Sostituto

Quel grido, quella voce così familiare, la propria voce. Sentirsi gridate ancora una volta e risuonare contro le pareti Infernali, riempì B di brividi. Istintivamente, strinse a sé Gabriele sotto lo sguardo terrorizzato di Lilith e, prima che l'amica potesse raggiungerli, avvolse l'arcangelo con la propria oscurità. Gabe, il Suo povero, innocente Gabe, era una maschera di sangue. Era ustionato in più punti, in carne viva, e le sue ali continuavano a perdere piume su piume che, separate dal suo corpo, sparivano divenendo cenere. Fosse stato umano, il rosso lo avrebbe trasformato in una visione truculenta, ma non lo era. Ogni fiotto era un fiume d'oro i cui rivoli attraversavano la sua pelle d'avorio ornandola come una cascata di gioielli. Più il buio si faceva profondo, più la luce dell'arcangelo diveniva forte. Il respiro di Gabe rallentò mano a mano che le fitte si attenuavano, lenite ed irradiate del proprio potere. Aprendo le palpebre, incontrò il suo sguardo, ma, prima che B potesse dire qualsiasi cosa, il castano iniziò a singhiozzare e scoppiò a piangere. Sorridendo, il Buio si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo e lo strinse a sé. Tremava forte, ma nonostante le proprie ferite, gli si era avvinghiato saldamente in cerca di conforto. 

<< B! Malachia! D-Dobbiamo aiutarlo! Lui è ancora... >>
<< Malachia sta bene, Gabe. Ho tirato fuori anche lui, si sarà svegliato da un pezzo ormai >>

Rasserenato dalle sue parole, l'arcangelo si lasciò scivolare leggermente appoggiandosi al suo petto. Passandogli dolcemente una mano fra i capelli, B cercò di tranquillizzarlo, ma senza successo. Gabriele rimase teso e continuò a singhiozzare. Non avrebbe mai immaginato che lasciarlo andare da solo sarebbe stato così rischioso. Assurdo immaginare un risvolto simile. Incredibile che fosse successo davvero. Era impossibile, eppure aveva la risposta ad ogni dubbio tra le braccia. Non solo Malachia era in grado di accedere alla cima del Paradiso ed entrare in diretto contatto con Lucifero, ma poteva condurre con sé anche altre persone. Lucifero era a portata di mano ormai. A quanto pare il signorino aveva mantenuto il suo carattere amabile e la propensione alla pietà ed alla gentilezza. Che fosse il Signore dell'Inferno o l'Angelo Dorato del Paradiso, Lucifero restava sempre Lucifero. Le ali di Gabe si erano già infoltite, ma la sua pelle faticava ancora a chiudersi. Tentando di incontrarne di nuovo lo sguardo, B gli fece sollevare leggermente il mento, ma questi spostò la testa di lato e abbassò il volto nascondendolo fra i capelli. 

<< Gabe. Sei arrabbiato con me? >>
<< No... Non con... Non con te... >>

Aveva la voce rauca a forza di gridare per il dolore. 

<< E allora con... >>

Tornò ad abbracciarlo forte, noncurante che, con quella stretta, le ferite tornassero ad aprirglisi. 

<< B-B... >>
<< Sono qui, Gabe. Mi dispiace, davvero tanto... Di non essere stato lì con te per proteggerti da Lucifero >>

L'arcangelo alzò la testa di scatto.

<< M-Meglio così! >>

Arrossì imbarazzato e strinse le labbra. Tentò di abbassare di nuovo la testa, ma B lo colse alla sprovvista e lo baciò. Il suo sangue gli bruciò la lingua, ma ignorò il dolore e, quando infine si separarono, gli occhi dell'arcangelo erano di nuovo lucidi di pianto. Asciugandogli le guance, B sorrise ripulendolo dal sangue per quanto possibile. Pizzicava sulla pelle, ma era sopportabile. 

<< Ecco qui, ora sei pulito pulito >>

Gabriele, la sua espressione intristita, gli occhi grandi e lucidi, le guance arrossate e le labbra increspate dai singhiozzi, B provò l'irrefrenabile desiderio di baciarlo di nuovo. 

<< Malachia voleva vederti... perché non mi hai seguito? >>

Non gli andava proprio di parlare di quello. Gli si fece più vicino, ma poi l'altro si imbronciò. Era così carino e buffo che non poté più trattenersi e scoppiò a ridere. Confuso, il castano rimase a fissarlo per un momento e divenne paonazzo.

