Capitolo33
- Carlotta andiamo? - Disse mio fratello.
- Pensavo che sareste rimasti per cena -
- No sorellina... cena dai suoceri, siamo passati solo per farvi un saluto -
- Ok... -
Salutammo e io guardai Mattia con aria strana dopo aver chiuso la porta.
- Cosa ti frulla in quella testolina? - Mi chiese alzando un sopracciglio.
- Ora che ci penso... mi sei venuto dentro? -
- Non ce l'ho fatta ad uscire Lizzy, mi dispiace, ero troppo preso -
- Ma sei scemo? - Dissi mettendomi una mano sulla bocca.
- Abbiamo il 50 percento delle possibilità che tu non sia rimasta incinta -
- È l'altro cinquanta che mi preoccupa -
- Vieni qui da me, ho bisogno di coccole -
- Mio Dio non ci credo! -
- A che cosa? -
- Al fatto che tu sia così tranquillo! -
- Ma cosa dovrei fare secondo te? Ormai è successo e non posso tornare indietro! E comunque non tornerei mai indietro -
- Aspetta! Tu l'hai fatto apposta!! -
- E anche se fosse? Cosa c'è di male? Ci amiamo Lizzy! -
- Ci amiamo? Fino a poco tempo fa scopavi con un'altra dieci minuti dopo aver litigato! -
- Non ci provare Lizzy! Quella non significava niente per me! L'ho fatto solo per farti incazzare! -
- Ho bisogno di prendere aria -
Sbuffò, io mi accesi una sigaretta e andai in terrazza, sentii le lacrime fare capolino e cercai di fare lunghi respiri per respingerle; la nostra era una storia troppo travagliata per avere un figlio, e comunque era troppo presto.
Finii la sigaretta e tornai in salotto.
- Sappi che se sono incinta andrò ad abortire -
- Ti sei fumata il cervello Lizzy! Non te lo lascerò mai fare! -
- Allora spera che non sia rimasta incinta Mattia! -
Andai in cucina per preparare la cena anche se l'umore non era dei migliori, Mattia mi afferrò per un braccio.
- Quale cazzo è il problema Lizzy? Forse non sei innamorata di me come dici? -
Strizzai gli occhi impaurita.
- Non farmi male Mattia ti prego -
- Farti male? Non ti ho mai toccata con un dito Lizzy! Mi fai sentire una merda in questo modo! Tu hai paura di me! -
Le lacrime che avevo ricacciato indietro fino a quel momento cominciarono a scendere rigandomi il viso.
- È meglio se vado a casa -
- No Mattia ti prego... non mi lasciare - Avevo bisogno di lui, era la mia droga, l'ossigeno che mi teneva in vita, ma dal modo in cui mi guardava potevo capire che questa volta era davvero finita. Scosse la testa e mi diede un bacio sulla fronte.
- Ci sentiamo domani Lizzy -
Come se le gambe non mi sostenessero più caddi in ginocchio sul pavimento.
- Lizzy.... -
- Se esci da questa casa adesso non tornerò più indietro Mattia -
- Ma lo capisci che ci stiamo facendo del male? Guardati Lizzy! -
- Quindi è un addio? -
Annuì e lo guardai uscire da casa mia, andai a rannicchiarmi sul letto versando tutte le lacrime che avevo.
Mattia
Tornai a casa mia, mangiai un pezzetto di pane secco con una fetta di prosciutto che era rimasta in frigo, feci la doccia e uscii per andare al bar.
- Ciao Mattia! Lizzy? - Mi chiese Elena appena entrai al bar.
- A casa.... credo.... -
- Cosa vuol dire? - -
Marco si voltò verso di noi sentendo la sua ragazza alzare la voce.
- È finita Elena, basta, non andiamo, litighiamo continuamente, ha paura di me, ci stavamo facendo del male a vicenda - La lasciai li e andai al bancone a prendere il caffè; Gianni mi guardò senza dire niente.
- La prossima volta che esci con Lizzy non farla bere in quel modo! Lei non è come le altre che se è ubriaca va a letto con il primo che capita - Dissi guardandolo male ricordando in che condizioni era tornata quando era uscita con lui.
- Stai perdendo tempo Mattia - Mi rispose mettendomi il caffè davanti.
Mi stavo alterando, una parola fuori posto e sarei saltato di la dal bancone.
- Cosa intendi dire? -
- Quello che ho detto! Perdi tempo a discutere con me invece di passare il tempo con lei -
- Cosa ti ha detto Lizzy? -
- Che è innamorata persa di te, dalla prima volta che ti ha visto -
Pagai per quello che avevo preso e andai a sedermi, poco dopo entrò Daniele da solo.
- Serena? - Domandò Elena.
- È da Lizzy - Rispose guardandomi dritto negli occhi.
Sicuramente sarà stata a piangere, a pensare a cosa non va in lei quando quello che ha qualcosa che non va sono proprio io e non certo per colpa mia, mi alzai ed uscii dal bar accendendomi una sigaretta, sentii la porta aprirsi alle mie spalle ma non mi voltai.
- Come stai? - Mi chiese Daniele.
- Di merda, mi manca -
- È perché l'hai lasciata? -
- Perché ha paura di me... e come dargli torto - Risposi aspirando la mia sigaretta.
- Stanotte sarà molto lunga, ma ho preso la decisione giusta.... credo.... - Aggiunsi.
- E quando la rivedrai? Perché sai che succederà! -
- Non lo so, voglio soltanto che lei stia bene -
-Lei sta bene con te Mattia! -
- Senti Daniele basta -
Buttai la sigaretta e me ne tornai a casa.
Non vidi Lizzy per un mese,la sera andavo al bar ma lei non c'era mai, e neanche Serena che passava le serate a casa con lei, il fine settimana i ragazzi mi portarono fuori a cena per distrarmi, Serena mi disse che Lizzy era andata a trovare i suoi e io mi sentii un po' più tranquillo.
Il lunedì sera dopo essere tornato da lavoro e aver fatto la doccia andai al bar, lei era lì seduta al bar e parlava con Serena ed Elena, appena mi vide i suoi occhi mi fulminarono ma accennò un debole sorriso, mi avvicinai.
- Ciao Lizzy -
- Ciao Mattia -
- Come stai? -
- Potrei stare meglio ma mi accontento -
- Vuoi bere qualcosa? -
-Ho già fatto grazie -
Non era più la solita Lizzy, il suo viso era sofferente e tutto per colpa mia.
Mi allontanai, avrei voluto dirgli tante cose, ma le ragazze le stavano accanto come due cani da guardia pronte a sbranarmi.
Aspettai che uscisse a fumare e mi avvicinai al tavolo per fermare le sue amiche, dopodiché la seguii.
- Lizzy... -
- Dimmi - I suoi occhi erano truccati di nero, non ero abituato a vederla truccata.
- Voglio sapere come stai... davvero -
- Bene, te l'ho detto! Volevo solo chiederti una cosa -
- Dimmi tutto -
- Potresti firmarmi la lettera e rendermi libera di trovare un altro lavoro? -
- Lizzy per favore.... -
- No Mattia, per favore te lo chiedo io, ci siamo lasciati, non stiamo più insieme, non ha senso tutto questo -
- Ti ho lasciata.... - Dissi abbassando la testa.
- Va bene, non voglio parlarne. Voglio solo che firmi la lettera -
- Facciamo una cosa. Continua a lavorare per me -
Si mise a ridere. - Voglio andare avanti Mattia, e così non ci riesco - La guardai andare via senza fermarla, senza dirgli una parola, rientrai dentro al bar e mi misi a sedere con gli altri.
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