti saresti risparmiato tutte le cattiverie che ti ho lanciato contro - mi informò.
Già e forse mi sarei risparmiato tutti i casini con i Mangiamorte e mio padre.
Avevo preferito fare il ragazzino viziato invece, senza concentrarmi mai su quello che volevo realmente. Se non avessi fatto l'ignorante...chissà se con Hermione le cose sarebbero andate diversamente.
- A che pensi? - mi chiese attirando la mia attenzione prendendomi il viso con una mano per costringermi a guardarla negli occhi.
- A troppe cose - dissi con un sospiro - Niente di preoccupante, tranquilla -
Lei annuii e mi poggiò la guancia sulla testa, stringendomi a sè.
- Sai a cosa stavo pensando...il sigillo...vorrei trovare un modo per togliere il marchio della schiavitù -
Sospirai, avevo sentito quando ne aveva parlato con Harry ma non sapevo se era possibile farlo, ne tantomeno sapevo chi me lo aveva imposto.
Ricordavo che dopo essere stato davanti alla giuria mi avevano riportato in cella e qualche ora dopo erano venuti, mi avevano bendato, incatenato e messo il sigillo.
Non avevo idea di chi fosse stato o se erano state più persone ad imporlo.
Mi avevano marchiato il braccio e il collo e non capivo nemmeno del tutto con cosa. Inizialmente avevo pensato che l'avevano fatto con il ferro ardente ma mi avevano colpito anche con quello mentre ero lì e le cicatrici delle bruciature erano nettamente diverse dal marchio.
Forse era un incantesimo ma nettamente diverso da quello che avevano gli elfi domestici, loro non avevo marchi sul corpo.
Hermione era in un momento critico: voleva rompere il sigillo che mi legava a lei perché le nostre idee diverse mi causavano dolore ma se lo avesse fatto rischiava che qualcun'altro potesse prendermi e impormi il sigillo di asservimento, strappandomi dalle sue braccia.
E sinceramente, preferivo provare dolore perché la contraddicevo piuttosto che perderla.
- Non sappiamo come fare - dissi - E quindi dovrò tenermi l'asservimento ma ehi, va bene così te l'ho già detto -
- Non mi piace - disse accarezzandomi il collo dietro la nuca, facendomi rabbrividire - Per niente -
- Lo so - sospirai - Ma...ha i suoi vantaggi no? -
- No -
Le accarezzai la gamba, arrivando fino alla coscia e sfiorandole il sedere, lei allungò una mano per fermarmi e mi guardò male.
- Cosa stai cercando di fare? - mi chiese.
Era una cosa che mi intrigava ma non mi piaceva del tutto, però ero ben disposto a lasciarmi fare qualunque cosa avesse voluto.
E poi, volevo farle capire il vantaggio. Dipendevo da lei in tutto e per tutto, poteva farmi qualsiasi cosa, ciò che desiderava sarebbe stato mio dovere e bisogno accontentarla.
- Non vuoi? - chiesi.
Lei mi guardò maliziosa.
- Non qui - fece sfiorandomi le labbra con le sue - Decisamente non qui -
- Che vuoi farci? Sono tre mesi che non facciamo niente in quel senso, ora sto abbastanza bene da averne voglia - ammisi.
- Non faremo un bel niente Draco...finché non sarò io a volerlo -
Sentii una fitta nelle parti basse che non aveva un bel niente a che fare con l'eccitazione ma che mi fece sentire dolore.
- Ma che... - mi lamentai spostandola e alzandomi, per poi piegarmi in due e finire in ginocchio per il dolore.
Se faceva male al collo quando le disubbitivo questo era decisamente peggio.
- Che hai Draco? - mi chiese inginocchiandosi al mio fianco e accarezzandomi la schiena.
- Non lo so - ammisi - Fa... male -
- Dove? -
Poggiai i gomiti a terra e tremai, senza riuscire a fermare l'impulso.
- E che...te lo dico...a fare... -
Questa era nuova per me.
Un'altra delle sorprese dell'asservimento a quanto sembrava.
Ci arrivò senza che glielo spiegassi.
- Oh...io stavo scherzando - disse - Cavolo non volevo...come faccio? -
- E...lo chiedi a me!? - sbottai.
Fece un verso di frustrazione per poi afferrarmi il viso e baciarmi, con foga.
La sua lingua entrò prepotente nelle mia bocca e mi obbligò a stendermi lì e in quel momento, sul pavimento, senza pensare alle conseguenze e al luogo in cui eravamo.
🔞Mi salì sopra e mi infilò le mani sotto il maglione continuando a baciarmi. Mi accarezzò l'addome e il petto, tirando sopra la maglietta, obbligandomi a sollevarmi per toglierla.
- Aspe...ferma... - feci ma sentii un'altra fitta che mi fece tacere all'istante.
- Proviamo così - disse baciandomi l'angolo della bocca.
Chiusi gli occhi e strinsi i denti.
Il desiderio nei suoi confronti aumentò e anche il dolore però.
- Herm...non... -
Scese a baciarmi il petto, centimetro per centimetro, fino ad arrivare alla cintura dei miei pantaloni. Mi guardò negli occhi dal basso e mi sorrise per poi togliermi i pantaloni e l'intimo.
Tornò verso il mio viso, baciandomi e sibilai quando mi afferrò il membro, stringendo.
Istintivamente gli afferrai il sedere e strinsi.
- È un bene che io porti la gonna - mi disse massaggiandomi e facendomi gemere.
Accidenti! Dovevo trattenermi perché in quella casa non eravamo soli e non eravamo in camera, soprattutto.
- Asp...ah! - dissi quando sentii la tensione dietro la schiena e sospirai quando riuscii a liberarmi, accasciandomi.
Lei si sollevò. Restando sui miei fianchi, tenendomi le mani sul petto.🔞
- Come va? - mi chiese.
La guardai, buttando la testa all'indietro.
- Bene...ora bene - ammisi nonostante tutto perché a quanto pareva il dolore era passato, insieme alla tensione sessuale.
- Prego - fece chianandosi a baciarmi - Non c'è di che -
- Emh... - sentii una voce provenire da dietro di noi.
Girai la testa mentre Hermione spalancò gli occhi scioccata. Ginny Weasley ci guardava ancora più scioccata.
- Giuro...non ho visto niente... -
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top