<< P-Perché ridi? >>
<< Perché sei troppo tenero... Ti divorerei... >>

L'altro nascose il viso affondandolo contro il suo petto, il suo respiro era fresco e lo riempì di brividi. Gli accarezzò dolcemente i capelli. Era stato così bravo, non solo aveva trovato Malachia in un attimo, ma gli aveva dato un'informazione importantissima. Adesso sì che poteva divertirsi davvero. Ad un tratto, Gabriele si scostò, faticava a sostenere il suo sguardo direttamente quindi, di tanto in tanto, lo distoglieva.

<< A-Allora... adesso dormiamo? >>

Sapeva a cosa si stava riferendo, ma la verità era che stuzzicarlo era molto meglio. Incurvò il labbro e attraversò la linea del corpo dell'altro. 

<< Mi piacerebbe da impazzire, ma... non mi sembri in forze in questo momento. Se ti mangiassi adesso mi sentirei in colpa... >>

Ed eccolo di nuovo farsi paonazzo. Chiudendo le gambe ed avvolgendosi nelle ali, l'arcangelo emise un lieve lamentio. 

<< B-B! I-Io non... non intendevo... >>

Avvicinandoglisi, scostò le sue piume solleticandole con la punta delle dita. 

<< Se vuoi che io mi addormenti devi prima stancarmi, e molto... altrimenti non riuscirei a stendermi accanto a te e tenere le mani a posto... >>
<< M-ma... Ma... >>

La folta barriera scivolò sotto al suo tocco e, alla fine, furono di nuovo faccia a faccia. 

<< Lo so che mi vuoi, ma dovresti pensare alla tua salute prima >>

Stava per baciarlo, ma Gabe gli posò le mani sulle labbra.

<< M-Malachia! L-Lui... voleva... Voleva vederti! T-Ti abbiamo aspettato! D-Dobbiamo dormire così potrete rivedervi! >>

Gli baciò dolcemente il palmo e si fece indietro. Ok, aveva vinto lui per questa volta, basta giocare. Si mise seduto.

<< Gabe, rilassati, Malachia è sveglio adesso... comunque non riusciremmo a parlargli. Inoltre ho un altro impegno >>

Stringendo lentamente gli occhi, Gabriele sembrò confuso dalla sua risposta. 

<< B, tu... non vuoi vedere Malachia? >>

Sentì una fitta al petto e rimase piacevolmente sorpreso, non riusciva a credere che l'altro fosse in grado di leggerlo così bene. 

<< Certo che voglio, solo, non adesso >>
<< Perché no? >>
<< Gabe... Davvero, meglio rimandare, c'è Lilith in panico fuori che vuole sapere come stai... >>

Fece per alzarsi in piedi, ma il castano lo prese per la mano e glielo impedì. 

<< B, ti prego >>
<< Malachia non vuole vedermi. Anche se entrassi nei suoi sogni non mi vedrebbe, proprio come successo l'ultima volta >>
<< Io so che lui vuole vederti! Ne abbiamo anche parlato! >>
<< Gabe... >>
<< Tentiamo almeno! >>
<< Non voglio essere rifiutato di nuovo! >>

L'arcangelo si zittì. Sospirò e ne sentì la mano stringere la propria.

<<  Ecco perché non volevo dirtelo... >>
<< B-B... M-Malachia non ha mai voluto... Lui ti vedrà questa volta, ne sono certo! >>
<< E se non fosse così? E se, lui fosse come Lucifero? Forse gli sono servito solo per uscire dal Limbo... adesso che è libero, che ha ottenuto quello che voleva ... Non ho più alcun valore >>

Gabriele lo tirò a sè avvolgendolo tra le proprie braccia ed ali. Il suo cuore batteva in modo talmente intenso che B riuscì a percepirlo come un fuoco d'artificio nel cielo notturno. Si sciolse in quell'abbraccio.

<< Malachia non è come Lucifero. Nel prossimo sogno ti vedrà! Te lo prometto! >>
<< Non fare promesse che non hai il potere di mantenere... >>
<< Te lo sto promettendo proprio perché sono certo che succederà! Era così felice quando gli ho detto che sono dalla tua parte! Di come ti ho riferito tutto di lui in questi anni e... e perfino che... insomma... >>

Arrossì. Posandogli le mani sulle spalle, B lo allontanò leggermente e lo guardò sorpreso.

<< Aspetta! Gli hai detto della nostra relazione!? >>

Si illuminò nel vedere Gabriele avvampare per l'imbarazzo.

<< C-Certo... p-però non preoccuparti! Gli ho spiegato che non è niente di importante! C-che è solo per... per...>>

Fece davvero fatica a terminare la frase.

<< ... aiutarvi... Insomma... Niente di... che... >>

Incupendosi, B incrociò le braccia al petto.

