Mattia
Corteggiarla, amarla, mi piaceva pensare di ricominciare tutto da capo con lei, avevo fatto tanti, troppi errori; dopo aver fatto la doccia mi vestii e montai in macchina.
Ero appena sceso dall'auto quando Lizzy uscì dal portone, aveva un paio di jeans sbiaditi e una canottiera che fasciava i suoi seni sodi, eppure era bella, era come se la vedessi veramente per la prima volta. Si avvicinò e mi bacio sulla guancia prima di montare in macchina.
- Ti va una pizza? - Chiesi mettendo in moto la macchina.
- Si -
La portai in una pizzeria sul viale Europa dove andavo a volte con Marco.
- Che pizza prendi Lizzy? - Chiesi osservandola mentre guardava il menù.
- Calzone farcito.... tu? -
- Tartufo e funghi porcini -
Si avvicinò un ragazzo al tavolo per prendere le ordinazioni, volevo mangiare alla svelta per stare un po' con lei, mi era mancata.
- Venerdì prossimo vado dai miei per il fine settimana - Mi disse mangiando la sua pizza.
- Io non posso venire con te? -
- Vuoi venire con me? E con quale qualifica? - Rispose sorridendo.
- Il tuo ragazzo -
- Quando hai deciso che sei di nuovo il mio ragazzo? -
- Manca una settimana... penso di farcela a diventarlo da qui a venerdì, altrimenti rischio di impazzire seriamente -
- Impazzire per cosa? -
- Senza toccarti, senza baciarti.... -
- Vedremo Mattia... non mettermi fretta -
- Non ti metto fretta, ma non voglio neanche perderti -
- Se farai le cose come devono essere fatte non mi perderai - Sospirò. - Se non avessi fatto la stronzata di Fabiola per esempio non saremmo neanche a parlarne adesso - Continuò giocando con il tovagliolo.
Determinata. Era la parola giusta per definire Lizzy in questo momento, sapevo che non avrebbe ceduto, che avrei dovuto penare perché tutto tornasse come prima, il fatto che volesse riprovare, che volesse darmi un'altra possibilità mi faceva capire che lei era veramente innamorata, nonostante i suoi 18 anni e la sua inesperienza in fatto di uomini.
Dovevo fare l'impossibile per cambiare, perché se avesse conosciuto qualcuno che riusciva a darle quello che non le avevo dato io l'avrei persa per sempre.
Il mio cellulare squillò, avevo paura a prenderlo, paura di leggere il nome di Fabiola; avrebbe rovinato tutto in quel momento.
Per mia fortuna mi stava chiamando Daniele.
- Dani - Dissi rispondendo. E per un attimo mi sembrò di vedere Lizzy tirare un sospiro di sollievo.
- Hey Mattia dove sei? - Mi chiese.
- Sono a cena con Lizzy -
- Ah, ok, volevo avvisarti che noi siamo a fare una partita a biliardo se vi va di passare -
Vidi Lizzy alzarsi, la seguii con lo sguardo mentre si dirigeva alla cassa per pagare. Aveva approfittato del fatto che fossi al telefono, altrimenti non ci sarebbe riuscita. Sorrisi.
- Ok Dani, ne parlo con Lizzy! Grazie della chiamata -
Rimasi seduto ad aspettare che tornasse, quando si mise seduta alzai la testa per guardarla.
- Di solito è l'uomo che paga al primo appuntamento - Dissi sorridendole.
Mi strizzò l'occhio. - Almeno i soldi che guadagno te li rendo in qualche modo -
- Lizzy... - La rimproverai.
- Non voglio litigare! -
- Neanche io. Andiamo? - Chiesi alzandomi.
Annuì e mi seguì fuori.
- Daniele mi ha detto che sono al biliardo -
- Se vuoi andiamo -
- A te va di andare? -
- Hai qualcosa di meglio da fare? -
- Io ce l'avrei Lizzy, ma non credo tu sia d'accordo -
Si mise a ridere. - No, infatti - Mi rispose appoggiando la testa sulla mia spalla. Ne approfittai per abbracciarla e lei mise la sua mano nella tasca dietro dei miei jeans senza opporre resistenza. Baciai i suoi capelli, sentirne il profumo mi faceva sentire bene, alzò il viso e mi diede un bacio leggero sulle labbra.
- Ho fatto io il primo passo! - Disse ridendo.
- Ci stavi mettendo troppo! - Continuò. La strinsi di più a me e le aprii lo sportello della macchina.
Marco e Daniele stavano facendo una partita a biliardo, Serena ed Elena erano sedute al tavolino accanto a chiacchierare, appena ci videro ci sorrisero, Lizzy corse ad abbracciare le sue amiche e io presi una stecca.
- Lizzy giochi? - Chiesi scegliendo una stecca anche per lei.
- In coppia con te? - Mi chiese.
- Squadra vincente non si cambia - Risposi strizzandole l'occhio.
Lasciai l'onore del primo tiro a lei guardandola mentre si posizionava piegata sul biliardo, e mille fantasie tornarono a farsi spazio nella mia mente. Avevo deciso; avrei comprato un biliardo, anche se non l'avrei usato per giocarci, avevo la casa abbastanza grande e abbastanza soldi per permettermelo.
- E vai! - Disse quando la palla buttò giù la fila di birilli.
Daniele e Marco si guardarono.
- Questo è culo Lizzy! - Urlò Marco.
Mi misi a ridere mentre Lizzy venne ad abbracciarmi.
Erano le una passate quando la riportai sotto casa.
- Sali? Beviamo una birra e poi vai a casa - Mi disse.
Guardai il vetro di fronte a me, stava cominciando a piovere, parcheggiai e la seguii in casa.
Ci sedemmo sul divano con due birre, ci fu un susseguirsi di lampi e di tuoni, come se si rincorressero, poi il ticchettio della pioggia sempre più forte, Lizzy appoggiò la birra sul tavolino e si mise a cavalcioni sulle mie gambe iniziando a baciarmi lentamente.
- C'è il temporale. Ti ricorda qualcosa? - Chiesi togliendole  i capelli dagli occhi.
- La nostra prima volta. La mia prima volta. A casa tua - Mi rispose facendosi seria.
Infilai la mano sotto la sua canottiera accarezzando la pelle della sua schiena mentre il suo respiro si faceva sempre più forte.
La baciai con passione, lentamente, assaggiando le sue labbra, mordendola, la sua lingua accarezzava la mia con una lentezza che mi faceva scoppiare la testa.
- Provochi tutti in questo modo al primo appuntamento? - Domandai scherzando.
- No, soltanto i bei ragazzi - Mi rispose.
- Mmmhhh grazie del complimento -
- Dormi con me Mattia. Ne ho bisogno -
Annuii, ci alzammo dal divano e la seguii in camera, mi tolsi i vestiti appoggiandoli sulla sedia e mi misi sotto le coperte guardandola mentre si cambiava, poi mi raggiunse, infilò i suoi piedi freddi in mezzo ai miei polpacci e appoggiò la testa sul mio petto.
Pochi minuti e ci addormentammo stretti l'uno nelle braccia dell'altro.