Capitolo 6
Mattia
Rimasi seduto sulla sedia a fissare lo schermo nero del PC, un fulmine illuminò tutta la stanza, un tuono e il ticchettio della pioggia che scendeva sempre più forte.
Il suono del campanello mi fece scuotere, non aspettavo nessuno. Forse era Daniele, aprii aspettando sulla porta, e dopo qualche secondo apparve Lizzy, i capelli gocciolavano sul suo vestitino bagnato.
- Vieni dentro e togliti quei vestiti bagnati, prenderai un malanno -
Andai in camera, presi una mia maglietta dal cassetto e tornai in salotto.
- Hai capito cosa ti ho detto? - Le chiesi vedendo che ancora non aveva mosso un passo.
Appoggiai la maglietta sul divano, mi avvicinai e dopo aver afferrato il bordo del vestito glielo sfilai, sfiorai la sua pancia piatta, era umida e fredda, afferrai la maglietta e gliela infilai.
- Perché sei qui? - Le chiesi.
- Sei scemo? Con chi parlo la sera? Sei te o il tuo fratello gemello? -
Mi misi a ridere e mi accesi una sigaretta.
- Sono io. Ma non mi hai risposto -
Si avvicinò lentamente, la maglietta le copriva appena il sedere, appoggiò le mani sulle mie spalle e si avvicinò all'orecchio.
- Sei l'unico che toccandomi come hai fatto prima sei riuscito a far bagnare i miei slip - Disse sottovoce.
Afferrai le sue mani e la spinsi facendole battere la schiena sul muro.
- Chi ti ha toccata così? - Chiesi guardandola negli occhi.
- Che importa adesso? -
- Lizzy chi è stato? -
Abbassò la testa fissando il pavimento.
- Il mio allenatore -
La lasciai andare e mi passai le mani nei capelli appoggiando la testa sul muro della parete opposta cercando di far tornare il mio respiro regolare.
Non la sentii avvicinare, sentii solo le sue labbra che baciavano le cicatrici sulla mia schiena. Mi sembrava ancora di sentirle bruciare, nessuna prima di lei aveva avuto il coraggio di toccarle, tantomeno di passarci le labbra sopra, tremai e mi voltai di scatto a guardarla. Iniziai a baciare le sue labbra, il suo collo, il suo seno attraverso la maglietta mentre mi accarezzava i capelli, avevo bisogno di lei, di sapere che c'era e che ci sarebbe sempre stata, la sollevai da terra prendendola per il sedere e mi cinse la vita con le gambe, la portai in camera e la lasciai scivolare sul letto, si sdraiò e io la raggiunsi, alzai la sua maglietta e baciai la sua pancia fino al bordo dei suoi slip, vedevo il suo petto alzarsi e abbassarsi velocemente.
Liberai i suoi seni dal reggipetto e le presi in bocca un capezzolo, ansimò e afferrò la mia testa tra le mani.
- Mattia -
Mi fermai a guardarla, dai suoi occhi capivo che la stavo spaventando.
- Dimmi -
- Non l'ho mai fatto - Disse chiudendo gli occhi.
- Mi stai dicendo che sei vergine Lizzy? -
Annuì. - Neanche io l'ho mai fatto con.... insomma hai capito - Dissi, questa volta ero io in imbarazzo.
- Ma scusa... la tua prima volta.... -
- È una storia lunga e non ho voglia di parlarne adesso. Ci penso io a te - Dissi sfiorando le sue labbra morbide con le mie; prima o poi avrei dovuto affrontare anche il mio passato.
Ripresi ad accarezzare il suo corpo statuario, baciai i suoi seni, la sua mano accarezzava la mia schiena, lentamente feci scivolare la mia mano dentro i suoi slip, sfiorai il suo sesso scoprendola bagnata, mi allontanai per togliermi i pantaloni della tuta e i boxer.
- Fai piano - Mi disse.
Mi sdraiai sopra di lei appoggiando il mio sesso contro il suo.
- Farò piano Lizzy - Risposi scivolando lentamente dentro di lei.
Dopo essere entrato diedi una spinta più forte, il suo viso si contorse dal dolore e le sue unghie si conficcarono nella mia schiena, iniziai a muovermi lentamente sentendola rilassare sempre di più ad ogni spinta fino a che non iniziò a muovere il bacino in sincronia con il mio.
Era talmente stretta e avevo desiderato così tanto questo momento che non ci avrei messo tanto a venire.
Sollevai le sue gambe portandomele intorno alla vita, in questo modo riuscivo ad arrivare più a fondo, e guardare le sue espressioni mi faceva stare bene. Continuai a spingermi dentro di lei fino a che non si aggrappò alle mie spalle trattenendo il fiato, mi fermai roteando il busto mentre mugolava.
- Che succede Lizzy? - Chiesi guardando i suoi occhi azzurri sorridendole.
- Non fermarti.... ti prego -
La feci venire e uscii appena in tempo per svuotarmi sulla sua pancia tremando di piacere.
Baciai il suo viso e mi alzai, alcune macchie di sangue avevano macchiato le lenzuola.
- Vado a sciacquarmi e ti porto un asciugamano pulito per lavarti -
Mi sorrise. - Grazie -
Tornai poco dopo, gli buttai l'asciugamano sul viso ridendo e guardai il suo corpo quando si alzò per andare in bagno.
- Smetti di guardarmi? - Mi disse coprendosi i seni con un braccio e il davanti con l'asciugamano.
- Ti vergogni? - Chiesi sorridendole.
- Si -
Mi buttai giù aspettando che tornasse da me.
Chiusi gli occhi, la sentii spegnere la luce ed avvicinarsi a me, allargai un braccio e appoggiò la testa sul mio petto, iniziai ad accarezzarle i capelli e mi addormentai.
La mattina seguente aprii gli occhi, Lizzy non era più accanto a me, per un attimo pensai di aver sognato tutto, ma non era possibile, sentivo ancora il suo odore su di me, mi alzai, mi vestii e uscii di casa di corsa.
Tenni il dito premuto sul campanello fino a che non mi aprì la porta e salii le scale due alla volta. Si spostò per farmi entrare e la seguii in cucina, i pantaloncini riuscivano a coprire a malapena il suo sedere.
- Vuoi il caffè? - Mi chiese.
Annuii sedendomi.
Mi passò la mia tazzina e si mise seduta di fronte a me accendendosi una sigaretta.
- Perché te ne sei andata? - Chiesi cercando di restare calmo.
- Dovevo lavorare -
- Potevi tornare a casa stamani invece di scappare di notte come una ladra -
Sbuffò alzando gli occhi al cielo.
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