<< In che senso la nostra relazione sarebbe "Niente di che"? >>
<< B-Beh... ecco... io p-pensavo! C-Cioè.... tu e Lucifero, voi...  >>
<< Io e Lucifero cosa? >>
<< E-Ecco... Q-Quello che v-volevo dire è... i-insomma... >>

Scosse le mani per il nervosismo ed iniziò ad usare il linguaggio dei segni. 

<< Ho solo detto la verità! Tu e Lucifero siete eternamente vincolati, tu riuscirai presto a raggiungerlo, lo strapperai eroicamente dal Paradiso, dal controllo di nostro padre. Non appena ti rivedrà recupererà la memoria, si ricorderà di te e poi fuggirete insieme a Malachia e vivrete insieme, felici, per sempre! >>

B allungò le mani verso le sue e ve le intrappolò stringendole. 

<< Gabe, usa la voce! Prendi coraggio! Ripeti tutto quello che hai appena detto, senza balbettare, trattenendo i singhiozzi! Convincimi che ci credi davvero! Che, tutto ciò che mi hai appena detto, si realizzerà! Forza! >>

L'arcangelo tentò di liberarsi dalla sua presa. Inutile, non lo avrebbe lasciato scappare. 

<< Coraggio! Dimmi quanto sarò felice con Lucifero! Ripetilo ad alta voce! >>
<< L-Lasciami! >>
<< Per questo eri così arrabbiato prima! Dì la verità, sei furibondo con lui, forse quasi quanto lo sono io! Tu non vuoi che io e lui torniamo insieme! >>

Gabriele lo affrontò a viso aperto.

<< Sì! È così! >>

Riprese fiato e non smise di lottare.

<< Ti ha rovinato la vita! Ha condannato la tua anima! Ti ha trasformato in un mostro! Ed adesso nemmeno se ne ricorda! Nemmeno... gli importa! >>

Singhiozzò, senza forze, incapace di fermare il pianto. B posò la fronte contro la sua e strofinò dolcemente le punte dei loro nasi.

<< Gabe, va bene così. Lucifero è sempre lo stesso, non è mai cambiato. Ha spazio per una sola persona nel proprio cuore, prima Abele, adesso Malachia... io non... non sono niente per lui. Valevo qualcosa quando gli servivo per tornare in Paradiso... Non l'ho mai avuto... non è mai stato Mio >>
<< Non può essere... non è giusto... >>
<< Questa è la verità >>

Lo sguardo di Gabriele era affranto, colmo di una pietà che mai prima nessuno gli aveva riservato con altrettanta intensità.

<< Eppure tu non sei disposto ad accettarla... >>

B sorrise e gli lasciò un bacio sulla fronte liberandolo dalla propria presa.

<< Esattamente >>

***

L'abbraccio di Lilith gli tolse il fiato e lo fece annaspare, ma non fu un grosso problema, anzi, ne venne scaldato e accolto al punto che perfino il dolore degli ultimi acciacchi lo abbandonò. 

<< Mi hai fatta morire di paura! H-Hai iniziato a bruciare! Credevo saresti diventato cenere! Non rifarlo più! >>
<< Su questo non c'è dubbio, non succederà di nuovo >>

Voltandosi verso B, Lilith si fece seria. 

<< Sarà meglio! E spero che tu non gli abbia combinato nulla poco fa! Non vedi che è ferito!? >>
<< Niente di niente, giuro >>
<< Gabe ha gli occhi gonfi! Ha sicuramente pianto! Sicuro che non sia successo niente?! >>

Gabriele se li strofinò, si sentiva molto meglio dopo essersi sfogato, ma sapeva di dover recuperare un contegno, se qualcuno dei suoi fratelli lo avesse visto ridotto così, sarebbe stato un vero problema. A proposito di problemi, il discorso fatto con B lo aveva riempito di tristezza, avrebbe fatto qualsiasi cosa per cancellare anche dalla sua mente il ricordo di Lucifero. Fintanto che il cuore di B era imprigionato in quell'ossessione, non sarebbe mai stato felice, nemmeno recuperando il proprio rapporto con Malachia. 

<< Sicuro, altrimenti non avrebbe solo gli occhi rossi... >>

L'arcangelo si coprì il petto ed arrossì imbarazzato. 

<< In effetti... >>
<< L'ho avvolto nella mia oscurità perché, in questo modo, la luce che irradia si sarebbe concentrata solo nel guarirlo, senza disperdersi >>

Questo spiegava anche come mai, nonostante fosse stato Lucifero ad infliggergli quelle ferite, esse fossero guarite a tempo record. Buffo però che B stesse evitando appositamente di citare le avance che gli aveva fatto nel mentre. 

