Capitolo 29

Rimasi male quando lo vidi rivestirsi, ma non glielo feci vedere, scesi dal tavolo e andai a fare una doccia uscendo dopo un po' avvolta nel l'accappatoio. Mattia non c'era più, mi avvicinai al tavolo e trovai 50 euro appoggiate sopra. Cosa voleva farmi capire? Mi preparai la cena dopo aver parlato con i miei genitori e mentre cenavo cercai di inventare qualcosa per farlo incazzare di brutto.
Alle 22:00 uscii di casa per andare al bar, i miei amici erano tutti seduti al solito tavolino compreso Mattia. Entrai come una furia con i 50 euro appallottolati nella mano, mi avvicinai e con un tonfo sul tavolino li appoggiai davanti a Mattia. Elena sobbalzò guardandomi.
- Questi puoi darli alla tua amica, idiota - Urlai e andai al bancone. Gianni mi sorrise.
- Brutta giornata? - Mi chiese.
- Proprio di merda Gianni -
Mi preparò il caffè e il limoncello appoggiandoli sul banco.
- Ti va di parlarne? Magari andiamo a bere qualcosa quando finisco di lavorare -
Gli sorrisi, stavo per rifiutare quando mi venne un'idea. - Tra quanto stacchi? - Chiesi.
Guardò l'orologio appeso alla parete.
- Mezz'ora -
- Ti aspetto -
Buttai giù il limoncello e andai a fumare una sigaretta, subito Elena e Serena si alzarono seguendomi.
- Lizzy... tutto ok? - Mi chiese Elena.
- Oh si! Una meraviglia! -
- Perché hai dato 50 euro a Mattia? - Mi chiese Serena.
- No! Me li ha lasciati lui! Dopo che è venuto a casa mia - Risposi.
- Per cosa? -
Elena la guardò male al posto mio.
- Per cosa secondo te? - Dissi guardandola.
- Ma perdi ancora tempo con lui? - Mi disse Elena.
- No, infatti, esco con Gianni -
- Cosa? Quando? - Si intromise Serena.
Mi voltai sfoggiando il mio miglior sorriso.
- Stasera! Se devo essere pagata come una puttana almeno voglio provare ad esserlo! -
Elena mi diede una spinta ridendo.
- Sei una forza Lizzy! - Mi disse.
Sentivo gli occhi di Mattia seguire ogni mio movimento, aveva superato ogni limite, non si meritava neanche uno sguardo da parte mia.
Mattia
Vidi rientrare Serena ed Elena, vennero a sedersi al tavolo, guardai fuori.
- Lizzy è andata a casa? - Chiesi.
- Lizzy è andata a fare un giro con Gianni - Mi rispose Serena senza degnarmi di uno sguardo.
- È uno scherzo vero? -
- Con oggi penso che tu abbia superato ogni limite - Mi rispose Elena.
- Ah io ho superato ogni limite? E lei invece no? -
- L'hai fatta sentire come la peggio puttana di Firenze! A volte ti scureggia il cervello -
- Stai scherzando Elena? Sai cosa mi ha detto? Che non voleva più niente da me! Soltanto sesso! E a me scureggia il cervello? -
- Ti sembra una puttana Mattia? Ragionaci un attimo! Sei stato il primo! Ti ha aiutato e perdonato e tu la ringrazi così? Lasciandogli 50 euro? -
Mi alzai dalla sedia, non sapevo dov'era e cosa aveva intenzione di fare. Presi il cellulare e provai a chiamarla; com'era prevedibile non mi rispose.
- Elena dove sono andati? - Chiesi perdendo la pazienza.
- Non lo so! Mica me l'ha detto! E se lo sapessi pensi che te lo direi dopo quello che hai fatto? -
- Marco fai ragionare la tua donna! -
Marco mi guardò scuotendo la testa.
- Non sapevo per cosa fossero quei 50 euro. Ma se è vero quello che ha detto hai fatto una grandissima cazzata Mattia -
Sospirai, era vero, avevo fatto una cazzata, ma non pensavo reagisse in questo modo, mi aspettavo una telefonata da parte sua per chiedermi spiegazioni, non che uscisse con il primo che capitava.
Parcheggiai, una volta sotto casa di Lizzy mi accorsi che il portone era aperto, salii le scale lentamente e una volta in cima provai a suonare il campanello, non era ancora tornata, mi misi seduto sui gradini accanto alla sua porta ad aspettarla.
Erano quasi le 3 di notte quando sentii chiudere il portone e dopo qualche minuto Lizzy salì l'ultimo gradino; non riuscivo a decifrare il suo sguardo, sicuramente però non era sorpresa di trovarmi lì.
- Il mio turno è finito. Passa domani - Mi disse biascicando mentre cercava le chiavi nella borsa.
Era ubriaca? Quel coglione di Gianni l'aveva fatta ubriacare? Mi alzai dal gradino in silenzio aspettando che aprisse la porta e la seguii dentro, la guardai mentre si metteva il pigiama, adoravo il suo corpo, sarei potuto morire soltanto guardandolo.
- Lizzy possiamo parlare? -
- Sono troppo ubriaca. Potrei dirti cose di cui mi pentirei -
- Hai tutto il diritto di farlo. Mi sono comportato da perfetto idiota oggi -
- Almeno lo ammetti. È già qualcosa -
- Dove sei stata fino ad ora? -
- Con Gianni a bere qualcosa. Sono single, posso farlo -
- A bere qualcosa.... qualcosa parecchio viste le tue condizioni -
- Perché non vai a dormire? È tardi -
- Non ti lascio Lizzy -
- Lo hai già fatto. Rassegnati del fatto che mi hai persa -
- Non ti perderò mai Lizzy, tu sei parte di me, nessuna mi ha mai fatto sentire bene come hai fatto tu -
- Non mi sembra dal momento che ti sei scopato Fabiola due ore dopo che me ne sono andata -
I suoi occhi erano spenti, gonfi, sicuramente anche se era stata fuori con Gianni aveva pianto. Per colpa mia, l'unica donna importante della mia vita la stavo perdendo per colpa di tutte le cazzate che avevo fatto.
Rimasi a guardarla per tutta la notte mentre dormiva seduto su una sedia accanto a lei, alle 8:00 andai a farmi un caffè, stavo per versarlo nella tazzina quando sentii la presenza di Lizzy dietro di me.
- Buongiorno - Dissi sorridendole.
In risposta mi fece uno strano mugolio.
- Caffè? - Continuai.
- No. Aulin - Mi rispose facendomi ridere.
Sorrise anche lei avvicinandosi al mobile dove teneva gli antidolorifici.
- Dove hai dormito? - Mi chiese dopo aver preso la medicina.
- Sulla sedia, accanto al tuo letto -
- Comoda? -
- Non molto. Ma non fa niente -
Passò qualche minuto dove ci guardavamo in silenzio, non riuscivo a decifrare il suo sguardo, sembrava arrabbiata, poi però mi sorrideva appena facendomi tremare il cuore.
Si alzò dalla sedia, si versò il caffè.
- Passato il mal di testa? - Chiesi.
- Sta passando -
Finì di bere il caffè, appoggiò la tazza nel lavandino e si mise seduta sulle mie gambe, iniziò ad accarezzarmi i capelli, chiusi gli occhi godendo nel sentire di nuovo le sue mani su di me.

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