Capotolo 30
Lucrezia
- Stai bene con i capelli corti - Dissi continuando a passare le mani sulla sua testa, tirò la testa all'indietro e lo baciai sulla gola sfiorandolo appena con le labbra, mi tirò più vicina a se.
- Posso fidarmi di nuovo di te? - Chiesi e lui spalancò gli occhi fissandomi.
- Ti prego Lizzy -
- Mi preghi per cosa? -
- Fidati di nuovo di me -
- Mi hai fatto stare male Mattia -
- Perdonami l'ultima volta -
Sentivo il suo respiro caldo sul mio viso.
- Stai andando ancora dalla psicologa? -
- Non ho mai smesso, ogni settimana, lo faccio per noi. Il vecchio Mattia sapendoti fuori con Gianni avrebbe sclerato -
- E perché non hai sclerato? -
- La verità? Non è adatto a te Lizzy! Soltanto io sono adatto a te - Mi rispose accarezzandomi la schiena.
- Ma quando sono andata a prendere il caffè con Daniele hai sclerato.... - Dissi ricordandomi la litigata per la quale ci eravamo lasciati.
- Ok. Sono un idiota! Va bene? Adesso però possiamo tornare insieme? -
Accennai appena un sorriso e morsi leggermente il suo labbro inferiore, si mosse per baciarmi e mi alzai dalle sue gambe lasciandolo li.
Mi seguì subito in camera dove stavo cercando i vestiti.
- Dove vai.... - Mi chiese avvicinandosi con aria maliziosa.
- Devo uscire - Risposi.
Mi sollevò da terra senza il minimo sforzo, capovolgendomi sulla sua spalla e iniziai a ridere.
- Devi uscire.... sei sicura che ti lascerò uscire Lizzy? - Mi chiese dandomi una pacca sul sedere abbastanza forte da farmi sussultare.
- Lasciami scemo! - Quando era di buon umore era uno spasso, peccato che questi momenti in lui duravano poco.
Mi scaraventò sul letto e si mise sopra di me.
Accarezzai i suoi capelli.
- Sei bello quando ridi - Dissi.
- Solo quando rido? -
- Sei sempre bello, ma quando ti arrabbi mi fai paura -
Mi guardò negli occhi.
- Non mi arrabbierò più allora -
Sembrava sincero, ma lui era così, in un attimo ti portava sulla luna e subito dopo ti lasciava cadere nelle tenebre come se non gli importasse di nessuno.
- Usciamo? - Chiesi timorosa che potesse reagire male.
- Va bene. Usciamo -
Mi cambiai e indossai una gonna di jeans e una canottiera nera, quando entrai in cucina Mattia mi guardò male.
- Non ricominciare Mattia! - Dissi subito mettendo le cose in chiaro.
- Non ricominciare a fare cosa.... -
- A guardarmi male se mi metto una gonna -
- No, è solo che le tue gambe vorrei guardarle solo io -
- Andiamo? - Dissi afferrando la mia borsa.
Mi seguì, lo portai in centro, ogni volta che entravo in un negozio sbuffava facendomi ridere per poi seguirmi dentro, mangiammo qualcosa al volo e ci fermammo a mangiare un gelato prima di tornare a casa.
- Stai bene? - Mi chiese una volta seduti con i nostri gelati.
- Oggi si, sono stata bene. Tu? -
- Mi basta stare con te per stare bene -
- Che parole profonde Mattia!!! -
- Mi prendi in giro? - Mi chiese sorridendo.
- Un po', ne approfitto del tuo buon umore -
Afferrò la mia mano e la strinse, ogni volta che mi sfiorava il mio corpo era come se prendesse vita.
- Lizzy sposami -
Scoppiai a ridere guardandolo, poche ore prima gli avevo detto che non sapevo come fidarmi di lui e ora mi chiedeva di sposarlo.
- Ti faccio ridere? - Continuò.
- Mi fa ridere quello che hai detto. Hai combinato un casino Mattia! Non so neanche se ti voglio ancora -
- Mi vuoi Lizzy, lo vedo da come mi guardi! Nessuna mi ha mai guardato come fai tu -
- E come lo faccio io? -
- Lizzy tu mi ami davvero! Mi hai aiutato a superare il mio passato, mi hai insegnato ad amare. Nessuna lo avrebbe mai fatto! Al posto tuo un'altra sarebbe scappata! -
- È vero, ti amo Mattia, ma questo non cancella quello che hai fatto! -
- Cosa devo fare perché tutto torni come prima? -
- Devi convincermi che sarà per sempre Mattia, che non cercherai un'altra ogni volta che avremo una discussione -
- Che sarà per sempre? Cristo Lizzy, ti ho chiesto di sposarmi! - Disse esasperato.
- A dirlo siamo buoni tutti, amare una persona vuol dire altro! In una coppia non sarà sempre tutto bello Mattia! Ci saranno discussioni, litigate, e quando succederà? Devo aspettarmi che mi porti una in casa perché non sei in grado di affrontare il problema? -
- Come faccio a convincerti se non mi permetti di stare con te? -
- Adesso sei con me... -
- Adesso! E stasera? Le altre sere? Lizzy mettiamo un punto e ripartiamo -
Lo guardai sorridendo, annuii volevo che si tranquillizzasse e soprattutto volevo dargli un'altra possibilità; l'ultima.
Lui buttò fuori l'aria che aveva trattenuto.
- Piacere Lizzy! - Dissi allungando una mano verso di lui.
Mi guardò divertito capendo cosa intendevo fare.
- Mattia! - Rispose stringendo la mia mano.
- Mi offriresti un caffè Mattia? - Continuai la mia parte.
- Ti offro tutto quello che vuoi. Non hai che da chiedere.... - Rispose malizioso.
- E dai!! Al primo appuntamento mi dici già così? - Risposi.
- Va bene. Vado a prendere due caffè. Cancella quello che ho detto - Mi strizzò l'occhio e si allontanò per andare a prendere i caffè.
Appoggiò le tazzine sul tavolo e si mise seduto, guardai il suo petto fasciato dalla sua maglietta nera e deglutii.
- Posso invitarti a cena stasera? - Mi chiese.
Aveva capito il senso del gioco, ricominciare da capo, corteggiarmi, amarmi e lasciarsi amare a 360 gradi.
Guardai l'orologio.
- Se vogliamo andare a cena devo andare a casa a prepararmi, non vorrai che esca così la nostra prima sera insieme? -
- Va bene. Ti accompagno a casa e vado a cambiarmi anche io -
Mi accompagnò a casa a piedi come eravamo partiti, teneva le mani nelle tasche dei jeans, scherzava con me come faceva le prime volte che uscivamo, una volta sotto casa mia mi diede un bacio sulla guancia.
- Passo alle 8 - Mi disse prima di andarsene.
Lo guardai attraversare la strada e corsi in casa a prepararmi.
Feci la doccia e mi rilassai 10 minuti fumando una sigaretta e bevendo un bicchiere di vino rosso, poi cominciai a prepararmi, Mattia odiava aspettare.
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