<< Ok, è stata una buona scelta... >>

B si stiracchiò e si spostò da una gamba all'altra. 

<< Bene, ora devo proprio andare >>
<< Eh?! >>

Scostandosi dall'abbraccio di Lilith, Gabe lo guardò confuso. 

<< Dove vai?! >>
<< Te l'ho detto che ho un impegno... >>

Lilith si fece avanti.

<< Che impegno? Hai qui Gabriele, non avete del lavoro da fare? >>
<< Ovvio, infatti abbiamo fatto passi da gigante, devo aggiornare Michele o quel pennutaccio rivorrà indietro il suo fratellino e non ho alcuna intenzione di restituirlo così presto >>

Gabriele sbiancò. Impossibile, era ancora pieno di cicatrici, Michele le avrebbe certamente notate! Non poteva uscire ridotto in quel modo! Perfino Uriel all'ingresso ci avrebbe fatto caso. Sistemando il peplo, cercò di coprirsi il più possibile.

<< Che fai, Gabe? >>
<< M-Mi sistemo... C-Cioè, ci provo... >>

Accarezzandogli la guancia, B gli fece alzare il volto. 

<< Gabe, tu non ci vieni con me. Vado da solo >>
<< C-Cosa?! M-Mio fratello vorrà vedermi! >>
<< Sinceramente, non penso gli importi così tanto. Resta qui, sarai al sicuro nell'Eden con Lilith >>

Lanciò un'occhiata d'intesa all'amica la quale sorrise, le sue piccole ali sfarfallarono per l'emozione. Prendendo sottobraccio l'arcangelo, lo portò a sé. Incrociando le braccia al petto, B si schiarì la voce prima che l'altra si lasciasse prendere troppo dall'eccitazione. 

<< Che c'è!? Mi occuperò delle sue ferite, ci faremo una passeggiata, balleremo insieme... >>
<< A-Aspetta, Lilith >>

Guardando B preoccupato, Gabe piegò le ali lasciandole scivolare tristemente a terra.

<< N-Non starò in mezzo, p-portami con te >>
<< Ho bisogno che resti. Che ti rimetti in forze, la prossima volta verrai >>
<< M-Ma ho promesso a Malachia che gli avrei portato notizie di Samael! C-Come faccio se resto chiuso qui!? >>
<< Andrò a parlare anche con il mio caro genero, poi ti riferirò tutto >>

A quell'appellativo, Gabriele si lasciò sfuggire una risata a fior di labbra. 

<< Inoltre... se farai il bravo... >>

B gli si avvicinò, per un istante ebbe la netta sensazione che gli volesse saltare addosso. Lilith sembrò percepire la stessa intenzione e, infatti, si mise immediatamente fra loro. Sbuffando, B si bloccò e la guardò seriamente. 

<< Allora, un paio di regoline prima che io vada >>
<< Regole? >>

Fu Lilith a sbuffare questa volta. 

<< Quali regole?! >>
<< Niente di troppo complicato. Semplicemente, mentre sono via, vorrei non dovermi preoccupare d'altro se non di divertirmi a prendere in giro Michele. Quindi dovreste farmi dei piccoli favori... >>
<< Non siamo bambini... >>
<< Allora non dovrebbe essere troppo complicato attenervi a quello che chiedo, giusto? >>

L'aria intorno a B iniziò a farsi strana ed i suoi occhi si illuminarono per un istante. Era davvero serio. Anche Lilith lo percepì, perse l'ironia nella propria voce e annuì. B sorrise di nuovo e l'atmosfera si distese. 

<< Niente passeggiate in giro per l'Inferno, dovete restare solo nel limite dell'Eden >>

Lilith alzò gli occhi al cielo. 

<< Questo era ovvio, mica voglio che Gabe finisca inghiottito dalla tua oscurità >>
<< Bene. Secondo. Niente pisolini, né sonnellini in mia assenza >>

Gabe annuì, non ci teneva affatto a rivedere Lucifero, nemmeno per sbaglio, inoltre la prossima volta aveva tutta l'intenzione di costringere B ad andare insieme così almeno avrebbe rivisto Malachia. 

<< Terza ed ultima richiesta... >>

Il suo sguardo fu tutto per Gabe. 

<< Finché resti qui, non mangiare niente di niente >>

Lo guardò confuso. 

<< Non ho bisogno di mangiare >>
<< Non importa, non mangiare niente, soprattutto... >>

E si rivolse a Lilith. 

<< Se offerto da lei >>
<< Ora sono offesa! >>

B rise.

<< Ma davvero? Che peccato! Eppure visti i nostri trascorsi, credevo fosse meglio avvisarti a riguardo >>
<< Io... non avevo intenzione di... >>
<< Non importa. Non importa se avevi intenzione di fare qualcosa o no. Gabe non accetterà nemmeno una foglia di menta da te, altrimenti, appena rimetto piede qui, ti cancello dall'esistenza >>

Lilith rabbrividì. Gabriele le si affiancò serio. 

<< Non mangerò niente! Non serve minacciarla... >>
<< Ah, giusto. Non è tanto lei il problema qui, ma tu. Perciò mettiamo bene in chiaro le cose >>

Ghignò. 

<< Se scopro che hai disubbidito, anche solo ad una delle regole che ti ho dato, non solo cancellerò Lilith dall'esistenza, ma, senza la sua protezione, non ci sarà più nessuno in grado di difenderti. Se i due giorni che abbiamo passato insieme ti hanno mandato fuori di testa, prova ad immaginarti un'eternità passata sotto di me, a gemere a godere fino alla follia, senza nessuno che possa sentirti o raggiungerti >>

Gabe deglutì, tutto il suo corpo venne attratto da B come una calamita, ma Lilith gli posò una mano sulla spalla riportandolo in sé. Ogni parte di lui diceva "Sì! Lo voglio! Prendimi!" e questo lo pose in un imbarazzo atroce. Era stata solo un'idea, un'immagine fugace nella sua testa, eppure era bastata. Il pensiero di quanto potere avesse l'altro su di sé, lo spaventò parecchio.

<< Allora? Sono stato abbastanza chiaro? >>
<< Sì, chiarissimo >>

Risposero all'unisono e B sembrò abbastanza soddisfatto. Allungando una mano verso Gabe gli fece cenno di avvicinarsi, l'arcangelo fece un passo in avanti, Lilith lo bloccò. 

<< Non fare la bacchettona, gli do solo un bacino per salutarlo >>
<< Dopo quello che gli hai appena detto?! Chi vi stacca più poi! Vai vai, avevi tanta fretta, no? >>
<< Sì, sì, vado vado >>

Iniziando a dissolversi, B fece loro un cenno con la mano e, poco dopo, sparì nel nulla. Improvvisamente, Gabe sentì uno strano vuoto crescere dentro di sé. Lilith lo scosse leggermente e si riprese dal torpore. 

<< Gabe, ti senti bene? C-Cioè, lo so che non stai bene, sei appena guarito e nemmeno del tutto, ma... >>

Sedendosi in mezzo all'erba, Lilith lo accompagnò accanto a sé e lo accarezzò lungo le braccia per aiutarlo a rilassarsi un attimo. 

<< L-Lui... diceva sul serio? Ti cancellerà davvero dall'esistenza se non rispetto le sue regole? >>
<< Mi sa di sì... >>

Lilith si spostò indietro i capelli. 

<< Vuoi che proviamo? >>

Gabriele arruffò le piume. 

<< No! Non se ne parla proprio! >>

La demone sorrise. 

<< Io so perché ha messo quella regola sul cibo. Vuoi saperlo? >>
<< Lilith... >>
<< Perché non vuole che io ti faccia restare qui all'Inferno con noi per sempre >>

Allungando una mano verso di lui, gli accarezzò le ali. 

<< Non ti piacerebbe? Potresti vivere qui con B... aiutarmi a fargli dimenticare Lucifero... >>
<< D-Di cosa stai parlando? Tu vuoi... vuoi che io diventi il sostituto di Lucifero? >>
<< Esatto... So che lo hai incontrato, che è stato lui a ridurti così. Ed adesso sai anche che razza di pezzo di merda sia. Non ti fa arrabbiare che, nonostante tutto il male che gli ha fatto, il cuore di B sia nelle sue mani? >>

Lilith strinse i denti e si innervosì.

<< Non merita B >>

Tornò verso di lui e la sua espressione si addolcì.

<< Tu piaci a B, davvero. Basterebbe solo un boccone... verresti relegato qui com'è accaduto agli altri demoni, per sempre accanto a B. Non mi intrometterei fra voi, mi basterebbe vederlo felice e tu potresti distrarlo sino a quando il legame con Lucifero non si dissolverà. Io ci ho provato, ma non funziona... non sono la persona giusta per B. Ma tu... vi ho visti in quei due giorni, non ti ha mai staccato gli occhi di dosso! Se ci mettiamo d'accordo io e te, possiamo salvarlo dall'ossessione per Lucifero! >>

Lilith fece comparire nella mano una mela, tre morsi erano ben visibili ai suoi lati.

<< Allora? Cosa ne dici? >>

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